DEL CLASSICO “PREGHIERA E PENITENZA” E DELL’ANTICA MESSA GREGORIANA: il primato della verità...
… per quelli che andranno in rovina perché non hanno accolto l’amore della verità per essere salvi. E per questo Dio manderà loro uno spirito di accecamento (2 Tessalonicesi 2, 10).
Se lo scandalo nasce dalla verità, è meglio sopportare lo scandalo che trascurare la verità (S. Gregorio Magno).
7-IX-2013, Primo Sabato del mese
e vigilia della Natività della Madonna
Mentre
preghiamo il Sacro Cuore di Gesù, per la grandezza della Sua
Misericordia, di “scrivere dritto sulle righe storte”, nel contempo non
veniamo meno alla ragion d’essere del fenomeno chiamato tradizionalismo:
essere lo scomodo “dito che indica la luna”; vale a dire: essere un
segno che rimanda alla presenza di un problema.
Problema, grave e articolato, che oggi è la questione numero uno: prioritaria e imprescindibile. Quanti cercano altrove? Quanti continuano a cercare altrove? Nello spirito di valorizzazione di quanto già detto, per farne tesoro (repetita iuvant, speriamo), riportiamo semplicemente alcune citazioni da Fatima. Non disprezzate le profezie, S. Paolini 2005 (preparato nel quinquennio precedente). Libro che non a caso inizia con la raccomandazione di una prospettiva «costruttiva», con l’obiettivo di «aiutare qualche persona» sia «a riconoscere nelle sue varie parti il dramma presente», sia «a rifugiarsi nell’ “ultimo rimedio” che è il Cuore Immacolato di Maria Santissima, a prendere in mano la corona del Rosario e inginocchiarsi nel confessionale» (pag. 13), e conclude con la «Guida per la recita della corona del Rosario» (pp. 291-298).
Problema, grave e articolato, che oggi è la questione numero uno: prioritaria e imprescindibile. Quanti cercano altrove? Quanti continuano a cercare altrove? Nello spirito di valorizzazione di quanto già detto, per farne tesoro (repetita iuvant, speriamo), riportiamo semplicemente alcune citazioni da Fatima. Non disprezzate le profezie, S. Paolini 2005 (preparato nel quinquennio precedente). Libro che non a caso inizia con la raccomandazione di una prospettiva «costruttiva», con l’obiettivo di «aiutare qualche persona» sia «a riconoscere nelle sue varie parti il dramma presente», sia «a rifugiarsi nell’ “ultimo rimedio” che è il Cuore Immacolato di Maria Santissima, a prendere in mano la corona del Rosario e inginocchiarsi nel confessionale» (pag. 13), e conclude con la «Guida per la recita della corona del Rosario» (pp. 291-298).
«Badiamo
che cinesi e indiani non siano destinati da Dio ad occupare questa
Europa ribelle a Lui (…) Questa guerra è fatta per scuotere tanta massa
di cattolici o battezzati dal torpore o sonnolenza in cui siamo caduti, e
il resto del mondo dalla infatuazione di ideologie false e rovinose»
(Da una Lettera pastorale del 1941 di mons. Nicola Monterisi, vescovo
di Salerno noto per il suo impegno sociale. Ma è attualissimo e aiuta a
cogliere, veramente, i segni dei tempi).
* * *
… E l’abominio della desolazione
nel Luogo Santo. Fino a che punto
le cose buone saranno efficaci,
finché questa marea di profanazioni
continua indisturbata?
|
«La
più grande misericordia di Dio è il non lasciare in pace con se stesse
quelle Nazioni che non sono in pace con Dio. Infelici quelle Nazioni con
le quali il Signore non fa lo sdegnato, perché allora questo è il più
severo dei castighi» (San Pio da Pietrelcina).
* * *
«Il Terzo Segreto riguarda la crisi della fede
[correlatamente alla visione ufficialmente pubblicata, che mostra un
bagno di sangue: della gerarchia ecclesiastica e non solo, ndr]: la perdita della fede è la peggiore delle disgrazie [e invece spesso si lascia facilmente pensare che la fede, cioè non una religiosità qualsiasi ma la fede cattolica, sia un optional, ndr] e purtroppo è vero che in Europa la fede diminuisce continuamente» (mons. Cosme do Amaral, Vescovo di Leiria-Fatima, il 12 settembre 1981 a Vienna).
