M. Antonietta Calabrò per Corriere.it
Continua la pulizia di Francesco in relazione agli scandali finanziari e ai conti Ior. Oggi è stata annunciata dal Bollettino della Sala Stampa Vaticana la nomina del nuovo vescovo di Trapani nella persona di Pietro Maria Fragnelli, finora vescovo di Castellaneta ed ex Rettore del Seminario Romano Maggiore.
PAPA FRANCESCO BERGOGLIO FOTO LAPRESSE
Si chiude così il «commissariamento» della Diocesi siciliana che durava dal maggio 2012 con l'invio di un amministratore apostolico, l'ex vescovo di Pisa Alessandro Plotti, in seguito al sollevamento dall'incarico pastorale dell'allora vescovo Francesco Miccichè.
L'INCHIESTA DELLA MAGISTRATURA SUI CONTI - La Curia trapanese era stata coinvolta in un'inchiesta della magistratura italiana, con al centro i conti dello Ior gestiti da un sacerdote, don Nini Treppiedi, ex direttore degli uffici amministrativi della Curia ed ex arciprete di una delle chiese più ricche della Sicilia, quella di Alcamo.
Quando la vicenda è esplosa, nel maggio 2012, il prete è stato sospeso a divinis (cioè impedito di celebrare e di svolgere il suoi uffici pastorali). Ma solo dopo più di un anno, un mese fa, il 28 agosto 2013, Treppiedi, con uno degli ultimi atti della Congregazione del Clero del Vaticano, firmati dall'ex prefetto cardinale Mauro Piacenza (che è stato spostato dal Papa alla Penitenzieria apostolica, sabato, 21 settembre), è stato interdetto dal sacerdozio per 5 anni ed impedito anche di indossare l'abito talare.
FRANCESCO MICCICHE' VESCOVODON TREPPIEDI
LA TESTIMONIANZA DI MONSIGNOR TREPPIEDI - Nel novembre del 2012, il Vaticano ha risposto ad una rogatoria dei magistrati di Trapani su alcuni conti dello IOR di Treppiedi, con un invio di documenti che non hanno lasciato soddisfatti i magistrati. Un nome ricorrente quello di monsignor Treppiedi, che sarebbe citato anche nel cosiddetto memoriale dell'ex presidente dello Ior, Ettore Gotti Tedeschi. Treppiedi, lunedì 23 settembre, ha testimoniato per tre ore in udienza contro il senatore del Pdl Antonio D'Ali (sentenza attesa il prossimo 30 settembre) nel processo per concorso esterno in associazione mafiosa che vede il senatore imputato, in quanto, secondo l'accusa, avrebbe intrattenuto a partire dagli anni Novanta, rapporti diretti o mediati (smentiti dall interessato) con esponenti di spicco di Cosa Nostra, tra cui il boss latitante Matteo Messina Denaro.
ANTONIO DALI RAFFAELLA LEONE SANDRA CARRARONINNI TREPPIEDI
SOLDI E TONACHE - Soldi e tonache, viene da dire. Con alcuni addentellati importanti nelle alte sfere vaticane. Treppiedi ha scritto sulle colonne di un periodico locale di essere «molto amico dei cardinali Romeo e Rodè». Il cardinale Romeo (ex nunzio apostolico in Italia e attuale arcivescovo di Palermo) era stato latore in Vaticano, di una lettera contenente presagi di morte nei confronti di Benedetto XVI, resa nota nel corso di Vatileaks (primi mesi del 2012).
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/continua-la-pulizia-di-francesco-in-relazione-agli-scandali-finanziari-e-ai-conti-ior-63312.htm
BERGOGLIO FA LO STALKER AL TELEFONO E IL MONDO S’APPASSIONA: OGNI GIORNO ARRIVANO DUEMILA RICHIESTE DI AIUTO AL PAPA (E TUTTI LASCIANO IL NUMERO DI TELEFONO)
Negli ultimi sei mesi la quantità di corrispondenza destinata al Pontefice è continuamente aumentata, niente di mai visto nei precedenti pontificati - Scrivono tutti: giovani e anziani, intellettuali e operai - La gente avverte la vicinanza del Papa alle proprie sofferenze e si rivolge a lui per un conforto…
Giacomo Galeazzi per "la Stampa"
«Caro Papa, ti scrivo». Da ogni angolo del pianeta arrivano in Vaticano duemila lettere al giorno. Come i messaggi in bottiglia dei naufraghi, le buste indirizzate a Francesco seguono percorsi avventurosi. «Le vie del Signore sono infinite e poi si sa: tutte le strade portano a Roma», scherzano al servizio postale vaticano. Spesso mancano città, indirizzo o affrancatura. Oppure a recapitarle è direttamente chi le scrive.
