ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 10 dicembre 2013

Volpi o faine?

Padre Stefano Manelli
I dolori di padre Manelli
10-12-2013
Padre Stefano Maria Manelli, fondatore dei Francescani dell'Immacolata, ordine commissariato dallo scorso luglio, è stato tenuto in totale isolamento per volontà del Commissario apostolico padre Fidenzio Volpi. E' quanto denuncia a La Nuova BQ il direttore sanitario della clinica in cui padre Manelli è stato sottoposto a intervento chirurgico.
Le parole del medico smentiscono parzialmente le spiegazioni date da padre Volpi a proposito delle condizioni dello stesso padre Manelli.
E' questa l'ultima triste puntata di un braccio di ferro tra Commissario apostolico e frati francescani dell'Immacolata riuniti attorno al fondatore, che nelle ultime settimane ha visto un crescendo di tensione sfociato in misure drastiche prese dallo stesso commissario (vedi editoriale a fianco).
Nei giorni scorsi su La Stampa, Marco Tosatti pubblicava un botta e risposta tra un laico vicino ai Francescani dell'Immacolata e padre Fidenzio Volpi. Il laico elencava i fatti così come si sono succeduti nel corso di questi mesi, partendo dall’accusa mossa contro padre Manelli di aver fatto deviare i Frati dal loro carisma fondazionale, «senza spiegare fino ad oggi - scriveva l’estensore della lettera - da quale percorso il Padre abbia deviato». Il testo inoltre ricordava: la proibizione di celebrare nel Vetus Ordo, con un divieto ancora in corso, «a cui è seguita totale obbedienza da parte dell’Istituto»; la deposizione dagli incarichi dei frati fedeli al carisma dei padri fondatori e la promozione di «quei frati che appoggiano la ‘nuova’ linea; l’allontanamento dall’insegnamento di padre Apollonio, Procuratore Generale, preside del Seminario Teologico e guardiano del convento di Roma-Boccea e il suo trasferimento in Portogallo; l’allontanamento dall’insegnamento di p. Lanzetta, già vice-delegato F.I. per l'Italia, Superiore a Firenze e docente del Seminario e il suo trasferimento in Austria; il trasferimento di p. Settimio Manelli e p. Siano, rispettivamente rettore e vicerettore del Seminario, deposti dall’incarico di insegnamento e sostituiti con due frati della ‘nuova’ linea, uno dei quali non ha nemmeno il baccellierato in teologia»; il trasferimento in Africa di padre Budani; l’aver «esiliato Padre Stefano, sempre obbediente, e averlo privato della possibilità di ricever visite finanche dagli stessi parenti di sangue, sotto pena di peccato grave e dopo avergli proibito di ricevere telefonate ed impedito ogni contatto diretto con il mondo».

