ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 27 settembre 2014

L'isis betoriana

A Firenze, la Tradizione, vita e giovinezza della Chiesa, continua  di Pucci Cipriani

Il Vaticano II un concilio pastorale (Lanzetta).inddTutti si aspettavano polemiche a non finire, invettive, anatemi nei confronti del Cardinal Betori che ha impedito (clicca qui) alla Comunione Tradizionale – come già c’era da aspettarselo – la celebrazione della S. Messa in rito romano antico (“la Messa di sempre e di tutti”) nella chiesa centrale di San Gaetano, affidata ai pretini della “riserva indiana” di Gricigliano che, da ora in poi, saranno i veri “padroni” di quello che, nella Diocesi fiorentina, sarà il nuovo tradizionalismo ammaestrato e lecchino.
Insomma il card. Betori, mentre il “principale” continua nelle epurazioni, in primis i frati francescani dell’’Immacolata rimasti fedeli al Carisma dei padri fondatori, ha creduto bene – con abile mossa  – di mettere la Tradizione toscana “al tappeto”: io riconosco solo questi qui…gli altri se ne vadano al diavolo: si accontentino dei vestitini celesti, del servizio dei vari “famigli”, degli inchini e dei salamelecchi, delle cantatine nel gregoriano femmineo e melenso di Solesmes, dei pasticcini di Madame Polignac , dell’alchermes, della cipria e delle parrucche…
Ma non divaghiamo… giovedì 25 settembre, nell’Auditorium della Regione stracolmo (alle 17,30 erano stati raggiunti i posti di sicurezza per cui non potevano entrare altre persone) di un pubblico attento e interessato – tanti, tantissimi i giovani – la Comunione Tradizionale ha presentato il libro del teologo p. Serafino Lanzetta : “Il Vaticano II : un Concilio pastorale” (Cantagalli) e gli oratori sono stati eccezionali : al bando le polemiche. E così è emerso quello che davvero rappresenta l’opera di p. Serafino Lanzetta, un’opera scientifica – come ha scritto Mons. Antonio Livi – che andrebbe ben letta e meditata prima di dare su di essa giudizi. Un’opera fondamentale sulle ermeneutiche del Concilio nella quale si vede la classe dell’autore che è riuscito, magistralmente, a calarsi anche in altre realtà distantissime da lui come, ad esempio, quella della scuola di Bologna….e quanti libri sono stati acquistati, poi, nella vicina libreria, quanto interesse ha suscitato lo scritto di questo giovane e “raffinato” teologo che spiega come il Concilio Vaticano II sia un Concilio come i tanti  (alcuni, come quello di Nicea, assai più importanti del’ultimo) che ci sono stati nella Chiesa attraverso i secoli e non quella “Pentecoste” da cui sarebbe, appunto, nata una nuova Chiesa , una nuova religione, quella “conciliare”….ma noi tutti sappiamo che la Chiesa nacque quando dalla Croce sgorgò quel sangue purissimo del Signore…
Stupendi gli interventi dei tre oratori – e un grazie va al Consigliere Regionale Giovanni Donzelli che permette agli uomini della Tradizione di avere una sede istituzionale in cui parlare – da Ascanio Ruschi, a Carlo Manetti, a Roberto de Mattei che – more solito – sono stati seguiti da un pubblico che tratteneva il fiato e che poi ha tributato ai tre baluardi della Tradizione un applauso fragoroso …molti avevano le lacrime agli occhi quando il Presidente della Fondazione “Lepanto” ha ricordato il terzo segreto di Fatima e le parole della Madonna, dolcissime, che annunziano la persecuzione sì, ma anche il trionfo del “Mio Cuore immacolato”.
Tanti anche i sacerdoti che hanno seguito il Convegno, dal quale è emersa forte la volontà , da parte dei fedeli della Tradizione, di continuare la loro battaglia  (“Loro hanno le chiese – tuonava S. Atanasio – noi abbiamo la Fede”) e di continuare nella difesa della liturgia di sempre assistendo alla S. Messa presso la Fraternità San Pio X che ha in Firenze – Via Guerrazzi – un suo “Centro Messa” (l’Oratorio Santa Chiara).