GIOVANNI MARIA VIAN«Caro Papa, ti scrivo». Da ogni angolo del pianeta arrivano in Vaticano duemila lettere al giorno. Come i messaggi in bottiglia dei naufraghi, le buste indirizzate a Francesco seguono percorsi avventurosi. «Le vie del Signore sono infinite e poi si sa: tutte le strade portano a Roma», scherzano al servizio postale vaticano. Spesso mancano città, indirizzo o affrancatura. Oppure a recapitarle è direttamente chi le scrive.
«Alcuni vengono qui da noi- spiega il vicedirettore della Sala Stampa, padre Ciro Benedettini-. Negli ultimi sei mesi la quantità di corrispondenza destinata al Pontefice è continuamente aumentata. A scrivere è ogni tipologia di persona: giovani e anziani, intellettuali e operai. C'è una forte crescita rispetto ai precedenti pontificati, la gente avverte la vicinanza del Papa alle proprie sofferenze e si rivolge a lui non solo per chiedere aiuto materiale nelle difficoltà provocate dalla crisi economica, ma soprattutto un conforto morale per andare avanti. Quasi tutti aggiungono il numero di telefono nella speranza di una chiamata».
PAPA FRANCESCO BERGOGLIO FOTO LAPRESSE
Talvolta sono semplici biglietti augurali per ricorrenze personali o feste religiose. «È il risultato di un'attesa reale: prima della fumata bianca - dice lo storico del cristianesimo Giovanni Maria Vian, direttore dell'Osservatore Romano - a San Pietro stava in ginocchio ogni giorno un uomo scalzo che esibiva un cartello con scritto "Francesco" e che è poi scomparso.
Nel medioevo era diffuso il desiderio di un "Papa angelicus", oggi cresce la ricerca di paternità e di accoglienza misericordiosa. Magari anche solo ‘un prete per chiacchierare', come canta Celentano. E da sacerdote autentico Bergoglio ascolta e offre direzione spirituale. Un altro sintomo di questo bisogno è che arrivano pacchi di lettere anche a Benedetto XVI». In molti casi le speranze del mittente non restano deluse.
PAPA ARTICLE DF X
Emblematica è la risposta di Francesco resa nota dalla madre di Gustavo Cerati, musicista rock argentino in coma da tre anni per un ictus cerebrale: «L'assuefazione ci fa archiviare la vita ma la vita prosegue, scompare e torna ad apparire». Dalla Sardegna gli scrive Fortunato Ladu: «Dopo 2000 anni noi pastori aspettiamo il pagamento di quella cambiale che ci firmò l'Angelo di Dio. Difficile mestiere, non come quello di pastore di anime, ma impegnativo. Non servono soldi, ma il riconoscimento del nostro lavoro».
APAPA RTICLE F E X
120 lavoratori del distretto ceramico di Civita Castellana hanno messo nero su bianco il loro grido d'allarme: «Le chiediamo di tenderci la mano in un modo semplice, parli di noi, in modo che tutti sappiano e si possano adoperare in maniera fattiva a non farci licenziare».
Marco Zanframundo, operaio reparto Mof dell'Ilva: «Io e i miei compagni ci sentiamo sconfitti in una guerra che non farà storia perché è già segnata dal silenzio assordante di chi può e deve intervenire per scongiurare anche il pericolo di gesti estremi dettati dalla disperazione». Gli hanno rivolto un appello anche gli abitanti sgomberati ad agosto dall'ex scuola Belvedere a Napoli, di proprietà di una congregazione di suore. Messaggi tra cielo e terra.
Marco Zanframundo, operaio reparto Mof dell'Ilva: «Io e i miei compagni ci sentiamo sconfitti in una guerra che non farà storia perché è già segnata dal silenzio assordante di chi può e deve intervenire per scongiurare anche il pericolo di gesti estremi dettati dalla disperazione». Gli hanno rivolto un appello anche gli abitanti sgomberati ad agosto dall'ex scuola Belvedere a Napoli, di proprietà di una congregazione di suore. Messaggi tra cielo e terra.
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