ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 20 luglio 2015

Sotto la benedizione del parroco

Finalmente un vero prete… moderno!

Chi è questo tizio esotico
che sembra fare colazione su una roccia?
   Non ci credereste mai: è un prete!

di Giacomo Fedele 

Il tizio qui sopra ritratto è un prete… moderno - anzi modernissimo - che si accinge a “dire Messa” su una roccia da lui attrezzata per la bisogna. No! Non per il bisogno… avete capito male! È la roccia che è stata da lui attrezzata per “dire Messa”!
Quale Messa? direte voi - ma come quale Messa… non si vede? La Messa blasfema del Vaticano II e della nuova Chiesa conciliare. La Messa che si può dire in pantalonicini corti, con tanto di berretto americano, in maniche di camicia e con uno straccio multicolore al collo. Una delle tante Messe che da cinquant'anni vengono “celebrate” da incredibili preti succubi della smania del nuovo e del pauperistico.
Il culto a Dio? … roba vecchia, roba da retrogradi… oggi “noi più di altri celebriamo il culto dell'uomo”, direbbe orgogliosamente e vergognosamente il defunto Montini, più noto come Paolo VI, il Papa del Concilio.

Perché ci occupiamo di questo tizio, veneto d'origine e laziale d'adozione? Perché è assurto agli “onori” della cronache per una sparata da prete moderno, in fregola per mettersi in linea col suo novello “Papa” venuto dalla fine del mondo e propugnatore di ogni cosa che non sia rigorosamente cattolico: in primis il culto degli uomini “diseredati”, “emarginati”, immigrati”, per dirla con una terminologia che oggi va tanto di moda per fare bella figura con la stampa demagogica mondiale e riscuotere il plauso dei fautori del Nuovo Ordine Mondiale… antireligioso, anticattolico e anticristico.

Che ha fatto di male il “poveretto”?
In quanto parroco della parrocchia di Sant'Angelo in Mercole a Spoleto, - non nuovo a sparate del genere - ha affisso sulla porta della chiesa il seguente cartello:


che a leggerlo, di prim'acchito viene da ridere, tanto è scontata e becera la battuta, ma poi ci si sofferma a riflettere, perché la battuta è sovrastata da una citazione evangelica: “ero straniero e non mi avete accolto” (Mt. 25, 43) “lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno” (Mt. 25, 41).
La citazione è esatta, e per questo è ancor più inquietante considerare come questi preti moderni utilizzino strumentalmente le parole di Cristo, per sostenere le loro tesi anticattoliche.

In questo discorso di Nostro Signore sul Giudizio finale, si può leggere come un compendio dei Suoi comandamenti, ma non si può intendere, come fa il tizio in questione, che Nostro Signore parli di “razzismo” o di discriminazione. Piuttosto, senza la premessa dell'insegnamento dei Vangeli, con in testa “convertitevi e credete al Vangelo”, non ci si può permettere di invocare il “fuoco eterno” per coloro che non la pensano come i preti e i prelati moderni, papa Bergoglio in testa e prete Formenton ai piedi.
E la foto che abbiamo riprodotto in testa testimonia, eloquentemente, che questo tizio non si è convertito e non crede al Vangelo, piuttosto si è fatto servo del mondo moderno e crede nel Nuovo Ordine Mondiale, simbolicamente rappresntato dalla sciarpa arcobaleno che porta al collo per accingersi a celebrare una Messa blasfema al servizio dell'Anticristo.

Non entriamo nel merito delle motivazioni di questo prete moderno, tutto preso dalla fregola politica dell'accoglienza ad ogni costo, anche a costo di distruggere il residuo cattolicesimo presente nelle nostre contrade. Non ci interessano i risvolti politici. Ci interessa però annotare - è per questo che scriviamo - come ogni scusa sia buona per propalare messaggi anticristinani col pretesto di Cristo… Il tutto col permesso delli Superiori e con grave nocumento per le anime dei fedeli.
Così che è bene ricordare a questi servi sciocchi del mondo moderno in guerra con Dio, un altro passo del Vangelo da essi volutamente accantonato:
Guai al mondo per gli scandali! Perché è necessario che avvengano gli scandali, ma guai a quell'uomo per colpa del quale avviene lo scandalo!” (Mt. 18, 7) “sarebbe meglio per lui che gli fosse legata una macina d'asino al collo e che fosse sommerso nel fondo del mare.” (Mt. 18, 6).

E a chi chiedesse dove sta lo scandalo in questo caso, diciamo che prima di tutto lo scandalo sta nel fatto che un personaggio così sia stato “ordinato” prete, secondo poi, che faccia il prete con la benedizione di un vescovo, terzo ed ultimo, che questo avvenga su istigazione e con l'avallo del Papa, ormai noto caporione di ogni comportamento ideologicamente “corretto” - cioè di marca “sinistra” - e cattolicamente “scorretto” - cioè di stampo vaticanosecondista.

Antipapisti noi?
Tutt'altro!  Se scriviamo così è perché abbiamo al cuore il bene della Chiesa, del  Papato e del Papa,… quello veramente successore di San Pietro.

E che Dio ci perdoni e venga presto in nostro aiuto, per disperdere i falsi cristi e i falsi profeti che hanno disastrosamente occupata la terrena Santa Chiesa di Cristo.

Ma questo  è un parroco?  

