Francesco. “L’unica certezza del papa è quella tomba”
Si tratta di affermazioni banali se dette da chiunque, ma in questo caso a parlare èFrancesco, e le affermazioni assumono tutta un'altra luce nei giorni in cui si discute delle condizioni di salute del pontefice e mentre si parla della possibilità (seppur al momento remota) che papa Bergoglio possa seguire la strada del suo predecessore, Benedetto XVI, e in futuro presentare le dimissioni e diventar Papa Emerito.
Bergoglio ha parlato nei Giardini Vaticani con un gruppo di giovani della diocesi di Roma in ricerca vocazionale. A proposito dell'aspetto "definitivo" dell'essere vescovo di Roma, Francesco ha sottolineato: "Credo che uno che ha più sicura la sua strada definitiva è il Papa! Perché il Papa… dove finirà il Papa? Lì, in quella tomba, no?". Una battuta probabilmente, ma che è destinata a far parlare e sembra profilare un'opinione contraria alla possibilità di dimissioni.
Solo un mese fa Bergoglio non aveva escluso la possibilità di essere il prossimo papa emerito.
http://www.articolotre.com/2014/06/francesco-lunica-certezza-del-papa-e-quella-tomba/
Vaticano, papa Francesco: "La fine di un papa è la tomba. La sua è una strada definitiva e non provvisoria" (FOTO)
Quali siano le condizioni di salute, papa Francesco non seguirà l'esempio di Joseph Ratzinger e morirà pontefice come Wojtyla, ripristinando immediatamente la tradizione interrotta dalle dimissioni di Benedetto XVI. Se Bergoglio si dovesse ammalare o se improvvisamente risultasse troppo stanco per seguire gli appuntamenti del pontificato - venerdì per esempio ha dovuto cancellare una visita al Policlinico Gemelli ufficialmente per una leggera indisposizione - ormai è chiaro che non prenderà in considerazione l'ipotesi di fare un passo indietro.
Un forte indizio di questo pensiero possono essere le parole pronunciate ieri sera nei Giardini Vaticani mentre Bergoglio conversava con un gruppo di giovani romani propensi al sacerdozio: "A proposito dell'aspetto definitivo, credo che uno che ha più sicura la sua strada definitiva è il Papa. Peché dove finirà il Papa? Lì nella tomba, no?"
Il discorso era rivolto specialmente a un giovane che aveva espresso il desiderio di fare il prete per dieci anni, al quale papa Bergoglio ha spiegato che le scelte della vita non possono essere a breve termine. Tra queste il matrimonio ma anche l'attività pastorale, e persino il "lavoro" di capo della Chiesa: "E' così, è il provvisorio. Abbiamo paura del definitivo. E per scegliere una vocazione, una vocazione qualsiasi, si deve scegliere con una prospettiva del definitivo. E a questo si oppone la cultura del provvisorio. E' una parte della cultura che a noi tocca vivere in questo tempo, ma dobbiamo viverla, e vincerla".
Il ragionamento del Papa è stato diramato dalla Sala stampa vaticana al termine di una settimana nella quale sono state espresse molte preoccupazioni per la sua salute. Venerdì è stata annullata all'ultimo minuto la sua visita ai malati del Policlinico Gemelli, un appuntamento che non ha ancora fissato nuovamente per il futuro. Una lieve indisposizione, hanno spiegato in Vaticano. E infatti il giorno dopo, sabato, il Pontefice ha ricevuto in buona forma la delegazione del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, a Roma per la festività di SS. Pietro e Paolo celebrata questa mattina a San Pietro. Durante la messa Bergoglio ha imposto il "pallio" a 24 nuovi arcivescovi metropoliti di tutto il mondo, tra i quali due italiani: mons. Giuseppe Fiorini Morosini, l'arcivescovo di Reggio Calabria e mons. Marco Arnolfo, arcivescovo di Vercelli.
Continua dopo la gallery
Eppure nelle scorse settimane sono state sospese le udienze generali di luglio, mentre il Papa - che compirà 77 anni il prossimo dicembre - non ha partecipato alla processione del Corpus Domini il 19 giugno, e in primavera altri erano stati gli appuntamenti ai quali il Pontefice per problemi di salute non ha potuto presenziare.
Al quotidiano Il Giornale un cardinale di Curia ha confessato di essere molto preoccupato per la stanchezza evidente di papa Francesco, affaticato non soltanto dall'età e dalla condizione di vivere con un solo polmone, ma anche dai molti appuntamenti nei quali ama parlare con la gente e rimanere accanto alla folla giubilante.
