“Annientate i Francescani dell’Immacolata”. La pulizia etnica senza fare prigionieri è iniziata
Dalla visita apostolica, alla pulizia etnica. Con l’ordine di non fare prigionieri: è già esecutivo contro i fraticelli. La vendetta trasversale di Gesuiti, Cappuccini, Vaticano
di Antonio Margheriti Mastino
Mi rendo conto che l’argomento,
per la sua drammaticità e i caratteri d’urgenza, meriterebbe ben altro
spazio e trattazione. Ma ho davvero poco tempo a disposizione e per
giunta internet mi funziona malissimo questi giorni.
Quella cattiveria così tipicamente clericale…
Naturalmente, ho diverse fonti “riservate”
su quel che sta succedendo nei Francescani dell’Immacolata (o meglio:
il servizio completo che gli stanno facendo), e ad agosto ne ho parlato
una sola volta e deciso di non farne più accenno. Dico solo che c’è da
mettersi le mani nei capelli per il raccapriccio, la crudeltà così
tipicamente clericale, il sadismo e le vendette trasversali che sembrano
quasi essere “l’altro voto” dei religiosi, se c’è da sbranare gli altri
fratelli: tutte cose che si stanno consumando ai danni dei figli di
Padre Manelli. Cattiverie da preti, peggio: da Cappuccini. Tipica,
tipica cattiveria tra religiosi, della quale la storia ecclesiastica ci
offre ampie prove: il maggior numero di frati e monache oggi santi,
hanno subito il martirio non ad opera di infedeli, ma dei loro stessi
confratelli e consorelle, fra le chiuse mura dei conventi. E alla
crudeltà, oggi, nel caso dei F.I., si aggiunge la vessazione diuturna,
specie del vecchio stanco e taciturno Fondatore, Stefano Manelli.
So solo che tutto questo non è opera di Dio,
ma dell’invidia del demonio: se poi è solo una prova tremenda che Dio,
al pari di Padre Pio, ha voluto imporre loro, allora non potrà che
trionfare la giustizia in finale, e l’Ordine essere riabilitato,
purificato e fortificato nello spirito, solo sfoltito dai rami secchi,
pronto a germogliare di nuovo. Ma non ci credo: resto all’ipotesi del
sadismo da fratacchioni sazi e indifferenti, e all’invidia loro e
del demonio. Sono anche gli ultimi spasmi mortali nell’agonia degli
ordini religiosi storici, che si avviano, non sempre con la massima
dignità possibile, verso l’estinzione.
E i gesuiti chiesero e ottennero “vendetta, tremenda vendetta!”
Insomma, ve la butto lì in soldoni.
I gesuiti – sul cui carisma io ho ogni riserva e ho un quadro in camera
da letto del papa che li soppresse, Clemente XIV – i gesuiti, dunque,
che sono il fenomeno ad alto livello di massimo sbandamento teologico,
disciplinare, ecclesiale da almeno 50 anni, sono diventati quel che son
diventati ma restano però ancora potenti, e a maggior ragione oggi, con
un papa che ragiona come loro, perché da loro proviene, sebbene “old
style”… quasi. E come diceva Pavese “non si sollevano impunemente gli
occhi a una dea, neppure alla Quercia, la regina delle cime”. E i numeri
uno erano e restano – di quel che rimane del panorama religioso almeno
– sempre loro: è la loro scuola che domina tutte le cattedre negli
atenei cattolici, dove si è sostituito l’insegnamento del cristianesimo
con il rahnerismo, e, in America latina, con il liberal-marxismo talora
persino armato, populista in ogni caso.
Ecco, questi qui, si sono visti per la prima volta fare a pezzi, con un rigore stringente, i loro idoli di carta, i Rahner e compagni
gesuitici, proprio dai fraticelli
Francescani dell’Immacolata, che fino a un momento prima neppure
vedevano, come fossero vermiciattoli ai piedi del gigante egoista, e che
poi, una volta messi a fuoco, hanno guardato con disgusto e disprezzo.
Che presto è diventato sacro furore, scoprendo che il piccolo, umile
Davide aveva fatto centro con la fionda nell’occhio del grande e
superbissimo Golia. Vendetta, tremenda vendetta è stato l’urlo del Gigante Egoista.
Da qui è partito l’ordine, una
volta fatto fuori il detestato Benedetto XVI, di radere al suolo
l’Ordine dei Francescani dell’Immacolata, con la consegna di “non fare
prigionieri”. Un vero mandato con licenza d’uccidere. E in una
congiunzione astrale perversa, hanno trovato dei complici di altissimo
livello fra i palazzi apostolici; e la manovalanza, i killer
professionisti tra le altre famiglie francescane.
