Le false apparizioni di Medjugorje
Dopo la pubblicazione del carteggio tra il defunto amico don Mario Faggi e S. E. Mons Pavao Zanic, Arcivescovo di Mostar, ho finalmente ritrovato anche altro materiale grazie ad un provvidenziale numero telefonico e all’indirizzo di Paolo Baroni, al quale si deve la conoscenza dei messaggi subliminali nella musica rock , autore, tra l’altro di molti saggi e pubblicazioni sulla new age. Adesso Paolo Baroni è Direttore di due siti (Crisi della Chiesa e Centro San Giorgio) e a lui debbo il materiale – che aveva avuto anche don Faggi e che avrebbe voluto pubblicare in un opuscolo – sulle “visioni” di Medjugorje che verranno pubblicate, a cominciare da oggi, 1°luglio 2015, in tre puntate.
E stasera iniziamo proprio con la sintesi del saggio di Frère Michele de la Sainte Trinité su “Apparizioni a Medjugorje” poi, domani, 2 luglio 2015, verranno pubblicati : l’intervento a Medjugorje del 25 luglio 1987 dell’allora vescovo di Monstar S.E. Mons. Pavao Zanic in occasione delle Cresime in quella parrocchia e l’omelia dell’attuale vescovo di Mostar S.E. Mons.Ratko Peric, tenuta il 15 giugno 2006 in occasione della festività del Corpus Domini.
Venerdì 3 luglio 2015 pubblicheremo, infine, “Come discernere le vere dalle false apparizioni”, traduzione di un estratto (pagg.1-15) del saggio : “Des apparitions en general et de Medjugorje en particulier” a cura di Antonio Casazza.
Con queste pubblicazioni – vada il mio più vivo ringraziamento allo scrittore Paolo Baroni – penso di aver reso anche omaggio alla memoria di don Mario Faggi, decano del clero fiorentino scomparso il 22 giugno us, e al suo apostolato (AMDG).
Pucci Cipriani
Presentazione
Non vi è forse nessuno che, sentendo pronunciare il nome di Medjugorje, non pensi ora alle reazioni razionalistiche degli scettici, ora ai facili entusiasmi di molti cattolici, ora alla prudenza di quei fedeli che, animati da quelsensus Ecclesiæ che sempre ha preservato i nostri padri dall’errore e dalle deviazioni in materia di apparizioni e fenomeni analoghi, hanno saputo formulare un giudizio equilibrato su quella che potrebbe definirsi l’apparizione più importante della fine del XX secolo. Non si può certo negare che il disorientamento – sia in campo ideologico che in campo dottrinale – di quest’epoca postconciliare abbia portato, come conseguenza inevitabile, all’eliminazione del criterio stesso di giudizio, rendendo così quasi impossibile un’autentica opera di discernimento. Tale disorientamento è evidente soprattutto quando l’ambito in cui esso regna pare sfuggire ad un principio razionale d’esame. Effettivamente, parlare di principio razionale per i fenomeni preternaturali sembrerebbe, a prima vista, contraddittorio, quando si crede – a torto – o che quanto riguarda la religione possa trovare solo ed esclusivamente una spiegazione scientifica, prescindendo da ogni altra considerazione soprannaturale (così i razionalisti)…, o che ogni spiegazione, vuoi scientifica vuoi filosofica, sia impossibile, come se religione e irrazionalità fossero sinonimi d’uno stesso concetto (così i carismatici, i pentecostali e buona parte dei progressisti). Diffidenza, se non rifiuto aprioristico da un lato, cieca ed irresponsabile creduloneria dall’altro: entrambi eccessi di un principio che trova solo nel criterio cattolico la sua espressione corretta.
I nostri padri, Abramo, Isacco, Giacobbe, Mosé, Davide e Salomone furono protagonisti di avvenimenti non dissimili da quelli di Medjugorje; la stessa Vergine Maria, nella sua abitazione di Nazareth, dovette formulare un giudizio sull’apparizione dell’Arcangelo Gabriele; così San Giuseppe per la fuga in Egitto, e così moltissimi Santi fino ai nostri giorni: Fatima (1917) è uno dei casi più clamorosi e recenti. Come guardare allora a Medjugorje, che da parte di non pochi cattolici ha suscitato un entusiasmo non comune e un «risveglio», almeno presunto, della fede di molti?
Lo scopo di questa pubblicazione è proprio quello di fare luce sui fatti accaduti in quella piccola località dell’ex Iugoslavia, divenuta una delle più importanti mète di pellegrinaggio. Quest’opera vuole essere un contributo, per quanto modesto, su questo tema gravido di conseguenze in materia di fede. Il nostro criterio di giudizio è quello della santa Chiesa cattolica, che nella sua bimillenaria saggezza ha sempre fornito ai suoi figli quell’indispensabile chiave di lettura con cui interpretare gli avvenimenti di natura soprannaturale, con la certezza, fondata sulla promessa stessa del nostro divino Salvatore, di non deviare dall’ortodossia della fede.
– Ci sono apparizioni a Medjugorje?
