Il carro con Papa Francesco davanti al Pontefice a Torino
FORNO. Il 21 giugno, giorno della visita di Papa Francesco a Torino, in occasione dell’ostensione della Sindone, il Pontefice avrà la sorpresa che non si aspetta: un enorme carro di carnevale...
FORNO. Il 21 giugno, giorno della visita di Papa Francesco a Torino, in occasione dell’ostensione della Sindone, il Pontefice avrà la sorpresa che non si aspetta: un enorme carro di carnevale realizzato a sua immagine e somiglianza. Un Santo Padre di cartapesta, benedicente, su un carro dal titolo eloquente: Pace. Del resto, chi meglio di Francesco per parlare di pace in un momento in cui, in ogni angolo del pianeta, la strategia del terrore impera e tutti i giorni i diritti vengono calpestati e il tributo di sangue innocente sembra non avere fine.
Il carro ha una genesi e i suoi autori. Si tratta di tre coppie, amiche tra loro da lunga data: Claudio Defilippi e Luciana Alice di Forno, Franco Paglia e Anna Petiti di San Giorgio, Fabrizio Zanotto e Franca Cambursano di Boschetto di Chivasso. Tutte appassionate di carnevale, tanto da partecipare, in passato, ad un’infinità di sfilate prima di decidere, sei anni fa, di cominciare a costruirselo il carro. «Abbiamo imparato osservando amici del vercellese che già li realizzavano - confida Defilippi, vigile del fuoco ad Ivrea - . Quest’anno per la verità, siamo partiti in ritardo, nel senso che abbiamo cominciato ad applicarci ad ottobre. Eravamo stanchi di caricaturizzare personaggi della politica e anche il fantasy non ci stimolava più. Poi, l’idea: perchè non Papa Francesco, un uomo che parla al cuore della gente, il personaggio più amato per eccellenza? Siamo partiti e sin dalla prima uscita del carro ci siamo resi conto del calore e dell’entusiasmo che sapeva suscitare».
Il laboratorio è a Boschetto, in un capannone adiacente la cascina di Zanotto e Cambursano. Il team, come sempre, ha lavorato 2, 3 volte la settimana, per 5, 6 ore per volta. «Ma non ci pesa - aggiunge Defilippi -. Siamo amici, si sta insieme, è un tempo che dedichiamo a noi stessi e anche agli altri, e questo è gratificante. Alle sfilate riusciamo a partecipare anche in 60, provenienti da tutto il Canavese e anche dal Vercellese. Essendo la pace il tema che abbiamo scelto, tutti noi interpretavamo, e continuiamo a farlo visto che ci sono ancora carnevali in agenda, i bambini del mondo. Tante bandiere, dunque, tanti colori».
Incredibile, come detto, l’accoglienza del carro alle 22 sfilate (per ora). E allora ecco la seconda idea: perchè non portarlo a Torino quando il Pontefice arriverà. Sono stati avviati contatti addirittura con la Santa Sede e il 21 giugno, in piazza Vittorio, un Papa in carne ed ossa sorriderà a un Papa di cartapesta. E il ricordo di Alessandro, figlio prematuramente scomparso dei coniugi Paglia, continuerà a vivere.
di Mauro Michelotti
http://lasentinella.gelocal.it/ivrea/cronaca/2015/03/25/news/il-carro-con-papa-francesco-davanti-al-pontefice-a-torino-1.11118132
Jovanotti si racconta su Sette: “Papa Francesco è come la Coca-Cola, piace a tutti”
By Isabella Adduci on marzo 27,
Il 24 febbraio 2015 è uscito il suo tredicesimo album “Lorenzo 2015 CC.” ed è balzato subito in testa alle classifiche dei dischi più venduti: l’ennesimo successo per Lorenzo Cherubini,in arte Jovanotti. Dopo l’intervista di Ligabue che, tra l’altro, ha raccontato di quella volta in cui rifiutò un invito di Giovanni Paolo II, oggi è il turno del cantante di Cortona che si è raccontato, in esclusiva, suSette, il magazine del Corriere della Sera, rispondendo alle domande di Gian Antonio Stella.
Da due anni, Jovanotti fa la spola tra gli Stati Uniti e l’Italia ma non gli piacerebbe vivere inAmerica, è una società spietata, dura. E lui soffre un po’ il giudizio degli altri, ci rimane male se qualcuno dice una cosa che, in fondo, pensa anche lui. Detesta litigare: “La litigata non fa per me perché perdo sempre. Se qualcuno alza la voce, divento piccolo, piccolo. Ho sempre sofferto le liti e i miei genitori, purtroppo, litigavano tanto”. Parla della mamma, venuta a mancare nel 2009, e del papà Mario che era funzionario in Vaticano.
Infatti, il cantante ricorda con nostalgia di quando, da bambino, faceva le scivolate sul pavimento della Cappella Sistina. Ma aLorenzo Cherubini piace Papa Francesco?“E a chi non piace. E’ come la Coca-Cola. Come può non piacere. E’ formidabile. Un uomo di comunicazione nell’era della comunicazione. La rinuncia all’auto blu, la borsa che si porta da solo… Sono segnali che valgono un’enciclica. Cosi come le parole sulla diversità: chi sono io per giudicare. Quella è Storia”. Il fenomeno Jovanotti è esploso quando lui aveva 21 anni.
Col tempo ha cominciato a pensare che la forma-canzone fosse quella giusta per esprimersi. Ma dice: “Sono consapevole dei miei limiti, sono stati la mia ricchezza”. Il cantante che vanta il record di aver piazzato almeno un brano in classifica per 27 anni consecutivi, non cede alle tentazioni della vita da rockstar: “Sono monogamo. Quella del matrimonio è un’esperienza che mi piace proprio”. Per quanto riguarda la politica, non è mai stato un militante ma rivendica la libertà di schierarsi all’americana.
Ritiene che Renzi abbia alcune grandi qualità e dei limiti evidenti ma parla delle cose di cui bisogna parlare. Berlusconi, a volte, gli fa tenerezza. Salvini non gli piace. E, in ogni caso, lui canta per tutti perché la musica deve unire. Ma per Jovanotti, la gioia più grande rimane sempre e solo una: “Fare una canzone che poi viene cantata in macchina a squarciagola da uno che va al lavoro. E magari sua figlia l’ascolta nelle cuffiette mentre va a scuola…”.
Qualcuno una volta disse che un certo tipo di chiesa è diventata un gran baraccone fatta da pagliacci e maschere. Che ci abbia preso ? jane
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