ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 6 maggio 2015

3 x 1 al Supermarket Jubileum

La Chiesa non sdogana l’aborto. Fa solo sano marketing

papa
Clamorosa svolta dottrinale nella Chiesa Cattolica. In nome della misericordia, cui è dedicato l’anno giubilare speciale che si aprirà l’8 dicembre prossimo, Papa Francesco sdogana il peccato di aborto e invita i sacerdoti a perdonare tutto. Ovviamente non è vero. Ma a leggere la notizia sui giornali l’idea che se ne cava è quella.  Ora, anche chi a suo tempo bigiava le ore del Catechismo sa che un colpo di spugna così il Papa non può darlo. Tecnicamente, fisicamente. Ammesso e non concesso che un Pontefice voglia farlo, non è in suo potere rovesciare la dottrina cristiana. Basta infatti eleggere dentro la notizia per capire che davvero non è cambiato nulla, insomma che – si parva licet – la notizia non c’è.

Spiega mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione nonché incaricato pontificio per l’organizzazione del Giubileo, che «tra le facoltà di perdono che saranno date ai missionari della misericordia ci sarà anche l’aborto, a tutte le condizioni, ovviamente dopo il reale pentimento della persona interessata». Insomma, prima c’è il pentimento reale dell’abortista passato attraverso il confessionale con tanto di sincero proposito a non più commettere lo stesso peccato e – nel limite del possibile – volontà di riparare, poi c’è l’assoluzione da parte del confessore e il perdono. Come sempre. Come per qualsiasi peccato. Come per l’omicidio e pure per l’aborto. Da sempre. Da che Chiesa e Chiesa. Mons. Fisichella glossa aggiungendo che la novità sono la fisionomia dei missionari della misericordia e gli strumenti che essi ricevono per esplicitare il loro mandato. Una questione di comunicazione, cioè; insomma di marketing, di sano marketing: reclamizzare bene e reclamizzare meglio il prodotto di sempre affinché in quest’anno di grande promozione venda di più. Ma né sconti né saldi. Il Giubileo speciale, infatti, la misericordia mica l’ha inventata. La rimarca e la sottolinea percependo che i tempi sono adatti, vale a dire che oggi c’è particolarmente bisogno d’insistere su quell’aspetto. Il peccato resta peccato, e la confessione resta confessione. Anche quest’anno, allora, come sempre, persino l’orrido peccato dell’aborto può essere, a certe condizioni, sanato. “Sappiatelo tutti”, è come se dicesse il Papa, ben conscio del fatto che l’aborto è il grande muro che divide credenti e non credenti, ma che pure la cosa detta e ridetta mille volte a orecchie che non vogliono ascoltare magari la milleunesima volta invece fa breccia. Lui ci conta, anzi ci prega.
aborto-fetoMa allora perché tanto clamore per nulla? Perché, si sa, i giornalisti sono maliziosi, ma pure perché, si sa, i curiali sono pasticcioni. Se curassero più la sintassi delle loro frasi secondo la scansione del prima e del dopo logici, se sapessero dove porre ben le enfasi e se asciugassero un poco la prosa, i fuochi di paglia nemmeno si accenderebbero. Solito problema di non riuscire mai a comunicare bene il programma al pubblico. Se però ognuno facesse il proprio mestiere…

Giubileo, ecco date, appuntamenti e curiosità

E’ stato presentato ieri, nella Sala stampa della Santa Sede, il Giubileo della misericordia, voluto da Papa Francesco e che si aprirà solennemente il prossimo 8 dicembre (cinquantesimo anniversario della chiusura del Vaticano II) per poi concludersi il 20 novembre del 2016. Un Giubileo “tematico”, ha spiegato l’organizzatore, l’arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione: “Si fa forte del contenuto centrale della fede e intende richiamare la Chiesa alla sua missione prioritaria di essere segno e testimonianza della misericordia in tutti gli aspetti della sua vita pastorale”. Il logo, realizzato dal gesuita Marko Ivan Rupnik, vuol “far emergere che il buon Pastore tocca in profondità la carne dell’uomo e lo fa con amore tale da cambiargli la vita”.

