Le vicende di questi giorni che hanno visto coinvolti i Francescani dell'Immacolata, devono essere un momento di riflessione per tutti quei cattolici e comunità tradizionali che in questi anni di finta pace si sono accordati con la Roma modernista.
Purtroppo non sono bastati gli esempi passati della Fraternità San Pietro o di Campos, le cui vicende sono la dimostrazione che ogni comunità, che nei suoi intenti vuole mantenere una certa tradizionalità, è destinata a sparire o a cedere le armi davanti al nemico modernista.
La Fraternità San Pietro e Campos, infatti, accettando la Nuova Messa e il Concilio, hanno di fatto reso le armi e il loro celebrare (anche), in latino è un "pezzo da museo" che non da certo fastidio al nemico modernista. Come ripetuto già più volte sul nostro sito, nel circo conciliare c'è spazio per chi celebra in pompa magna e per chi sul prato con vasi di legno: l'importante è che entrambi, a gran voce o tacitamente, accettino le novità dottrinali del Concilio Vaticano II, unico dogma cui credere.
Ed ecco spiegato perché possono coesistere benissimo un card. Burke come Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica e un Muller come Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede: entrambi sembrano così lontani e diversi, ma alla fine esprimono il medesimo Credo: Concilio Vaticano II e Messa di Montini.
Fino a quando, pertanto, ci si rifà a Benedetto XVI che nel promulgare il suo "Motu Proprio Summorum Pontificum" ha affermato che entrambi i riti si devono arricchire a vicenda (sic!), e fino a quando, sempre seguendo la dottrina di Benedetto XVI, si sostiene che il problema del Concilio non è nella sua natura, ma nella errata interpretazione (sic!), e vi si deve trovare un'ermeneutica della continuità, si è destinati a perire, essere fagocitati e maciullati, anche perché la lotta è prima di tutto sovrannaturale e gli aiuti dal Cielo li possiamo avere solo difendendo integralmente la nostra Fede Cattolica e non cercando di trovare accordi con la speranza di vivere tranquilli.
E le vicende che stanno attraversando l'Istituo Buon Pastore (commissariato da diversi mesi), e i Francescani dell'Immacolata (commissariati a sorpresa in questi gioni), sono gli ultimi esempi di come si è destinati a sparire nella Roma modernista.
Se nel primo caso la vicenda del commissariamento è avvenuta a seguito di un capitolo generale "turbolento", nel secondo caso ha dell'incredbile visto è considerato che la Congregazione non nasceva di certo con spirito "tradizionalista", ma semplicemente dava ai suoi membri la possibilità di celebrare anche in rito antico e che la stragrande maggioranza dei membri era d'accordo su questa linea di tolleranza.
Questo farà riflettere tanti cattolici? Purtroppo credo di no, i gruppi del "dialogo" saranno sempre di più attaccati alla figura del loro "Papa Emerito" senza rendersi conto che il problema non consiste nella soppressione o meno del rito antico, ma nel considerarlo come "rito straordinario". Se un rito è straordinario questo implica che
1) la teologia e la dottrina resta quella espressa dal rito ordinario;
2) qualsiasi autorità può avere la facoltà di sopprimerlo, perché trattasi solo di un "pezzo da museo" che non obbliga nessuno a mantenerlo vivo.
Quindi, quando i cattolici apriranno gli occhi su questo punto fondamentale, capiranno veramente il danno fatto da Benedetto XVI: per sei anni bloccati in una trappola per tonni creata per fermare o distrarre il crescente movimento tradizionalista. Tanti sacerdoti e fedeli sono stati così attenti a rispolverare paramenti dagli armadi, che non si sono accorti che nulla è cambiato nella Chiesa (GMG, Assisi III, dialogo interreligoso, visite in sinagoghe e moschee, laicità....), sotto Benedetto XVI. Oggi che c'è un Papa con un carisma diverso, non è più necessario mantenere viva questa trappola e i tonni contenuti all'interno possono essere benissimo soppressi! Avranno aiuto dalla Regina delle Vittorie, dopo che essi hanno rinunciato a lottare per la Regalità di Suo Figlio in cambio di poche briciole? Non possiamo rispondere a questa domanda, anche se la risposta sembrerebbe scontata.
Prendiamo esempio da Mons. Lefebvre che mai volle accordarsi con Roma. Un autentico Vescovo cattolico oggi calunniato addirittura anche da molti pseudo-tradizionalisti, dimentichi che senza di lui non ci sarebbero stati neanche loro!
Historia magistra vitae!
Pubblicato da ITALIANO on .
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