ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 18 agosto 2013

Chissà di che Chiesa stanno parlando (forse un ONG?)

La "Reconquista" di Bergoglio riempe San Pietro

Il "popolo di Bergoglio" a San Pietro
IL "POPOLO DI BERGOGLIO" A SAN PIETRO

Testimonianze e pellegrinaggi; il "popolo" del Papa è composto da persone che si sono riavvicinate alla fede come conseguenza della ventata di novità

Nonostante l'afa ferragostana, come per ogni Angelus domenicale negli ultimi cinque mesi, anche oggi la piazza-simbolo della cattolicità è gremita di fedeli arrivati da ogni angolo d'Italia e del mondo. "Il rapporto tra il Pontefice e i mass media è troppo buono per durare ancora a lungo", ha osservato il cardinale George Pell al termine del trionfale viaggio papale in Brasile.
In realtà, c'è un'altra "luna di miele" che non accenna a terminare ed è quella tra la gente e Francesco. A qualunque sua uscita pubblica (nelle occasioni ordinarie di Angelus, udienze generali, visite a chiese e parrocchie) fa riscontro un colossale bagno di folla. E' il "popolo di Bergoglio", composto in gran quantità da persone che si sono riavvicinate alla fede come conseguenza della ventata di novità rappresentata dalla sua elezione al soglio di Pietro.

Come accade tutte le domeniche, fin dalle prime ore del mattino attorno alla basilica vaticana si sono mobilitati ingenti flussi di pellegrini desiderosi di vedere e ascoltare Francesco. "Accompagno alcuni miei parenti arrivati da Frosinone- racconta a "Vatican Insider" Danilo Zappieri, impiegato romano 33enne in una concessionaria d'auto-. Mi ero allontanato dalla Chiesa ma questo Papa prima mi ha incuriosito per il suo stile diretto e informale poi mi ha conquistato con parole e gesti di profonda umanità. Ho iniziato a leggere le sue omelie e ho ritrovato la fede. In particolare mi ha sorpreso e commosso quando ha detto che la redenzione è per tutti, non solo per i credenti e che agli occhi di Dio conta il bene che si compie non la condizione nella quale ci si trova". 
Sul modello del "figliol prodigo" della parabola evangelica, i Bergoglio-boys riprendono a guardare verso i lidi abbandonati della loro formazione originaria. "Propone un modello di salvezza che abbatte insopportabili steccati, la sua è una Chiesa che non chiude la porta a nessuno- concorda Andrea Binci, dirigente d'azienda quarantenne-. L'epoca plumbea di Vatileaks sembra ormai lontana secoli e sono sicuro che il primo ad essere soddisfatto delle riforme di Francesco è proprio il suo predecessore Ratzinger che nella Curia e nelle gerarchie ecclesiastiche ha trovato le principali resistenze all'azione di purificazione dagli scandali". L'effetto-Francesco conferma i vicini e raggiunge i lontani, riproponendo in maniera efficace contenuti antichi in una forma rinnovata, adeguata allo spirito dei tempi. "Sono qui per sentirmi parte di una comunità dopo tanti anni di lontananza- spiega Attilio Coltorti, insegnante 58enne di storia dell'arte e figlio di italiani immigrati in Argentina proprio come Bergoglio-. Si respira un'aria nuova al vertice della Chiesa e voglio dare il mio contributo a questa straordinaria stagione di rinascita della fede, a partire dalla mia esperienza quotidiana nel volontariato. Già dalla scelta di un nome impegnativo come Francesco ho avvertito l'eccezionalità della fase che è aperta davanti ai nostri occhi e dopo molto tempo ho ripreso in mano il Vangelo e ne ho avvertito la forza rivoluzionaria e l'attualità". Insomma, la presenza in piazza San Pietro come segno di ritrovata vicinanza al Vicario di Cristo. "Al mondo è l'unica autorità morale in grado di richiamare l'attenzione su temi sociali dimenticati dall'opinione pubblica, come si è visto nella sua visita a Lampedusa- osserva Roberto Biondini, ingegnere 29enne-. Percepisco nella sua predicazione l'autenticità e il buon senso del parroco che ha dedicato l'intera esistenza ai fedeli: è davvero un pastore con l'odore del suo gregge".

In tanti gli attribuiscono il riavvicinamento ai sacramenti. "E' grazie a Francesco se ho ripreso a partecipare alla messa- afferma Carla Anderlucci, operaia tessile-. Mi è subito sembrato uno di noi, un prete di strada del quale potermi fidare". Arrivare sotto le sue finestre per pregare con lui diventa perciò un simbolo di condivisione e di sostegno alla sua opera di risanamento della Chiesa. "C'era bisogno di un modello di sobrietà e di semplicità- sottolinea Monica Gardoni, 36 anni, commessa-.Il suo stile immediato e sincero trasmette fiducia e offre significati ad un mondo confuso dalla crisi dei valori e angosciato dalla recessione economica". Sotto al colonnato del Bernini, Simone Agostinelli, operaio 39enne assicura: "Sono qui come segno di testimonianza, ho fatto 300 chilometri in treno per sostenere Francesco nel rinnovamento della Chiesa, ammiro il suo coraggio, in tutto il pianeta sta riportando in chiesa milioni di fedeli delusi". Con lui Lorenzo Possanzini, 35 anni, infermiere: "Il Papa sa parlare al cuore della gente, seguirlo, vedere come si comporta con ogni singolo individuo, ascoltarlo è come sfogliare le pagine del Vangelo". Daniele Silvi, studente 24enne: "La fede esce dalle sacrestie e diventa vita quotidiana, mi emoziona la sua capacità di entrare in sintonia con chiunque attraverso la misericordia e l'empatia".
GIACOMO GALEAZZICITTÀ DEL VATICANO

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