* * *
«Chiunque nega il Figlio, non ha neanche il Padre; chi confessa il Figlio, ha anche il Padre [1Gv 2,23]. Ecco il seduttore e l’anticristo! […] Chi
si ritrae e non rimane nella dottrina di Cristo, non ha Dio; chi sta
fermo nella dottrina, ha il Padre e il Figlio. Se qualcuno viene a voi e
non porta questa dottrina, non lo ricevete in casa e non lo salutate» (2 Gv,7-10).
* * *
PRESTO PER ROMA LO STESSO PIANTO CHE PER GERUSALEMME? Ma non è ineluttabile... |
E
le conferme non mancano. Puntualizzando che la considerazione di queste
realtà deve spingere non certo verso la disperazione, che non è l’unica
alternativa alla rovina continuista, ma verso provvedimenti
costruttivi, adeguatamente forti, dei quali questo libro cerca di
offrire un certo numero di elementi, ecco una testimonianza che si può
definire soltanto in un modo: raggelante. Si tratta dell’intervista di
un docente della Pontificia Università Lateranense [vale a dire l’Università del Papa, ci obietterebbero per tapparci la bocca se dicesse cose progressiste, ndr], pubblicata
su “30 giorni” di maggio 2003. Parlando della gnosi (madre di tutte le
eresie), e collegatamente persino del satanismo, nota che essa «non ha, da un certo punto di vista, difficoltà ad insinuarsi nel pensiero cattolico, anche a livello superiore. [...] Aldo Natale Terrin, indagando il postmoderno, sostiene che la Chiesa odierna [naturalmente nel senso improprio, ndr] vivrebbe nell’accettazione di una doppia appartenenza [in corsivo nel testo, nda]: poter essere cattolica(ma
in che modo?) e altro nello stesso momento, vantando di accedere oramai
impunemente ad altre fonti. Non solo sarebbe accettata nel suo interno
ai vari livelli, ma la doppia appartenenza farebbe parte della proposta
stessa della Chiesa all’uomo contemporaneo: è un patto tacito, interno
ed esterno».
* * *
«Occorre…distinguere
soprattutto uomini e istituzioni, e persuadersi che può essere lecito e
talvolta anche doveroso gridare contro i primi senza coinvolgere le
seconde. […] Non si giudica una situazione eccezionalissima con i criteri d’ordinaria amministrazione »(Padre
Umberto degl’Innocenti O.P., docente alla Pontificia Università
Lateranense, “La norma della Fede secondo il Savonarola”).
* * *
UN DISCORSO SEMPRE APERTO |
Naturalmente,
gli eventi in oggetto sono prevedibili a grandi linee. Le profezie,
anche le più chiare, stanno a dire: gli eventi sono disposti in modo che
accada questo. Ma poiché il Signore non ci toglie il libero arbitrio,
possono accadere due cose, di segno opposto. Pensiamo alla nota profezia
di Giona (o meglio, tramite Giona, che neppure voleva andare a farla):
«Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta». Eppure, non lo è
stata: falsa profezia? Errore?, correrebbero a dire quasi tutti. No:
«Gli abitanti di Ninive credettero a Dio e bandirono un digiuno;
vestirono il sacco [...]» (cfr. Libro di Giona). Nel linguaggio delle
profezie, ciò voleva dire: i suoi demeriti esigono la sua distruzione,
in questo tempo; ma se si agisce (del tutto o in parte) sulla causa, allora cambiano (del tutto o in parte) anche gli effetti.
Appunto, profezie condizionate. All’opposto, il Re di Francia Luigi
XIV, il “Re Sole”, era in un certo senso un eletto del Cielo: nato a
seguito di un voto, dopo anni di sterilità della mamma, a lui Nostro
Signore chiese di consacrare la Francia al Suo Cuore; eppure, egli non
lo fece. Si può resistere alla grazia. Si può anche mancare alla grazia.
* * *
Una Supplica che gli opportunisti davano per improponibile, e invece è sempre più attuale:
Circolo “Cattolici per la Tradizione”
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