ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 12 novembre 2013

Tutto va ben o Vescovo di Roma!

Un sondaggio del sociologo “normalista”
Massimo Introvigne

di Marco Bongi

Apprendiamo dalla ormai famosa rassegna stampa di Radio Maria, che riprende entusiastici articoli pubblicati su “La Nuova Bussola Quotidiana” e su “Vatican Insider”, della nuova indagine sociologica sull’effetto Bergoglio nella pratica religiosa degli italiani.
Lo studio, che potremmo soprannominare, parafrasando la famosa canzonetta di Nunzio Filogamo, “Tutto va ben o Vescovo di Roma...” è stato curato dal noto sociologo “normalista” Massimo Introvigne.  


Da parte nostra, non disponendo ovviamente né della Sua competenza, né tanto meno dei mezzi per contestare i dati riportati, ci limiteremo soltanto a poche semplici osservazioni dettate dal buon senso contadino, che certo non può competere con tanta scienza. Non intendiamo neppure valutare, come del resto già ha fatto egregiamente p. Ariel S. Levi, la qualità e la profondità di questi vantati riavvicinamenti alla pratica religiosa.
Lasciamo questo punto, per altro fondamentale, al discernimento dei pastori in cura d’anime. Altre semplici considerazioni però s'impongono:

1 - Una fondamentale legge dell’economia, da sempre sostanzialmente conosciuta dagli uomini,  recita:  “Il livello della domanda è inversamente proporzionale a quello del prezzo”. Abbassando il prezzo, aumenta la domanda di beni o servizi.
Ora è indubbio che almeno la percezione sociale del nuovo corso ecclesiale, è quella che lascia intendere di poter aderire ad una fede religiosa senza doversi sottoporre a sacrifici di sorta. Tutti sono compresi, capiti, non giudicati, accolti gratuitamente, chiamati come ai “saldi” di fine stagione nei grandi magazzini... Vi diamo tutto gratis... venite, venite signori... E vuoi che non ci sia almeno un piccolo aumento dei potenziali clienti?

2 – Dall’inizio del nuovo pontificato, contrariamente a quanto avvenne sotto il regno del predecessore, abbiamo assistito ad una spettacolare, quanto immediata ed unanime, inversione di tendenza da parte di tutti gli organi d’informazione.
La figura del nuovo Papa è stata così osannata, magnificata, direi quasi “pompata” a tal punto che ogni voce dissenziente viene sistematicamente silenziata, sia in ambito cattolico, il che potrebbe apparire forse comprensibile, ma anche e soprattutto nel mondo laico e laicista. Stupisce allora anzi che gli effetti pratici di questo poderoso “pompaggio” mediatico siano così limitati come traspare dai dati riportati nell’indagine.

3 - Ma, al di là di tutto, lascia sempre e comunque dubbiosi la credibilità scientifica di uno studio realizzato, certo con tutti i crismi accademici, ma comunque pur sempre da un convinto e forte sostenitore di chi è oggettivamente beneficiato dai risultati. Ricordo, del resto, molti analoghi ed interessanti studi di Massimo Introvigne nei quali giustamente si tendeva a sminuire il valore delle testimonianze di coloro che sono fuoriusciti dalle cosiddette “nuove religioni”. Si sa... chi esce sbattendo la porta è indotto a parlar male dei vecchi compagni ma, al contrario, chi decide invece di sostenere una determinata idea, ben difficilmente pubblicizzerebbe risultanze eventualmente negative per l’ambiente di cui si sente parte.   

4 – L’osservazione precedente vale certo per il conduttore dell’indagine ma anche, forse ancor di più, per le persone degli intervistati. È infatti oggettivamente difficile che un sacerdote, un religioso, od anche un laico attivo nella comunità, possa valutare con il necessario distacco emotivo fenomeni complessi che riguardano direttamente il proprio impegno quotidiano nell’apostolato. Sostenere infatti che le cose vanno male per la pratica religiosa, equivarrebbe, in un certo senso, ad autodefinirsi fallito nello scopo primario del proprio impegno ecclesiale.

5 - Ammesso infine, e non concesso, che ci sia stato questo fenomenale risveglio religioso negli ultimi mesi, in base a quali criteri esso è stato attribuito esclusivamente all’effetto Papa Francesco. In altre parole: in che misura sono state valutate anche altre eventuali concause come la recrudescenza della crisi economica che porta a non confidare più sui beni di questo mondo, o la paura di una guerra mondiale per effetto della crisi siriana?

E allora? Consoliamoci tutti con il rassicurante “Tutto va ben o Vescovo di Roma...” Padre Livio Fanzaga “giustamente” gongola e, con lui, tutti i “normalisti” benpensanti.
Se la suonano e se la cantano tutta fra di loro... Beata semplicità!
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV664_Bongi_Tutto_va_ben.html

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.