Prosegue la riforma di Papa Francesco
Dopo gli scandali al vertice dell'Istituto per le Opere di Religione è stato promosso Rolando Marranci. Intanto continua il lavoro portato avanti dagli otto cardinali scelti da Bergoglio per intervenire sulle funzioni della Curia
Papa Francesco punta a riformare l’economia vaticana entro lo scoccare del primo anno di pontificato. Un’accelerazione, come rivelato proprio da Bergoglio, dettata dagli scandali che hanno coinvolto lo Ior e l’Apsa (Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica) con l’arresto di monsignor Nunzio Scarano e le dimissioni del direttore e del vice della banca vaticana Paolo Cipriani e Massimo Tulli. Al posto di Cipriani il Consiglio di sovrintendenza dell’Istituto per le Opere di Religione ha scelto Rolando Marranci che, dal 1° luglio scorso, aveva rilevato le mansioni di vicedirettore generale. “Una promozione – come specifica una nota vaticana – approvata dalla Commissione cardinalizia di vigilanza sullo Ior”, della quale fa parte, tra gli altri, l’ex Segretario di Stato Tarcisio Bertone.
La nomina di Marranci arriva quarantotto ore dopo la decisione di Papa Francesco di nominare il segretario particolare ereditato da Benedetto XVI, il maltese monsignor Alfred Xuereb, delegato per la Pontificia commissione referente sullo Ior e per la Pontificia commissione referente di studio e di indirizzo sull’organizzazione della struttura economico-amministrativa della Santa Sede, con l’incarico di vigilare e di tenerlo informato, in collaborazione con la Segreteria di Stato, sulle procedure di lavoro e sulle eventuali iniziative da intraprendere. Una decisione, come ha spiegato il portavoce vaticano padre Federico Lombardi, che ha dato una veste ufficiale a una mansione che il segretario del Papa già svolge da tempo raccogliendo le informazioni sui lavori delle due commissioni volute da Bergoglio. Del resto, pochi giorni fa, ilfattoquotidiano.it aveva raccolto la testimonianza del cardinale Raffaele Farina, a capo della commissione referente sullo Ior, che aveva svelato come nonostante questo suo incarico non avesse la possibilità di essere ricevuto dal Papa frequentemente per sottoporre l’andamento dei lavori (“Bergoglio vuole vedere la gente e non i cardinali”), e perciò utilizzava i suoi segretari per far arrivare a Francesco appunti e documenti.
Il tema della “politica economica” del pontificato di Francesco sarà sicuramente presente anche nelle riunioni degli otto cardinali scelti dal Papa per consigliarlo nel governo della Chiesa e per elaborare una riforma della Curia in senso collegiale che si terranno dal 3 al 5 dicembre prossimi. I primi incontri si erano tenuti dal 1° al 3 ottobre scorso e già sono in calendario nuove riunioni degli “otto saggi” per il 17 e il 18 febbraio 2014, alla vigilia del concistoro nel quale il Papa creerà i suoi primi cardinali. Prima di ogni vera e radicale riforma, però, le svolte sono sotto gli occhi di tutti. Dopo la pubblicazione del primo rapporto dell’Autorità di informazione finanziaria (Aif) nel maggio scorso, il Papa ne ha rafforzato i poteri e rinnovato lo statuto. L’operazione trasparenza ha coinvolto lo Ior con l’apertura del sito ufficiale e la pubblicazione per la prima volta nella sua storia del bilancio, ma soprattutto con verifiche a tappeto su tutti i conti. Un’ulteriore svolta potrebbe essere la sua conversione in banca etica come auspicato più volte anche dal cardinale Óscar Rodríguez Maradiaga, coordinatore degli “otto saggi” di Bergoglio. In ogni modo il Papa ha tracciato fin da subito e con chiarezza i criteri che dovranno caratterizzare sempre in futuro la banca vaticana: “Trasparenza e onestà”. Del resto, dopo aver condannato duramente e senza mezzi termini i devoti della “dea tangente” e i benefattori della Chiesa che rubano allo Stato, i fedeli e non solo si aspettano che Bergoglio cacci definitivamente i mercanti dal tempio. E che scandali come quello che ha coinvolto monsignor Scarano non si ripetano più nelle mura vaticane.
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