Ecco Enda, il nuovo attacco alla Chiesa by Obama
Negli
Usa si è già oltre la questione delle nozze gay, ormai archiviata,
poiché in molti Stati è già realtà… Non solo per legge, ma anche
nell’immaginario collettivo. Ora il nuovo traguardo della dittatura Lgbt
è un altro, passa attraverso il principio fittizio – così come viene
inteso – della non discriminazione sul lavoro. Ed ha una sigla, ancora
pressoché sconosciuta all’opinione pubblica mondiale: Enda ovvero Employment Non-Discrimination Act. I Vescovi statunitensi vi si sono opposti con tutte le loro forze. Purtroppo invano. Se ne parla poco, ma il varo di Enda rappresenta un preoccupante balzo in avanti nella devastante battaglia iperprogressista del gender.
Finora nessuno era mai riuscito a far approvare tale norma. Non la
Presidenza Clinton, tanto meno la voleva la Presidenza Bush. Ed il
Congresso, peraltro saldamente in mano ai repubblicani, da sempre ad
essa ostili, se ne è ben guardato per 20 anni dall’introdurla
nell’ordinamento americano. Presentava troppi punti oscuri, troppe
controversie. Ma ora v’è stato chi, dei punti oscuri e delle
controversie, se n’è fatto un baffo ed è andato oltre. L’incubo, che
finora era stato evitato, ha trovato nel Presidente Obama il proprio
esecutore con la firma apposta su tale legge. Che cosa comporta? Che
chiunque voglia sottoscrivere contratti con l’Amministrazione Usa non
può fare discriminazioni, nell’assumere, non solo in base all’identità
di genere, ma anche in base all’orientamento e – quel che è peggio –
alla condotta sessuale. Il che non rappresenta soltanto una sfumatura
interpretativa, bensì un’inedita tolleranza di prassi finora viceversa
ritenute indecenti ed immorali.La Chiesa aveva chiesto alla Casa Bianca d’esser esentata dall’applicazione di tale norma. Ciò, per non rendere la libertà religiosa una vuota teoria, priva ormai di significato giuridico. Ma l’appello, per quanto accorato, è rimasto inascoltato. Nessuna pietà. Così l’Amministrazione Obama – che il Presidente della Catholic League, Bill Donohue, non ha esitato a definire «gay-friendly ed ostile alla religione» – non ha fatto alcuna eccezione. Non che, alle eccezioni, l’Amministrazione Obama sia pregiudizialmente “allergica”: sono ad oggi oltre 100 milioni i soggetti esenti dall’Obamacare solo in virtù della firma del Presidente. Ma per la Chiesa, il discorso, è evidentemente diverso… Specie quando si tocchi il tasto dolente dell’omosessismo.
Se, quindi, un domani una scuola cattolica, una casa di cura cattolica, un giornale cattolico dovessero licenziare omosessuali o transessuali, non solo si vedrebbero sfumare qualsiasi contratto federale in essere, ma rischierebbero di correre anche guai seri. Il Presidente a stelle e strisce ha acconsentito soltanto a mantenere in vigore una deroga, residuo dell’era Bush, per la quale, quando i contraenti dei contratti federali, sono soggetti religiosi, è loro facoltà preferire i lavoratori della propria religione di appartenenza. Tutto qua. Niente di più.
«Il cuore del problema – ha dichiarato Bill Donohue – sta nel ritenere la sessualità una sovrastruttura sociale, anziché un dato di natura. E nel mostrarsi irriducibilmente ostili alla libertà religiosa». La questione sta tutta qui. Tempi bui si preparano. Poiché v’è da scommettere che presto, molto presto, anche l’Europa si mostrerà pronta, prontissima ad accogliere e far proprie le linee-guida contenute nell’Enda americano. La battaglia contro il diritto naturale e contro la Chiesa si fa sempre più violenta ed aspra.
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