Francesco riesuma (finalmente) il vecchio pallio
Questa mattina, per la celebrazione dei Santi Pietro e Paolo nella basilica vaticana, il Papa ha scelto di indossare un pallio uguale a quello degli altri vescovi metropoliti, usato dai pontefici fino a Giovanni Paolo II. Fu mons. Piero Marini, allora Maestro delle Celebrazioni liturgiche, a proporre a Benedetto XVI, appena eletto vescovo di Roma nel 2005, di cambiare il pallio, tornando alle origini – gli studi in tal senso andavano avanti da almeno un decennio e furono almeno quattro i prototipi fatti confezionare dal Vaticano: forma allungata e incrociato sulla spalla sinistra, identico a quello in uso fino al IX secolo.
Scomodissimo, lo definì il successore di Piero, Guido Marini, al punto che l'esperimento si concluse tre anni più tardi, quando (anche allora era il 29 giugno) Benedetto XVI apparve in basilica con un nuovo pallio "a forma circolare chiusa" con "i due capi che pendono nel mezzo del petto e sul dorso". Colore rosso per le croci. Anche questo modello, però, ha dato sempre problemi: troppo largo e poco adattabile ai vari paramenti, tant'è che dava l'idea di una sorta di salvagente sgonfio posato sulla casula o pianeta. Francesco rispolvera oggi la vecchia foggia, anche se non è noto se si tratti di una scelta per la sola celebrazione odierna o se il cambiamento sia definitivo.
Nell'omelia, il Papa ha toccato il "problema della paura e dei rifugi pastorali". Interloquendo idealmente con i vescovi, Francesco ha domandato: "Abbiamo paura? Di che cosa abbiamo paura? E se ne abbiamo, quali rifugi cerchiamo nella nostra vita pastorale, per essere al sicuro? Cerchiamo forse l’appoggio di quelli che hanno potere in questo mondo? O ci lasciamo ingannare dall’orgoglio che cerca gratificazioni e riconoscimenti, e lì ci sembra di stare sicuri? Dove poniamo la nostra sicurezza?
© FOGLIO QUOTIDIANO
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.