Ho redatto lo studio in oggetto basandomi sulle testimonianze dei «veggenti» di Medjugorje alla luce del dogma, fondandomi sulle direttive ed esperienze tradizionali della Chiesa circa la valutazione dei fenomeni di questo tipo e, in particolare, ponendo gli avvenimenti iugoslavi a confronto con le apparizioni e i messaggi della Madonna a Fatima, che hanno ottenuto la debita autenticazione della Chiesa. Gli specialisti di teologia mistica ci forniscono numerosi criteri di discernimento chiari e precisi, che permettono di distinguere le manifestazioni divine autentiche da tutte le loro contraffazioni: sia che si tratti di imposture, di turbe psico-patologiche o di interventi demoniaci; questi tre elementi, d’altronde, combinano molto spesso, in maniera inestricabile, la loro azione al servizio dell’errore e del male.
Non si tratta solamente di stabilire la salute fisica e il buon equilibrio psichico dei «veggenti», e nemmeno di indagare nella loro vita morale e spirituale. Questi criteri sono necessari, ma non sufficienti. Non è sufficiente dimostrare, secondo le regole della dinamica di gruppo, che i «veggenti» non siano sotto l’influenza di alcun leader, come sembra credere Padre Slavko Barbaric o.f.m. (1946-2000), giovane francescano di Medjugorje, che, grazie a quest’unica constatazione, si ritiene giustificato a concludere che si tratti di intervento celeste!
I criteri decisivi sono di ordine obiettivo; essi si riferiscono alla natura e al contenuto dottrinale dei fatti presentati come provenienti da Dio. Questi sono criteri sicuri e prioritari, giacché né Dio né la Vergine Maria sono degli sconosciuti per la Chiesa. È per questo che «è sufficiente che un solo punto certo sia contraddetto in fatto di dogma […] per potere affermare che chi parla non è inviato da Dio» 2.
D’altra parte, Dio non suole intervenire in maniera straordinaria senza motivo evidente. Se il messaggio ricevuto è banale e non fà che ripetere luoghi comuni o parole di apparizioni precedenti, esso è sospetto. Ricordiamoci, inoltre, che se un’apparizione autentica dev’essere vera, buona e degna di Dio in ogni sua parte, un’apparizione illusoria o diabolica, al contrario, non è mai interamente malvagia. L’inganno va a volte molto lontano e la contraffazione può presentare delle somiglianze notevoli con le manifestazioni divine autentiche.
La storia della Chiesa ce ne fornisce esempi famosi. Tale fu nel XVI secolo quella di una certa Aimée Pignolet de Fresnes, in religione Madeleine de la Croix (1810-1889), francescana di Cordova, votata fin dall’infanzia al demonio, che, per trentotto anni, trasse in inganno i più grandi teologi, i Vescovi, i Cardinali dando tutte le apparenze di un’anima dotata di carismi straordinari 3.
L’esempio di Nicole Tavernier, a Parigi, durante i guai della Lega (l’associazione dei cattolici di Francia nel XVI secolo; N.d.R), può essere forse ancora più stupefacente. «Ella aveva la reputazione di essere una santa e di operare miracoli. Di fatto, ella prediceva l’avvenire, aveva delle estasi, delle visioni e rivelazioni, e compiva degli incontestabili prodigi. Digiunava e parlava senza posa della necessità di fare penitenza per uscire dalle condizioni in cui ci si trovava. Essa annunciava che, se ci si fosse pentiti dei proprî peccati, si sarebbe vista la fine delle calamità pubbliche. Dietro suo incitamento, la gente si confessava e si comunicava. In diverse città della Francia si ordinarono perfino delle processioni. Ed ella stessa ne fece fare una a Parigi alla quale assistette il parlamento accompagnato dalla corte e da un gran numero di cittadini. Ma presto la Beata Maria dell‘Incarnazione (1566-1618) riuscì a smascherarla, dimostrando che il demonio era l’autore di tutto quanto, in essa, si vedeva di straordinario, e che egli sapeva perdere un po‘ per guadagnare molto» 4. Ciò significa che nel dominio dei fenomeni soprannaturali straordinari, la potenza del demonio è immensa. Con il permesso di Dio, egli ha il potere di apparire sotto le sembianze di «angelo di luce» e persino di apparire sotto l’aspetto esterno di Nostro Signore o della Vergine Maria, come fece a Lourdes davanti ad una cinquantina di veggenti dopo il ciclo di apparizioni a Bernadette Soubirous (1844-1879) 5. Ed egli può allora operare tutti i tipi di prodigi e di inganni: estasi, levitazioni, fenomeni luminosi, rumori insoliti, predizioni, parlare in lingue, senza omettere i discorsi pii e gli inviti all’ascesi più rigorosa. Le concessioni alla verità e al bene non gli costano niente, purché poi a lungo andare gli riesca di insinuare qualche errore nocivo per le anime e pericoloso per la Chiesa. Tuttavia, la teologia ci insegna che Dio non permette mai al male di rivestire tutte le apparenze del bene. «Mentre la visione divina – nota Mons. Albert Farges (1848-1926) – è sempre conforme alla gravità e alla maestà delle cose celesti, le figure diaboliche hanno infallibilmente qualche cosa di indegno di Dio, di ridicolo, di stravagante, di disordinato e di irragionevole» 6. Forti di questo avvertimento, apriamo ildossier di Medjugorje.
