ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 6 aprile 2015

Il neo nel neo:alla gente non sfugge la realtà!

 Appunto sul "neo-clero"
Generazioni diverse di chierici: nella prima foto un gruppo di studenti negli anni '60;
 nella seconda un gruppo odierno. Non è solo l'abito a fare la differenza
 ma è tutto un intero mondo ad essere cambiato!

Una decina di giorni fa ho scritto un post sul "neo-clero", una realtà sociale che, di fatto, caratterizza tutte le confessioni cristiane. Il "neo-clero" per formazione e struttura psicologica è differente da quello di sole due generazioni fa.

Un anziano parroco cattolico mi confidava: "Se un tempo un prete novello andava in crisi dopo 10 anni, oggi capita che vada in crisi già dopo due anni, quando ai miei tempi il momento di crisi poteva semmai arrivare solo a cinquant'anni, oggi arriva anche prima dei trenta!". 


Un laico ortodosso mi confidava: "Noto una profonda differenza tra il clero greco di soli vent'anni fa e quello di oggi. Oggi mi paiono molto più fragili e abbastanza disancorati dalla tradizione. Ricordo un vecchio prete che portava sempre con se il suo komboskìni [una sorta di rosario] e lo usava in ogni occasione. Non ricordo, invece, di aver mai visto gli ultimi delle nuove generazioni con un komboskìni in mano ...".

Una cara amica, buona cristiana e attenta osservatrice, vedendo un certo clero mi commentava: "Mah, diranno pure di avere una certa tradizione e spiritualità ma il loro comportamento mi convince poco, con i loro telefonini e atteggiamenti leggeri ...".

Alla gente non sfugge la realtà! Ovviamente questo riguarda (eccome!) anche il mondo laico perché è dai laici che viene il clero. Ognuno ha la sua buona dose di "mea culpa"...

Sono cordialmente dispiaciuto che qualche chierico leggendo il mio post si sia rammaricato. Non è e non sarà mai mia intenzione ferire delle persone ma mostrare dei fenomeni in atto che se, da un certo punto di vista, non possiamo fermare, dall'altro non possiamo non constatare e divengono di giorno in giorno sempre più eclatanti.

Un paio di anni fa un monaco atonita mi disse: "Non chiedere a noi monaci caratteristiche che potevamo avere nel passato: la società si è ovunque rammolita e noi stessi non siamo fuori da questa società e ne subiamo le conseguenze negative". 

Questo è realismo.

Tuttavia non volerlo vedere ci farà sembrare come gli struzzi che nascondono la testa sotto la sabbia. Vederlo serve per pregarci su ma anche per avere il coraggio di vedere a cosa ci può portare tutto questo perché o prima o poi la barca si allagherà da qualche falla... Se in una palestra l'allenatore chiede sempre di meno, o prima o poi la squadra che forma non sarà in grado di avere muscoli forti! 

Lo stesso avviene nella Chiesa: un pastore che non chiede più nulla ai fedeli o a se stesso potrà essere un buon pastore? Un fedele che non chiede e non da più nulla può dirsi ancora a posto?

L'Occidente dinnanzi a questi problemi la vuole risolvere ancora una volta a modo suo, invocando un anno di misericordia dove il pentimento pare essere archiviato una volta per tutte. È di questi giorni la notizia che in una grande basilica romana due giorni prima di pasqua i 32 confessionali erano vuoti e che ci fosse a disposizione solo un prete senza alcuna fila: tutti si sentono a posto. Ma è mai possibile, questo? E chi li invita a giustificarsi non è peggio di loro?
Non sono assolutamente un santo né un uomo perfetto ma proprio per questo non amo che si chiami oro quello che è legno e legno quello che è oro! La porta della Chiesa è e sarà sempre rappresentata dal pentimento, qualsiasi cosa accada o venga detta.

Neppure molto tempo fa, prima di Pasqua, per confessarsi si doveva fare la fila e chi è anziano ricorda che la confessione pasquale era un atto di massa in una società ancora cristiana. Oggi non più!

Viviamo in un mondo molto indebolito, come constatava il monaco atonita, per questo come oramai esiste un neo-clero, esistono dei neo-fedeli ai quali non si può chiedere quasi nulla e per i quali l'obbedienza non esiste quasi più. 

Il fenomeno lo riscontriamo sia nei paesi ortodossi (Grecia, Romania...) sia nei paesi ex cattolici. Così oggi dire "greco" non significa per nulla dire "ortodosso" (*), esattamente come dire "italiano" non significa dire "cattolico". Non vederlo significa fare errori madornali: l'appartenenza nazionale non è più una garanzia, tanto meno una garanzia cristiana!

