Dai ormai mi conoscete, non sono esattamente un “pacifista” e tantomeno un “pacifinto”. Avete presente quelli dei girotonidi, della bandierina arcobaleno. Quelli li che venivano buoni per le beghe interne italiane, ovvero per dare addosso ad una parte politica e basta.
Peraltro prima di cominciare il post: ehm… ma dove cavolo sono andati a finire oggi, che siamo sul serio sulla soglia della terza guerra mondiale, o come ha fatto notare il Santo Padre, stiamo effettivamente nella terza guerra mondiale a puntate.
Ah giusto, al governo ci sono i mandati dei “pacifinti”, dunque non bisogna disturbare.
Ok mi sono tolto il dente, e ora partiamo con la questione seria.
In questi ultimi 7 giorni alcuni personaggi pubblici important i, di diversa caratura e con un seguito molto diverso per dimensione e composiziozione hanno sostanzialmente detto la stessa cosa che ho l’ardire di sintetizzare:

E’ necessario risolvere le questioni tentando anzitutto la via del dialogo, il che equivale ad elevare l’avversario ad interlocutore politico, chiunque esso sia e qualunque siano le ragioni e i torti. Le Bombe non risolvono nulla, ed anzi la diffusione delle armi a vari gruppi combattenti, ovvero il modus operandi della Terza Guerra Mondiale in atto, rappresenta un’ulteriore ipoteca di distruzione e morte nel futuro. Il che non equivale a non difendersi, o non portare aiuto, anche militare a popolazioni che subiscono massacri. Ed è parimenti necessario che i cittadini e le classi dirigenti delle potenze mondiali che stanno combattento sui vari fronti aperti smettano di perseguire obbiettivi di potenza e dominio, e si siedano sul serio anch’esse al tavolo dei negoziati.
Spero di avere interpretato bene le parole del Santo Padre, di Alessandro di Battista, e di Marco Pannella.
Su quanto scritto da Di Battista, ribatito da Marco Pannella vi invito ad andare sui rispettivi organi ufficiali, e specie su quanto detto dal primo si è già dibattuto troppo a spoposito e sono sicuro senza avere letto per intero il ragionamento, che personlamente condivido in toto e non ho problemi a fare i miei complimenti al Deputato del Movimento 5 Stelle per il coraggio e la capacità di analisi.
Invece vorrei che tutti leggeste le parole di Papa Francesco pronunciate durante una intervista fatta a margine (cioè pianificata con cura) della vista Pastorale a Seul che a mio paere è epocale per contenuti e impostazione (qui in integrale), a cui non casualmente in Italia è stata data pochissima importanza, ne estraggo alcuni passaggi:
L’aggressione dell’Isis alle minoranze cristiane in Iraq e le bombe americane«In questi casi, dove c’è un’aggressione ingiusta, soltanto posso dire che è lecito “fermare” l’aggressore ingiusto. Sottolineo il verbo “fermare”, non dico bombardare, fare la guerra, ma fermarlo. I mezzi con i quali si può fermare dovranno essere valutati. Fermare l’aggressore ingiusto è lecito. Ma dobbiamo avere memoria, quante volte sotto questa scusa di fermare l’aggressore ingiusto le potenze si sono impadronite dei popoli e hanno fatto la vera guerra di conquista. Una sola nazione non può giudicare come si ferma un aggressore ingiusto. Dopo la Seconda Guerra mondiale c’è stata l’idea della Nazioni Unite, là si deve discutere e dire: c’è un aggressore ingiusto? Sembra di si, e allora come lo fermiamo? Soltanto questo, niente di più. In secondo luogo, le minoranze. Grazie per aver usato questa parola. Perché a me parlano di cristiani, quelli che soffrono, i martiri. E sì, ci sono tanti martiri. Ma qui ci sono uomini e donne, minoranze religiose, non sono tutti cristiani, e tutti sono uguali davanti a Dio. Fermare l’aggressore ingiusto è un diritto che l’umanità ha ma è anche un diritto che ha l’aggressore di essere fermato perché non faccia del male».
(……)
Le vittime della guerra«Oggi noi siamo in un mondo in guerra, dappertutto! Qualcuno mi diceva: lei sa, padre, che siamo nella terza guerra mondiale, ma fatta a pezzi. A capitoli. È un mondo in guerra dove si fanno queste crudeltà. Vorrei fermarmi su due parole. La prima è crudeltà. Ora i bambini non contano! Una volta si parlava di una guerra convenzionale, ora questo non conta. Non dico che le guerre convenzionali siano cosa buona, no. Ma oggi va la bomba e ammazza l’innocente con il colpevole, il bambino con la donna, la mamma: ammazza tutti. Ma vogliamo fermarci a pensare un po’ al livello di crudeltà a cui siamo arrivati? E questo ci deve spaventare. Non è per fare paura. Il livello di crudeltà della umanità in questo momento è da spaventare un po’».
La tortura«Oggi la tortura è uno dei mezzi direI quasi ordinari nei comportamenti dei servizi di intelligence e in alcuni processi giudiziari… E la tortura è un peccato contro l’umanità, un delitto contro umanità. Ai cattolici dico: torturare una persona è peccato mortale, è peccato grave. Ma è di più: è un peccato contro l’umanità. Crudeltà e tortura. Mi piacerebbe tanto che voi nei vostri media faceste una riflessione su qual è oggi il livello di crudeltà dell’umanità e cosa pensate della tortura. Credo ci farebbe bene a tutti riflettere su questo».
(……)
Ora chiediamoci chi non vuole nessun dialogo in:
  • Libia
  • Iraq
  • Palestina
  • Ukraina
Ma solo teatri di guerra e destabilizazione. E a chi sono rivolte le parole del Santo Padre, queste in particolare:ù
Ma dobbiamo avere memoria, quante volte sotto questa scusa di fermare l’aggressore ingiusto le potenze si sono impadronite dei popoli e hanno fatto la vera guerra di conquista
Esatto AVERE MEMORIA.
  • Gheddafi era l’aggressore ingiusto
  • Saddam Hussein era l’aggressore ingiusto
  • l’Isis è l’aggressore ingiusto
  • la Giunta di Kiev è l’aggressore ingiusto (e la Russia arma i ribelli filorussi)
Sarebbe il caso di fermarsi e riflettere, come Europei anzitutto, al limite guardando al nostro interesse di vivere in una zona del mondo in pace e non circondati da guerre, morte e sofferenza ed ascoltare Papa Francesco, o in alternativa Pannella, o in alternativa Di Battista.
p.s. Francesco è un Papa Blogger, micidiale nel linguaggio e nella forma. Ed è un bene.