ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 26 luglio 2014

Garbo?

Francescani dell’Immacolata. Il “prof.” Castellano si è arrabbiato. Ma con tanto garbo 

Sì, con garbo, perché non fa altro che confermare quello che ha pubblicato Corrispondenza Romana e che Riscossa Cristiana ha ripreso.  In questo possiamo dire che si dimostra un vero amico. C’è un uso un po’ singolare della terminologia giuridica, però lui è un professore.

di Michele Majno

zzMario-Castellano-468x263L’articolo “Francescani dell’Immacolata. Chi è Mario Castellano” pare che abbia suscitato l’attenzione del sig., pardon, prof. Mario Castellano, che dedica al pezzo da noi ripreso (pubblicato su Corrispondenza Romana) una risposta, o meglio un articolo in cui dichiara di non voler dare risposte, anche se di fatto le da.
Ma andiamo con ordine. L’articolo del sig., pardon, prof. Castellano è pubblicato sul sito dei Francescani dell’Immacolata, un sito che col “nuovo corso” ha preso un taglio decisamente battagliero. Lo era anche prima del kommissariamento, ma allora erano battaglie banali, come quelle per affermare le Verità di Fede o per combattere la massoneria. Pinzillacchere, quisquilie.
Ora la battaglia è finalmente indirizzata ai valori civili che sono il nuovo orizzonte, probabilmente quello dove vedremo sorgere il Sol dell’Avvenir (già, ma quando si decide a sorgere?). Volete leggere l’articolo del sig., pardon, prof. Mario Castellano? Cliccate qui.
Il titolo è già molto interessante, perché definire “stalking” la pubblicazione di articoli di critica verso personaggi o istituzioni che sono noti all’opinione pubblica, per fatti altrettanto noti, è un po’ curioso, non foss’altro considerando cosa vuol dire “stalking”: “comportamenti persecutori definiti come “un insieme di condotte vessatorie, sotto forma di minaccia, molestia, atti lesivi continuati che inducono nella persona che le subisce un disagio psichico e fisico e un ragionevole senso di timore“. Chi sono i protagonisti dello stalking? “
  • il “persecutore” o molestatore assillante (l’attore),
  • la vittima
  • la relazione “forzata” e controllante che si stabilisce tra i due e finisce per condizionare il normale svolgimento della vita quotidiana della seconda, provocando un continuo stato di ansia e paura. La paura e la preoccupazione risultano, quindi, elementi fondanti e imprescindibili della “sindrome del molestatore assillante” per configurarla concretamente e darne la connotazione soggettiva che gli è propria.
Abbiamo tratto queste definizioni dal sito dell’Arma dei Carabinieri.
Comunque, come suol dirsi, glissons. Mostrando un’esemplare modestia, il Nostro paragona il collega di Corrispondenza Romana al fariseo, convinto di possedere la verità, e sé stesso al pubblicano che dice: “Signore, sono un povero peccatore, abbi pietà di me”.
A questo punto c’è già l’autoassoluzione da tutti i mali, visto che il sig., pardon, prof. Castellano sceglie di fare il pubblicano pentito, e quindi può invocare nientemeno che il Vangelo  a sua propria lode e gloria. Non ci risulta peraltro che il redattore di Corrispondenza Romana volesse fare il fariseo, né che lo abbia fatto. Ha riferito dei fatti e ha espresso delle critiche, non si è collocato in un posto d’onore nelle sacre scritture. Ha fatto il giornalista, strano mestiere in cui sei bravissimo se dici ciò che è gradito alla nomenklatura, ma diventi un essere spregevole se non mostri abbastanza rispetto per il Don Mariano Arena di turno (citiamo Don Mariano in onore di Sciascia, visto che lo cita anche il sig., pardon, prof. Castellano).
Del resto la nostra vittima di stalking ha comunque un argomento decisivo per distruggere subito l’avversario: afferma con sicurezza che Emmanuele Barbieri, di Corrispondenza Romana”, manca di “cultura” (non spiega perché, ma questo pare che non sia importante…) e inoltre manca di “intuitus personae”.
Beh, qui, ci dispiace sinceramente dirlo, il quadro si fa decisamente un po’ confuso, perché con la stessa logica poteva dire che Barbieri manca di habeas corpus, o di ne bis in idem, o, che so, di suum cuique tribuere. Sì, perché una frase in latino può sempre fare un bell’effetto, però deve avere almeno un minimo di nesso con ciò di cui si sta parlando e se andiamo a vedere su un Dizionario Giuridico cosa vuol dire “intuitus personae” ci possiamo rendere conto di essere di fronte al classico cavolo a merenda.
