ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 25 luglio 2015

C'eravamo tanto amati..

Se il Papa non è più amico di Scalfari

Scalfari - Papa Francesco
Bisogna avere una bella faccia di tolla per scrivere, come fa il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari, «trent’anni dopo, il vaticanista di Repubblica viene nuovamente escluso dall’aereo papale, che porterà Francesco a Cuba e negli Usa con i giornalisti al seguito. Allora toccò al nostro inviato Domenico Del Rio, estromesso per aver scritto articoli critici sul pontificato wojtyliano.
Oggi è la volta di Marco Ansaldo, che segue la Santa Sede da 5 anni, e ha viaggiato con due pontefici in 19 occasioni». Faccia di tolla perché a leggerla così sembra che l’Ostpolitik di cui patròn Scalfari ha ampiamente goduto in occasione delle famose e chiacchierate interviste a Papa Francesco sia stata spazzata repentinamente via da una nuova “guerra fredda”, che dopo l’entente cordiale krusceviana il Vaticano sia ripiombato di colpo nel gelo brezneviano, che la faccia di Ansaldo sia stata disinvoltamente sbianchettata dalla foto di famiglia per pericoloso deviazionismo come faceva Iosif Stalin quando qualcuno dei suoi cadeva in disgrazia. Insomma, che si tratti di una censura inquisitoriale tipo Index librorum prohibitorum contro i fratelli del libero spirito de la Repubblica. Ma non è affatto così.
Gli è che il Vaticano, dai oggi e dai domani, ha imparato che fidarsi del gruppo La Repubblica-L’espresso è bene, ma non fidarsi è meglio. Dai oggi e dai domani, il Vaticano si è stufato. Prima le famose interviste, poi la violazione dell’embargo sul testo dell’enciclica Laudato sì (questa è la ragione ufficiale per cui oggi Ansaldo viene lasciato a casa). Fine.
Ma siccome Iddio sorride sempre delle mene degli uomini, la vicenda ha pure un risvolto comico. Ansaldo di La Repubblica, che vis-à-vis il Papa persegue la linea conciliatorista del Fondatore, resta a casa per colpa di Sandro Magister de L’espresso, che invece le tirate al Papa non le risparmia mai in controtendenza rispetto al Fondatore. Fu Magister, infatti, a diffondere senza permesso la Laudato sì e per questo il suo accredito alla Sala stampa vaticana è già stato sospeso a tempo indeterminato.
Adesso però il punto vero è cosa farà, cosa dirà Scalfari, l’autonominatosi esegeta del pontificato di Francesco, il vate che è riuscito nella titanica impresa di fare del Papa vivente il Papa buono (di solito, infatti, complice la memoria corta e la polvere ricacciata in fretta sotto i tappeti, il Papa buono è sempre quello morto). Forse che Scalfari sconfesserà Ezio Mauro, il cui giornale si straccia le vesti gridando alla “discriminazione”, o forse che invece Scalfari confesserà? Di essersi sbagliato, ovviamente; di avere preso cioè per buono un Papa che invece è esattamente solo come tutti gli altri, autoritario, cocciuto, persino un po’ oscurantista e soprattutto indocile a lasciarsi guidare dai papi laici? Sia come sia, si prevede la fine immediata di un amore mai sul serio nato. Per questo il Papa vivente è davvero buono.
http://www.lintraprendente.it/2015/07/se-il-papa-non-e-piu-amico-di-scalfari/

La vendetta di Bergoglio: l'Espresso pubblica l'Enciclica e il Papa lascia a casa il giornalista di Repubblica

La vendetta di Bergoglio: l'Espresso pubblica l'Enciclica e il Papa lascia a casa il giornalista di Repubblica













Papa Bergoglio lascia a terra il giornalista di Repubblica dall'aereo che porterà il pontefice a Cuba e negli Stati Uniti con la stampa al seguito. E' la seconda volta che accade. Trent'anni fa toccò a Domenico Del Rio, estromesso per aver scritto articoli critici sul pontificato wojtyliano. Oggi il vaticanista "punito" è Marco Ansaldo, che segue la Santa Sede da 5 anni e ha viaggiato con due papi in 19 occasioni.
E' lo stesso quotidiano diretto da Ezio Mauro che oggi, in prima pagina, denuncia l'accaduto. Repubblica riferisce che la ragione ufficiale, comunicata ieri per lettera da Padre Federico Lombardi, capo della sala stampa, è l'eccesso di richieste per il volo papale, con la necessità di una "selezione drastica e dolorosa". Ma c'è anche una ragione tutta politica. Lombardi scrive al giornalista che «ha inciso in modo determinante anche l'intenzione di applicare una "sanzione" per la pubblicazione dell'Enciclica da parte dell' Espresso (con link sul sito di Repubblica) che fa parte del Gruppo, cosicché la non ammissione in questo caso ci sarebbe stata comunque". "Dunque il Vaticano prima si nasconde dietro ragioni burocratiche", scrive Repubblica, "Poi cambia versione ritenendosi addirittura in diritto di "sanzionare" un giornale perché un settimanale dello stesso gruppo editoriale ha deciso nella sua libertà e nella sua autonomia di anticipare l' Enciclica, linkata da tutti i siti interessati, e poi comparsa su tutti i giornali. Un controsenso ridicolo e anacronistico".
Il giornale di Ezio Mauro insomma non digerisce bene la cacciata del suo giornalista. "La Santa Sede può far salire e scendere chi vuole dall' aereo del Papa, visto che vende i biglietti. Ma non può irrogare " sanzioni", tanto più per arbitraria estensione. Non le riconosciamo questo titolo, difendiamo il nostro lavoro e pretendiamo di non essere discriminati nel farlo, al servizio dei lettori e nel comune interesse alla verità. Che non dovrebbe mai essere in doppia versione, nello spazio tra un mattino e il pomeriggio".
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