– Le prime apparizioni… «piangono e sono turbati»
Facendo riferimento alle prime apparizioni (24-30 giugno 1981), occorre notare come, in diversi punti del loro racconto, i «veggenti» appaiano turbati e impauriti. Al di là del timore reverenziale che suscitano sempre le apparizioni celesti, essi dimostrano uno stupefacente panico. Tutte le testimonianze più sicure concordano. I veggenti sono stati presi da un terrore, da un panico sorprendenti alla vista dell’«Apparizione»: Ivanka Ivankovic, Mirjana Dragicevic e Marjia Pavlovic avevano appena visto la «Vergine».
Poi arrivò Vicka Ivankovic: «Allora Vicka raggiunse le due ragazze che, con eccitazione e a voce alta, le dissero di avvicinarsi. “Che cosa succede? C’è un serpente”? (sic). “No, niente serpenti”! Vicka accorse, ma la vista dell’apparizione la terrorizzò a tal punto che, presa dalla paura, si tolse le scarpe e fuggì» 7. «Il primo giorno – ella dirà più tardi – abbiamo tutti urlato facendo delle boccacce» 8. Vicka raccontò la stessa cosa a Padre Janko Bubalo o.f.m.: «Mi sono tolta le scarpe e, a piedi nudi, sono fuggita correndo come una pazza […]. Arrivata vicino al villaggio, sono scoppiata in singhiozzi; era irresistibile».
Poi, ella decise di tornare: «Tutta singhiozzante, ho domandato a Ivan di accompagnarmi». Essi salgono e, da lontano, vedono l’«Apparizione»: «Ivan fuggì immediatamente, scavalcando un muro di cinta e lasciando le mele e tutto quello che aveva». L’«Apparizione» fece segno alle ragazze di avvicinarsi, ma «noi non l’abbiamo fatto: avevamo troppa paura»! Al ritorno, racconta Vicka, «mi sono gettata sul divano e non smettevo più di piangere, piangere» 9. Com’è strano tutto questo!
Quale contrasto con l’indicibile pace e la gioia traboccante che aveva riempito l’anima di Bernadette, dei piccoli veggenti di Pontmain o dei tre pastorelli di Fatima! Quanto siamo lontani dalla piccola Giacinta Marto (1910-1920) che, nel suo giubilo, non poteva trattenersi dall’esclamare senza posa: «Oh che bella Signora! Oh che bella Signora»! Molte altre stranezze vengono riportate dai documenti, come il seguente racconto di Vicka: «Erano le 6,30 di sera. Pioveva un po’ e cominciava a farsi scuro. L’ho vista veramente bianca. Ho visto il suo abito, i suoi capelli neri. Portava qualcosa nella mano destra che copriva e scopriva senza posa, ma non ho potuto vedere cosa fosse».
– Strani incidenti di un‘apparizione
Ecco un’apparizione veramente stupefacente: «Secondo le testimonianze dei veggenti, essi vedono, prima che la Vergine appaia, una luce nella quale essa si rende poi visibile» 10. Ora, ecco quello che Padre Tomislav Vlasic o.f.m. ci racconta di Mirjana: «Un giorno, mentre attendeva la Santa Vergine, ella ha visto la luce, e dalla luce è uscito il diavolo sotto le sembianze e le vesti di Maria, ma egli aveva un viso nero, orribile e la guardava con degli occhi penetranti».
E le propose tutti i piaceri del mondo, che Mirjana rifiutò. «Dopo un po’ la Santa Vergine è venuta e le ha detto: “Scusami per quanto è successo (sic); ma lo dovevi vedere per sapere chi è, e sapere anche che avrai delle tentazioni nel mondo”» 11. Luce divina… Satana che ne sorge, mezzo diabolico, mezzo sotto le sembianze di Maria… Ritorno della «Vergine» che ha programmato tutta la sequenza. In definitiva, chi è apparso?
– La Vergine Maria sminuita
Bisogna poi notare come la Madonna risulti diminuita da queste apparizioni, e come la nuova immagine che ne risulta sia del tutto paragonabile alla visione che i protestanti hanno di Lei. Non è, secondo Medjugorje, Colei che concede grazie – secondo la teologia di San Pio X (1835-1914), di Pio XII (1876-1958), di tutti i grandi apostoli di Maria e anche della Vergine stessa a Rue du Bac e a Fatima, dove Ella apparve con le mani inclinate verso i veggenti con dei raggi luminosi che ne emanavano, a significare le grazie che Ella spande sulle anime, ma Colei che prega Dio 12. Che la Vergine Maria interceda per noi, lo sappiamo bene dato che La supplichiamo cinquanta o cento volte al giorno di pregare «per noi peccatori», ma che Ella sia ridotta, Lei, la «tutta Santa», l’Immacolata Madre di Dio, nostra Madre, nostra Mediatrice e Corredentrice, a ricoprire questo ruolo esclusivo di «orante» sullo stesso piano di tutti i fedeli, è molto sospetto nella nuova teologia di Medjugorje. Dettagli significativi: la «Vergine» iugoslava dal mantello grigiastro, «di un grigio… caffè e latte… tendente al blu (sic)» 13, appariva con le mani aperte e le palme rivolte verso il cielo, nella posizione di orante rimessa in voga dai carismatici. E la sua statua, nella chiesa parrocchiale, è installata nel mezzo della navata, fra i fedeli, a pari livello con essi… Ella non è più Colei che noi preghiamo, ma colei che prega con noi, l‘animatrice privilegiata del popolo carismatico. La «Vergine» di Medjugorje sembra preoccupata del fatto che ci si possa aspettare troppo da Lei. Ella stessa ce ne avverte: «Io non posso guarirvi. Dio solo può guarire. Pregate. Io pregherò con voi. Approfondite la vostra fede. Digiunate, fate penitenza. Io vi aiuterò per quello che è in mio potere di fare. Dio viene in aiuto di tutti. Io non sono Dio (sic). Ho bisogno che le vostre preghiere e i vostri sacrifici mi aiutino» 14. E non è tutto: non solo questa «Vergine» prega con i peccatori, ma anche come i peccatori, come se non fosse l‘Immacolata. Precisamente l’8 dicembre 1981, Essa apparve ai «veggenti» «molto preoccupata». «Ella si inginocchiò, aprì le mani, le rivolse verso il cielo e cominciò a pregare: “Figlio mio beneamato, se tu vuoi, perdona questi gravi e numerosi peccati con i quali l’umanità ti offende”. Quando ebbe finito la sua preghiera personale, ella recitò il Padre Nostro e il Gloria con i ragazzi, poi disse loro che ella pregava così tutti i giorni (sic) ai piedi della croce» 15.