Confermata invece la quinta visita pastorale del Papa in Italia in programma per il prossimo 5 luglio a Campobasso e Isernia e il terzo viaggio internazionale, dopo quelli in Brasile e in Terra Santa, in Corea del Sud dal 13 al 18 agosto.
.
Francesco: la fine di un Papa è la tomba
Le frasi, destinate a far parlare, in un colloquio nei giardini vaticani con
un gruppo di giovani della diocesi di Roma.
Appello alla pace in Iraq durante l'omelia a San Pietro
CITTÀ DEL VATICANO - Un Papa ha "una strada definitiva", la sua fine è "in quella tomba". Si tratta di affermazioni banali se dette da chiunque, ma in questo caso a parlare è Francesco, e le affermazioni assumono tutta un'altra luce nei giorni in cui si discute delle condizioni di salute del pontefice e mentre si parla della possibilità (seppur al momento remota) che papa Bergoglio possa seguire la strada del suo predecessore, Benedetto XVI, e in futuro presentare le dimissioni e diventar Papa Emerito.
Bergoglio ha parlato ieri sera nei Giardini Vaticani con un gruppo di giovani della diocesi di Roma in ricerca vocazionale. A proposito dell'aspetto "definitivo" dell'essere vescovo di Roma, Francesco ha sottolineato: "Credo che uno che ha più sicura la sua strada definitiva è il Papa! Perché il Papa... dove finirà il Papa? Lì, in quella tomba, no?". Una battuta probabilmente, ma che è destinata a far parlare e sembra profilare un'opinione contraria alla possibilità di dimissioni. Solo un mese fa Bergoglio non aveva escluso la possibilità di essere il prossimo papa emerito.
Il discorso di Francesco partiva da una riflessione sulla provvisorietà, dopo che un giovane aveva riferito che avrebbe voluto fare il prete in via provvisoria, soltanto per dieci anni. "E' così, abbiamo paura del definitivo. E per scegliere una vocazione, una vocazione qualsiasi, anche quelle vocazioni 'di stato', il matrimonio, la vita consacrata, il sacerdozio, si deve scegliere con una prospettiva del definitivo. E' una parte della cultura che a noi tocca vivere in questo tempo, ma dobbiamo viverla, e vincerla".
L'omelia per San Pietro e Paolo. "Il problema della paura e dei rifugi pastorali", che rappresentano delle tentazioni anche per i pastori di oggi, che rischiano di cercare per questo l'appoggio dei potenti, è stato al centro dell'omelia di Papa Francesco in occasione della festa dei Santi Pietro e Paolo, protettori di Roma e della Sede Apostolica. "Noi, cari fratelli vescovi - ha detto - mi domando: abbiamo paura? Di che cosa abbiamo paura? E se ne abbiamo, quali rifugi cerchiamo, nella nostra vita pastorale, per essere al sicuro?". "Cerchiamo forse - ha continuato il Pontefice - l'appoggio di quelli che hanno potere in questo mondo? O ci lasciamo ingannare dall'orgoglio che cerca gratificazioni e riconoscimenti, e lì ci sembra di stare sicuri? Cari fratelli vescovi, dove poniamo la nostra sicurezza?".
Papa Francesco si è poi unito ai vescovi dell'Iraq "nel fare appello ai governanti perchè, attraverso il dialogo, si possa preservare l'unità nazionale ed evitare la guerra". Esprimendo vicinanza ai tanti profughi, tra cui i cristiani, il Papa ha aggiunto: "La violenza genera altra violenza; il dialogo è l'unica via per la pace".
Al termine dell'Angelus papa Francesco ha salutato "in modo speciale" i fedeli di Roma, "nella festa dei Santi Patroni"; come pure i familiari degli arcivescovi metropoliti che stamattina hanno ricevuto il pallio e le delegazioni che li hanno accompagnati.
Quindi ha salutato "gli artisti di tante parti del mondo che hanno realizzato una grande infiorata", e ha ha ringraziato la Pro Loco di Roma per averla promossa. "Sono stati bravi questi artisti, eh? Complimenti!". "Un augurio - ha quindi aggiunto - anche per il tradizionale spettacolo di fuochi d'artificio che avrà luogo stasera a Castel Sant'Angelo, il cui ricavato sosterrà una iniziativa per i ragazzi della Terra Santa".
