ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 7 settembre 2013

Ma Cristo non era dell' ONU..!

Il discorso del pontefice contro il possibile conflitto in Siria: "Sarebbe una sconfitta per l'umanità"

Almeno 100mila persone alla veglia in piazza San Pietro: cristiani e musulmani pregano insieme

Il discorso del pontefice nel giorno del digiuno e della preghiera per la pace: "Continuiamo questa storia di scontro. Chiedo al Signore che i cristiani, i fratelli delle altre religioni, ogni uomo e ogni donna gridi: la violenza non è mai la via della pace"

Siria, Papa Francesco: “In ogni guerra facciamo rinascere Caino”
Per il Papa “essere persona umana significa essere custodi gli uni degli altri! E invece, quando si rompe l’armonia, succede una metamorfosi: il fratello da custodire e da amare diventa l’avversario da combattere, da sopprimere. Quanta violenza viene da quel momento, quanti conflitti, quante guerre hanno segnato la nostra storia!”. La domanda di Bergoglio è chiara: “È possibile percorrere un’altra strada? Possiamo uscire da questa spirale di dolore e di morte? Possiamo imparare di nuovo a camminare e percorrere le vie della pace? Sì, – è la risposta del Papa – è possibile per tutti! Questa sera vorrei che da ogni parte della terra noi gridassimo: sì, è possibile per tutti! Anzi vorrei che ognuno di noi, dal più piccolo al più grande, fino a coloro che sono chiamati a governare le Nazioni, rispondesse: sì, lo vogliamo!”.
In una piazza San Pietro gremita è risuonato ancora una volta l’appello di Papa Francesco per la pace in Siria. Nell’Angelus di domenica scorsa Bergoglio aveva fatto suo il grido “mai più la guerra” pronunciato da Giovanni Paolo II dieci anni fa alla vigilia del conflitto in Iraq. Parole che erano già risuonate all’Onu il 4 ottobre 1965, nel giorno della festa del poverello di Assisi il cui nome Bergoglio ha voluto assumere da Papa appena sei mesi fa. A pronunciarle in quell’occasione era stato Paolo VI, primo Pontefice a parlare alle Nazioni Unite. Dopo di lui toccherà due volte a Giovanni Paolo II, nel 1979 e nel 1995, e una volta a Benedetto XVI, nel 2008.
“Nel silenzio della croce – ha sottolineato Francesco nella sua meditazione – tace il fragore delle armi e parla il linguaggio della riconciliazione, del perdono, del dialogo, della pace. Vorrei chiedere al Signore, questa sera, che noi cristiani, i fratelli delle altre religioni, ogni uomo e donna di buona volontà gridasse con forza: la violenza e la guerra non è mai la via della pace! Ognuno – ha proseguito il Papa – si animi a guardare nel profondo della propria coscienza e ascolti quella parola che dice: esci dai tuoi interessi che atrofizzano il cuore, supera l’indifferenza verso l’altro che rende insensibile il cuore, vinci le tue ragioni di morte e apriti al dialogo, alla riconciliazione: guarda al dolore del tuo fratello e non aggiungere altro dolore, ferma la tua mano, ricostruisci l’armonia che si è spezzata; e questo non con lo scontro, ma con l’incontro!”.
“Finisca – è stato il nuovo appello di Francesco – il rumore delle armi! La guerra segna sempre il fallimento della pace, è sempre una sconfitta per l’umanità. Risuonino ancora una volta le parole di Paolo VI: ‘Non più gli uni contro gli altri, non più, mai! Nnon più la guerra, non più la guerra! La pace si afferma solo con la pace, quella non disgiunta dai doveri della giustizia, ma alimentata dal sacrificio proprio, dalla clemenza, dalla misericordia, dalla carità’. Perdono, dialogo, riconciliazione – ha concluso Bergoglio – sono le parole della pace: nell’amata Nazione siriana, nel Medio Oriente, in tutto il mondo! Preghiamo per la riconciliazione e per la pace, lavoriamo per la riconciliazione e per la pace, e diventiamo tutti, in ogni ambiente, uomini e donne di riconciliazione e di pace”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09/07/siria-papa-francesco-in-ogni-guerra-facciamo-rinascere-caino/704855/

Siria, digiuno per la pace con il papa: la diretta


Veglia di Francesco in piazza San Pietro. «Non alziamo la mano contro i nostri fratelli, basta guerre». Migliaia di persone di ogni fede e Paese unite nella preghiera.