Questa volta non è più un dettaglio, non potrebbe nemmeno essere una svista in quanto abbiamo notato almeno una dozzina di volte delle testimonianze dei «veggenti» che affermano che la Vergine ha l’abitudine di recitare il Pater con loro. L’Immacolata direbbe dunque al Padre, come noi tutti: «E rimetti a noi i nostri debiti… E non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male»? Ciò è almeno sorprendente. Tanto più che a Lourdes, Ella teneva visibilmente le labbra chiuse durante tutte leAve Maria e i Pater, che Bernadette recitava da sola. La Vergine, inchinandosi, pronunciava solamente il Gloria Patri, l’unica preghiera del Rosario che Essa possa effettivamente pronunciare senza incongruenze 16.
– Una fede pluralista
Ne consegue che la fede proposta dalla «Vergine» di Medjugorje sia pluralista e non conforme al dogma cattolico. In effetti, spiega l’«Apparizione», per Dio tutte le religioni si equivalgono: «In Dio non ci sono né divisioni né religioni; siete voi, nel mondo, che avete creato le divisioni» 17. Tutti i veggenti, testimonia Padre Svetozar Kraljevic o.f.m., sono d’accordo nel dire che la Vergine afferma che in Dio non ci sono riguardi particolari per nessuno. Certo! Ma questa affermazione della Sacra Scrittura significa solamente che Dio non esclude a priori nessuno dalla Sua unica e vera Chiesa, e non che ai Suoi occhi tutte le religioni si equivalgono. Perciò le religioni, come mezzi per dividere la gente, non esistono. Le differenze esistono perché i credenti si sono separati gli uni dagli altri. In altre parole, le nostre barriere religiose non salgono fino a Dio, che considera tutte le religioni con uguale benevolenza: «Dio dirige tutte le confessioni come un re i suoi sudditi, per mezzo dei suoi ministri» 18. Questo porta naturalmente a quello che può essere definito «il primo comandamento» di Medjugorje: «Tu rispetterai la religione d’altri»: la conseguenza è che noi abbiamo il dovere tassativo di rispettare i credenti – o non credenti – di tutte le convinzioni. La «Vergine» di Medjugorje dice che «dobbiamo rispettare ogni persona nella sua fede. Nessuno deve essere disprezzato a causa delle sue convinzioni lungo il cammino della sua vita» 19. «Ella ha anche detto molto spesso – riferisce Mirjana – che i credenti, soprattutto nei villaggi, si separano troppo dagli ortodossi e dai musulmani. Ciò non è bene». Sì, ed ella osa anche affermare che questo rispetto della libertà religiosa è parte integrante della nostra fede: «Voi non credete se non rispettate le altre religioni, musulmana e serba. Voi non siete cristiani se non le rispettate» 20. Padre Vlasic pose ugualmente alla veggente la domanda di rigore: «Se la religione musulmana è buona, qual’è il ruolo di Gesù Cristo»? Mirjana ignora l’obiezione:«Non ne ho parlato con la Vergine. Ella mi ha solamente spiegato quello che ho appena detto. Ella ha detto: “Soprattutto nei villaggi, manca l‘unità delle religioni. Bisogna rispettare la religione di ciascuno e conservare la vostra per voi stessi e per i vostri figli”» 21. Siamo in pieno indifferentismo conciliare.
– Bisogna promuovere la pace
Poi subentra il leitmotiv «pace, pace»: «Bisogna pregare e digiunare; bisogna convertirsi e promuovere la pace […]. Il messaggio più importante è la pace. Ella l’ha sottolineato» 22. E ha incoraggiato molto esplicitamente Giovanni Paolo II (1920-2005) a continuare i suoi sforzi in questo settore, e perciò a portare avanti la sua politica di apertura nella maniera più ampia possibile, senza escludere nessuno, senza nessun pretesto religioso o ideologico. In breve, ecumenismo e apertura all’Est.