Ma queste bazzecole non colpiscono il sig., pardon, prof. Castellano, che sentenzia con sicurezza che i redattori di Corrispondenza Romana passano la loro vita “tra i pranzi nei ristoranti, le celebrazioni in latino ed i convegni tradizionalisti”. Curioso. Ne conosco tanti tra i collaboratori di Corrispondenza Romana e mi risulta che facciano anche tante altre cose. Ma con la stessa sicurezza si stabilisce anche che Barbieri “si propone verosimilmente di ripristinare la disunione dell’Italia mediante il ripristino degli Antichi Stati (ed in particolare dello Stato Pontificio) e la discriminazione per legge dei diversamente credenti, siano essi Israeliti o Musulmani”.
Ora, a parte il fatto che non si capisce da dove si possa desumere l’intento disgregatore del collega di Corrispondenza Romana, qui siamo, mi sia concesso, al secondo cavolo a merenda. Cosa c’entri infatti questa illazione castellanesca è misterioso.
E vabbè. Ma fin qui siamo al folklore. Veniamo piuttosto ai dovuti ringraziamenti. Dovuti, perché il sig., pardon, prof. Castellano, non smentisce una virgola di ciò che è stato scritto su Corrispondenza Romana e da noi ripreso. Se il suo vanto è di essere un cattolico “liberale”, di ammirare Cavour, di riconoscere i diritti dei “diversi” (termine terribilmente scivoloso), e così via, lo ringraziamo perché non fa che confermare ciò che abbiamo pubblicato. E per tutti gli altri vanti, leggetevi il suo articolo…
Certo, il suo vanto centrale qualificante è di essere sempre stato coerente. Bellissima virtù, non c’è che dire, salvo il fatto che bisogna vedere quali siano le premesse di partenza su cui costruire poi il comportamento coerente… di “coerenti” la Storia è piena, come sono pieni i cimiteri dei frutti della “coerenza”…
Però, però, c’è un discorso un po’ delicato: Barbieri scrive: “Si dice anche che, fin dagli anni Novanta, Castellano sia affiliato al Grande Oriente di Sanremo. Ci attendiamo che l’interessato smentisca questa notizia.” Altolà, dice il sig., pardon, prof. Castellano: “Ciò dimostra quanto sono provinciali: dal loro punto di vista, un cattolico deve essere per forza un confessionalista, e non può credere nella laicità dello Stato. Se ci crede, è necessariamente un affiliato alla “Libera Muratoria”. Cosa voglia dire “confessionalista” ci sfugge, però non ci sfugge il fatto che l’interessato non abbia risposto alla domanda che gli era stata posta: “Caro Sig, pardon, Prof., è vero che lei è affiliato alla massoneria?”. La risposta non risponde, perché cosa vuol dire definire “provinciali” quanti pongano questa domanda?
Qui è un po’ inutile invocare l’onere della prova. Verissimo che spetta a chi accusa, ma qui non siamo in un processo penale. Qui abbiamo un giornalista che ha detto “Si dice che Tizio sia affiliato alla massoneria”. Tizio potrebbe rispondere “Non è vero”, potrebbe minacciare querela. Non fa né l’una né l’altra cosa. Non smentisce e non minaccia querela: forse perché per Tizio essere cattolico e massone al tempo stesso va benissimo? Mah, non lo sappiamo. Sta di fatto che il dubbio resta.
E potremmo andare avanti, ma non è il caso, perché, ripetiamo siamo grati al sig., pardon, prof. Castellano, che ha confermato quanto su di lui scritto e lo ha riconfermato con le due firme di solidarietà che completano il suo articolo: p. Alfonso Bruno e p. Alessandro Calloni. Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei…
Per chiudere in bellezza (si fa per dire) ci limitiamo a riportare la  chiusura dell’articolo del sig., pardon, prof. Castellano che, riferendosi ai redattori di Corrispondenza Romana e in genere a coloro che difendono la Tradizione, scrive:
“Se, malauguratamente, costoro andassero al potere, anche tale pilastro della nostra civiltà e della nostra convivenza civile (la presunzione di innocenza, ndr) verrebbe a mancare. C’è da rabbrividire solo a pensarlo”.
Ci dispiace se qualcuno rabbrividisce. Noi siamo tranquilli, perché abbiamo già visto cosa succede quando “vanno al potere” i vari Volpi, Bruno, Castellano & c.: riescono a demolire uno dei pochi ordini religiosi che erano ancora fiorenti nella Chiesa cattolica.
Complimenti.

 -  di Michele Majno



Redazione

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