MOTUS IN FINE VELOCIOR
Suore che partoriscono in ospedale e “non hanno sensi di colpa”, preti che mettono nel presepe due San Giuseppe per “aprire il confronto sull’omosessualità”, monsignori arrestati per truffe milionarie che convivono da trent’anni more uxorio con altri sacerdoti (bestie!), Vescovi che vorrebbero sostituire l’eucaristia con una semplice benedizione, Cardinali che si fanno ricresimare da pastore metodiste, Papi
che confidano a Papi ombra che “la famiglia tradizionale oggi non
esiste quasi più”. E’ questo il quadro tragicomico di inizio 2014. C’è
da sospettare che il delirio non finirà qui.
E’ l’incedere rapido del caos, la
stabilità dell’instabilità, la crisi permanente. Teoria dei giochi,
strategie della flessibilità, rinnovamento perpetuo e casuale sono le
chiavi di volta del sistema economico-sociale contemporaneo. Un sistema
fondato sulle leggi del potere che lo domina, essenzialmente il potere
finanziario. Caos e contraddizione, instabilità permanente e
alimentazione della crisi (di qualsiasi crisi) sono i “valori” della
finanza internazionale. E ad essi oggi si conforma tutto il sistema,
anche – ahimè – la Chiesa Cattolica.
E dunque ecco andare a braccetto il
Vaticano pauperista di Papa Francesco con le società di consulenza
internazionale dalle parcelle salatissime (McKinsey, Erns & Young,
Kpmg, etc.). La Ford Focus con tariffe da migliaia di euro all’ora…
Ma c’è un’ulteriore chiave
interpretativa di questa realtà. Il caos come dionisiaco, il caos come
delirio demoniaco, attrazione di forze ctonie, espressione di Ecate o
Kali, o più semplicemente dell’ambivalente danza di Shiva, il
distruttore.
Noi cattolici identifichiamo questo
scatenamento disordinato di forze oppositive con l’azione corruttrice
del Nemico. Altro che “fumo di Satana entrato nel tempio di Dio”, oggi
sembra quasi di vederne zampillare le fiamme. E tutto questo accade
mentre la “ggente” è sempre più innamorata del Papa che – possiamo dirlo
in maniera chiara e senza paure? – ha finalmente rimosso il katechon
(concetto spirituale o politico che sia). Non occorre né innalzare
lamenti, né farsi prendere dallo sconforto, occorre pregare in questo
momento per i consacrati. Sono loro le prime vittime di questa orgia di
caos demoniaco. E’ per loro che dobbiamo pregare, perché non arretrino
davanti ai tanti lupi scatenati e pronti a dilaniare la loro fedeltà a
Cristo.
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