Aggrediteli, difendono la famiglia
Da una parte c'erano i cannibali, gli incivili, gli antidemocratici, gli omofobiche manifestavano in cento città d'Italia il loro composto dissenso, inermi,inerti, silenziosi, in piedi, con un libro in mano. Dall'altra c'erano gli umanitari, i libertari, i civili, i democratici, gli omolatri, gli antifascisti, che li aggredivano, lanciavano uova e preservativi pieni d'acqua (uno al Vomero ha colpito un bambino nel passeggino), li insultavano, urlavano e bestemmiavano e li costringevano ad andarsene. È successo a Napoli, a Rovereto, a Torino, a Pisa, a Bologna, ad Aosta...
I primi si chiamano Sentinelle in piedi, si riconoscono in movimenti come Manif pour tous e Pro-Vita, contestano il reato d'omofobia perché persegue un reato d'opinione.
I media non ne parlano, la Chiesa finge di ignorarli anche se loro difendono, in modo civile, la famiglia e la vita. Sono considerati come dei mostri, con mani e sadomaso come la difesa della famiglia, ma la pensano come l'hanno pensata finora gli uomini civili di ogni paese del mondo, che così sono vissuti per millenni.Per loro la famiglia è un bene e va difesa, l'amore tra un uomo e una donna resta il fondamento di ogni futuro e di ogni società, la maternità è un dono,la nascita è un bene, la vita va tutelata. Principi non offensivi né aggressivi ma d'amore e protezione. E sostenuti senza arroganza ma con educazione, parola cancellata nel gergo corrente e pratica dimenticata nei comportamenti degli Evoluti. Ma che volete, il reato di famigliafobia non è previsto...I primi si chiamano Sentinelle in piedi, si riconoscono in movimenti come Manif pour tous e Pro-Vita, contestano il reato d'omofobia perché persegue un reato d'opinione.
di Marcello Veneziani - 07/10/2014
Fonte: Marcello Veneziani
Fonte: Marcello Veneziani
Le Sentinelle e la libertà di pensiero (unico)
Roma, 7 ott – Il 5 ottobre, le “Sentinelle in Piedi” di tutta Italia hanno organizzato sit-in in 100 piazze italiane. Obiettivo? La libertà di espressione, ovvero poter essere liberi di affermare che il matrimonio è soltanto tra un uomo e una donna, che un bambino ha il diritto ad avere la sua mamma e il suo papà e che loro hanno il diritto di educare liberamente i loro figli. Qual’è stata la risposta? Secondo La Nuova Bussola Quotidiana circa diecimila persone hanno partecipato alla manifestazione. Se i numeri sono manipolabili, rimane una certezza: una manifestazione per la libertà di pensiero è stata vittima, in più città italiane, di feroci aggressioni da parte dei fautori del libero pensiero e del progressismo. Suona strano? Provate a chiedere alle Sentinelle di Torino, Bologna, Milano, Rovereto, Pisa, Genova…
Proprio così, la cronaca, come ormai risaputo, ha fatto registrare molti episodi di intolleranza da parte di sigle della sinistra estrema, dei centri sociali e da militanti LGBT. Ciò che però risulta profondamente strano è la risposta dei maggiori organi di informazione. Su La Repubblica, per esempio – a riguardo dei fatti di Bologna – si parla di “manganellate e feriti tra ultracattolici, Forza Nuova e centri sociali” e non di aggressione premeditata con carica sulla polizia e sui manifestanti da parte di centri sociali e soci. Fa peggio l’Huffington Post che, dopo aver fatto ironia sui libri portati in piazza dalle Sentinelle, sembra voler giustificare gli aggressori: ”il radicalismo religioso che spesso si annida in queste congreghe è stato spesso accusato di omofobia e intolleranza, tanto da dare adito, domenica scorsa, a un’ondata di scontri”. Non è da meno una penna di Libero, Selvaggia Lucarelli, che su facebook scrive: “I calci in culo alle giovani sentinelle che manifestavano contro i diritti dei gay e contro ‘chi cerca di distruggere l’uomo e la civiltà’ (parole loro eh) a Bologna, sono l’unica iniziativa dei centri sociali che ho trovato utile e piena di buonsenso da qualche decennio”.
Fa veramente rabbrividire questa levata di scudi contro le Sentinelle da parte dei guru del progressismo e del libero pensiero. Agli attacchi, fisici e non, subiti dalle Sentinelle, ha voluto rispondere, tra gli altri, Costanza Miriano, scrittrice e giornalista Rai, nonché sostenitrice del “movimento”:
Renato Montagnolo
A questo punto viene spontaneo domandarsi: le aggressioni della sinistra e dei movimenti LGBT effettuate ai danni di sit-in pacifici non dovrebbero essere catalogate come manifestazioni contro il libero pensiero? In regime di pensiero unico, evidentemente, questo non avviene…Mi piacerebbe essere così lieve e ironica e nobile d’animo da poter rispondere con misura al post di Selvaggia Lucarelli sulle Sentinelle In Piedi. Mi piacerebbe ma ieri i contestatori delle Sentinelle hanno mandato al Pronto Soccorso il figlio dodicenne di un’amica, una giovane donna e un prete, tra gli altri, e allora ho perso un po’ di aplomb. Appena lo recupererò proverò a dire alcune cose. Tipo che ognuno di noi ha qualche amico omosessuale con il quale non ha individualmente nessun problema (e ne ho diversi anche tra i miei scrittori preferiti). Che in Italia come dimostrano molte statistiche (Pew Institute per esempio) non esiste un’emergenza omofobia, come prova il fatto che i gay Pride e Village dilagano ovunque indisturbati, con gli onori delle cronache dei tg nazionali, mentre a noi non ci fila nessuno. Che è ridicolo dire che noi vogliamo “i gay zitti e seduti”, perché loro gridano forte a ogni pié sospinto e molti si lasciano intimorire (vedi caso Barilla) e perché loro sono il nuovo conformismo. Che le lobby omosessuali di cui ha parlato papa Francesco esistono e controllano la comunicazione, o direttamente, o per il pigro conformismo che connota la categoria dei miei colleghi. Soprattutto che la legge contro la quale protestiamo impedirebbe a noi di parlare, e questa è una cosa inaccettabile in un paese civile, per esempio ci vieterebbe di dire che un bambino ha diritto a un padre maschio e a una madre femmina (cosa che pensa la maggior parte degli italiani), mentre nessuno – di certo non noi – vuole impedire agli omosessuali di vivere la loro vita affettiva come meglio credono. E infine che auspicare che ci prendano a calci in c..o non è un espressione da signora, ma noi siamo comunque per la libertà d’espressione.
