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lunedì 4 maggio 2015

Figli, di quale madre?

Bergoglio riceve la «cara sorella» arcivescovo luterano di Svezia

Antje Jackelen
(©LaPresse)
(©LAPRESSE) ANTJE JACKELEN

È Antje Jackelen, primate svedese. La comune testimonianza dei cristiani perseguitati, l’accoglienza ai sudamericani in fuga dalle dittature, i rifugiati e il clima


«Stimata Signora Jackelén, stimata sorella, cari amici!». Papa Francesco si è rivolto così ad Antje Jackelén, arcivescovo di Uppsala e primate dei luterani svedesi, ricevuta stamane in Vaticano assieme a una delegazione della Chiesa evangelica-luterana di Svezia. L’occasione per toccare temi come la testimonianza dei cristiani perseguitati nel mondo, che unisce le diverse confessioni, le divisioni da evitare su tematiche come vita e famiglia, la prossima celebrazione del cinquecentenario della «Riforma» di Lutero nel 2017, nonché questioni più specifiche, come il riconoscimento dell’accoglienza data dai luterani svedesi ai sudamericani in fuga dalle dittature.


«La chiamata all’unità nella sequela di Nostro Signore Gesù Cristo comporta anche un’impellente esortazione all’impegno comune sul piano caritativo, in favore di tutti coloro che nel mondo soffrono a causa della  miseria e della violenza, e hanno bisogno in modo particolare della nostra misericordia; specialmente la testimonianza dei nostri fratelli e sorelle perseguitati ci spinge a crescere nella comunione fraterna», ha detto il Papa. «Di urgente attualità è poi la questione della dignità della vita umana, sempre da rispettare, come pure lo sono le tematiche attinenti alla famiglia, al matrimonio e alla sessualità che non possono essere taciute o ignorate per timore di mettere a repentaglio il consenso ecumenico già raggiunto. Sarebbe un peccato se in queste importanti questioni si consolidassero nuove differenze confessionali».

Jorge Mario Bergoglio ha poi aggiunto due ringraziamenti: «Anzitutto – ha detto – ringraziare la Chiesa Luterana svedese, per l’accoglienza di tanti migranti sudamericani nei tempi delle dittature. Accoglienza fraterna che ha fatto crescere le famiglie. E in secondo luogo, voglio ringraziare la delicatezza che Lei, cara sorella, ha avuto nel nominare il mio grande amico, il pastore Anders Root: con lui abbiamo condiviso la cattedra di teologia spirituale e mi ha aiutato tanto nella vita spirituale», ha detto il Papa, per concludere in inglese: «Thank you!».

Antje Jackelen, prima donna arcivescovo di Uppsala, aveva preannunciato la visita odierna dal Papa sottolineando che la voce del Papa, leader spirituale di oltre un miliardo di cattolici, è fondamentale per la giustizia e la riconciliazione, e indicando, tra i temi di comune interesse, il cambiamento climatico e la difficile situazione dei rifugiati nel mondo. La leader luterana svedese, che a fine anno si recherà a incontrare l’arcivescovo di Canterbury e primate della comunione anglicana Justin Welby, ha anche evocato il cinquecentesimo anniversario della riforma di Lutero, nel 1517, e i cinquant’anni di dialogo luterano-cattolico.

Temi al quale ha fatto riferimento anche il Papa: «Con gratitudine a Dio – ha ricordato – l’anno scorso abbiamo celebrato il 50esimo anniversario del decreto sull’ecumenismo del Vaticano II Unitatis Redintegratio, che rappresenta tuttora il punto di riferimento fondamentale per l’impegno ecumenico della Chiesa cattolica. Con questo documento è stato evidenziato che ormai non si può prescindere dall’ecumenismo. Esso invita tutti i fedeli cattolici a intraprendere, riconoscendo i segni dei tempi, la via dell’unità per superare la divisione tra i cristiani, che non solo si oppone apertamente alla volontà di Cristo ma è anche di scandalo al mondo e danneggia la più santa delle cause: la predicazione del Vangelo a ogni creatura». Il Papa ha poi ricordato il recente documento intitolato «Dal conflitto alla comunione. La commemorazione comune luterano-cattolica della Riforma nel 2017», pubblicato dalla Commissione luterano-cattolica per l’Unità: «Ci auguriamo di cuore che tale iniziativa possa incoraggiare a compiere, con l’aiuto di Dio e la nostra collaborazione con Lui e tra di noi, ulteriori passi nel cammino dell’unità». Il Papa, che peraltro oggi ha ricevuto anche il presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, il cardinale Kurt Koch, ha concluso così il suo discorso ai luterani svedesi: «Cari amici, grazie ancora per questa vostra visita. Nella speranza che si rafforzi la collaborazione tra Luterani e Cattolici, prego il Signore affinché benedica abbondantemente ciascuno di voi e le vostre comunità».

IACOPO SCARAMUZZI
CITTÀ DEL VATICANO

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