Sinodo, il cardinale Mueller all'attacco: "Relazione vergognosa"
Il prefetto della Congregazione della dottrina della fede a capo del fronte conservatore contro le aperture ai gay
CITTA' DEL VATICANO - "Indegna, vergognosa, completamente sbagliata". Condanna senza appello dellarelazione sulla prima settimana di lavori sinodali sulla famiglia (la Relatio post disceptationem) letta ieri davanti a papa Francesco dal cardinale ungherese Peter Erdo. L'ha pronunciata, intervenendo ad uno dei circoli minores (le commissioni), non un padre sinodale "qualsiasi", ma il custode dell'ortodossia della fede cattolica, il cardinale tedesco Gerhard Mueller, prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede (l'ex Sant'Uffizio), assurto negli ultimi giorni a voce di punta di quanti nel Sinodo contestano le annunciate aperture su divorziati risposati, unioni di fatto, convivenze, coppie omosessuali. Lo stesso cardinale che nel corso della passata settimana si è più volte lamentato pubblicamente su un presunto atteggiamento censorio del Vaticano nei confronti di quei relatori che hanno parlato in difesa della dottrina tradizionale cattolica, con particolare riferimento all'indissolubilità del sacramento del matrimonio. Posizioni che Muller ed altri 4 porporati avevano già espresso in un libro pubblicato alla vigilia del Sinodo, ma che nei giorni scorsi sono state ribadite in piene assise sinodali, trovando però - a parere dello stesso Mueller - una eco piuttosto limitata nella Relatio letta dal cardinale Erdo. Da qui l'alzata di scudi del Prefetto dell'ex Sant'Uffizio, che nel suo intervento ai circoli minores ha bocciato severamente in particolare i capitoli della relazione dedicati alle aperture in materia di coppie omosessuali, convivenze, sacramenti ai divorziati risposati, esprimendo tutta la sua "contrarietà per una relazione indegna e vergognosa".
Parole dette da Mueller - ha tenuto a specificare sia oggi che nei giorni scorsi quando ha accusato i responsabili del Sinodo di censurare le voci contrarie alle aperture - nella sua veste di Prefetto della Congregazione della Dottrina delle fede e per questo potenzialmente destinate a mettere il freno a quanto riferito dal collega Erdo. Ma nella prima giornata di lavoro dei circoli minores non è stato solo Mueller a prendere le distanze dal documento di "medio" termine. Pur con toni più contenuti, anche il cardinale Fernando Filoni, prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, si è mostrato perplesso. "C'è stata qualche sorpresa - ha spiegato il porporato - all'interno del circolo minore leggendo le prime reazioni dei media alla 'Relatio post disceptationem' pubblicata ieri: e anche alcune perplessità su quello che è stato effettivamente compreso, come se il Papa avesse detto, come se il Sinodo avesse deciso, e questo non è vero. E' un documento di lavoro dove noi stiamo dicendo i nostri punti di vista, da inoltrare alla Segreteria del Sinodo".
"Sostanzialmente la nostra idea - ha proseguito - è che noi stiamo lavorando per mettere nelle mani del Santo Padre un risultato su cui egli stesso poi deciderà in relazione al terzo momento del Sinodo, l'assemblea ordinaria dell'ottobre 2015". Frenata anche a proposito delle reazioni dei media sulle aperture in tema di coppie gay e di comunione ai divorziati risposati. "Piacerebbe che anche da parte dei media - ha detto Filoni - si aiutasse il lettore a capire questa dinamica, ma soprattutto a vedere in questo momento la ricchezza del dibattito, con la dinamica molto ampia che c'è sul tema della famiglia. Non trattiamo solo un punto o un altro, ma il tema nella sua completezza e vastita... c'è ancora molto lavoro da fare". Di voci di ''insoddisfazione'' per le ''interpretazioni sbagliate'' della Relatio post disceptationem date dai mass media parla anche il cardinale Wilfrid Fox Napier, arcivescovo di Durban in Sudafrica e uno dei moderatori dei Circoli Minori. Le aspettative di molti, ha affermato, sono un po' ''irrealistiche'' e ''riflettono più ciò che la gente vorrebbe che avvenisse e non quindi su ciò che avviene realmente''. La Relatio, ha sottolineato, ''è solo un sommario''. Sul tema degli omosessuali, per esempio, ''la mia preoccupazione - ha specificato Napier - è che il messaggio che è uscito non sia vero. Questi temi, l'omosessualita', le coppie di fatto, i divorziati risposati 'non sono una questione del Sinodo, ma di tutta la Chiesa''.
