ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 7 settembre 2013

7 settembre 2013


Non so se questo digiuno fermerà o meno la guerra alla Siria. Non mi piacciono i compagni di strada, mi fanno anzi parecchio schifo, e non mi risulta che nella Bibbia (Nuovo Testamento compreso) la guerra venga ricusata sempre e comunque, e non ho capito le modalità: pane e acqua tutto il giorno o solo a cena? O cosa? Io ho bisogno di precetti chiari, quando scrivo voglio essere libero ma quando digiuno voglio essere legato, collegato, in perfetta comunione: e nemmeno i vescovi si son presi la responsabilità dei dettagli (tanto per cambiare il vescovo di Parma ha aggiunto confusione a confusione, esortando a un “cibo più sobrio”. Come se digiunare significasse mangiare salsicce anziché aragoste). Detto questo, digiunerò. Perché se ogni volta che il Papa parla ci si mette a discutere la Chiesa non è più chiesa ma social network, non più religione ma bar sport. In un mondo di nuovo babele, l’obbedienza è di nuovo virtù.



Nota del Distretto italiano
della Fraternità Sacerdotale San Pio Xdel 7 settembre 2013

sulla veglia di preghiera per la pace

che fa seguito al comunicato del 5 settembre 2013



Abbiamo appreso che la veglia papale di domani comprenderà l'adorazione eucaristica. Sono state così smentite dai fatti le notizie - pur diffuse dai media - da noi riprese circa la volontà del Papa di eliminarla per ragioni ecumeniche. Ma la stessa veglia di adorazione eucaristica e lo stesso digiuno, come indica il discorso di Papa Francesco riportato all'inizio del libretto della celebrazione testé pubblicato, sono equiparati alle preghiere e ai digiuni richiesti ai membri di ogni religione, nelle forme da loro scelte:
«Per questo, fratelli e sorelle, ho deciso di indire per tutta la Chiesa, il 7 settembre prossimo, vigilia della ricorrenza della Natività di Maria, Regina della Pace, una giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria, in Medio Oriente, e nel mondo intero, e anche invito ad unirsi a questa iniziativa, nel modo che riterranno più opportuno, i fratelli cristiani non cattolici, gli appartenenti alle altre Religioni e gli uomini di buona volontà» (Angelus del 1 settembre).

Resta così il problema di fondo, cioè l’equiparazione della preghiera cattolica (e della stessa adorazione eucaristica) a quella delle false religioni. Invitiamo dunque tutti i cattolici a riparare questo scandalo, che intende mettere sullo stesso piano ogni culto, e aggiungiamo questa intenzione a quella per la pace nell’adorazione che si terrà sabato nei nostri priorati.

Il Superiore del Distretto d'Italia della Fraternità San Pio X
don Pierpaolo Petrucci
http://www.unavox.it/Documenti/Doc0568_Nota_FSSPX_07.09.2013.html

Ferrara, digiuna che è meglio!

di Paolo Maria Filipazzi

Capita alle volte, di aprire il giornale alla mattina e così facendo rovinarsi l’intera giornata. Per esempio: mercoledì 5 settembre lancio un’occhiata alla prima pagina de “Il Foglio” ed il caffè mi va di traverso. Il quotidiano dell’Elefantino titola a caratteri cubitali: “IL DIGIUNO DEI PAVIDI”. L’occhiello è tanto delirante quanto tale da non lasciare dubbi su di che cosa si tratta: “si digiuna per slancio mistico o contro l’aborto, la sharia, la schiavitù. Digiunare per paura della guerra giusta, quando le armi chimiche ne esaltano il sapore tossico, è il colmo dell’assurdo”.

