ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 13 febbraio 2015

Misericordina ambrosiana

Il caso del Liceo Cardano di Milano – una lettera del prof. Giorgio Nadali

Dopo la pubblicazione, su Riscossa Cristiana di lunedì 9 febbraio, dell’articolo con cui comunicavamo che la Curia di Milano aveva respinto il ricorso contro il ritiro dell’abilitazione all’insegnamento della religione cattolica, il prof. Giorgio Nadali ci ha inviato questa lettera, che volentieri pubblichiamo:
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Cari amici di Riscossa Cristiana,
Grazie a tutti di cuore della vostra solidarietà. Ho letto i vostri commenti. Comprendo la vostra indignazione, ma dobbiamo mettere da parte il rancore e leggere questi eventi come un segno dei tempi e uno stimolo a migliorare la Chiesa. Come ha ricordato Papa Francesco di recente, le Curie sono malate di “Alzheimer spirituale”. Oggi è la giornata del malato e la Madonna di Lourdes. Affidiamo quindi a Lei e a Dio la Chiesa malata dei quindici mali che il Papa ha lamentato. Tra questi c’è la burocrazia, che prende il posto del cuore, del buon senso e della carità cristiana. Le persone agiscono secondo coscienza pensando di fare il loro bene. Anche chi mi ha attaccato e ha voluto vigliaccamente farmi licenziare, ha pensato che fosse un bene per la scuola (e per a Chiesa) mettermi a tacere.

