L’EDITORIALE DEL VENERDI: REX ET LEGIFITER NOSTER, EXPECTATIO GENTIUM: VENI AD SALVANDUM NOS, DOMINE, DEUS NOSTER!»
«Mentre
tutto era immerso in un profondo silenzio e il corso della notte era
a metà del suo camino, la Tua Parola onnipotente, Signore, è scesa
dai Cieli, dal suo trono regale» (Sl). È
stato allora che il Principe della Pace, il Signore del Cielo e della
Terra, è nato in una stalla e deposto in una mangiatoia per gli
animali, oggi rappresentata nella Basilica de Santa Maria Maggiore, a
Roma: Praesepe
ubi erat Iesus.
«O
Sapientia! O Adonai! O Radix Jesse! O Clavis David! O Oriens! O Rex
gentium! O Emmanuel, Rex et legifiter noster, expectatio gentium, et
Salvator earum: veni ad salvandum nos, Domine, Deus noster!»
Nei
Vangeli, quest’ora della Storia umana è espressa nell’omaggio
‘misterioso’ dei pastori e dei Re magi. Jesus
– cujus vultum desiderat universal terrae – magnificatus est!
videntes auten cognoverunt de verbo, quod dictum erat illis de puero
hoc.
La
salvezza nella Luce per gli uomini era presentata in una mangiatoia
di animali e sarebbe compiuta nell’ora buia del Santo Sacrificio
del Redentor, il cui Sacro Cuore sarebbe trafitto di fronte alla Sua
Madre Immacolata.
Che
la meditazione di questi misteri, in occasione del festivo Natale del
Verbo Divino, possa suscitare abbondanti grazie su questo mondo
tornato a immergersi in un profondo buio spirituale, che dobbiamo pur
sempre testimoniare, per rendere grazie a Dio.
FATIMA CONTESTATA nei Commenti Eleison 330 (9.11.13), di Mons. Williamson:: “Ma quale Castigo materiale può esserci, peggiore del castigo spirituale dei nostri giorni? È vero, dopo la caduta di Adamo ed Eva, è stato il Vaticano II il peggior disastro di tutta la storia dell’umanità. Ma la massa degli uomini lo vede come una grande liberazione”.
È giusto parlare del peggior disastro per il mondo presente, ma ricordando che esso deriva dal rifiuto o manipolazione umana della Verità divina. Allora, si dovrebbe ricordare che il peggior rifiuto è quello d’aspetto religioso – di eletti e consacrati per accogliere e confermare la Verità rivelata da Dio, che tradiscono quest’elezione. Ecco che il secondo rifiuto che segna la Storia dell’Incarnazione del Verbo Divino parte del Popolo eletto per riceverLo e che invece Lo ha messo a morte. Ora viviamo il terzo peggior disastro, che si collega ai precedenti.
Tale visione storica dovrebbe far capire la misura terribile della crisi senza precedenti che viviamo. Eppure, tutto rientra nei piani della misericordia divina, come insegna San Paolo: “Non voglio che ignoriate, fratelli, il piano misterioso di Dio, in modo che non v’insuperbiate. L’indurimento parziale d’Israele è in atto fino a che la totalità delle (nazioni) gentili sia entrata (nel regno), e così tutto Israele sarà salvato, come sta scritto … Dio infatti ha rinchiuso tutti nell’incredulità, per usare misericordia a tutti.” (Rm 11, 25-26; 32)
Poiché
la vita della creatura umana e perciò la sua storia, ha senso solo a
immagine del Verbo Divino, è solo riguardo a questa sacra Parola che
la si può misurare nella sua elevazione – santità, o nella sua
caduta – crisi in questo mondo, perdizione nell’eternità.
A
questa luce, oltre l’avventura terrena di ciascuno, nella Storia
dell’intera umanità vi sono tre vere gravi «cadute» o
alienazioni epocali:
- l’Originale, del rifiuto del comandamento
divino dei primi genitori;
- del Popolo eletto per ricevere il
Verbo Incarnato, che Lo rifiutò e uccise;
- del Popolo cristiano
che oggi, accogliendo dei falsi cristi che giustificano la Seconda
alienazione e banalizzano la Prima, originale, incide nella velata
falsificazione della Parola del Signore, che ci ha redenti dalla
Prima caduta con la Sua Passione e morte.
Tale tradimento è sempre più chiaro nei documenti post-conciliari, p. es. nel nº 840 del nuovo «catechismo» e nelle aperture dei falsi profeti, tra cui quest’ultima di Bergoglio sull’alleanza antica che rimane, per la salvezza degli Ebrei, che tutt’ora rifiutano il Verbo incarnato, credendo di poter fare a meno della venuta, passione e Sacrificio di Gesù Cristo per salvarsi.