Unioni gay e divorziati, bufera sulla "linea Bergoglio": metà sinodo in disaccordo
CITTA’ DEL VATICANO - Il primo ad aprire il fuoco è stato l'arcivescovo Stanisław Gadecki, presidente della conferenza episcopale polacca; alla Radio Vaticana ha fatto capire che il documento sinodale di sintesi, presentato due giorni fa dal cardinale Erdo, e contenente rivoluzionarie aperture verso le coppie gay e divorziati risposati, è da ritoccare. Troppo sovversivo.
«Il nostro scopo pastorale principale è sostenere la famiglia, non colpirla esponendo le situazioni difficili». La «relatio post disceptationem», e cioè la sintesi della prima settimana dei lavori del Sinodo dei vescovi ha acceso una autentica miccia. Quel testo, infatti, non è condiviso da tutti e i malumori hanno cominciato a serpeggiare da stamattina, nel corso del dibattito dei circoli minori, i gruppi di studio organizzati secondo le diverse lingue, inglese, francese, spagnolo, italiano, polacco, portoghese.
Mentre padre Lombardi precisava che “in seguito alle reazioni e alle discussioni” seguite alla pubblicazione della “Relatio post disceptationem” e al fatto che “la sua natura non è stata spesso correttamente compresa si è ora è proposto di discuterlo dentro ai circoli, come prevedono i regolamenti”.
Con questa dichiarazione il direttore della sala stampa di fatto ha confermato i richiami che circolavano già da ieri sera. Il testo sovversivo va corretto, aggiustato, calibrato meglio perché non corrisponde agli orientamenti conservatori di gran parte dei padri sinodali, che a occhio e croce, corrispondono alla metà dei voti.
Il cardinale Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli e il cardinale Wilfrid Fox Napier, arcivescovo di Durban, Sudafrica, si sono mostrati molto critici. “Quel testo così come è non lo voterei. Va modificato in alcune parti, formulato meglio”.
La frenata era prevedibile, e nell’aria da tempo. "Sono aspettative eccessive solo se si pensa di risolvere problemi come l'unione gay e la comunione ai divorziati risposati. Non e' che io adesso mi metto a cambiare tutto" ha aggiunto cardinale Fernado Filoni. "Bisogna dare attenzione e capire come pastoralmente dobbiamo andare incontro anche a chi e' in difficolta'". Insomma, sì a qualche apertura, ma non troppo. Intanto la rivolta interna monta e dal punto di vista mediatico il Vaticano non sa più come arginare la fuoriuscita di voci turbate, contrastanti, irritate. Il cardinale americano Burke, ultraconservatore, è stato tra tutti il più esplicito. “Non si può andare avanti in questo modo. Ci saranno molti problemi”. Nessuno vuole parlare di scisma all’orizzonte ma è chiaro che l’accelerazione sui gay non può passare. Ora si vedrà cosa accadrà nei circoli minori dove si stanno già preparando gli emendamenti al testo. Chissà se la Segreteria del Sinodo li accoglierà e li inserirà per bilanciare l’impianto iniziale. Poi si andrà al voto.
di Franca Giansoldati
14 ottobre 2014
Il Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica dice che una dichiarazione di Papa Francesco "è attesa da tempo"
US Cardinale Raymond L. Burke, prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, cammina con Alice e Jeff Heinzen di Menomonie, Wis., Che lasciano la sessione mattutina del Sinodo straordinario dei Vescovi sulla famiglia in Vaticano 9 ottobre . (CNS foto / Paul Haring)
Nella relazione intermedia i Padri sinodali parlano di come è il compito della Chiesa di riconoscere quei semi del Verbo che si sono diffuse oltre i suoi confini visibili e sacramentali. Fanno appello alla "legge della gradualità", come un riflesso del modo in cui Dio si allungò per l'umanità e ha portato il suo popolo passo dopo passo.