http://www.ilprimatonazionale.it/2014/10/07/le-sentinelle-e-la-liberta-di-pensiero-unico/
Corriere della Sera: sulle sentinelle in piedi grande lezione di manipolazione delle notizie
Analisi di un articolo pubblicato sul Corriere della Sera riguardo la manifestazione delle “Sentinelle in piedi”. Un pezzo da antologia della manipolazione.
Dovrebbe passare alla storia il pezzo intitolato “Tra le «Sentinelle» come finto nazista Portato in questura, rischia l’accusa di apologia di fascismo” pubblicato sul primo quotidiano d’Italia riguardo
la manifestazione nazionale delle “Sentinelle in piedi” che ha portato
su 100 piazze italiane la protesta contro il ddl Scalfarotto.
La notizia avrebbe dovuto essere che
in ben 100 città italiane qualcuno intendeva protestare contro una
proposta di legge ritenuta liberticida in quanto impostata in modo tale
da introdurre il reato di opinione. Nell’articolo firmato da una fumosa
“Redazione online” viene fatta invece un’operazione di manipolazione
della notizia che tenterà di indurre il lettore a credere cose false e
ad orientarsi in una determinata direzione rispetto all’argomento.
A- prima operazione di “spin”, sviare l’attenzione:
per prima cosa anziché dare la notizia della manifestazione e delle sue
finalità si sceglie di dare come notizia un fatto del tutto secondario
riguardante l’iniziativa di un singolo individuo che decideva di
presentarsi vestito da neonazista dell’Illinois, intendendo in questo
modo suggerire l’idea che i manifestanti siano dei neonazisti.
B- fare del soggetto in questione una vittima della repressione:
si comunica che la persona in questione rischia l’arresto per apologia
del nazismo, cosa ovviamente non sostenibile in quanto la sua era una in
realtà una denuncia di un presunto nazismo. E anche perché non erano
svastiche i simboli sulla divisa.
C- dare una notizia alterata sulle motivazioni della manifestazione: “«Sentinelle
in piedi», il movimento che si batte contro la proposta di legge anti
omofobia e contro l’estensione dei diritti alle coppie gay.”
Non viene specificato che si tratta di una protesta per la libertà di
pensiero e si introduce invece la falsa idea che si tratti di
un’iniziativa a favore dell’omofobia.
D- si segnalano incidenti lasciando intendere che a causarli possano essere stati i manifestanti delle sentinelle: “Il
ritorno in piazza delle «Sentinelle in piedi» domenica è stato
accompagnato da incidenti. Da Nord a Sud, il movimento ha organizzato le
sue proteste. Attimi di tensione sono stati registrati durante la
manifestazione ad Aosta, dove in contemporanea e nella stessa piazza
c’era un flash mob di Arcigay, partiti della sinistra e associazioni.
Anche a Torino ci sono stati urla e spintoni in piazza Carignano tra chi
difendeva i diritti della famiglia tradizionale e centinaia di
attivisti. La piazza è stata poi transennata, per il timore di ulteriori
scontri. “
E- si chiude confermando il
messaggio del singolo individuo vestito da nazista, che cioè le
sentinelle siano un movimento neofascista: “Stesso
copione a Bologna, con incidenti tra chi partecipava all’evento –
sostenuti da militanti di Forza Nuova – e attivisti a favore della legge
contro l’omofobia. Sono dovute intervenire le forze dell’ordine per
limitare i contatti. ” Non si specifica che Forza Nuova è intervenuta di propria iniziativa e che nulla ha a che fare con le sentinelle.
F- ancora una volta non si specifica da parte di chi siano avvenuti gli episodi di intolleranza: “Tensione
anche a Napoli: l’appuntamento delle «Sentinelle in piedi» è stato
contestato da un gruppo di giovani dei movimenti a difesa dei diritti
degli omosessuali e si è concluso con il lancio di alcune uova.“
In sole 24 righe e mezza l’articolo del Corriere è riuscito a piazzare sei azioni di “spin”, sei
deviazioni dei fatti tendenti a indurre il lettore a prendere posizione
contro le sentinelle. Pensare che si sia trattato di un effetto
involontario sarebbe un insulto all’intelligenza e i due “trafiletti”
più onesti nascosti in altre pagine non cambiano la realtà manipolatoria
di questo articolo principale apparso in home page.
Per fare un giornalismo serio e onesto sarebbero bastate poche righe,
e sono infatti le poche righe di un lettore (il più apprezzato dagli
altri lettori) a dare una lezione di giornalismo al primo quotidiano
d’Italia:
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