L’ansia del conformismo è un male antico e probabilmente incurabile. È però molto triste vederne tante manifestazioni anche tra il clero. L’ultimo esempio ci viene da un parroco, fino a ieri signor nessuno, che ora è riuscito a far parlare di sé la stampa nazionale. Ma non per santità di vita…

di Paolo Deotto
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Don Gianfranco Formenton, parroco di Sant’Angelo in Mercole, frazione di Spoleto, era fino a ieri un qualsiasi parroco, come ce ne sono migliaia. Probabilmente, oltre ai suoi parrocchiani, nessuno lo conosceva. Ora ha ottenuto, con una sola azione balorda, due risultati: quello di diventare noto a livello nazionale e di autocertificare la sua adesione totale e incondizionata al conformismo più greve e mondano, quello che sta sommergendo buona parte del clero, con un effetto devastante.
Ci sono nuovi padroni, che richiedono nuovi slogan. E poiché bisogna credere, obbedire, combattere e soprattutto, come insegna la luminosa figura di Don Abbondio, non inimicarsi mai il potente di turno, non manca mai chi sa essere più realista del re.

Dopo i fatti di Casale San Nicola (Roma), dove i residenti si sono ribellati all’arrivo di “migranti” e ne sono nati scontri con la Polizia, la nuova parola d’ordine è stata: Razzisti. Ovviamente non si fa la fatica di capire perché un popolo accogliente come è quello italiano ormai sia esasperato dal dilagare di presenze straniere, in gran parte del tutto fuori controllo. Razzista è una parola magica, che va ad aggiungersi all’evasore fiscale e al mafioso. Anche “fascista” tira ancora abbastanza, però è un po’ datato. E allora dagli al razzista.
E così il baldo parroco ha pensato bene di esporre sulla porta della chiesa il cartello che vedete: “In questa chiesa è vietato l’ingresso ai razzisti… tornate a casa vostra!” (clicca qui per leggere l’articolo) . Perfetto. L’oscuro parroco è diventato “qualcuno” e ha ben certificato, presso le competenti superiori autorità, che lui è allineato. Signori, non scandalizzatevi, la pagnotta è la pagnotta e ormai per tanti, troppi, preti il sacerdozio è solo un impiego, sicuro finché non si sgarra. Non si sgarra con la Dottrina? Ma va là! Quella a chi interessa più? L’importante è non sgarrare con i vertici, soprattutto con “il” vertice. Comprensibile, no? Ci sono stati esempi molto duri di come la “chiesa della misericordia” sia misericordiosa con i preti che ancora pensano di fare i preti…
zzzzfrmntE in più il baldo parroco ha avuto anche a sua soddisfazione personale: intervistato, ha potuto dire la sua ad un’ampia platea. Il fatto che abbia dimostrato un certo pressapochismo storico e che addirittura sia riuscito a individuare la ragione profonda del terrorismo, può solo far sorridere. Chi vuol leggere la summa teologica di don Formenton, può farlo cliccando qui. Troverà anche la foto che pubblichiamo, nella quale si vede un tale (da cosa si capisce che è un prete?) con un camicia azzurra e una sciarpa arcobaleno – colore non casuale – al collo. O dobbiamo pensare che questa sia la tenuta “sacerdotale” del parroco? Temiamo di sì. I conformisti adorano l’uniformità. I sessantottini dovevano per forza indossare l’eskimo, mentre ora la “bandiera” omosessuale è d’obbligo per chi vuole togliere qualsiasi dubbio sul suo disciplinato allineamento col pensiero unico.
Sia ben chiaro: il signor Gianfranco Formenton può dire ciò che vuole. Sarebbe facile obiettargli di parlare di razzismo a chi magari è stata stuprata da un “migrante”, che poverino forse si sentiva tanto solo, o a un controllore delle ferrovie a cui è stato tagliato un braccio con un colpo di machete, o a qualcuno delle migliaia di vittime della politica sconsiderata che ha riversato in Italia centinaia di migliaia di disperati, ai quali non siamo in grado di dare accoglienza né lavoro e dei quali sì e no un dieci per cento è identificato con sicurezza. Una moltitudine in mezzo alla quale ci sono certamente anche persone oneste e meritevoli di assistenza, ma in cui abbondano gli sbandati e i delinquenti. Soprattutto una moltitudine che le “autorità” vogliono scaricare sui cittadini, perché ormai non sanno più che pesci pigliare:
Però si dà il caso che il signor Gianfranco Formenton sia un prete, cioè un consacrato, cioè un uomo che ha ricevuto il sacramento dell’ordine. Insomma, un uomo da cui i fedeli dovrebbero avere anzitutto la guida spirituale, i Sacramenti, l’insegnamento della Dottrina. Certo, non è facile essere prete in una chiesa sempre più disastrata, dove la confusione è ai vertici e dove si discute allegramente sulla “ricchezza” dei rapporti omosessuali, si mette in dubbio la sacralità del matrimonio, si compiono sacrilegi o si assiste in silenzio, non si parla più di aborto, e così via. Non è facile, per chi voglia essere sacerdote. Diventa facilissimo per chi evidentemente non si preoccupa della santità di vita, sua e del popolo che gi è stato affidato. Molto più facile mettersi al collo una bella stola arcobaleno e ripetere i ritornelli imposti dal regime.
Ci limitiamo a ripetere quanto scritto nel titolo: ma questo  è un parroco?

2 commenti:

  1. e purtroppo sono già tanti.....a quale religione appartengano non è dato sapere.....anche se li spacciano x cattolici...non dovrebbero essere tollerati....sarebbe opportuno mandarli a studiare la Vero Culto gradito a Dio.....allora si che sarebbero suo strumento a beneficio di tutti.....

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  2. questo non è Cattolico, appartiene come tantissimi suoi colleghi alla nuova religione che si è infiltrata nella Chiesa Cattolica come un tarlo. Con la sciarpetta arcobaleno al collo,si può facilmente dedurre che sia probabilmente gay,massone, eretico,modernista e anche ateo.
    Comunque Nostro Signore Gesù ci ha insegnato che dai frutti li riconosceremo.
    .......( e forse anche dai simboli che indossano).

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