La lettera aggiungeva che il 27 novembre, «padre Fidenzio Volpi, con l’appoggio di padre Alfonso Bruno, ha ritenuto opportuno dirigere la sua guerra senza limiti anche contro i laici. Ha infatti sospeso tutte le attività dei laici appartenenti alla MIM (Missione Immacolata Mediatrice) e al TOFI (Terz’Ordine Francescano del’Immacolata) e ha proibito ai terziari di vestire l’abito».
Di “grande durezza” - l’espressione è di Tosatti – la replica del Commissario, il quale, tra l’altro, afferma: “Il fondatore ed ex Ministro Generale, padre Stefano Maria Manelli, che già nel gennaio del 2012 si era sottratto al dialogo costruttivo con i religiosi che lamentavano una deriva cripto-lefebvriana e sicuramente tradizionalista, al mio recente invito di chiarimento del 16 novembre scorso, in cerca di una ricomposizione, come anche al fine di chiedere conto, di tutte le opere e di tutti i beni mobili ed immobili dell’Istituto affidati a suoi familiari e figli spirituali durante il commissariamento, rispondeva con un certificato medico emanato da una clinica privata in cui è tuttora ricoverato su sua richiesta».
In realtà queste affermazioni sono in parte smentite dalla lettera - di cui La Nuova BQ è venuta in possesso, datata 18 novembre e che è scaricabile in calce all'articolo - che lo stesso padre Volpi ha inviato al professor Giovanni De Luca, direttore sanitario della Clinica privata “Villa Floria”, in località Campozillone, a Mignano Montelungo, in provincia di Caserta, nella quale il fondatore dei Francescani dell’Immacolata è stato recentemente ricoverato. In realtà la clinica aveva presentato a padre Volpi una «dettagliata certificazione medica» per dimostrare le condizioni precarie di padre Manelli, tanto che lo stesso padre Volpi, nella sua lettera, oltre a ringraziare il prof. De Luca della sua professionalità, dichiara che ha potuto «valutare e apprezzare nei suoi termini scientifici» quella certificazione. Da ciò si deduce che era perfettamente al corrente della gravità delle condizioni di salute di padre Manelli e della sua impossibilità di presentarsi per il “chiarimento” di cui parla. Sempre dalla lettera, si apprende che alla normale prescrizione sanitaria di divieto di visite a padre Manelli, il Commissario ha aggiunto l’emanazione di quella “canonica”: «Ben conoscendo lo zelo sacerdotale del confratello - scriveva il Commissario - temo infatti che egli, nel desiderio di procurare il bene delle anime, sia tentato di trasgredirla».
Chiediamo al professor De Luca, che raggiungiamo telefonicamente: quali sono le condizioni di salute di padre Stefano Manelli?Padre Stefano è stato dimesso sabato ed è tornato nella sua residenza (il Commissario gli ha imposto di risiedere nella Diocesi alla quale appartiene il Santuario di Casalucense, a Santeliafiumerapido, vicino Cassino, n.d.r.), dopo aver subito un delicato intervento chirurgico per una formazione tumorale. Le sue condizioni sono discrete.
Il Commissario dei Francescani dell’Immacolata afferma che padre Stefano si è ricoverato per sua scelta…Come medico seguo padre Stefano da oltre vent’anni (il prof. De Luca è terziario francescano da 10 anni,n.d.r.). Non aveva nessuna intenzione di ricoverarsi, per non allontanarsi dai suoi confratelli. Gli ho imposto il ricovero, perché le sue condizioni lo imponevano e la certificazione medica inviata al Commissario delineava le sue gravi condizioni di salute. Il Commissario sostenga pure quello che vuole. Da parte mia, posso affermare che nei confronti di padre Stefano, durante l’intera degenza, non è stata operata nessuna forma di carità cristiana: non c’è stata una sola telefonata del Commissario al fine di sincerarsi delle sue condizioni di salute.
Nella lettera che il Commissario ha inviato a lei in data 18 novembre, si legge che era a conoscenza della “dettagliata certificazione medica” riguardante le condizioni mediche di padre Stefano. Può confermarlo?Certamente, il Commissario era stato informato in maniera esaustiva delle sue condizioni di salute e ne era perfettamente a conoscenza.
Sempre in quella lettera, il Commissario fa riferimento alla prescrizione sanitaria con cui lei ha vietato le visite a Padre Manelli. Di che si tratta?Della prassi normale che viene seguita in questi casi in tutte le cliniche e gli ospedali del mondo. La cosa grave è un’altra.
Quale?La prescrizione canonica, aggiunta senza nessun motivo plausibile dal Commissario, che ha comportato, per l’intero tempo della sua degenza, il divieto di dire Messa e di confessare. Un fatto gravissimo, che mi sembra non abbia precedenti.