 La Tradizione , a Firenze e in Toscana, ha i suoi”padri nobili” in persone come : don Oreste Nuti, Giovanni Papini, Federico Tozzi, Domenico Giuliotti, Attilio Mordini e don Divo Barsotti ed è sempre stata al fianco del proprio vescovo per la Difesa della Dottrina di sempre come quando, negli anni della contestazione sessantottarda, sulle colline del mio Mugello echeggiava il motto – che si rifaceva al “Non serviam” – e che proclamava “L’obbedienza non è più una virtù” mentre don Milani – ora nuovo Santone di questa Chiesa “bergogliana” – aveva aperto la sua cattedra di odio. La Tradizione cattolica fu al fianco del suo vescovo Florit quando le orde della contestazione rossa dell’Isolotto (Don Mazzi) assalirono (non solo verbalmente) la Curia fiorentina al grido di “Florit vattene!” e fu al fianco del suo vescovo, la Tradizione cattolica, quando consegnò nelle mani di S. E. Ermenegildo Florit, di venerata memoria, le migliaia di firme di solidarietà, mentre veniva oltraggiato quel Pastore che, a differenza di quello che succede oggi, sanzionava quei preti infedeli.
La Tradizione cattolica, fattivamente, è stata e rimane dalla parte dei frati francescani dell’Immacolata rimasti fedeli ai Carismi dei padri fondatori (p. Stefano Manelli e p. Gabriele Pellettieri); questi frati (ma tra breve i rivoluzionari romani “cancelleranno” anche il ramo femminile, è solo questione di tempo) sono posti in una sorta di Lager : hanno richiesto di uscire dall’ordine (in oltre duecento) ma non è stato loro concesso; “potrete uscire solo – dicevano i due mozzaorecchi e tagliagole – se avrete una lettera che attesta l’incardinazione del vescovo di una diocesi”….Nonostante le minacce fatte ai vescovi ora queste lettere che attestano l’incardinazione ci sono…ma la Congregazione dei Religiosi, Presieduta dal Cardinale “progressista” Braz de Aviz, apologeta e già sostenitore della guerriglia criminale armata della Teologia della Liberazione, condannata da San Giovanni Paolo II, ha detto no e non ha dato il permesso…allora i francescani dell’Immacolata sono ricorsi al Tribunale della Segnatura Apostolica ma, guarda caso, il Cardinale Leo Burke …è stato “epurato”…
Insomma, voi lo vedete bene: chi parla, chi ribadisce la propria fedeltà alla Dottrina e alla Chiesa di sempre pubblicamente (il Card Burke partecipava anche alla Marcia per la Vita che si tiene a maggio a Roma) viene, giacobinamente, “fatto fuori” dalla Chiesa della Misericordia…
E i frati francescani dell’Immacolata avevano parlato e la loro sorte era stata decisa…a Firenze avevano fatto anche Convegni che “osavano” criticare il Concilio (naturalmente quello ultimo, pastorale) quasi fosse un dogma e hanno pagato…e con loro hanno pagato vescovi, preti e laici che sono rimasti fedeli alla Fede di sempre… ricordate le “epurazioni” fatte dal prete new age Livio Fanzaga a Radio Maria? Ricordate le “epurazioni” di Mario Palmaro, Alessandro Gnocchi e Roberto de Mattei?
Ma nella stessa Firenze pullula ogni tipo di eresia, senza che nessuno intervenga (il Cardinal Betori, meglio di noi, conoscerà la situazione del Seminario dove quest’anno c’è stato un solo seminarista…per fortuna), ma gli uomini fedeli alla Tradizione vengono “deportati”, altri ricevono addirittura una chiesa centrale (una Rettoria) con il potere di “vitae necisque” , al modo dei kapò,su tutti gli altri fedeli della Tradizione….
Cari lettori i casi sono due: o questa “promozione” è la paga del tradimento o c’è qualcosa che non va o che forse a noi sfugge…
Ma la Tradizione, quella che Mons. Brunero Gherardini ha definito “vita e giovinezza della Chiesa”, è sempre viva o, meglio, “sempreverde” e continua: oggi, domani, sempre…