Insomma, scopriamo che il quotidiano diretto da Giuliano Ferrara ha scambiato Obama per la reincarnazione di Bush, e si è calato focosamente nel clima di interventismo. Obiettivo del bombardamento giornalistico è il Papa, “reo” di avere indetto una giornata di digiuno e preghiera per cercare di scongiurare una “guerra giusta” (!!!!!), non scordandosi di recitare la parte di quelli che credono che davvero le armi chimiche le abbia lanciate Assad… Condiscono il piatto un articolo il cui titolo è tutto un programma: “Digiunare per la morte chimica, Wojtyla invocò la guerra” (“Digiunare per la morte chimica”????? “Wojtyla invocò la guerra”?????) ed un pippone di Adriano Sofri in cui descrive, come espediente letterario, un agghiacciante interrogatorio a cui sottoporre un immaginario interlocutore, molto simile a quelli che si tenevano nei regimi comunisti o fra i nostrani extraparlamentari di sinistra in quegli “anni formidabili” da cui Sofri non si è evidentemente mai davvero affrancato: una sorta di interrogatorio-accusa volto a criminalizzare l’interlocutore, chiedendogli perché digiuni solo ora e non abbia digiunato nei due anni passati. Obiettivo: indurre il lurido servo papista ad ammettere la proprio malvagità e la propria complicità col nemico. O forse, più che un “processo rivoluzionario”, è più semplicemente un plagio di una vignetta di una vecchia storia di Lanterna Verde degli anni ’70: quella in cui un afroamericano chiedeva al protagonista perché avesse fatto tanto per le razze aliene e così poco per i terrestri di pelle nera, andando a rompere le scatole col trombonesco moralismo radical-chic anche ai ragazzini che avrebbero voluto evadere con una sana storia di supereroi…

Giuliano Ferrara, scusa il francesismo, ma cosa ca**o scrivi? Il Papa adesso sarebbe complice dell’uso di armi chimiche? Wojtyla sarebbe stato un guerrafondaio? Forse hai le idee leggermente confuse: è vero che il Cattolicesimo Romano nulla ha a che vedere col pacifismo, che in determinate condizioni giudica lecita e perfino doverosa la guerra. Dunque, in certi casi, come in quello citato dal Foglio, è capitato che un Papa, ritenendo che quelle condizioni si stessero verificando, abbia invocato l’uso delle armi, come fece il Beato Giovanni Paolo II ai tempi della guerra in Bosnia. Ma è anche vero che il Beato Giovanni Paolo II è anche colui che nel 2003, nell’imminenza della guerra in Iraq, si schierò nettamente sul fronte della pace proprio con quelle stesse parole, “Mai più guerra!”, che, risuonate per la prima volta sulla bocca del venerabile Pio XII, sono state poi ripetute, in occasione di gravi crisi, da tutti i suoi successori, fino a Papa Francesco proprio pochi giorni fa. In quello stesso frangente anche Papa Wojtyla indisse, come ora fa il suo successore, una giornata di digiuno e preghiera. Ci spieghi dove sarebbe la contraddizione fra un Papa e l’altro?

E poi, a dirla tutta, ma davvero sei convinto che aiutare i tagliagole fondamentalisti ad abbattere un regime laico, annientare la presenza cristiana in Siria ed instaurare una teocrazia islamica alle porte di Israele e del Libano sia una cosa tanto geniale? Sei proprio sicuro che le armi chimiche siano state usate da Assad e non proprio dai suoi nemici, come pare assai plausibile? Ma davvero uno intelligente come te crede ad una montatura in cui non sono cascate nemmeno le persone appena appena normodotate? E tutte quelle belle prediche sugli “atei devoti”, le “radici cristiane”, i “teocon” e vattelapesca? Non è che avevano ragione, in tempi non sospetti, coloro che avanzavano il dubbio che si trattasse di espedienti retorici per indurre i cattolici ad arruolarsi sotto le bandiere di battaglie che nulla avevano davvero a che fare con ciò in cui credono?

Caro Ferrara, questo è un cartellino giallo. Al secondo, il tuo quotidiano potrà considerarsi escluso dal novero delle mie letture.
http://www.campariedemaistre.com/2013/09/ferrara-digiuna-che-e-meglio.html
Reban  07/09/2013 12:29:53
"Chi volesse implorare alla Vergine la cessazione dei flagelli, senza un serio proposito di riforma della vita privata e pubblica, starebbe semplicemente chiedendo l'impunità della colpa, il diritto di regolare la propria condotta, non secondo la Legge di Dio, ma delle passioni scatenate. Tale supplica sarebbe la negazione e il contrario della supplica cristiana, sarebbe ingiuria a Dio, una provocazione alla Sua giusta collera, l'ostinarsi nel peccato, che è l'unico vero male del mondo".

(Papa Pio XII, omelia del 13/VI/1944 presso la chiesa di S. Ignazio).

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