Tale
perfidia è pure implicita niente meno che nel «catechismo
conciliare» (nº 840). Infatti, si legge sul“rapporto
della Chiesa con il popolo ebraico”: “quando si considera il
futuro, il
popolo di Dio dell’Antica Alleanza e il nuovo popolo di Dio tendono
a fini analoghi: l’attesa della venuta (o del ritorno) del
Messia. Ma
tale attesa è, da una parte, rivolta al ritorno del Messia, morto e
risorto, riconosciuto come Signore e Figlio di Dio, dall’altra à
rivolta alla venuta del Messia, i cui tratti rimangono velati, alla
fine dei tempi: si ha un’attesa accompagnata dall’ignoranza o dal
misconoscimento di Gesù Cristo.”
Si
tratta di verità chiaramente opposte, ma camuffate in analogiche,
perché attendere la venuta significa negare che sia mai venuto, Chi
è venuto per salvare!
San Paolo insegna che gli Ebrei operando come ostacolo alla fede nella venuta di Gesù Cristo, sono «i più grandi nemici di Dio e degli uomini». Ebbene, questi testi del Vaticano 2º si svelano come i peggiori nemici degli uomini e della conversione degli stessi Ebrei, perché giustificano la loro non conversione a Gesù Cristo, Dio incarnato, consustanziale al Padre e allo Spirito Santo, solo Nome che guida alla salvezza.
San Paolo insegna che gli Ebrei operando come ostacolo alla fede nella venuta di Gesù Cristo, sono «i più grandi nemici di Dio e degli uomini». Ebbene, questi testi del Vaticano 2º si svelano come i peggiori nemici degli uomini e della conversione degli stessi Ebrei, perché giustificano la loro non conversione a Gesù Cristo, Dio incarnato, consustanziale al Padre e allo Spirito Santo, solo Nome che guida alla salvezza.
Questa
è la Fede cattolica della Chiesa che ha per Capo il Vicario di
Cristo.
Questa
è la Fede cattolica della Chiesa che ha per Capo il Vicario di
Cristo.
Eppure,
viviamo l’ora in cui, proprio chi occupa questa Sede santa, semina
l’inganno.
Si
tratta di Bergoglio, Francesco, che insegna “essere
Gesù consustanziale
al Padre, Dio, ma ancheconsustanziale
alla madre, una
donna, e a noi”.
Tale
affermaziome implica
una dottrina di duplice aspetto: eretica e deviante dell’intelligenza
di una verità capitale. Lasciamo la spiegazione di questa perfidia
al filosofo cattolico brasiliano Carlos Nougué, che l’ha
pubblicata sul sito SPES (segue la nostra
traduzione), http://spessantotomas.blogspot.pt/2013/12/francisco-quando-heresia-e.html)
sotto il titolo:
«Quando
l’eresia e la disintelligenza si
uniscono in una stessa persona».
«Gesù
è consustanziale al Padre, Dio, ma anche consustanziale alla
madre, una donna, e a noi». Dove l’eresia e la disintelligenza?
Perché:
I) va contro i dati della Fede e del magistero infallibile; II)
implica ignoranza nel non sapere (o non voler sapere) cosa sia
“sostanziale”.
1)
Per quanto riguarda il
fatto che
va contro la
Fede e
l’insegnamento, è
noto,
ragion per cui non ciallungheremo su
di esso qui. Si
segnali soltanto che non si tratta di qualcosa di nuovo,
ma qualcosa già
in corso in una
certa misura, tra
i seguaci del
Vaticano II.
2)
Quanto alla disintelligenza o ignoranza, senz’alcun dubbio
colpevole, va chiarito anzitutto cosa si vuol dire con
«consustanziale» nella dottrina cattolica di sempre.
a)
Prima ancora, cos’è sostanza. Ora, in un senso, e come già diceva
Aristotele, sostanza è tutto quanto sussiste per se. Così, ogni
albero, ogni animale, ogni uomo è una sostanza, poiché sussiste per
se.
b)
Quando un essere umano, per esempio, è generato dai suoi genitori e
si costituisce in embrione, è già una sostanza diversa della loro,
ciònonostante fino alla sua nascita ancora sua dipendente per via
ombelicale da quella che lo porta in seno.
c)
Si noti che tale nuovo ente, già dallo stato di embrione, ha la
stessa essenza dei suoi genitori (i tre sono uomini, ossia, animali
razionali), ma nessuno dei tre ha lo stesso essere degli altri,
poiché, essendo ogn’uno una sostanza e perciò sussistendo da se,
ognuno ha il suo proprio essere.