Lettera di padre Volpi al medico
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-i-doloridi-padre-manelli-7940.htm
di Danilo Quinto
nuovabq
E' necessario fare chiarezza
di Riccardo Cascioli10-12-2013
I Francescani della Immacolata
Circa 400 frati, di cui quasi duecento sacerdoti, sparsi in 55 case religiose in tutto il mondo. Altrettante le suore, anch’esse diffuse nel mondo in 47 case religiose. Erano questi i numeri dei Francescani dell’Immacolata fino allo scorso 11 luglio, quando un decreto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata ne ha deciso il commissariamento. I Francescani dell’Immacolata sono una famiglia religiosa giovane con forte impronta missionaria, nata all’inizio degli anni ’70 da padre Stefano Maria Manelli e padre Gabriele Maria Pellettieri che, allora frati francescani conventuali, avviano una nuova esperienza francescana alla luce dell’Immacolata unendo la Regola bollata di san Francesco d’Assisi con la Traccia mariana di vita francescana redatta da padre Manelli. Riconosciuti dalla Chiesa nel 1990, dal 1998 i Francescani dell’Immacolata godono del riconoscimento pontificio. 
A un certo punto però qualcosa nella famiglia religiosa si è rotto tanto che un gruppo di cinque frati all’inizio del 2012 sono ricorsi alla Congregazione vaticana dei religiosi denunciando una presunta svolta tradizionalista della congregazione, e chiedendo che si tornasse al carisma originario. La visita apostolica ordinata dalla Congregazione si è risolta poi nel commissariamento dello scorso 11 luglio – commissario è stato nominato il francescano padre Fidenzio Volpi -, ma mentre il fondatore padre Manelli e gli altri superiori dell’istituto proclamavano “devota obbedienza” e sceglievano la strada del silenzio e della preghiera, tutto intorno si scatenavano le polemiche, soprattutto per il divieto imposto per la celebrazione della messa Vetus Ordo, che era stata liberalizzata da Benedetto XVI nel 2007 con il Motu Proprio Summorum Pontificum.
Ma le cose evidentemente non erano molto pacifiche neanche all’interno della congregazione perché a 5 mesi dall’insediamento del commissario, si ha l’impressione di una vera e propria guerra che rischia di azzerare un ordine religioso che attirava numerose vocazioni e veniva invitato da molti vescovi - italiani e non - ad aprire case nelle proprie diocesi. I dati sono impressionanti: il padre fondatore Stefano Maria Manelli è confinato in una casa nella diocesi di Cassino, impedito di spostarsi, e addirittura dall’ultimo ricovero in ospedale impedito di vedere e sentire anche i propri parenti (in pratica è agli arresti domiciliari, vedi l'articolo di oggi di Danilo Quinto); tutti i frati che occupavano posti di responsabilità sono stati trasferiti chi all'estero chi in località remote; sono stati sciolti i movimenti laicali collegati alla congregazione – laici missionari e Terz’ordine  -; proibita la collaborazione dei frati alle riviste dell’ordine (la cui proprietà è esterna); inoltre con la lettera inviata l’8 dicembre, padre Volpi ha comunicato la chiusura del seminario e la sospensione delle ordinazioni diaconali e sacerdotali; nella stessa lettera si comunica poi la decisione di passare alla conta: “Ogni religioso dovrà chiaramente e formalmente manifestare per iscritto la volontà di continuare il proprio cammino nell’Istituto dei Francescani dell’Immacolata”, fedele al carisma originario e alle direttive sulla vita religiosa contenute nei documenti del Concilio Vaticano II. 
Nell’insieme si tratta di misure così dure che si fa fatica a credere che tutto dipenda dalla presunta svolta tradizionalista, anche perché per situazioni ben più gravi l’approccio seguito da Vaticano e singole Conferenze episcopali è stato diverso. Basti pensare al caso delle congregazioni religiose femminili americane, commissariate nell’aprile 2012 ma dopo aver tollerato per anni una ribellione ben oltre i limiti dell’ortodossia. Il commissariamento è ancora in vigore ma la linea è comunque quella del dialogo, malgrado ci fossero tutti gli elementi per la “serrata” dei conventi.

Ma di abusi e prassi contrarie al Catechismo e al Magistero è piena anche la storia italiana degli ultimi decenni. Basterebbe ricordare la “Lettera ai cristiani” dei 63 teologi nel 1989, pubblicata e sostenuta apertamente da riviste di ordini religiosi: una ribellione al Magistero per cui non c’è stata alcuna conseguenza, anzi alcuni dei 63 sono anche stati nominati vescovi come premio. Per non parlare delle riviste di congregazioni religiose missionarie che per anni hanno sposato entusiasticamente tesi rivoluzionarie certamente non cattoliche, senza che mai a qualcuno a Roma sia venuto in mente di fare un po’ di chiarezza. E gli esempi potrebbero continuare fino ai nostri giorni, visto che l’8 dicembre per celebrare don Gallo nella “sua” chiesa di san Benedetto a Genova, don Luigi Ciotti non ha trovato nulla di meglio che intonare Bella Ciaocome canto liturgico mentre qualcuno dei presenti alzava il pugno chiuso.  
Ecco, a fronte di questi esempi viene da chiedersi cosa avranno mai combinato davvero padre Manelli e i suoi confratelli per meritare una punizione così pesante. Sarebbe proprio il caso che venisse chiarito cosa è successo e cosa sta succedendo, se ci sono davvero colpe gravissime o c'è invece (per usare un eufemismo) un eccesso di zelo da parte di commissario e nuovi responsabili. Sarebbe giusto e doveroso anche nei confronti di quei fedeli in tutto il mondo affidati alla cura pastorale di questi sacerdoti.
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-e-necessariofare-chiarezza-7939.htm