Milioni di persone hanno aderito sabato 7 settembre alla giornata mondiale di preghiera e digiuno per la pace «in Siria, in Medio Oriente e nel mondo intero» che dalle 19 alle 23 ha avuto al centro la veglia in San Pietro e la meditazione di papa Francesco.
Bergoglio si è rivolto anche ai cristiani non cattolici, ai fedeli di altre religioni e ai non credenti. Numerose sono state le adesioni da tutto il mondo perché «la pace è un bene che supera ogni barriera, un bene di tutta l'umanità», ha scritto il pontefice attraverso il profilo Twitter @Pontifex: «Una catena di impegno per la pace unisca tutti gli uomini e le donne di buona volontà».
TANTE ADESIONI, DA MAURO ALLA PELLEGRINI. Nel governo italiano, hanno partecipato cattolici come il ministro della Difesa Mario Mauro, ma anche laici come il ministro degli Esteri Emma Bonino. Hanno aderito all'iniziativa anche campioni dello sport come Federica Pellegrini e il cantante Adriano Celentano.
A distanza, partecipano inoltre episcopati, missionari e fedeli di Europa, Africa, Asia, Stati Uniti e Australia.
20.30 - LAVORIAMO PER DIALOGO E RICONCILIAZIONE. «Perdono, dialogo, riconciliazione, sono le parole della pace: nell'amata Nazione siriana, nel Medio oriente, in tutto il mondo». Lo ha detto il Papa incitando: «Lavoriamo per la pace, diventiamo tutti, in ogni ambiente, uomini e donne di riconciliazione e di pace».

20.25 - FINISCA IL RUMORE DELLE ARMI. «Finisca il rumore delle armi. No allo scontro, sì all'incontro». E con Paolo VI diciamo «pace si afferma solo con la pace, non disgiunta dai doveri della giustizia». Lo ha detto il papa nella veglia per Siria e Medio oriente.
20.20 - ARMI PERFEZIONATE, COSCIENZA ADDORMENTATA. «Abbiamo perfezionato le nostre armi, la nostra coscienza si è addormentata, abbiamo reso più sottili le ragioni per giustificarci e come se fosse una cosa normale continuiamo a seminare distruzione, dolore, morte», ha detto il papa.
20.18 - PAPA: «NELLA GUERRA RINASCE CAINO». «In ogni guerra facciamo rinascere Caino, noi tutti, e anche oggi continuiamo questa storia di scontro tra fratelli, alziamo la mano contro chi è nostro fratello». Lo ha detto il papa, aggiungendo che gli idoli del potere portano «violenza, indifferenza, conflitto».
20.12 - CIRCA 100 MILA PERSONE IN PIAZZA. Sono circa 100 mila le persone accorse in piazza San Pietro per la veglia indetta da papa Francesco contro la guerra in Siria. E' quanto si apprende da fonti delle forze dell'ordine.
20.08 - MUSULMANI RECITANO CORANO DAVANTI SAN PIETRO. Un gruppo di una decina di musulmani, tra cui siriani con le bandiere della propria nazione, ha recitato il Corano ai margini di piazza San Pietro, all'esterno delle transenne, unendosi così alla preghiera per la pace indetta da papa Francesco.
19.31 - BANDIERE VIETATE IN PIAZZA. Bandiere escluse da piazza san Pietro per la veglia di preghiera per la pace indetta da papa Francesco. All'ingresso della piazza, infatti, la sicurezza fa lasciare bandiere o striscioni a quanti vogliono entrare, così come i caschi per moto. Immediatamente fuori dalla piazza ci sono alcune bandiere, tra cui quelle arcobaleno, quelle siriane portate da emigrati, e quelle di movimenti ecclesiali, come della comunità di Sant'Egidio.
19.00 - IL PAPA È GIUNTO IN PIAZZA PER LA VEGLIA. Pochi minuti prima delle 19 papa Francesco è giunto sul sagrato di San Pietro per la veglia della pace in Siria, Medio oriente e tutto il mondo.

18.53 - BANDIERE DI SIRIA, ARGENTINA E DELLA PACE. Ai bordi della piazza, di fronte alla Basilica di San Pietro, si vedono soprattutto bandiere della pace, della Siria e dell'Argentina, il Paese di papa Bergoglio, agitate da tanti stranieri cristiani e musulmani che hanno deciso di partecipare alla veglia indetta dal pontefice. La piazza continua a riempirsi ed è costante il flusso di persone che arrivano per ascoltare le parole di Francesco. Tra la folla tante famiglie, giovani e religiosi. Tante persone sono rimaste all'esterno per poter esporre e agitare le loro bandiere pronte ad osservare a distanza la cerimonia anche attraverso i maxi-schermi sistemati in piazza.
18.45 - SI RIEMPIE PIAZZA SAN PIETRO. Comincia pian piano a riempirsi Piazza San Pietro per la veglia nel giorno di digiuno indetto dal papa contro la guerra in Medio Oriente e in Siria. Migliaia di persone, tra cui fedeli, stranieri, ma anche diversi turisti, stanno prendendo posto tra le sedie disposte nella piazza. Alla veglia partecipano anche alcuni cittadini siriani, che avevano portato una bandiera della Siria, due dei quali sono stati identificati per dei regolari controlli. Rigide le misure di sicurezza che non consentono l'entrata nella piazza con bandiere che abbiano aste troppo grandi. La veglia comincia ufficialmente alle 19.
18.30 - FRANCESCO: «CI VEDIAMO IN PURGATORIO». Prima di recarsi alla veglia, intorno alle 16.30, il Papa ha incontrato un gruppo di fedeli, ha preso in prestito il microfono del Tg5 e ha improvvisato, tra l'altro dicendo loro: «Se non ci rivediamo qui, ci vedremo in Purgatorio».

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