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martedì 8 luglio 2014

Siamo già alle bilocazioni

Miracolo in Molise: “L’Osservatore” raddoppia il papa

larino
Che papa Francesco avesse il dono della bilocazione, nessuno se l’aspettava. Eppure proprio questo si è appreso, da una fonte indubitabile come “L’Osservatore Romano”.
Nella sua edizione in data 8 luglio, come sempre stampata nel pomeriggio del giorno precedente, il quotidiano della Santa Sede ha dato conto della visita del papa a Campobasso e Isernia.

“Una parola di speranza”, dice il titolo di prima pagina. “Quella speranza – si legge – alla quale si sono aggrappati, affidandola al pontefice, i detenuti della casa circondariale di Isernia” visitati da Francesco nel pomeriggio di sabato 5 luglio.
A pagina 6 della stessa edizione de “L’Osservatore Romano” c’è il discorso integrale del papa nel carcere di Isernia, con i saluti di un recluso e della direttrice del carcere.
Fin qui, nulla che già non si sapesse.
Ma se si va a pagina 2, ecco il miracolo.
In un articolo di Pierluigi Natalia che stigmatizza i contraccolpi tra i mafiosi della scomunica loro inflitta da Francesco nel precedente suo viaggio in Calabria, ecco che cosa si legge:
“Alle parole del papa a Sibari sembra legata anche la decisione di duecento detenuti di disertare la messa celebrata sabato dal papa stesso nel carcere di Larino, in Molise”.
Ora, che Francesco, nello stesso giorno e nelle stesse ore, abbia visitato anche il carcere di Larino, oltre a quello di Isernia, nessuno l’aveva nemmeno immaginato, prima che “L’Osservatore Romano” ce lo rivelasse.
Ma non è tutto. Il giornale della Santa Sede ci ha informati che nel carcere di Larino il papa ha detto anche messa, cosa che invece non ha fatto nel carcere di Isernia. E che si è trovato davanti a duecento sedie vuote, per una ritorsione nei suoi confronti di altrettanti detenuti indispettiti per la scomunica. Niente comunione, quindi niente messa.
Di questa avventurosa seconda vita di papa Francesco nulla era ancora trapelato, prima che “L’Osservatore Romano” ce ne rendesse edotti.
La consulenza dei superesperti della McKinsey per “ottimizzare” l’informazione vaticana comincia a dare i suoi frutti.

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