ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 23 aprile 2014

Chiamate Bergoglio 31-31: e fa quel che vuoi!

Papa Francesco chiama una divorziata: "Anche tu puoi fare la Comunione"

Papa Francesco avrebbe chiamato un'argentina: "Non fai nulla di male, è un tema di cui si discute in Vaticano"


Papa Francesco stupisce ancora: nei giorni scorsi avrebbe chiamato una donna in Argentina per rassicurarla che anche da divorziata può prendere la Comunione.







La storia è stata raccontata su Facebook da suo marito, Julio Sabetta di San Lorenzo (Santa Fe): "Oggi è accaduta una delle cose più belle dopo la nascita delle mie figlie: ho ricevuto a casa la telefonata nientedimeno che di papa Francesco", ha scritto.
"Mia moglie aveva divorziato prima di sposarsi con me civilmente e non poteva fare la Comunione: voleva sapere come fare, perché sentiva che avrebbe fatto un torto alla Chiesa se avesse preso la Comunione", ha detto ai media locali sostenendo che nel giorno di Pasquetta, a
mezzogiorno, è arrivata la telefonata del Papa, che si è presentato come "padre Bergoglio": il Pontefice si è scusato per il ritardo e si è detto "commosso" dalla situazione e poi ha conversato una decina di minuti con la donna: "Le ha detto che è un tema che si sta affrontando in Vaticano, perché il divorziato che si comunica non sta facendo nulla di male".

Secondo Papa Francesco i divorziati possono prendere la comunione

L'argomento della comunione alle persone divorziate è molto delicato e se ne discute da anni nella Chiesa. Papa Francesco ha aperto la porta dicendo che non c'è nulla di male


Una donna argentina ha raccontato che Papa Francesco le ha telefonato personalmente per dirle che «un divorziato che prende la comunione non sta facendo nulla di male», in risposta a una sua lettera nella quale esprimeva il suo disagio per non poter partecipare del sacramento dopo essersi risposata con rito civile.
Julio Sabetta, che abita a San Lorenzo, una località della provincia (entità federale) di Santa Fe, nel centro-est dell’Argentina, ha scritto su Facebook che gli era successa «una delle più belle cose della mia vita, dopo la nascita delle mie figlie»: una telefonata del Papa, in risposta a una lettera che sua moglie le aveva scritto nel settembre scorso. In un’intervista con il sito Infobae, Sabetta ha spiegato che la moglie voleva un consiglio perchè, essendo divorziata, non poteva prendere la comunione e «voleva sapere come fare, perchè sentiva che se la prendeva stava rompendo una regola della Chiesa».
Sette mesi dopo, il telefono è squillato e il Papa -«si è presentato come padre Bergoglio» – le ha chiesto scusa per il ritardo della sua risposta e ha spiegato alla donna che «è una questione che stiamo trattando in Vaticano, perchè il divorziato che prende la comunione non sta facendo nulla di male».
http://www.iljournal.it/2014/secondo-papa-francesco-i-divorziati-possono-prendere-la-comunione/580592

La telefonata del Papa sui divorziati risposati: odore di bufala

di Giuliano Guzzo

Manca ancora la smentita ufficiale della Santa Sede, ma non l’odore di bufala. Ci sono infatti più cose che non tornano nella notizia – che ha già fatto il giro del mondo – secondo cui Papa Francesco avrebbe (il condizionale, qui, è più che mai d’obbligo) telefonato in Argentina ad una donna divorziata risposata spiegandole che non c’è niente di male, nelle sue condizioni, a fare la comunione. «Un divorziato che prende la comunione non sta facendo nulla di male», avrebbe detto Papa Francesco. Parole – oltre che esplosive ed in netta collisione con quella Dottrina (Mc 10, 2-16), giova rammentarlo, che non è nelle possibilità neppure del Santo Padre modificare – un po’ troppo banali anche per un uomo che ama esprimersi con semplicità come Jorge Mario Bergoglio. C’è puzza di slogan, insomma. E quindi di bufala.

Anche perché, se davvero avesse pronunciato quelle parole – ma pare assai difficile -, Francesco si sarebbe messo contro, fra l’altro, un certo Karol Józef Wojtyła (1920-2005) che sarà Lui stesso, domenica, a canonizzare e che nell’esortazione apostolica Familiaris consortio (1981) motivò non con una bensì con due ragioni – la condizione dei fedeli che «non sono in grazia di Dio» e la «confusione» per tutti gli altri – la contrarietà a quell’”apertura” che, apprendiamo, sarebbe stata stabilita telefonicamente. Saremmo dunque ai limiti del ridicolo. A non convincere, infine, c’è il modo quanto meno curioso col quale il Papa si sarebbe presentato chiamando la signora – «sono padre Bergoglio» -, così diverso dai “soliti” «sono Francesco» e «sono Papa Francesco» che Sua Santità, prediligendo con ogni evidenza un approccio diretto con l’interlocutore, avrebbe già impiegato in altre chiamate.