Oltre a questo c'è la mentalità odierna con la quale si vuole sempre e comunque la comodità e si evita qualsiasi sforzo o rinuncia: è la mentalità del "signorino". Come un ragazzo abituato a vivere sempre da signorino mal sopporterà il matrimonio e si comporterà in modo da farlo fallire, così un clero abituato a vivere da signorino creerà dei problemi nella Chiesa, peggio se da questo clero si prenderanno candidati per farli divenire vescovi. A questo male comportamentale si assommerà un ulteriore male se si concepisce il proprio ministero in senso puramente istituzionale (in modo mondano) con il quale pretendere da altri assoggettandoli, non in senso carismatico, come un dono ricevuto da far fruttificare con tutti.

Questi sono fatti ben noti e non voglio umiliare nessuno nel ricordarli ma mostrare nel mio piccolo che la realtà è là e o prima o poi ci aspetta al varco e chiederà il suo conto anche se oggi non lo vediamo o non lo accettiamo.

Un buon vescovo non avrà da temere, un buon chierico e fedele neppure. Temerà solo chi non riesce a tenere il timone della barca diritto tra le tempeste e questo, se deve accadere, non tarderà a manifestarsi nel qual caso i buoni e i pii se ne rammaricheranno assai mentre i malvagi ne proveranno grande allegria. Com'è sempre stato, d'altronde. 

___________

(*) Recentemente c'è una vera esplosione di sette e chiesuole in Grecia, tra cui i Testimoni di Geova. Inoltre, come potremo chiamare "cristiano" un governo i cui uomini politici hanno pesantemente contribuito a mandare in ginocchio economicamente un'intera nazione? Si conosce e si condanna l'individualismo occidentale - che chiude la persona in se stessa alla ricerca di soldi e piaceri - ma, ad essere onesti, si deve constatare lo stesso individualismo anche nei paesi balcanici. Io che sinceramente amo la Grecia devo stare attento a certi greci e noto che greci onesti fanno altrettanto con i loro connazionali. 


"situazioni particolari": nuovo vescovo, addio veste talare

Citazioni da un articolo di Savona News:
Non è mistero, infatti, che Borghetti abbia già tra le proprie mani diverse “situazioni particolari” da analizzare e se c’è chi afferma già di notare tra le vie cittadine alcuni seminaristi fino a ieri con abito talare da oggi girare vestiti da laici e si vocifera già di qualche ammonimento ricevuto da Borghetti in persona, altre documentazioni saranno presto analizzate dal nuovo Vescovo. 
http://letturine.blogspot.de/2015/04/situazioni-particolari-nuovo-vescovo.html

L’omelia canora di Mons. Staglianò – una lettera di Marco Bongi

Redazione
zzvscvntCaro Direttore,
lo ammetto… prima di accingermi a scrivere queste poche righe ho provato, mettendoci tutta la buona volontà, a capire il messaggio insito nell’omelia canora del Vescovo di Noto, Mons. Antonio Staglianò. Avevo trovato uno spunto almeno “salvabile” laddove sembra, e sottolineo “sembra”, sostenere che esista un amore vero ed uno falso…
Ma la mia buona volontà è stata subito dopo messa alle corde quando si enuncia con enfasi che l’unico modo per amare veramente consiste solo nell’essere umani…, che non ha senso ripetere che Dio è Amore… che la canzonetta di Mengoni è il migliore inizio per un’omelia pronunciata in occasione delle S. Cresime…
Beh! Vorrei essere ironico ma sinceramente mi mancano le parole. Non ho più voglia di perdere tempo a commentare simili scempiaggini.
Mi limito solo a formulare una semplice domanda al noto ed autorevole sociologo Reggente Nazionale Vicario di Alleanza Cattolica: mi piacerebbe sapere, in altre parole, visto che ebbi l’onore di frequentare tale associazione in anni più felici, cosa dispongano le “veline” riservate del prof. introvigne circa la partecipazione ad iniziative che vedano protagonista l’illustre prelato siciliano.
 .
Ecco quì sotto i link al filmato dell’omelia:
 .
http://www.youtube.com/watch?v=6u9dxL2hQro
http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/sicilia/il-vescovo-cantante-di-noto-mengoni-ruba-i-temi-delle-mie-prediche-_2104173-201502a.shtml
cordialmente
Marco Bongi
http://www.riscossacristiana.it/lomelia-canora-di-mons-stagliano-una-lettera-di-marco-bongi/

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