A proposito dei Francescani dell’Immacolata e i beni temporali


Nella sua lettera dell’8 dicembre, padre Volpi lamenta il fatto che i beni dei F.I. siano gestiti non dai Frati (e cioè, ora, da lui), ma dai laici.
Pubblichiamo la lettera di un laico, precedente all’intervento di padre Volpi.
di Giuseppe Fiorentino
Carissimo e reverendo Padre Volpi , sono un terziario francescano dell’immacolata che le scrive a proprio nome e di certo non mi nasconderò dietro all’anonimato. Mi chiamo Giuseppe Fiorentino vice presidente del cenacolo MIM di Cardito , uno dei cenacoli attivi e a stretto contatto con Padre Bruno che potrà confermarlo circa la nostra formazione, la nostra ubbidienza e il nostro amore al Santo Padre e alla chiesa tutta. Io penso di avere capito con molta franchezza che il problema e la rabbia sta nel fatto che voi, attuale governo, non avete trovato quanto da voi sperato in beni temporali, nonostante non fosse frutto dei vostri sacrifici , anzi ricordo benissimo quanti ne abbiamo fatti per aiutare le missioni dei francescani nel mondo in particole quelle dirette proprio dal caro Padre Bruno che personalmente conosco da almeno 25 anni, e ogni qualvolta  ha avuto bisogno siamo sempre corsi in aiuto senza nessun diniego o negazione da chicchessia. Ripeto, tantissimi sacrifici fatti solo per amore dell’ordine, della chiesa e per l’amore verso il prossimo che maggiormente vive nel disagi. Dalle sue parole noto un accanimento proprio verso i beni temporali che nessuno di noi potrà mai portare con se e quindi nemmeno lei o l’attuale governo , “ io mi domando un padre senza figli può dirsi padre ? E una chiesa o un ordine senza i suoi figli può dirsi chiesa ? “. Voi con il vostro provvedimento avete tolto a noi figli di questa chiesa la possibilità di crescere formarci e di operare per la chiesa che i francescani dell’immacolata rappresentano nei cinque continenti , di sicuro un bell’esempio non lo diamo a chi ci guarda , io sono un papà di famiglia che ha quattro figli e penso che se uno dei miei figli o alcuni  non si sentissero a loro agio nella famiglia da me costituita e cresciuta con l’aiuto di Dio , si deve sentire libero di poter esprimere ALTROVE quello di cui è capace, senza rancore o risentimenti (sono e sarò sempre il loro padre) , ma solo accompagnandoli con la mia benedizione e il mio affidamento al buon Dio e se posso anche qualche bene materiale , quindi dico io , se queste persone che ora le stanno intorno raccontandovi non so cosa non si sentono al loro agio PERCHE’ NON VANNO VIA ? vogliono forse raccogliere un’eredità che non gli spetta , sì perché  questa opera  non è  frutto loro, ma solo frutto  della totale dedizione di P.STEFANO e P.GABRIELE di credere nell’essere strumenti  per quello che hanno fatto e faranno dell’opera voluta da Dio , ma solo perché Dio e l’Immacolata cosi hanno voluto e disposto , quindi v’invito a riflettere sul non ostacolare o mettersi contro la grazia e l’opera voluta da Dio solo per il capriccio  e la INIZIALE DISUBBIDIENZA di qualche figlio , ma di creare VERAMENTE L’UNIONE che Gesù’ stesso ci ha detto “ VI RICONOSCERANNO DA COME VI AMATE “ e voi questo lo state facendo? Da quello che vedo non credo , quindi io, non conoscendo nemmeno Lei com’è fatto per potervi guardare negli occhi e capire chi è lei , la invito a rivedere i suoi comportamenti frutto della poca conoscenza nostra, le dico che la chiesa non è un vestito, se lo fosse calzerebbe a pochi , la chiesa è una santa cattolica e apostolica e fondata sul sangue di Gesù e dei martiri che voi state poco onorando, calunniando a destra e a manca chi non la pensa come voi o ha il coraggio di contraddirvi .
In Gesù e Maria
Giuseppe Fiorentino
http://www.libertaepersona.org/wordpress/2013/12/a-proposito-dei-francescani-dellimmacolata-e-i-beni-temporali/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=a-proposito-dei-francescani-dellimmacolata-e-i-beni-temporali

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