Caino è un Cappuccino
Ossia quei Cappuccini che non solo non vogliono
essere disturbati nel loro mortale proposito eutanasico e suicida con
iniezioni letali di modernismo e lassismo; ma che sono verdi di rabbia e
invidia nel vedere i loro seminari ridotti al rimbombo dell’eco di
ritorno dei loro vaniloqui e di quel parlarsi addosso irenico e da
rompete le righe, stante il vuoto di vocazioni… mentre questi qui,
questi apprendisti stregoni dell’ultima ora, i manelliani, avevano i
seminari pieni. Insopportabile, per loro, per i francescani storici!
Vedevano nel giovane e florido pullulare di zelo e vocazioni dei FI, l’immagine deformata del loro fallimento e del presagio di morte imminente. «E pensare» si dicevano «che
a tappe forzate abbiamo applicato tutta l’agenda progressista,
secolarizzante e modernista… e il risultato qual è? Che chiudiamo un
convento al giorno. Mentre questi mocciosi qui… così… antichi…
preconciliari… antimodernisti… così antimondani, questi ne aprono a
momenti uno al mese!». Gli avrebbero strappato il cuore con le loro mani, avessero potuto.
E in effetti possono adesso, dopo
l’abbraccio fatale con i gesuiti, troppo astuti per sporcarsi le mani
in prima persona nello strozzare e spennare i poveri fraticelli
dell’Immacolata: lo lasciano fare agli “utili idioti” delle altre
famiglie francescane, perché il regolamento di conti assuma i colori
scarlatti del delitto in famiglia, per l’efferatezza che solo chi ti è
consanguineo (la vecchia storia di Caino) può avere. E per quella
contiguità fra vittima e carnefice che permette di non destare sospetti e
soprattutto di non fallire il colpo.
Insomma, signori, così stanno le cose: è in atto una vera e violentissima pulizia etnica che ha congiurati di altissimo livello,
interni ed esterni. Non vogliono
riformare i Francescani dell’Immacolata: vogliono sterminarli tutti
quanti nel più breve tempo possibile, circa e non oltre 12 mesi. E
chiudere così la faccenda: non sopportano oltre sentir dentro la Chiesa
gente parlar di “ortodossia”, “retta teologia”, “tradizione” e persino
parlare in latino, e tutto quanto dicono dopo aver a fondo studiato, il
che li rende, ai loro occhi secolarizzati, “pericolosi rivali”. Li
sterminino! Tutti!
Dopodiché i gesuiti a qualsiasi livello,
si dichiareranno soddisfatti; gli altri francescani tireranno un
sospiro di sollievo; il Superbissimo interno all’Ordine (al quale
profetizzo che la sua vicenda personale presto terminerà nella cronaca,
sebbene non so di che colore) che ha fatto da cavallo di Troia otterrà
quel che ha sempre desiderato dal primo momento, ossia una fulminante
carriera curiale, alla quale ha sacrificato col tradimento il suo stesso
padre e i fratelli; certi altissimi personaggi vaticani potranno
finalmente dire “un pensiero di meno!”.
Le Volpi nel pollaio
Cosa c’è di più demoniaco di tutto questo
simbolico sangue fratricida così copiosamente versato? Caino, sempre
tu! E al divorarsi tra di loro, si aggiunge la stupidità: come quella
del commissario (ma sarebbe più lecito dire “becchino”) cappuccino,
chiamato a liquidare i F.I., il padre Volpi, molto “sinistro”,
specializzato nell’emettere “comunicati” br-style sui fraticelli che
sono un capolavoro di oltraggio alla grammatica italiana, all’analisi
logica e al codice di diritto canonico; e dove sprizza più livore
viscerale e sordido da “e io ve la faccio per dispetto” che non esempi
di equilibrio, raziocinio, umanità e pietas cristiana. Quello stesso
Volpi che dopo aver emesse l’ennesimo comunicato “interno” (secondo
lui), si lamenta perché… cito testuale dalla mia fonte: «si è anche
arrabbiato Volpi, quel fesso, per il fatto che escono notizie proprio
attingendo da questi documenti, e che “noi” abbiamo alle spalle i poteri
forti come Giuliano Ferrara».