Ecco, in effetti, il suo messaggio per Karol Wojtyla: «Egli dovrebbe considerarsi come il Padre di tutte le genti e non solamente dei cristiani. Che propaghi instancabilmente e coraggiosamente il messaggio della pace e dell’amore di tutti gli uomini […], ed estenda la fede su tutti i popoli, perché noi siamo quasi tutti uguali (!?), e che persista nel suo cammino» 23. Che si affretti a consacrare la Russia al Cuore Immacolato di Maria, in obbedienza alle Sue richieste di Fatima, perché Suor Lucia dos Santos (1907-2005) non ha mai cessato di ripetere a/e contro tutti che questa consacrazione non è ancora stata fatta, e che questa è l’urgente condizione per la conversione della Russia da cui dipende la conversione del mondo? No! Stranamente, nel corso delle sue mille apparizioni, nei ripetuti messaggi che ella ha fatto trasmettere al Santo Padre, non ha ancora avuto il tempo di dirlo. L’ha forse dimenticato?
– Un‘apostasia dichiarata
Sembra che il Terzo Segreto di Fatima, il più grave, il più drammatico, che avrebbe dovuto essere divulgato non oltre il 1960, dato che esso concerne più direttamente la nostra epoca, inizi precisamente con un riferimento a quei dogmi della fede cattolica di cui la Vergine Maria è guardiana suprema: «In Portogallo si conserverà sempre il dogma della fede»; segue il testo non pubblicato del Terzo Segreto. È questo stesso dogma cattolico, che la strana «Apparizione» di Medjugorje insegna a disprezzare e a calpestare. Servono precisazioni? Se gli «ortodossi», i cui orgogliosi pastori si sono separati dall’unità cattolica e rifiutano di credere nell’infallibilità pontificia, nell’Immacolata Concezione e nell’Assunzione della Santissima Vergine Maria; se i musulmani, la cui dottrina schernisce la Santissima Trinità e nega l’Incarnazione redentrice di Cristo, sono «uguali ai cattolici» davanti a Cristo stesso e alla Madre Sua, è lo stesso che dire che non c‘è più nessuna vera religione, ma che tutte sono uguali, e perciò necessariamente false; allora, la Chiesa romana non è più l’unica Sposa del Figlio di Dio fatto Uomo, la Chiesa una e perfetta, la sola Santa, Cattolica e Apostolica, attraverso la quale tutti gli uomini senza eccezione sono chiamati alla salvezza, unendosi ad essa in maniera visibile o invisibile, e fuori della quale non ci può essere che la perdizione eterna per chiunque si ostini, in piena conoscenza di causa, a rifiutare di entrarci. Che la Vergine Maria ami teneramente, misericordiosamente, coloro che hanno la disgrazia di essere lontani dalla Chiesa, che Ella chieda insistentemente che si preghi per loro e che li si aiuti in tutte le maniere per indurli ad entrarvi affinché anch’essi divengano Suoi figli, questo è sicuro! É quello che ha fatto a Fatima, invitando, in ciascuna delle sue apparizioni, a pregare e a sacrificarsi «per la conversione dei poveri peccatori». Questo era anche lo scopo principale della Sua visita, come quello del Suo Angelo precursore. Bisogna credere, adorare, sperare, amare, «per tutti quelli che non credono, che non adorano, che non sperano, che non amano» Dio.
Bisogna che «il Papa e tutti i Vescovi del mondo cattolico» si sostituiscano alla gerarchia scismatica in errore al fine di riparare per i crimini del comunismo ateo e di compiere la consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria che otterrà la sua conversione. A Medjugorje, al contrario, l’«Apparizione» non chiede mai «riparazione» per ottenere ai peccatori, agli scismatici, agli eretici, o ai pagani, musulmani o atei, la grazia della loro conversione…
No! Ella ordina ai preti e ai fedeli cattolici di «rispettare le loro convinzioni»: «Noi dobbiamo rispettare ciascuno nella sua fede», ella ordina seccamente, ma, stranamente, in questo settore, e solo in questo settore; essa si mostra imperiosa; si tratta di un dovere primordiale, assoluto 24. «Nessuno deve essere condannato», ella dice ancora 25. Ma c’è una categoria di credenti che ella fustiga con veemenza: sono quei cattolici che non rispettano le altre religioni come uguali alla loro. «Voi non credete, se non rispettate le altre religioni, musulmana e ortodossa. Voi non siete cristiani se non le rispettate». É Mirjana che riferisce queste frasi della «Vergine».