 – di Pucci Cipriani



Redazione

Firenze – Grande successo del convegno di presentazione del libro di P. Lanzetta sul Concilio vaticano II  –  di Domenico Rosa

Redazione
“Secoli di Magistero non possono essere cancellati”
di Domenico Rosa
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Il Vaticano II un concilio pastorale (Lanzetta).inddDopo le polemiche dei giorni scorsi legate al diniego del cardinale Giuseppe Betori di far celebrare la messa in latino (clicca qui), la giornata di ieri, dedicata alla presentazione del libro del teologo Padre Serafino Lanzetta: ‘Il Vaticano II. Un Concilio pastorale‘, si è svolta in un clima sereno. All’appuntamento, che ha visto riempirsi la sala dell’auditorium del Consiglio Regionale della Toscana, hanno partecipato Giovanni Donzelli, capogruppo di FdI in Regione, Ascanio Ruschi, presidente della Comunione Tradizionale, Carlo Manetti, docente di Relazioni Internazionali e di Crisi della Chiesa,  Roberto de Mattei, docente di Storia del Cristianesimo e Preside della Facoltà di Storia dell’Università Europea di Roma, Presidente della Fondazione Lepanto, Pucci Cipriani, direttore di Controrivoluzione.
Proprio quest’ultimo, dopo aver letto il saluto del direttore di Riscossa Cristiana ai convegnisti (clicca qui), ha ricordato quando nei terribili anni della contestazione, in cui don Milani, dichiarava: ‘l’obbedienza non è più una virtù’, don Mazzi dava vita alla comunità di base dell’Isolotto contro il potere centrale della Chiesa, loro – i tradizionalisti – si schieravano dalla parte del vescovo: ‘Ubi Petrus, ibi Ecclesia’ (Dov’è Pietro, lì è pure la Chiesa). Insomma l’autorità si rispetta sempre. Di questo parere è anche l’avvocato Ruschi che però non nasconde l’amarezza per il trattamento ricevuto dall’alto prelato.
L’occasione per stemperare i toni è proprio la presentazione del libro del frate allontanato dalla sua parrocchia di Ognissanti a seguito del commissariamento dell’Ordine dei francescani dell’Immacolata. Padre Lanzetta, teologo molto apprezzato, ha scritto una monumentale opera sul Concilio, nata come tesi di abilitazione alla libera docenza alla Facoltà Teologica di Lugano, in Svizzera, nel maggio 2011. Fra la documentazione emersa negli archivi si trova un importante intervento di Paolo VI sulla Dei Verbum, così come dalla consultazione all’Archivio Segreto Vaticano Lanzetta ha trovato un prezioso carteggio con il Cardinale Ottaviani, dal quale emerge la preoccupazione di Papa Montini per l’imminente approvazione del De Divina Revelatione, manifestando l’esplicito desiderio di sottolineare il ruolo della Tradizione costitutiva della Fede (p. 245).
Andando al cuore del discorso dell’ex priore, il Concilio Vaticano II non annulla con un colpo di spugna la storia bimillenaria della Chiesa, anche se, come spiega De Mattei, la Chiesa post-conciliare abdica alla sua natura di Chiesa militante e in nome di un fantomatico irenismo non lotta più per mantenere viva l’unica Verità. Senza Cristo al centro della vita delle nazioni l’Europa risulta senza spina dorsale, fiacca e alla mercé del violento integralismo islamico e delle magie di moda delle religioni orientali. Se la messa diventa assemblea, momento comunitario e non più sacrificio, il passo verso il relativismo è breve. Si avvera il peggior ecumenismo che spalanca le porte alla profezia di Chesterton: “Quando la gente smette di credere in Dio, non è vero che non crede in niente, perché crede in tutto”.
Per dirla con le parole di Paolo VI: “Il Concilio tanto vale quanto continua la vita della Chiesa; esso non la interrompe, non la deforma, non la inventa; ma la conferma, la sviluppa, la perfeziona, la ‘aggiorna’”. Ma gli aggiornamenti hanno mutato il volto della Chiesa. Lo spirito del Concilio si è confuso con lo spirito del mondo e a questo punto va rimesso al centro del discorso la verità immutabile che non è data solo dalla scrittura (Lutero), ma anche da secoli di Magistero. Solo così l’Europa riacquisterà solide radici e nessun nuovo vento potrà spazzarla via.
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il tavolo dei relatori. Da sinistra: Ascanio Ruschi, Carlo Manetti, Roberto de Mattei, Pucci Cipriani, Giovanni Donzelli
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una parte del folto pubblico, che ha seguito con attenzione e applaudito gli interventi

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