L'appunto di Pell all'enciclica «Laudato si'»
Intervistato dal «Financial Times», il cardinale Prefetto della Segreteria per l'Economia dice: «La Chiesa non ha un mandato dal Signore per pronunciarsi su questioni scientifiche». Ma aggiunge che nel testo di Francesco «ci sono parti bellissime»
Intervistato dal quotidiano economico «Financial Times» nel giorno in cui è stato presentato un riassunto del bilancio della Santa Sede, il cardinale George Pell, «ministro dell'Economia» vaticano, ha rilasciato un breve commento anche sulla recente enciclica «Laudato si'» sulla custodia del creato, pubblicata il mese scorso.
Secondo il «Financial Times», Pell avrebbe «preso le distanze dalla rivoluzionaria enciclica del Papa che richiede un’azione globale sul cambiamento climatico». Queste le sue parole: «Ha molti elementi interessanti. Ci sono parti bellissime. Ma la Chiesa non ha alcuna competenza particolare nella scienza… La Chiesa non ha un mandato dal Signore per pronunciarsi su questioni scientifiche. Noi crediamo nell’autonomia della scienza».
Il quotidiano britannico ha ricordato che Pell in passato «è stato criticato per essere uno scettico riguardo al cambiamento climatico». Tuttavia, immediatamente dopo quelle parole che possono suonare come una presa di distanza, lo stesso cardinale australiano ha riconosciuto che l’enciclica «Laudato si'», è stata «molto ben accolta» e che il Papa ha «esposto benissimo i nostri obblighi verso le generazioni future e i nostri obblighi verso l’ambiente».
ANDREA TORNIELLICITTÀ DEL VATICANO
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