ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 20 aprile 2015

Prima della venuta di Cristo..

“DAL CAMPO”, SUL TERRITORIO. Familiari (tradizionalmente) sì, familisti (borghesemente e comunque angustamente) no


«Questa è la vittoria che vince il mondo: la nostra fede». (Dalla Prima Lettera dell’Apostolo prediletto del Signore. A questo basilare riguardo, abbiamo tutti le idee chiare?)

«Prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti. La persecuzione che accompagna il suo pellegrinaggio sulla terra svelerà il “mistero di iniquità” sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell’apostasia dalla verità. La massima impostura religiosa è quella dell’Anti-Cristo, cioè di uno pseudo-messianismo in cui l’uomo glorifica se stesso al posto di Dio e del suo Messia venuto nella carne». (Dal nuovoCatechismo della Chiesa Cattolica)

«A che serve sapere che l’account twitter del Papa è seguito da centinaia di migliaia di persone se gli uomini non cambiano concretamente le loro vite? […] Di fronte all’ondata di soggettivismo che sembra travolgere il mondo, gli uomini di Chiesa devono guardarsi dal negare la realtà [e invece] la Chiesa deve ritrovare una visione. […] Nessuno, nemmeno il Papa, può demolire o cambiare l’insegnamento di Cristo. Nessuno, nemmeno il Papa, può opporre la pastorale alla dottrina. Sarebbe ribellarsi contro Gesù Cristo e il Suo insegnamento. […] 
Non è possibile immaginare una qualsiasi distorsione tra il Magistero e la Pastorale. L’idea che consisterebbe nel riporre il Magistero in un bello scrigno separandolo dalla pratica pastorale [che seguirebbe piuttosto altre linee direttrici] è una forma di eresia […]. Arriviamo persino a utilizzare la misericordia di Dio, soffocando la giustizia e la verità, per “accogliere – secondo i termini della ‘Relatio post disceptationem’ del Sinodo sulla famiglia dell’ottobre 2014 – le doti e le qualità che le persone omosessuali hanno da offrire alla comunità cristiana”. […] In realtà il vero scandalo non è l’esistenza dei peccatori, poiché la misericordia e il perdono esistono sempre per loro, bensì la confusione tra il bene e il male, operata dai pastori cattolici.[…] Malgrado uno stato di adulterio permanente, malgrado uno stato di vita che testimonia un rifiuto di adesione alla Parola […], certi teologi [tipo il card. Kasper, capo dei progressisti nella Chiesa, ndr] vogliono dare l’accesso alla Comunione eucaristica ai divorziati risposati. […] andremo fuori strada. Perché ecco la vera mancanza di misericordia. […] Esiste oggi un’opposizione e una ribellione contro Dio, una battaglia organizzata contro Cristo e la sua Chiesa. Come comprendere che dei pastori cattolici sottomettano al voto la dottrina, la legge di Dio e l’insegnamento della Chiesa sull’omosessualità, sul divorzio e il secondo matrimonio, come se la Parola di Dio e il Magistero debbano ormai essere vidimati, approvati dal voto della maggioranza? Gli uomini che edificano e strutturano delle strategie per uccidere Dio, demolire la dottrina e l’insegnamento secolari della Chiesa saranno essi stessi inghiottiti, precipitati dalla loro vittoria nella Geenna eterna. […] Come potrebbe un Sinodo ritornare sull’insegnamento costante, concorde e approfondito del beato Paolo VI, di san Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI? Io pongo la mia fiducia nella fedeltà di Francesco». E comunque: «Affermo dunque solennemente che la Chiesa d’Africa si opporrà fermamente a ogni ribellione contro l’insegnamento di Gesù e del Magistero». (Cardinale Robert Sarah, dal suo recentissimo libro – con il conosciuto scrittore ratzingeriano Nicolas Diat, autore di un libro sugli ultimi due Conclavi – Dieu ou rienEntretien sur la foi, Parigi 2015. Finalmente un ecclesiastico “con gli attributi”! Vedete che levarsi contro l’andazzo dominante non è impossibile? In pochi mesi, dopo il libro di Socci e quello dei cinque Cardinali, dopo affermazioni esplicite o implicite di diversi Vescovi e Porporati, anche questo del card. Sarah – come la lettera aperta dell’arcivescovo Lenga – è, in sostanza, un manifesto: forte, piuttosto audace, e nella giusta direzione… Vedete che abbiamo dei buoni motivi per essere critici, evidentemente, ma anche non sfiduciati? Perché anche questi sono fatti…)


19 aprile 2015
Domenica del Buon Pastore


Tema (dato dalla scuola tra i compiti delle vacanze): Il giorno di Pasqua. Svolgimento:

La gioia della fede
Ero tanto emozionata, perché mi ero preparata tutta la Quaresima. La sera del Sabato Santo sono andata alla Veglia di Pasqua, a […] dove c’è stata la funzione notturna e poi la Santa Messa cantata a tre preti, in gregoriano. Poi siamo andati in un posto dove potevamo mangiare qualcosa “al sacco”, anche per festeggiare: mamma e zia hanno portato due uova di Pasqua, una pizza di Pasqua, una pizza, una gassosa, quatro tavolette di cioccolato, una bibita e la birra. Poi siamo andati a dormire un po’ tardi, all’una passata, e quindi la mattina dopo ci siamo un po’ riposati, perché tanto alla Messa ci eravamo già andati nella notte. In seguito, dalle dodici, ho pregato a casa, babbo ci ha letto il Messalino del giorno di Pasqua, e abbiamo fatto un buon pranzetto con anche gli zii e i cugini. Il pomeriggio, mentre babbo dopo la passeggiata andava con mio fratello Ermanno a trovare i nonni al Camposanto e mamma faceva le faccende in cucina io ho giocato con le cuginette, ci siamo gustate la casa e gli affetti senza dover correre sempre. Poi ho detto il Santo Rosario intero, perché era un giorno solenne, e le preghiere della sera; poi sono andata a letto. Ero contenta come una Pasqua!
Angela, 8 anni

P.S. Segnalazioni del periodo.

1) Golpe in Vaticano? Cfr. Ulteriori dubbi,rispettosamente posti all’attenzione delle autorità competenti, sull’elezione di Jorge Mario Bergoglio. Con la domanda, tra il serio e il faceto, che emerge dall’insieme (per chi  ha il coraggio intellettuale di considerarlo davvero, di guardarlo davvero): in questo Conclave, c’è stato qualcosa di canonico?

2) Un esempio, dalla cronaca recente, della mentalità prevalente nella Fraternità San Pio X (purtroppo, visti i loro meriti): la mentalità del vecchio Pci. Sia come settarismo ottusamente cieco, appunto da offese all’intelligenza. E a questo riguardo riportiamo qualche citazione proveniente, è notorio, da un’altra posizione e corrente di pensiero, quella espressa tra gli altri da Una Vox e dai Domenicani di Avrillé, ma che noi non possiamo che sottoscrivere: «quando fanno qualcosa loro è certamente buona e giusta, quando la stessa cosa la fanno altri […] questa cosa è certamente cattiva e sbagliata. […] si industriano a citare Mons. Lefebvre per dimostrare che Monsignore consacrò senza mandato pontificio, ma con un mandato personale che solo nel suo caso era quanto di più cattolico e di più tradizionale si potesse pensare. […] A volte, pur partendo da citazioni di Mons. Lefebvre, capita che si esternino affermazioni che contrastano con la normale intelligenza, convinti che la contraddizione non venga colta da chi ascolta o da chi legge. Non abbiamo ragione a parlare di “offesa all’intelligenza”? […]Menzingen non è riuscito a decidersi a dire le cose come sono […] In definitiva, Menzingen sembra attribuirsi una suprema giurisdizione straordinaria quasi come il Papa esercita la suprema giurisdizione ordinaria». E sia come oggettiva doppiezza per cui, mentre si utilizzano demagogicamente i malumori della massa facendo gli oppositori “duri e puri”, al tempo stesso si partecipa in realtà, più o meno sottobanco e informalmente, ai vantaggi del potere. Nel caso, del potere dello staff bergogliano: giacché il… gesuitico, e autoritario, mons. Fellay sta esprimendo, più o meno tacitamente e alla faccia di quegli ultra-ratzingeriani fessacchiotti che ancora non l’hanno capito, una disinvolta disponibilità a fare sotto Francesco proprio quello che, sotto Giovanni Paolo II (e Benedetto XVI), aveva sbandierato in continuazione di non poter assolutamente fare: un…accordo pratico. (E se egli non sente l’esigenza di dimettersi e non viene deposto, né c’è qualcuno ancora dentro la FSSPX filobergogliana che ne chieda le dimissioni – pubblicamente, come hanno sempre detto doversi fare –, se dunque gli “tengono il sacco”, vuol dire che sono della forza sua).

3) Dalla S. Messa mattutina a Casa Santa Marta di giovedì 16 aprile: «Vorrei ricordare che oggi è il compleanno del Papa Benedetto XVI. Ho offerto la Messa per lui e anche vi invito a pregare per lui, perché il Signore lo sostenga e gli dia tanta gioia e felicità». Fonti: Radio Vaticana e il sito ufficiale del Vaticano. Del «Papa Benedetto XVI»?!? Va bene (cioè: va male) che siamo nel regno della menzogna, che l’amore alla verità non si vede proprio abbondare, ma… c’è qualcuno che ha l’attenzione di ascoltare e il vigore mentale di pensare? Che peccato che a Sua Santità Francesco tutti battono le mani e nessuno (a partire dai bergogliani) lo segue…

Alessandra Andreoni

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