Il pallio a 24 nuovi arcivescovi. Papa Francesco ha consegnato il "sacro pallio", cioè la stola bianca con croci nere che simboleggia l'unione speciale delle sedi metropolitane con il Pontefice, a 24 nuovi arcivescovi da lui nominati negli ultimi 12 mesi due dei quali italiani: Giuseppe Fiorini Morosini, di Reggio Calabria-Bova, e Marco Arnolfo, di Vercelli. Altri tre arcivescovi, Stephan Burger di Friburgo, Nicholas Wang Tangh del Myanmar, e Tarcisius G. Zyaye del Malawi, riceveranno invece il pallio nelle loro sedi in quanto impossibilitati a recarsi a Roma.
Bergoglio ha parlato ieri sera nei Giardini Vaticani con un gruppo di giovani della diocesi di Roma in ricerca vocazionale. A proposito dell'aspetto "definitivo" dell'essere vescovo di Roma, Francesco ha sottolineato: "Credo che uno che ha più sicura la sua strada definitiva è il Papa! Perché il Papa... dove finirà il Papa? Lì, in quella tomba, no?". Una battuta probabilmente, ma che è destinata a far parlare e sembra profilare un'opinione contraria alla possibilità di dimissioni. Solo un mese fa Bergoglio non aveva escluso la possibilità di essere il prossimo papa emerito.
Il discorso di Francesco partiva da una riflessione sulla provvisorietà, dopo che un giovane aveva riferito che avrebbe voluto fare il prete in via provvisoria, soltanto per dieci anni. "E' così, abbiamo paura del definitivo. E per scegliere una vocazione, una vocazione qualsiasi, anche quelle vocazioni 'di stato', il matrimonio, la vita consacrata, il sacerdozio, si deve scegliere con una prospettiva del definitivo. E' una parte della cultura che a noi tocca vivere in questo tempo, ma dobbiamo viverla, e vincerla".
L'omelia per San Pietro e Paolo. "Il problema della paura e dei rifugi pastorali", che rappresentano delle tentazioni anche per i pastori di oggi, che rischiano di cercare per questo l'appoggio dei potenti, è stato al centro dell'omelia di Papa Francesco in occasione della festa dei Santi Pietro e Paolo, protettori di Roma e della Sede Apostolica. "Noi, cari fratelli vescovi - ha detto - mi domando: abbiamo paura? Di che cosa abbiamo paura? E se ne abbiamo, quali rifugi cerchiamo, nella nostra vita pastorale, per essere al sicuro?". "Cerchiamo forse - ha continuato il Pontefice - l'appoggio di quelli che hanno potere in questo mondo? O ci lasciamo ingannare dall'orgoglio che cerca gratificazioni e riconoscimenti, e lì ci sembra di stare sicuri? Cari fratelli vescovi, dove poniamo la nostra sicurezza?".
Papa Francesco si è poi unito ai vescovi dell'Iraq "nel fare appello ai governanti perchè, attraverso il dialogo, si possa preservare l'unità nazionale ed evitare la guerra". Esprimendo vicinanza ai tanti profughi, tra cui i cristiani, il Papa ha aggiunto: "La violenza genera altra violenza; il dialogo è l'unica via per la pace".
Al termine dell'Angelus papa Francesco ha salutato "in modo speciale" i fedeli di Roma, "nella festa dei Santi Patroni"; come pure i familiari degli arcivescovi metropoliti che stamattina hanno ricevuto il pallio e le delegazioni che li hanno accompagnati.
Quindi ha salutato "gli artisti di tante parti del mondo che hanno realizzato una grande infiorata", e ha ha ringraziato la Pro Loco di Roma per averla promossa. "Sono stati bravi questi artisti, eh? Complimenti!". "Un augurio - ha quindi aggiunto - anche per il tradizionale spettacolo di fuochi d'artificio che avrà luogo stasera a Castel Sant'Angelo, il cui ricavato sosterrà una iniziativa per i ragazzi della Terra Santa".
Il pallio a 24 nuovi arcivescovi. Papa Francesco ha consegnato il "sacro pallio", cioè la stola bianca con croci nere che simboleggia l'unione speciale delle sedi metropolitane con il Pontefice, a 24 nuovi arcivescovi da lui nominati negli ultimi 12 mesi due dei quali italiani: Giuseppe Fiorini Morosini, di Reggio Calabria-Bova, e Marco Arnolfo, di Vercelli. Altri tre arcivescovi, Stephan Burger di Friburgo, Nicholas Wang Tangh del Myanmar, e Tarcisius G. Zyaye del Malawi, riceveranno invece il pallio nelle loro sedi in quanto impossibilitati a recarsi a Roma.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.