Nulla, insomma, torna della telefonata argentina di Papa Francesco.Se non il sospetto che dietro l’eco di questa notizia vi sia il tentativo di esercitare pressioni sulla Chiesa. In ogni caso, è cosa prudente ora aspettare e vedere se – come ha già fatto in occasione di altri “scoop” arrivando a sconfessare nientemeno che Le Figaro – la Santa Sede smentirà i virgolettati o persino l’intera telefonata di cui tanto si parla, o se sarà lasciata al buon senso dei fedeli la sensazione che – lo dicevamo poc’anzi – anche se manca la smentita, l’odore di bufala si sente. Lontano un miglio.

giulianoguzzo.wordpress.com/2014/04/23/una-telefonata-troppo-strana
http://www.campariedemaistre.com/2014/04/la-telefonata-del-papa-sui-divorziati.html

5 commenti:

  1. Se veramente è andata così siamo alla frutta! Questo Papa sta dando un energico contributo a sfasciare la Chiesa. Ragiona come ragiona il mondo, fa quello che vuole il mondo. Ormai nelle Chiesa si prega per "il nostro vescovo e Papa...", come se finora non fosse stato chiaro che in quanto Papa è anche Vesovo di Roma...lui non si inginocchia quasi mai e così la maggior parte dei preti quasi non s'inchina più alla consacrazione. Invece di andare a s. Giovanni in Laterano per il giovedì santo, va dove gli pare. Povero popolo di Dio, come siamo ridotti! Adesso se passerà pure questa, perchè tanto non c'è nulla di male a prender la comunione da divorziati, non esisteranno più regole, non ci sarà più la sana dottrina. Siamo sempre più vicini al tempo dell'Anticristo. Bisogna tornare indietro, ad una grande purificazione. Se siamo arrivati al divorzio è perchè non c'è più Dio che regna nelle famiglie e non è ben chiaro che cosa sia il sacro vincolo del matrimonio. E la Chiesa cosa fà? Si prostra al mondo, che invece di convertirsi e di ritornare a Dio con cuore sincero, diventa un unico esemplare di disobbedienza divina. Una sola speranza ci rimane ed è la nostra consolazione: che nonostante il modo in cui anche la Chiesa distrugge lentamente se stessa, le porte degli inferi non prevarranno.

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  2. Io spero che quando, e se, l'ufficio stampa di Papa Francesco riterrà di rincorrere queste notizie per smentirle, i giornali che hanno scritto quanto leggo, ne daranno notizia dandone almeno lo stesso risalto.
    Senza voler dare del bugiardo al marito di "quella donna" (quale donna?), chiunque può fare uno scherzo telefonico, spacciandosi per qualcun altro.
    Ingenui e predisposti a crederlo verosimile quelli che ci cascano.

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  3. Chiunque può fare uno scherzo telefonico. Già specie quando il papa si diverte a chiamare quà e là saltando il protocollo. Aspettiamo docilmente la smentita di Lombardi

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  4. http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/francesco-francis-francisco-divorzio-divorce-divorcio-33660/

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  5. Comunione “senza problemi”. L’ha detto il papa al telefono

    Non poteva restare senza una rettifica il racconto fatto dall’argentina Jakelin Lisbona di una sua telefonata con papa Jorge Mario Bergoglio.

    La dichiarazione fatta la mattina di giovedì 24 aprile dal direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, un giorno e mezzo dopo che le parole della donna avevano fatto il giro del mondo con grande clamore, è la seguente:

    “Parecchie telefonate hanno avuto luogo, nell’ambito dei rapporti personali pastorali del papa Francesco. 
Non trattandosi assolutamente di attività pubblica del papa non sono da attendersi informazioni o commenti da parte della sala stampa. 
Ciò che è stato diffuso a questo proposito, uscendo dall’ambito proprio dei rapporti personali, e la sua amplificazione mediatica conseguente, non ha quindi conferma di attendibilità ed è fonte di fraintendimenti e confusione. 
È perciò da evitare di trarre da questa vicenda conseguenze per quanto riguarda l’insegnamento della Chiesa”.

    Ma che cosa aveva detto Jakelin Lisbona, in un’intervista all’emittente argentina Red Am910 di Buenos Ares?

    Sposata civilmente con un divorziato, aveva detto di aver scritto lo scorso settembre al papa una lettera in cui lamentava di aver trovato in parrocchia un prete che le negava la comunione.

    Papa Francesco le aveva telefonato nei giorni scorsi. E – stando al racconto della donna – l’avrebbe incoraggiata ad avvicinarsi alla comunione “senza problemi”. “Mi ha detto di andare a prendere la comunione in un’altra parrocchia”.

    “Ci sono dei preti più papisti del papa”, avrebbe commentato Francesco. Il quale avrebbe assicurato alla donna che “si sta occupando dell’argomento”, con riferimento al prossimo sinodo sulla famiglia, e avrebbe utilizzato allo scopo anche la sua lettera.

    Le parole di padre Lombardi non smentiscono niente del racconto di Jakelin Lisbona. Semplicemente lo definiscono “fonte di fraintendimenti e confusione”.

    Perché in effetti, stando così le cose, è come se papa Francesco avesse già messo in pratica la prima delle due vie d’accesso alla comunione per i divorziati risposati caldeggiate dal cardinale Walter Kasper nel concistoro dello scorso febbraio, ma ancora tutte da discutere in un sinodo le cui conclusioni sono previste nel 2016.
    http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2014/04/24/comunione-senza-problemi-lha-detto-il-papa-al-telefono/

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