Rivoluzione e Tradizione
“La
serenità della fede e dell'immutabile dottrina,
si rifletteva nel possesso della verità pieno di sicurezza
e di pace”: come è dolce questo parlare.
E' la dolcezza stessa di Dio che dona nella Chiesa
quella serenità che ogni cuore cerca.
Cosa
fare quando tutto sembra immerso in una confusione tremenda? Cosa
fare quando non sembra sussistere nulla di certo?
L'uomo
è fatto per vivere di fronte a Dio, e in Dio trovare la propria
consistenza e pace. Un tempo la Chiesa Cattolica comunicava questa
pace. Era il mondo, quello lontano da Dio, ad essere in continua
agitazione, ma la Chiesa no. La Chiesa era la stabilità.
Era
il mondo senza Dio ad essere immerso in una continua Rivoluzione e
questa Rivoluzione continua era amata dalle anime instabili e
disperate che, scontente della vita, cercavano affannosamente
un’impossibile novità che appagasse il loro vuoto interiore.
La
Chiesa no; sempre uguale a se stessa, composta e pacifica nella
stabilità di Dio, avanzava nel mare della storia ed era il vascello
sicuro per le anime che non amavano la Rivoluzione riconoscendola
falsa e ingannevole.
Era
il mondo moderno che, non volendo dipendere più da Dio e da nessuna
autorità, criticava la Chiesa accusandola di non cambiare mai! Non
credendo in Dio, il mondo moderno non capiva la stabilità della
Chiesa, perché in fondo non capiva la stabilità di Dio.
Così,
in mezzo a tutte le terribili rivoluzioni, la Chiesa con i suoi
santi, con la grazia soprannaturale dei suoi sacramenti, con la
verità immutabile rivelata da Dio e trasmessa dalla Tradizione e
dalla Scrittura, camminava nel mondo, strappando tutte le anime che
poteva alla Rivoluzione che uccide, per portarle nel suo seno, nella
stabilità della grazia che edifica.
Tanti
venivano colpiti dalla meravigliosa pace che emanava dalla Chiesa
Cattolica, pace che convinceva e convertiva, pace che è tra i più
grandi segni di Dio.
Quante
conversioni anche nel mondo protestante verso la Chiesa Cattolica: i
protestanti si erano adattati alla modernità sempre più atea e
indifferente, ma questa modernità non dava pace e molti così
tornavano alla Chiesa Cattolica. Descrive molto bene questa
situazione Carlo Lovera di Castiglione nel suo famoso testo su ”Il
movimento di Oxford”. Parlando della crisi dottrinale scoppiata
dentro la chiesa anglicana a metà dell'800 così dice: “...dei
fedeli, gli uni non sapevano più che pensarne, altri parteggiavano
per i novatori, molti guardavano oltre i confini della Chiesa
Stabilita, verso i Cattolici Romani, per i quali la serenità della
fede e dell'immutabile dottrina, si rifletteva nel possesso della
verità pieno di sicurezza e di pace.”
(Carlo Lovera di Castiglione, Il
movimento di Oxford,
Morcelliana 1935, pag. 220).
“La
serenità della fede e dell'immutabile dottrina, si rifletteva nel
possesso della verità pieno di sicurezza e di pace”:
come è dolce questo parlare. E' la dolcezza stessa di Dio che dona
nella Chiesa quella serenità che ogni cuore cerca.
Ma
ora tutto è cambiato... sono giunti giorni terribili che la
retorica buonista dei cristiani ammodernati non può nascondere: la
Rivoluzione dal mondo ateo è entrata nella Chiesa e sta consumando
tutto. Non c'è più stabilità, la Chiesa sembra entrata in una
perenne Rivoluzione che tutto cambia continuamente: confusione nei
riti, confusione nella dottrina, confusione nella morale, confusione
nella disciplina. Non sai se la verità di oggi durerà domani.
Tanti, preti e fedeli, corrono affannosamente per non restare
indietro, per adattarsi come possono a questa estenuante confusione.
Chi
cerca veramente Dio, in questa Chiesa rivoluzionaria, resta
terribilmente solo.
Che
fare in questo clima asfissiante? e che cosa non fare?
Innanzitutto
occorre non farsi prendere dall'agitazione, occorre non reagire da
rivoluzionari: sarebbe come curare il male, che è appunto la
Rivoluzione, con la stessa malattia. Lo spirito rivoluzionario,
anche quando pretende di salvare il bene, non sarà mai la
soluzione.
Bisogna
invece stare veramente fuori dalla Rivoluzione, vivendo
integralmente il cattolicesimo in quella stabilità che era sua,
prima che la Rivoluzione invadesse tutto.
Nella
confusione nera, nelle tenebre, urge decidere di fronte a Dio di
vivere da cattolici, stabilmente. Per questo bisogna riconoscere un
luogo che ti comunichi la pace della fede nel possesso della verità
rivelata. Un luogo dove è celebrata la Messa tradizionale:
eleggerlo come riferimento per la propria vita, lasciandosi educare
da questo luogo. Non vivere da agitati in una lotta perenne ma
vivere da cattolici nella liturgia di sempre, nella dottrina di
sempre, nella grazia di sempre secondo i sacramenti di sempre; e
così operare tutto il bene che il Signore ci permette di compiere.
Lo
dice padre Calmel: “Ciò
che sarà sempre possibile nella Chiesa, ciò che la Chiesa
assicurerà sempre, nonostante i tentativi diabolici della nuova
Chiesa post-vaticanesca, è questo: tendere alla santità realmente,
potersi istruire, in un gruppo reale anche se molto piccolo, sulla
dottrina immutabile e soprannaturale, sotto un'autorità reale e
conservando la sicurezza che resteranno sempre dei veri sacerdoti e
dei Vescovi fedeli, che non avranno dimissionato (forse anche senza
accorgersene) nelle mani delle commissioni e della collegialità.”
(R. T. Calmel, Breve
apologia della Chiesa di sempre,
Editrice Ichthys, pag. 51).
Carissimi,
se vivremo così, le tenebre terribili di oggi resteranno fuori dai
nostri cuori.
Preghiamo
perché la Madonna ci ottenga questo rifugio, e noi cerchiamo di
esserne sempre più degni.
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