UN EVENTO CHE VA LETTO “IN UNA TRIPLICE PROSPETTIVA”

Un evento straordinario che va letto in una triplice prospettiva, ha osservato mons. Fisichiella: “Da una parte vi sono gli appuntamenti organizzati che prevedono una grande affluenza di persone. Una seconda prospettiva sarà caratterizzata da alcuni segni che Papa Francesco compirà in modo simbolico raggiungendo alcune periferie esistenziali per dare di persona testimonianza della vicinanza e dell’attenzione ai poveri, ai sofferenti, agli emarginati e a quanti hanno bisogno di un segno di tenerezza”. Infine, la terza prospettiva è dedicata ai pellegrini che giungeranno a Roma singolarmente e senza un’organizzazione. Per loro – ha aggiunto mons. Fisichella – saranno individuate alcune chiese del centro storico dove potranno trovare accoglienza, vivere momenti di preghiera e di preparazione per attraversare la Porta Santa con la preparazione più coerente con l’evento spirituale che si celebra”. A ogni modo, è la garanzia, “tutti i pellegrini che giungeranno a Roma avranno un percorso privilegiato per attraversare la Porta Santa”.

IL CALENDARIO DEGLI APPUNTAMENTI

Quanto al calendario dei singoli eventi previsti (non definitivo), il primo momento dopo l’apertura della Porta Santa avrà luogo dal 19 al 21 gennaio 2016 e sarà dedicato “a tutti coloro che operano nel pellegrinaggio”. Per l’occasione, ha aggiunto il presule, “chiederemo ai pellegrini di compiere un tratto a piedi, per prepararsi a oltrepassare la Porta Santa con spirito di fede e di devozione. Il 22 febbraio sarà dedicato alla Curia romana, ancora alle prese con l’esame di coscienza dopo il discorso prenatalizio del Papa, con l’elenco delle “quindici malattie” che la attanaglierebbero. Il 3 aprile è prevista una celebrazione per “tutto il variegato mondo che si ritrova nella spiritualità della misericordia”, vale a dire movimenti, associazioni e istituti religiosi”. Venti giorni dopo, il 24, toccherà ai ragazzi chiamati a professare la fede dopo la Cresima.

LA GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTU’ A CRACOVIA

Per i giovani, a ogni modo, l’appuntamento clou era già in calendario da tempo: dal 26 al 31 luglio la Giornata mondiale della Gioventù di Cracovia, in Polonia. Il Giubileo dei diaconi si terrà il 29 maggio, pochi giorni prima di quello dei Sacerdoti (3 giugno). Il 12 giugno sarà la volta dei malati, dei disabili e di quanti si prendono cura di loro. Il 12 settembre è in programma la giornata del volontariato caritativo, il 25 quella dei catechisti. Il mondo della spiritualità mariana è chiamato a riunirsi il 9 ottobre.

IL GIUBILEO DEI CARCERATI

Un momento particolarmente profondo si avrà il 6 novembre, con il giubileo dei carcerati: “Questo non avverrà solo nelle carceri”, ha spiegato Fisichella, “ma stiamo studiando la possibilità perché alcuni carcerati possano avere l’opportunità di celebrare con Papa Francesco in San Pietro il loro Anno Santo”.

EVENTI ANCHE NELLE DIOCESI

Per la prima volta, sarà un Giubileo celebrato anche nelle singole realtà, nelle periferie geografiche ed esistenziali cui tanto si richiama Francesco: “Chiederemo ai vescovi e ai sacerdoti di compiere nelle loro diocesi lo stesso segno in comunione con il Papa perché a tutti possa giungere un segno concreto della misericordia e della vicinanza della Chiesa”. E, al fine di favorire questo obiettivo, “viene offerta la possibilità di aprire la Porta Santa anche nelle singole diocesi, in particolare nella Cattedrale o in una chiesa particolarmente significativa o in un Santuario di particolare importanza per i pellegrini”.

L’INVIO DEI MISSIONARI DELLA MISERICORDIA

Uno dei temi innovativi, e che ha raccolto l’attenzione dei media, riguarda i missionari della misericordia, “ai quali Papa Francesco affiderà il mandato il mercoledì delle Ceneri con la celebrazione nella basilica di San Pietro”. Mons. Fisichella ha precisato che questi missionari “dovranno essere sacerdoti pazienti, capaci di comprendere i limiti degli uomini, ma pronti a esprimere l’afflato del Buon Pastore, nella loro predicazione e nella confessione.