Reazione alla relazione variava da dichiarazioni positive di "un cambiamento di tono verso i gay e il divorzio" ( New York Times ) per valutazioni più pessimistiche. Mary Jo Anderson, reporting per Catholic World Report da Roma, ha osservato , "Il Sinodo straordinario sulla Famiglia è al suo punto medio e di alcuni gradi di separazione sono chiari:. C'è un divorzio su divorzio, nuovo matrimonio, e Comunione"Il cardinale Raymond Burke, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica e un collaboratore con altri quattro cardinali (e quattro studiosi aggiuntivi) per il nuovo libro, Rimanendo nella Verità di Cristo: matrimonio e la comunione nella Chiesa cattolica (Ignatius Press), ha espresso preoccupazione per diversi aspetti del Sinodo, tra cui la spinta dei cambiamenti nel trattamento di Comunione per cattolici divorziati e risposati e il modo in cui le informazioni sul Sinodo è essere, nelle sue parole , "manipolato". Cardinale Burke ha risposto ieri in tarda serata a domande da Carl E. Olson, direttore del Catholic World Report , circa le sue preoccupazioni, la sua visione della relazione intermedia, e perché pensa che una dichiarazione di Papa Francesco è "attesa da tempo."
CWR: In che modo le informazioni su ciò che sta accadendo nel Sinodo essere o manipolato o solo in parte segnalati e resi pubblici?
Cardinale Burke: Gli interventi dei singoli Padri sinodali non sono messe a disposizione del pubblico, come è avvenuto in passato. Tutte le informazioni riguardanti il Sinodo è controllata dalla Segreteria Generale del Sinodo che chiaramente ha favorito sin dall'inizio le posizioni espresse nella Relatio post disceptationem di ieri mattina. Mentre i singoli interventi dei Padri sinodali non sono pubblicati, di ieri Relatio , che è solo un documento di discussione, è stata pubblicata immediatamente e, mi dicono, anche trasmesso in diretta. Non è necessario essere uno scienziato per vedere l'approccio al lavoro, che non è certo della Chiesa. CWR:Come è che riflette nel documento di medio termine del Sinodo, pubblicato ieri, che è stato criticato da molti per il suo appello a un cosiddetta "legge della gradualità"?Cardinale Burke: Mentre il documento in questione ( Relatio post disceptationem ) pretende di riportare solo la discussione che ha avuto luogo tra i Padri sinodali, essa, infatti, avanza posizioni che molti Padri sinodali non accettano e, direi, come fedeli pastori del gregge non possono accettare. Chiaramente, la risposta al documento in discussione che immediatamente seguito la sua presentazione manifestò che un gran numero di Padri sinodali trovato discutibile. Il documento manca di una solida base in la Sacra Scrittura e il Magistero. In una questione su cui la Chiesa ha un insegnamento molto ricco e chiaro, che dà l'impressione di inventare un totalmente nuovo, quello che si chiama padre sinodale "rivoluzionario", insegnamento sul matrimonio e la famiglia. Si invoca ripetutamente e in maniera confusa principi che non sono definite, per esempio, la legge della gradualità. CWR: Quanto è importante, pensate, che Papa Francesco fare una dichiarazione ben presto al fine di affrontare il crescente senso-tra i tanti nei media e nei banchi-che la Chiesa è sul punto di cambiare il suo insegnamento su diversi punti essenziali per quanto riguarda il matrimonio, "nuovo matrimonio", la ricezione di comunione, e anche il luogo di "unioni" tra omosessuali? Cardinale Burke:Nel mio giudizio, tale dichiarazione è attesa da tempo. Il dibattito su questi temi è andata avanti ormai da quasi nove mesi, soprattutto nei media secolari, ma anche attraverso i discorsi e le interviste del cardinale Walter Kasper e altri che sostengono la sua posizione. I fedeli ed i loro buoni pastori stanno cercando di Vicario di Cristo per la conferma della fede e della prassi in materia di matrimonio cattolico, che è la prima cellula della vita della Chiesa.
http://www.catholicworldreport.com/Item/3429/cardinal_burke_synods_midterm_report_lacks_a_solid_foundation_in_the_sacred_scriptures_and_the_magisterium.aspx
Quelle parole (mai dette) sulle unioni omosessuali
Il Corriere della Sera - cinemagay.it
(Luigi Accattoli) Tre paragrafi per delineare una rivoluzione. Sono quelli che vanno dal 50 al 52 nella «relazione dopo il dibattito» nel Sinodo sulla famiglia della Chiesa cattolica. Stanno sotto il titolo «Accogliere le persone omosessuali». E contengono riflessioni di assoluta novità. (...)
- L’apertura del Sinodo sui gay: i loro diritti da tutelare (Gian Guido Vecchi, Corriere della Sera)
- Sinodo, svolta sui gay “Hanno doti che la Chiesa deve saper accogliere (Marco Ansaldo, La Repubblica)
- Sinodo, rivoluzione Bergoglio: la Chiesa apre ai gay e alle coppie divorziate (Franca Giansoldati, Il Messaggero)
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