Allora, visto che ogni tanto mi rimproverate
di sapere cose che poi non vi divulgo mai (ma è proprio per questo che
me le vengono a dire – ma poi non è vero, perché col contagocce lo
faccio, talora affondando una supposta o una allusione velenosa qua e là
in un profluvio di parole che parlano apparentemente d’altro) vi
riporto testuale quanto una mia fonte vicinissima al Padre Manelli,
laica ma interna e oserei dire intima m’ha riferito. Ecco, vi riporto il
sunto di alcune sue soffiate:
«Come ti dissi tempo fa, c’è di mezzo il
vil denaro, pensa che Volpi ha chiesto a padre Manelli 5300€ AL MESE
per i “servigi” resi all’istituto! Solo che i frati non possiedono nulla
di nulla, è sempre stato tutto dei laici e gestito dalle suore che sono
svincolate dai frati e non sono commissariate. Ora che i laici hanno
chiuso la “cassaforte”, Volpi gli ha indirizzato la missiva di
sottomissione all’ordine.»
Insisto un altro po’, e aggiunge:
«Non c’è molto di più da aggiungere,
anche perché Volpi l’ha detto chiaramente: ha rimosso tutti i teologi e i
formatori dai loro
incarichi sostituendoli con personale
esterno a pagamento (cosa assurda) e adesso punta ai possedimenti; sta
incalzando con ogni mezzo padre Manelli, per obbligarlo a firmare una
lettera in cui viene imposto ai laici di dare tutto al nuovo superiore.
Temono di rimanere con pugno di mosche e senza un quattrino. Tutto
l’ordine si finanzia con la beneficenza dei laici, di fatto loro non
possono possedere nulla, è un voto di povertà assoluta. Ma al momento i
laici sono fedeli a padre Manelli (la stragrande maggioranza) e non
danno più un centesimo e senza soldi non si va da nessuna parte (in
teoria potrebbero sbatterli fuori da chiese e conventi, togliergli le
automobili). Ecco allora spuntare la lettera che abbiamo ricevuto tre
giorni fa in cui ci viene intimata obbedienza.
«Comunque prendi tutto con le pinze,
perché c’è molta confusione, e nessuno può parlare col Padre, neanche i
familiari perché gli è stato imposto in obbedienza da Volpe.
L’hanno messo in isolamento, in certo senso. Il problema è che non si
riesce ad arrivare al Papa: ultimamente c’è un cardinale che sta
tentando di parlarci ma il Papa sono tre volte che si dà malato».
«Oggi è arrivata un’altra lettera
del commissario Volpe in cui informa che dispone con esecuzione
immediata la chiusura di tutti i seminari dei francescani, la
sospensione delle ordinazioni diaconali e sacerdotali per un anno, lo
spostamento degli studenti in teologia nelle università pontificie
dell’Urbe o Benevento, la sospensione del VO e il ripristino esclusivo
del NO “come unica e vera forma liturgica”, la sospensione di ogni
pubblicazione e diffusione editoriale di Casa Mariana (la casa editrice
delle suore), interruzione di ogni rapporto con le suore Francescane (a
suo dire troppo ingerenti verso i frati) ivi incluse le clarisse,
sospensione di tutti i gruppi di laici (MIM e TOFI). Chi non accetterà
tali disposizioni sarà immediatamente dimesso dall’istituto. Verranno
messe in atto tutte le iniziative canoniche, civili e penali per il
reintegro dei beni mobili e immobili nella disponibilità dell’istituto.
Fraternamente vi abbraccio e impartisco a tutti e a ognuno la serafica benedizione».
E me cojoni, direbbero a Roma:
pare il fratacchione cappuccino che faceva da spalla al boja dando
l’assoluzione sul patibolo al condannato a morte.
“Ma quali sono le colpe davvero dei Francescani dell’Immacolata?”, chiedo al mio interlocutore, e in effetti ammette che qualche problema c’è:
«Comunque dalla lettera lui [p. Fidenzio
Volpi] non accetta che qualcuno abbia alzato la voce per quello che è
successo e attribuisce le colpe ad un eccessivo “personalismo”
nell’Ordine nei confronti di Padre Stefano Manelli, il che è anche vero
ma questo succede ogni volta che c’è una persona dotata di un forte
carisma (tanto per restare nella Chiesa un Giovanni Paolo II o lo stesso
Francesco)
«A questo aggiungiamo l’ostracismo
contro il Motu Proprio di Benedetto XVI e la questione teologica del
Vaticano II. E il gioco è fatto. Ecco quindi lo smantellamento dei
seminari perché a suo dire si insegnano eresie, la proibizione del V.O.,
e la “riprogrammazione” dei giovani secondo il modernismo dei seminari
romani, lo spostamento per il mondo dei formatori fedeli».
Conclude questa mia fonte:
«Intanto 3 frati su 18 che a settembre
avevano ricevuto i primi voti, se ne sono andati perché il percorso non è
più quello che avevano scelto e non sanno più cosa fare».
Coraggio, il meglio è passato!
Ora aspettiamo l’opera della Provvidenza, dopo quella di Lucifero, Caino e Mammona.
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