“ASSOLVERANNO CHI HA ABORTITO”

Tra i loro compiti, anche quello di assolvere dal peccato grave dell’aborto. Scrive Repubblicache Fisichella ha anche evidenziato che “la facoltà di perdono riguarderà in confessione non solo la madre che ha compiuto l’aborto e i congiunti che hanno partecipato alla decisione, ma anche i medici, gli operatori sanitari e le altre persone che abbiano eventualmente concorso a procurarlo”.



Giubileo o stagione dei saldi? Aborto: perdono 'a tutte le condizioni' ed 'esteso a tutti i soggetti'....

La notizia che segue - se confermata, ma la fonte è attendibile - presenta diversi punti oscuri e suscettibili di disorientamenti. Al solito frasi buttate lì senza gli indispensabili chiarimenti, che forse questa volta non potranno né dovranno mancare. Che senso ha l'esigenza di manifestare il perdono? Perché la Chiesa, finora, cos'ha fatto? Oppure per manifestare il perdono s'intende che l'errore e il peccato non possono più esser chiamati col loro nome?

Misericordiae vulnus?
Tornano alla ribalta i missionari della misericordia con poteri speciali... dispensatori di perdono a tutte le condizioni. Che significa? Senza pentimento? E, alla fine, il perdono esteso a tutti i soggetti coinvolti; come se il perdono, attraverso la madre, li potesse raggiungere. Dimenticando che il peccato implica la responsabilità personale di ognuno al proprio livello e nessuno può perdonare chi non lo chiede! Sarebbe superfluo affermare che la facoltà di perdonare riguarda anche gli altri soggetti che lo richiedano, perché questo dovrebbe essere ovvio... A meno che non si volessero rammentare le responsabilità connesse, che non sono solo delle madri. Ma perché non dirlo chiaramente?
I "missionari della misericordia", sacerdoti che il Papa invierà nelle diocesi durante il prossimo Giubileo, potranno assolvere anche il peccato del procurato aborto. Lo ha detto mons. Rino Fisichella, capo del dicastero vaticano della Nuova Evangelizzazione e coordinatore degli aventi dell'Anno Santo straordinario.
"Certo, tra le facoltà di perdono che saranno date ai missionari della misericordia ci sarà anche l'aborto", ha detto all'ANSA l'arcivescovo Fisichella. A quali condizioni? "A tutte le condizioni - ha spiegato -. L'aborto è un peccato riservato come tale, perché il vescovo può già concedere di sua iniziativa la facoltà di perdono nelle diocesi, la concede normalmente al canonico penitenziere, e a volte la allarga anche agli altri sacerdoti. In questo caso il Papa la dà anche ai missionari". Alla domanda se questo sia un fatto nuovo, mons. Fisichella ha sottolineato che "è nuova la fisionomia dei missionari, e quindi diventa nuovo ciò che viene dato loro per esplicitare il loro mandato. Ma rimane l'esigenza di manifestare il perdono". Il capo dicastero vaticano ha anche evidenziato che la facoltà di perdono riguarderà in confessione non solo la madre che ha compiuto l'aborto ma anche i medici, gli operatori sanitari e le altre persone che hanno collaborato a procurarlo.
Ne avevamo già parlato: I "missionari della misericordia" avranno addirittura «autorità di perdonare anche i peccati che sono riservati alla Sede Apostolica» (dev'essere un refuso: non si tratta dei peccati che solo la Sede Apostolica può compiere, ma delle scomuniche ad essi connesse).
Tali peccati hanno tutti la scomunica latae sententiae (cioè "sentenza già data": la scomunica è automatica nel momento in cui si commette l'atto) e il Codice di Diritto Canonico li elenca precisamente nei canoni tra il 1367 e il 1388 e sono: 
  • sacrilegi contro l'Eucarestia 
  • violenza contro la persona del Romano Pontefice 
  • la violazione del segreto confessionale 
  • il tentativo di "ordinare prete" una donna (l'ordinazione è comunque invalida) 
  • l'«assoluzione del complice» (cioè il sacerdote che assolve in confessione la persona sua complice in atti contro il sesto comandamento - prima fornicano e poi lui l'assolve - tale assoluzione è invalida tranne se amministrata in pericolo di morte) 
  • l'ordinazione di vescovi senza il consenso del Romano Pontefice
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/

In nome del Papa: assolto il peccato d’aborto

papa prega
Papa Francesco con il Giubileo della misericordia perdonerà anche le madri che hanno deciso di abortire o i medici che hanno collaborato o procurato l’aborto.