Molte volte la voce dei valori cristiani è scomoda. “Perciò mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora che sono forte” voglio dire con San Paolo. Non dovete parlare male dei Vescovi. Loro agiscono secondo la loro coscienza e ne rispondono a Dio. “Egli scruta l’abisso e il cuore e penetra tutti i loro segreti”, come dice la Scrittura.  “Carissimi, se il nostro cuore non ci rimprovera nulla, abbiamo fiducia in Dio”, ci ricorda San Giovanni. Come sapete, in queste vicende il mio cuore non mi rimprovera nulla.  Non ho nulla da nascondere. Ho sempre difeso la dottrina della Chiesa e il suo Magistero, anche quando ho ritenuto di mostrare cosa sia la tragedia dell’aborto, prendendo venti muniti alle lezioni teoriche delle schede di bioetica che io ho prodotto per loro. Ho chiesto ai nove studenti, che hanno anche molto insistito per la visione. C’era un buon rapporto, così come per gli altri ottanta delle altre classi, con i quali avevo impostato un buon lavoro. Dio mi è testimone di questo. A me basta e anche loro lo sanno bene. Durante la visione e la lezione successiva il clima in classe era sereno. Ma evidentemente qualcuno ha voluto diversamente. Viene quasi da pensare alle parole del Vangelo – che sempre deve orientare le nostre scelte – “Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania? Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo”. Un nemico che aveva paura della voce di un docente onesto e appassionato del suo lavoro educativo per migliaia di studenti in un quarto di secolo.
Come sapete, a volte è difficile accontentare tutti e nelle mie scelte ho sempre dato la precedenza alla Parola di Dio e all’insegnamento della Chiesa. Per cui ho avuto sì vari episodi di contestazione per le mie scelte didattiche, mai per la mia condotta. Questi attacchi (che io conosco bene, come mi scrivono) sono sempre stati generati da un’intolleranza ai contenuti e ai valori espressi e questo è provato dai documenti che la Curia mi ha fatto visionare e che io già conoscevo. Ma come sapete, bisogna sempre agire “non cercando di piacere agli uomini, ma a Dio, che prova i nostri cuori” come scrive San Paolo. La Curia ha scelto di non difendere gli insegnanti di religione, qualora il mondo li attacchi, a ragione o a torto, come nel mio caso. La parola d’ordine è “niente grane”. È una scelta. Giudicatela voi. Per cui – in caso di contestazioni – tutti i docenti di religione devono sapere di poter patire il “fuoco amico” non contare su chi li manda in prima linea. Da oggi la questione è ancora più chiara. Come è chiaro che parlare coraggiosamente di certi argomenti è molto rischioso. Da oggi l’ora di religione non sarà più la stessa. Sono contento che altri colleghi della materia non abbiano subìto questi attacchi. Le situazioni, le scuole  e le classi sono molto diverse e andrebbe forse verificato – lo dico senza malizia – cosa effettivamente faccia (o non faccia) un docente di religione in classe. Personalmente non penso, e ho potuto confrontarmi con altri docenti in Italia, che un lavoro di qualità non possa mai portare ad uno scontro con un’ideologia che non ci tollera. Soprattutto a Milano e in altri grandi centri urbani del Nord Italia, il docente di religione è il simbolo dell’ingerenza della Chiesa, che lavora in un ambiente potenzialmente ostile e a forte maggioranza di visione politica anticattolica. Sempre. Bisogna vedere se poi riesce a mediare (o scendere a compromessi) tra ciò che insegna – se lo insegna veramente – come lo fa e l’ambiente dove lavora. Nessuno verifica in classe cosa faccia, a meno di lamentele per essere troppo coerente con il Magistero della Chiesa su certi temi scottanti e tabù. Aborto, gender, eutanasia, ecc. I colleghi sono avvisati. È sempre meglio fare vedere un filmetto neutrale e divertente o parlare del più e del meno per tirare la fine dell’ora. Per il resto ci vuole molto, troppo coraggio (che secondo alcuni è incoscienza, certo). Il “coraggio di avvicinarci in piena fiducia a Dio per la fede in lui”, direbbe San Paolo. Perdonatemi se cito ancora la Parola di Dio in San Giovanni:  “Costoro sono del mondo, perciò insegnano cose del mondo e il mondo li ascolta. Noi siamo da Dio. Chi conosce Dio ascolta noi; chi non è da Dio non ci ascolta. Da ciò noi distinguiamo lo spirito della verità e lo spirito dell’errore”.
Per fare questo ci vuole molto coraggio. Non penso che sia un problema di abilità didattica e pedagogica, ma chi ha dovuto giudicare, ha ritenuto diversamente e io lo rispetto e lo affido a Dio. Sono sicuro che chi ha preso il mio posto (anche se non si è mai fatto vivo con me) farà del suo meglio. Gli auguro un buon lavoro sereno, confidando che potrà fare meglio di quanto ho fatto io. Anche ai miei alunni – se ci leggono – lasciatemi estendere un grande abbraccio. La migliore lezione di religione che hanno avuto è quella nata da queste vicende, se le hanno comprese nella verità, non troppo manipolati da chi non vuole il loro bene. Ragazzi, le mie lezioni non sono finite . Si trasformano per il “pubblico” molto più vasto dei media, giornali, televisione e libri. Certo, anche di