3)
Ebbene, nel piano della sua natura umana, Cristo è (diciamo) come
ogni e qualsiasi uomo: ha la stessa essenza della specie umana e
perciò di sua Madre; e, in più, ha un essere altro che quello di
Lei, giustamente perche è sostanza (nonostante qui si tratta di
hipostasi di Divinità e umanità).
4)
Ma, in quanto è Dio, Cristo – generato (non creato) come Verbo
divino – è, però, consustanziale al Padre, proprio perché, oltre
ad avere La stessa Sua essenza, ha lo stesso Suo ESSERE: Il ché
implica dire che sono entrambi La stessa sostanza, ossia, che sono
consustanziali uno all’altro (e allo Spirito Santo). Che la Trinità
sia tre Persone distinte anche se sostanzialmente identiche è il
proprio mistero centrale della Fede e della Religione – e nessuno
lo ha spiegato meglio di Santo Tommaso d’Aquino lungo la sua vasta
opera.
«E,
come dice il Dottor Angelico nel suo Compendio di Teologia,
s’inferisce “il motivo perché la Regola della Fede Cattolica ci
insegna a professare che il Figlio è consustanziale al Padre”, di
modo che “due errori siano esclusi”.
1
— In primo luogo, affinché non s’intendano padre e figlio come
sono nella generazione carnale, nella quale il figlio ha origine
dalla sostanza del padre come da una separazione: se così fosse, il
Figlio non potrebbe essere consustanziale al Padre.
II
— In secondo luogo, affinché non si consideri anche il Padre e il
Figlio conforme alla generazione che si processa nell’intelligenza
umana, come il verbo [o parola cordiale] è concepito dalla nostra
intelligenza, avvenendo ad essa accidentalmente, e esistendo in essa
come non proveniente dalla stessa essenza. [...] Così, tutto quanto
è attribuito a Dio dev’essere attribuito pure al Verbo di Dio”.
«È
per tutto ciò che diciamo esserci nell’affermazione di Francesco
un misto d’eresia e disintelligenza. Ma dobbiamo dire di più: in
tale miscela vi è prima eresia che ignoranza, poiché, com’è
ovvio, si tratta qui d’ignoranza colpevole, quindi appunto
d’eresia.
«Inoltre:
se si parla di eresie, allora Francesco è in qualche modo eretico, e
l’eresia è impedimento radicale per l’appartenenza alla Chiesa.
Non sarebbe allora vacante la Sede di Pietro, come há affermato di
recente, per esempio, Padre Kramer, nel segnalare che con Francesco
vi è “un’esplosione di eresie?
«Anzitutto
sia chiaro: tale esplosione di eresie non è iniziata con Francesco,
ma viene da Giovanni XXIII (quel che Francesco aggiunge è una
combinazione di confusioni (dis-intelligenze) di maggiore radicalità,
ciò nel senso che lui è li per portare ai suoi termini
estremi la stessa dottrina del Vaticano II.
«Ma
se l’eresia impedisce radicalmente l’appartenenza alla Chiesa –
domandiamo con insistenza -, la Sede non è vacante? É la risposta
che intendiamo affrontare in seguito (nella misura del possibile,
ossia, nell’assenza di un effettuale magistero della Chiesa)».
Viviamo
oggi immersi nel buio del culto dell’uomo che si vuole dio, di
montiniana memoria. Siamo arrivati a Bergoglio che, dalla Sede del
Vicario di Cristo, insegna che siamo consustanziali al Verbo Divino.
Quindi, secondo lui, il Vicario di Cristo sarebbe consustanziale a
Cristo. A questo punto, non sarebbe più un rappresentante in terra
del potere del Verbo di Dio, ma essendo consustanziale a Lui,
Via,Verità e Vita, potrebbe anche lui dettare la via e la verità
nella Fede e ogni cambiamento nella vita della Chiesa. Non si capisce
se Bergoglio veramente lo creda, ma è certo che col Vaticano 2º i
gran prelati hanno rivoluzionato per conto loro la Dottrina cattolica
nel senso di quel rapimento prometeico a favore del culto umano che
vorrebbe naturalizzare il sacro Culto dovuto alla trascendenza
divina! Ecco le caratteristiche anticristiche descritte da San
Paolo (IITs, 2)
Vieni
Signor Gesù! REX
ET LEGIFITER NOSTER, EXPECTATIO GENTIUM ET SALVATOR NOSTER: VENI AD
SALVANDUM NOS, DOMINE, DEUS NOSTER!»
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