– Medjugorje contro Fatima
Nel suo grande Segreto, la Vergine di Fatima formulò delle richieste: «Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato». E per fare ciò, Egli vuole che il Santo Padre approvi e incoraggi la devozione riparatrice dei primi cinque sabati del mese in suo onore. Egli vuole anche che si consacri la Russia a questo Cuore Immacolato, in unione con tutti i Vescovi del mondo cattolico, in un atto pubblico e solenne di consacrazione e di riparazione. Medjugorje ignora queste richieste. Il Segreto di Fatima annuncia che se non si obbedirà a queste precise richieste della Madonna, la Russia comunista sarà il flagello terribile con il quale Dio castigherà la Chiesa e il mondo intero. L’«Apparizione» di Medjugorje ignora questo castigo. Essa non denuncia gli errori della Russia bolscevica come la causa maggiore delle guerre che sono avvenute nel mondo, delle persecuzioni alla Chiesa. No!… L’ultimo Segreto di Fatima profetizza senza dubbio la terribile crisi, vera apostasia annunciata dalle Scritture, che scuote la Chiesa dal 1960. Medjugorje ignora questa apostasia e si pone, al contrario, in questa grande corrente conciliare e postconciliare che distrugge la fede cattolica esaltando l’uguaglianza di tutte le religioni. Ecco poi il contrasto più evidente: Medjugorje ignora la grande speranza di Fatima. Perché il grande miracolo, visibile, tangibile, promesso dal 1917, sarà la conversione meravigliosa della Russia scismatica, che si trascinerà dietro il mondo intero, alla fede cattolica e all’unità di Roma. «Il Santo Padre mi consacrerà la Russia, che si convertirà». Egli tarderà, ma lo farà e il miracolo avrà luogo, realizzando il trionfo universale dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria: «Alla fine, il mio Cuore Immacolato trionferà». A Medjugorje, questa grande speranza che Dio ha voluto darci all’alba di questo secolo apostata, come inesauribile sorgente di conforto, di pazienza e di coraggio, in quest’ora, che senza dubbio è la più grave di tutta la storia della Chiesa, questa grande luce che rischiara già la nostra notte, è spenta e sparisce, soffocata da un ammasso di profezie senza senso.
– «Questo secolo è sotto il potere del demonio»
La «Vergine» di Medjugorje afferma che questo secolo è dominato da Satana. Sì, questo secolo sembra proprio sotto il potere del demonio e mai la Chiesa è stata più duramente provata dalle potenze sataniche arrivate ad infiltrarsi fin nel suo seno. Seguendo Padre Joaquin Maria Alonso c.m.f., l’esperto ufficiale di Fatima, abbiamo delle solide ragioni di ritenere che il Terzo Segreto di Fatima riguardi precisamente questa infiltrazione di Satana nel seno stesso della Chiesa per fomentarvi l’apostasia universale.
Ebbene, leggiamo attentamente il racconto della visione di Mirjana. Il regno di Satana vi è affermato con forza. Ma viene fatto per stornare subito l’attenzione dal grande male di cui soffrono la Chiesa e il mondo denunciato dalla Vergine di Fatima: il grave pericolo dell‘apostasia. «Già ora – avrebbe dichiarato la «Vergine» – il demonio comincia a perdere il suo potere (?!) ed è diventato molto aggressivo: distrugge i matrimoni, provoca divisioni fra i preti, ossessioni e omicidi» 26. E questo è tutto? É tutto.
Nel colloquio di Mirjana con Padre Vlasic, la manovra di diversione è ancora più grossolana: «In che cosa è particolarmente attivo il diavolo nei nostri giorni? La Vergine ti ha detto attraverso chi e in che cosa egli si manifesta maggiormente»?, egli domanda. La domanda riveste il più grande interesse, e la risposta è grottesca: «Soprattutto attraverso coloro che non hanno un carattere equilibrato, le persone divise interiormente, squartate (sic)» 27.
– Apparizioni programmate?
È mia opinione che queste «apparizioni» siano chiaramente false in quanto contrarie al dogma e al messaggio di Fatima, la cui autenticità è garantita dalla Chiesa, e che siano state programmate nel contesto di un movimento apostata internazionale, il Rinnovamento Carismatico che si è infiltrato nella Chiesa con il sostegno di certi membri della Gerarchia. In particolare, per far luce su queste infiltrazioni, occorre avvalersi degli scritti stessi di Padre René Laurentin, uno dei maggiori apologisti delle apparizioni iugoslave, teologo progressista al Concilio Vaticano II, noto per le sue tesi «minimaliste» tendenti alla riduzione dell’importanza della Madonna nella Chiesa.
Leggendo quanto segue, teniamo presenti le parole della veggente di Fatima suor Lucia Dos Santos, nel messaggio del 22 maggio 1958 a Padre Augustin Fuentes, postulatore della causa di beatificazione degli altri due pastorelli, Giacinta e Francesco Marto (1908-1919) :«Lo dica, Padre, che il demonio sta attaccando la battaglia decisiva contro la Madonna, perché quello che affligge il Cuore Immacolato di Maria e il Sacro Cuore di Gesù, è la caduta delle anime religiose e sacerdotali. Egli sa che i religiosi e i sacerdoti, abbandonata la loro eccelsa vocazione, trascinano molte anime all‘inferno» E aggiunge: «Il demonio vuole impadronirsi delle anime consacrate; tenta di corromperle per indurre gli altri all’impenitenza finale. Usa tutte le astuzie, perfino suggerendo di aggiornare la vita religiosa».
Padre Laurentin era a conoscenza delle apparizioni iugoslave prima dell’avvenimento? Domanda oziosa? No, perché diversi suoi confratelli carismatici erano misteriosamente stati avvertiti: «Un prete tedesco, Padre Heribert Muhlen, docente di Dogmatica alla facoltà di Teologia di Paderborn – responsabile del Movimento Carismatico in Germania – tenne una conferenza a Zagabria qualche anno fa. Nel corso della sua esposizione, egli disse ai preti e agli altri dell’uditorio: “Nel vostro paese, Dio sta preparando delle grandi cose che avranno un’influenza profonda sul destino dell’Europa intera”»! 28.