Facebook, visto che mi hanno contestato pure le foto sorridenti con loro in classe. Di certo nessuno avrebbe  fatto sorridenti col povero preside, che sul suo profilo di Badoo ”cerca amici”, che gli auguro, soprattutto dopo le sue passate tristi vicende del liceo di Varese. Di questa storia e lezione di vita tutti conosceranno i risvolti e i retroscena e lo dico ancora senza malizia e rancore, credetemi. Ho la certezza nella fede che  “tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, che sono stati chiamati secondo il suo disegno”. (Scusate, sono un “fan” di San Paolo). Un fariseo, che si è convertito, però! Grande! È bello quando i farisei di tutti i tempi si convertono. Non saranno più “razza di vipere”, come li chiamava Gesù. Proprio chi mi aveva dato l’idoneità ad insegnare religione soleva distinguere da una morale rabbinica (basata solo sulla legge, quella che mi ha giudicato) dalla morale paolina (basata sui valori). Era il Cardinale Carlo Maria Martini. Lui aveva firmato personalmente la mia idoneità. Invece la mia revoca non è  stata firmata dal Cardinale Scola, che non ha voluto assumersi questa responsabilità. A lui va comunque la mia stima e la mia preghiera. Di certo avremo presto altre occasioni più mediatiche e per lui prestigiose per incontrarci (non per scontrarci). Vi prego, rispettate sempre i vescovi e i vostri pastori. Pregate per loro!
Non voglio annoiarvi ancora. Sappiate solo che io ho sempre agito nella scuola con coscienza pulita. Mai un ritardo, un’assenza (grazie a Dio) o un richiamo disciplinare.  Ho sempre seguito il monito di Sant’Agostino (altro convertito eccellente) per il mio insegnamento: “Insegnami la dolcezza ispirandomi la carità, insegnami la disciplina dandomi la pazienza e insegnami la scienza illuminandomi la mente”. “La vera educazione deve essere un’educazione alla critica” – come diceva Don Luigi Giussani, di cui il Cardinale Scola è seguace (?). Potete capire che questo porta inevitabilmente allo scontro con chi non vede di buon occhio la nostra presenza nella scuola, oppure non capisce la nostra buona fede nel volere trasmettere o testimoniare i valori in cui crediamo, oppure si sente – nostro malgrado  – giudicato da questi stessi valori che non vive. In questo caso particolare sono stato accusato di aver escluso i genitori degli alunni che avevano scelto con loro di seguire le mie lezioni di religione, dalla scelta di poter visionare o no un video che spiega cosa sia l’interruzione volontaria di gravidanza, prima di poter formulare un qualsiasi giudizio etico. Sono un “caso grave”, come ha voluto bonariamente e caritatevolmente definirmi la Curia su Internet. (Il vicario episcopale ha autorizzato gli insulti. Imprimatur). Vorrà dire che passeremo da Rota alla Sacra Rota. D’accordo, di questo pago il prezzo e saranno finalmente soddisfatti coloro che mi hanno voluto fuori della scuola. Tuttavia forse queste persone non condividono la fede che ci fa credere che l’ultima parola nelle vicende dei figli di Dio, non ce l’hanno loro, ma Dio stesso, che permette (ma non vuole) le nostre croci e le trasforma sempre – prima o poi – in un trampolino di lancio per fare ancora di più e meglio con il suo favore e la sua benedizione. Ad aprile vi aspetto in libreria per le prime mille copie del libro che parlerà di questa e altre vicende analoghe. L’editore è il Prof. Giovanni Zenone (“Fede & Cultura”), che ha subito un’altra ingiustizia. Non l’ho scritto nel rancore – credetemi – ma nella preghiera. Una parte dei profitti andrà in beneficienza. Ve lo prometto. Non siate preoccupati per me, per chi ha espresso questo sentimento. Dio ha già da ora (e lo aveva anche prima) un piano molto preciso e bellissimo per me e questo mi permetterà anche di mangiare (e non solo) ogni tanto. Vi aspetto ogni settimana anche in edicola su diverse riviste nazionali, anche cattoliche. Non mancate! Grazie anche a “Riscossa Cristiana” per la sua solidarietà e agli altri media, anche esteri, che mi hanno fatto un’enorme pubblicità gratuita. Al giorno  d’oggi è un gran risparmio e il mio ufficio stampa costa! Chi ha voluto sbattere la faccenda sui giornali mi ha fatto un favore, ma forse non voleva! Ops!
Un abbraccio virtuale a tutti, anche agli alunni, pastori e genitori che mi hanno “tradito in buona fede”. Che Dio vi illumini il cuore e la mente e vi ricolmi tutti e sempre del suo favore e della sua benedizione. Mi raccomando, una riscossa cristiana ferma e decisa, ma non violenta! La storia (della Chiesa) giudicherà. Scrivetemi! Io non sono un cardinale e mi degno di rispondere sempre a tutti.
“Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera”. (Romani 12,12)
 .
Prof. Giorgio Nadali
www.giorgionadali.it
info@giorgionadali.it

2 commenti:

  1. Mi convinco sempre di più che o le ore di religione sono tenute da un bravissimo sacerdote oppure è meglio non farle.

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  2. A me quest'uomo NON convince. Detto questo è inammissibile e di una gravità spaventosa che la Curia milanese agisca come longa manus di Repubblica.

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