MANTOVA
Basilica concattedrale di Sant'Andrea
La veglia di Pentecoste con canti e danze
alla presenza del vescovo Busti
7 giugno 2014
chissà se qualcuno di questi cattolici moderni,
vescovo compreso, abbia mai sentito parlare di blasfemia
L'introduzione e la preghiera del vescovo di Mantova, Mons. Roberto Busti.
E il seguito arriva col cantante “rap” che si lancia in una esibizione canora che dovrebbe essere trascinante… non si sa bene verso dove!
Ma i fedeli si alzano e applaudono e ritmando col battimani accompagnano l'esibizione.
E allora il cantante va prima dal vescovo, che gli dà il “cinque”
e poi torna a scorazzare per la navata.
Con i fedeli festosi e presi dall'esibizione Ed ecco che, festanti, arrivano le danzatrici, che portano alto un drappo rosso, girano intorno alla balaustra ottogonale della cripta che contiene il “Preziosissimo Sangue” e vi appoggiano il drappo.
Dopo di che, le ragazze si esibiscono in passi di danza “classica”, non si capisce a quale scopo e con quale intenzione, però volteggiano leggiadre.
Chiunque può rendersi conto che tutto questo non ha niente a che vedere con la Pentecoste, né dal punto di vista liturgico, né dal punto di vista della devozione popolare, né tampoco con la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli e quindi con la costituzione della Chiesa. Sono questi i frutti del Concilio, con buona pace di chi si arrampica sugli specchi per cercare di dare ad intendere che il Concilio, nonostante tutto, fu “cosa buona”. Disgraziatamente, il Concilio e i suoi frutti non appartengono al passato, ma sono vivi e vegeti nel presente, e nel prossimo futuro continueranno nella loro opera di demolizione della Fede e della Chiesa. |
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