In Italia, un prete che si dice stigmatizzato, annunciò diversi anni prima le apparizioni ad un gruppo di fedeli dei dintorni di Medjugorje: «La Santa Vergine visiterà presto la vostra patria» 29. Infine, nel maggio del 1981 a Roma, il Padre canadese Emiliano Tardif (1928-1999), uno dei massimi rappresentanti internazionali del Rinnovamento nello Spirito, profetizzò a Padre Tomislav Vlasic: «Non abbiate paura, vi mando mia Madre» 30. Se è lecito dubitare dell’origine divina di queste profezie carismatiche, una domanda è d’obbligo: quella sul direttore generale d’orchestra!
– Un prete sconosciuto
Per dimostrare che i «veggenti» di Medjugorje non avevano subito nessuna influenza da parte del clero, ci si assicura «che nessuno dei preti della parrocchia li conosceva». Ma allora, non avrebbero mai frequentato il catechismo? Non si sarebbero mai confessati? Non sarebbero mai andati a Messa? Ci si sta mentendo. Le risposte dei «veggenti» a Padre Ljudevit Rupcic o.f.m., fanno supporre che prima del giugno 1981 essi fossero tutti dei cristiani mediocri, episodici e superficiali. Ma non senza contatti con questo o quel membro del clero.
Padre Petar Ljubicic o.f.m. afferma, senza premunirsi, che «i veggenti, quell’anno, seguivano l’istruzione religiosa presso un altro sacerdote» 31. Perché non ne dice il nome? Perché Padre Laurentin e tutti gli apologisti di Medjugorje ci nascondono accuratamente questo fatto? Perché Padre Laurentin ci inganna sul ruolo pressoché immediato e determinante di Padre Vlasic nei confronti dei «veggenti»? 32. Una seria indagine si rivela indispensabile su questo punto nella ricerca del direttore d’orchestra.
– Medjugorje e i comunisti
Con il Messaggio di Fatima sempre presente circa il ruolo rivestito dalla Russia e dalle «nazioni senza Dio» nello spargimento dell’errore nel mondo, non è impossibile una stretta connivenza delle autorità comuniste con il Movimento Carismatico. Bisogna notare l’ambiguità dei rapporti esistenti fra il fenomeno delle «apparizioni» e il governo iugoslavo: si afferma da tutte le parti che le autorità comuniste sono violentemente contrarie, come dovrebbe essere, ai pellegrinaggi che si stanno sviluppando in Croazia Erzegovina.
Ora, che cosa ci risulta? Una persecuzione rumorosa, certo, spesso molto penosa, per questa o quella persona – pensiamo ai francescani imprigionati – ma stranamente sempre più inefficace, da tre anni 33. Ciò è sorprendente da parte di un governo marxista. Primo fatto sconcertante: è la polizia comunista che si è incaricata di stabilire la «prova medica» delle «apparizioni», certificando che i «veggenti» erano perfettamente normali psichicamente. Essi furono esaminati il 27 giugno dal Dr. Ante Vujevic che li dichiarò normali 34. Essi lo furono di nuovo il 29 da parte del Dr. Mulija Dzudza che, a sua volta, pronunciò una diagnosi interamente favorevole ai ragazzi 35. Ed entrambe le volte la polizia ebbe la delicatezza di liberarli in tempo affinché potessero assistere all’«apparizione» serale. «Non siamo séttari – scrive Padre Laurentin – e riconosciamo che in materia il governo ateo ha saputo accettare l’obiettività di una diagnosi positiva, confermata da esperti molto diversi» 36.
Non siamo ingenui. Siamo onesti. I marxisti sarebbero dei ragazzini del catechismo? Una volta passi. Ma due diagnosi, una dietro l’altra, rendono il fatto strano nel Paese dove il Cardinale Alojzije Stepinac (1898-1960) rimase in carcere per sedici anni, dopo una specie di processo nel quale egli apparve truce e drogato! Altro enigma. Diversi francescani sono stati messi in prigione. Ma ci si permetta di meravigliarci dell’insigne maldestrezza della polizia iugoslava. Era sufficiente mettere in prigione i «veggenti» con un pretesto qualsiasi, o meglio, internarli in un asilo psichiatrico, per far sì che tutto si fermasse lì.
Ora, il governo ha fatto tutto il contrario. Se avesse davvero deciso di stroncare il pellegrinaggio, questo atteggiamento rimarrebbe incomprensibile. Ad ogni modo, se il parroco Padre Jozo Zovko o.f.m. è stato arrestato, Padre Tomislav Vlasic, molto più adatto a guidare i «veggenti» e a dirigere i pellegrinaggi, gli è succeduto immediatamente, e dall’agosto 1981 è sempre rimasto al suo posto. Tutto il suo entourage di francescani carismatici è rimasto al proprio posto. I Padri Rupcic e Kraljevic si sono visti rifiutare il passaporto per l’estero? Costretti a rimanere a Medjugorje, essi hanno potuto redigere i due primi lavori sulle «apparizioni». Da parte sua, Padre Laurentin ottenne il passaporto senza difficoltà per il suo viaggio di Natale a Medjugorje.