Tra le novità di quest’anno straordinario tanto voluto da Bergoglio (che domenica riceverà Raul Castro in Vaticano) e che si aprirà l’8 dicembre c’è anche la possibilità, se realmente pentiti, di esser perdonati per questo «delitto contro la vita e la libertà umana» punito dalla Chiesa con la scomunica.
Il Papa lo scorso 11 aprile con la bolla d’indizione dell’anno giubilare «Misericodiae vultus» aveva annunciato a tutto il mondo che durante la Quaresima del 2016 avrebbe inviato in tutte le diocesi i suoi «missionari della misericordia», ovvero dei semplici sacerdoti, scrive Francesco nel documento pontificio, «cui darò l’autorità di perdonare anche i peccati che sono riservati alla Sede Apostolica, perché sia resa evidente l’ampiezza del loro mandato».
Dei veri e propri inviati personali del Papa, che in via straordinaria potranno perdonare anche quei delitti che un semplice parroco non potrebbe perdonare. Ieri mattina, infatti, Monsignor Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione nonché incaricato dal Papa per l’organizzazione del Giubileo, a margine della conferenza stampa tenuta in Vaticano proprio sull’Anno Santo, ha voluto spiegare nel dettaglio all’Ansa quale sarà il ruolo di questi «missionari» aggiungendo che «tra le facoltà di perdono che saranno date ai missionari della misericordia ci sarà anche l’aborto, a tutte le condizioni, ovviamente dopo il reale pentimento della persona interessata».
L’arcivescovo ha voluto precisare anche che «è nuova la fisionomia dei missionari, e quindi diventa nuovo ciò che viene dato loro per esplicitare il loro mandato. Ma rimane sempre l’esigenza di manifestare il perdono». Fisichella ha anche aggiunto che la facoltà di perdono riguarderà in confessione non solo la madre che ha compiuto l’aborto e i congiunti che hanno partecipato alla decisione, ma anche i medici, gli operatori sanitari e le altre persone che abbiano eventualmente concorso a procurarlo.
«Il perdono del delitto dell’aborto» spiega il canonista Don Marco Gasparini, «secondo il codice di diritto canonico spetta a qualsiasi vescovo o, in una diocesi, al canonico penitenziere, che può assolvere pure gli estranei che abbiano compiuto il delitto nella propria diocesi. In alcune chiese particolari», aggiunge il canonista, «il vescovo dà la facoltà di assolvere da questo delitto ad alcuni o a tutti i sacerdoti della diocesi durante tutto l’anno o in alcuni “tempi forti” come l’Avvento o la Quaresima».
Un caso esemplare è quello della Sacra Sindone, dove l’arcivescovo Cesare Nosiglia, in occasione dell’ostensione in corso, con un decreto ha concesso a tutti i sacerdoti della diocesi di Torino «la facoltà di rimettere nell’atto della confessione la scomunica non dichiarata relativa all’aborto procurato».
Chi è pentito potrà quindi confessarsi e sarà perdonato per aver abortito o aver procurato un aborto. Con il Giubileo della Misericordia, che si chiuderà il 20 novembre 2016 e che sarà dedicato pure ai carcerati quindi Papa Francesco punta anche al perdono e con i suoi missionari speciali raggiungerà le madri pentite per quel delitto contro la vita umana.
Il Giubileo straordinario sarà anche però un’occasione per riflettere e per cimentarsi in nuove sfide; la città di Roma si prepara da tempo all’evento e c’è chi si è già prodigato in nuove “invenzioni” con a tema proprio l’Anno Santo indetto da Francesco. Ad esempio “Hedera”, una nota gelateria di Borgo Pio (a due passi dal Vaticano) che proprio qualche giorno fa ha donato al Papa una torta per il suo onomastico (Francesco ha gradito, assaggiato e ringraziato con una lettera), ha lanciato negli ultimi giorni addirittura un gelato al gusto “Giubileo”, composto da crema e Limoncello biologico, bianco e giallo, i colori della Città del Vaticano.
http://stanzevaticane.tgcom24.it/2015/05/06/in-nome-del-papa-assolto-il-peccato-daborto/

Il Papa: "Matrimonio è atto di fede, un legame indissolubile". Perdono dell'aborto, nessuna novità

di Matteo Matzuzzi | 06 Maggio 2015 

"Il matrimonio non è solo una cerimonia coi fiori, l’abito, le foto. E' un sacramento"
“La Chiesa stessa è pienamente coinvolta nella storia di ogni matrimonio cristiano: si edifica nelle sue riuscite e patisce nei suoi fallimenti. Ma dobbiamo interrogarci con serietà: accettiamo fino in fondo, noi stessi, come credenti e come pastori anche questo legame indissolubile della storia di Cristo e della Chiesa con la storia del matrimonio e della famiglia umana? Siamo disposti ad assumerci seriamente questa responsabilità, cioè che ogni matrimonio va sulla strada dell’amore che Cristo ha con la Chiesa?”. Proseguono le catechesi del Papa sulla famiglia. Questa mattina, sul sagrato di piazza San Pietro, il Papa ha concentrato la propria riflessione sul sacramento del matrimonio (qui il testo completo), ricordando che “non è semplicemente una cerimonia che si fa in chiesa, coi fiori, l’abito, le foto. Il matrimonio cristiano è un sacramento che avviene nella Chiesa, e che anche fa la Chiesa, dando inizio a una nuova comunità familiare”.  Citando San Paolo, Francesco ha ricordato “l’analogia tra la coppia marito-moglie e quella Cristo-Chiesa”. Un’analogia chiaramente “imperfetta”, ma “dobbiamo coglierne il senso spirituale che è altissimo e rivoluzionario, e nello stesso tempo semplice, alla portata di ogni uomo e donna che si affidano alla grazia di Dio”.

Il matrimonio è, ha aggiunto il Pontefice, “un grande atto di fede e di amore: testimonia il coraggio di credere alla bellezza dell’atto creatore di Dio e di vivere quell’amore che spinge ad andare sempre oltre, oltre sé stessi e anche oltre la stessa famiglia. La vocazione cristiana ad amare senza riserve e senza misura è quanto, con la grazia di Cristo, sta alla base anche del libero consenso che costituisce il matrimonio”. La celebrazione di questo sacramento, ha detto ancora Francesco, “non può lasciar fuori questa corresponsabilità della vita familiare nei confronti della grande missione di amore della Chiesa. E così la vita della Chiesa si arricchisce ogni volta della bellezza di questa alleanza sponsale, come pure si impoverisce ogni volta che essa viene sfigurata”.

Intanto, fervono i preparativi per il Giubileo straordinario della Misericordia, che si aprirà il prossimo 8 dicembre, cinquantesimo anniversario della chiusura del Concilio Vaticano II. Tra le novità, oltre all’apertura della Porta Santa in ogni diocesi, l’invio dei “missionari della misericordia”, ai quali il Papa affiderà il mandato il mercoledì delle Ceneri con la celebrazione in San Pietro. Dovranno essere – ha spiegato ieri mons. Rino Fisichella, organizzatore del Giubileo – “sacerdoti pazienti, capaci di comprendere i limiti degli uomini, ma pronti a esprimere l’afflato del buon Pastore, nella loro predicazione e nella confessione”. Tra le facoltà che avranno, anche quella di perdonare l’aborto, “a tutte le condizioni” e non solo alla madre che ha compiuto il gesto, ma anche a medici, operatori sanitari e quanti hanno collaborato a procurarlo. A ogni modo, non si tratta di una novità. Il vescovo, infatti, può già concedere tale facoltà al penitenziere e perfino ai singoli sacerdoti (all'Aquila, ad esempio, dura dal 2000). Il fatto nuovo è che per il Giubileo tale facoltà sarà data anche ai missionari specificamente inviati.

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