La polizia fu di una cortesia perfino eccessiva nei suoi confronti. Rientrato in Francia, egli pubblicò il suo lavoro che contribuì più di tutto il resto ad assicurare l’avvenire dei pellegrinaggi iugoslavi: 3.000 copie vendute in tre giorni, 50.000 in un mese. In questo periodo, un giornale cattolico iugoslavo pubblicò diversi articoli sui suoi lavori, illustrandoli con la sua fotografia. Il 25 marzo, il nostro esperto internazionale si trovò di nuovo a Medjugorje. E l’Homme Nouveau osò mettere nero su bianco, riportando le frasi di Christian Ravaz: «Queste apparizioni sono una grossa spina nel piede del governo iugoslavo» (1º aprile).
Infine, l’accesso alla collina delle «apparizioni» è stato permesso dal 24 giugno 1983 37, i pellegrinaggi sono autorizzati e le folle vi accorrono già dall’estero. Aggiungiamo: fino al giugno 1989, il numero dei pellegrini a Medjugorje aveva raggiunto gli otto milioni. In breve, parlare di persecuzioni severe del governo marxista contro i pellegrinaggi è una menzogna! Un fatto è sicuro: se l’intenzione fosse stata di assicurare il loro immediato successo, non si sarebbe potuto agire diversamente.
Fu adottata questa abile politica di semi-opposizione, che convince immediatamente: tutte le misure vessatorie, tutte le persecuzioni contribuiscono a garantire la credibilità dei fatti – «È vero, perché i comunisti sono contrari» – mentre una tolleranza troppo apparente avrebbe subito suscitato il sospetto, ottenendo lo stesso risultato di una interdizione netta che avrebbe bloccato tutto. Al contrario, la libertà discreta, ma reale, lasciata ai francescani, ai pellegrini, agli stranieri e alla stampa contribuisce allo sviluppo dei pellegrinaggi e assicura allo stesso tempo la propaganda del regime: alla fine dei conti, si diranno le centinaia di migliaia di curiosi che affluiscono in Erzegovina, il regime comunista non è sempre il Gulag. Esiste un socialismo aperto, tollerante, dal volto umano.
– La «Vergine» di Medjugorje garantisce e incoraggia il Rinnovamento nello Spirito
A questo punto, occorre procedere con un’analisi documentata del Rinnovamento Carismatico traendo le informazioni dai testi dei suoi stessi apologisti, in particolare di Padre Laurentin, ripercorrendo una breve ma precisa storia delle radici di questo movimento nel Pentecostalismo protestante, basandoci, anche in questo caso, sui testi di leader pentecostali. Con la conoscenza di questi fatti, il jigsaw puzzle si completa e gli avvenimenti di Medjugorje appaiono nella loro vera, inquietante luce. É incontestabile che ci sia stata, come dice Padre Laurentin, «un’armonia prestabilita» fra gli avvenimenti di Medjugorje e il Rinnovamento Carismatico. Qui e là, è lo stesso Spirito che si trova all’opera. D’altra parte, e questo è notevole, l’«Apparizione» stessa invita alla pratica dei riti carismatici. La testimonianza del Dr. Philippe Madre 38 è formale: «E Maria procede molto rapidamente, in capo a qualche settimana di apparizioni, a chiedere che si preghi per gli ammalati: “Pregate per i malati! Digiunate per i malati! Imponete loro le mani! Fate loro delle unzioni con olio carismatico (non sacramentali, viene precisato altrove), delle unzioni d’olio benedetto. Tutti i laici lo possono fare, fatelo“». Quando Padre Yanko Bubalo domandò a Vicka: «Come vi è venuta l’idea di imporre le mani ai malati»?, questa rispose senza esitare: «Ciò fà parte del messaggio della Madonna, ce ne ha spesso parlato […]. Naturalmente è nostro dovere farlo, ma anche il vostro […]. Prima vengono le preghiere in nome della Chiesa. Dopo, preghiamo individualmente imponendo le mani su questo o quel malato. A volte, una specie di corrente passa dal malato alle mie mani. Non so che cosa sia, può darsi il suo stato d’animo o qualcosa del genere (?!)» 39.
La «Vergine» di Medjugorje raccomanda anche con insistenza la creazione di gruppi di preghiera carismatici: «Dobbiamo fare un gruppo di preghiera carismatica a Medjugorje»?, le fu chiesto. Ed ella rispose: «Non solamente a Medjugorje, ma in tutte le parrocchie della Iugoslavia» 40. Padre Kraljevic, altro francescano carismatico di Medjugorje, ci tiene a precisarlo: dalle prime settimane dell’agosto 1981 «i veggenti formarono con la Vergine un gruppo di preghiera. La Vergine, a modo suo, divenne membro del gruppo e il suo “pastore” (termine appropriato usato dai carismatici per indicare i loro animatori), pregando, cantando con loro e insegnando» 41.
Ma l’avvenimento più significativo di questa sorprendente convergenza fra le «apparizioni» iugoslave e il Rinnovamento nello Spirito fu il raduno carismatico che ebbe luogo a Medjugorje dal 23 al 25 agosto 1983. Bisogna ascoltare il Dr. Madre, membro della Comunità carismatica del Leone di Giuda e dell’Agnello Immolato, raccontare questo episodio capitale della storia di Medjugorje. Cediamogli la parola: «Dopo qualche mese, si resero conto che si stavano spossando (si parla del “leader spirituale” Tomislav e dei suoi confratelli), che mancava loro come un certo soffio (sic) […]. Ed è per questo che i ragazzi, un giorno, dissero a Maria: “Maria, mandaci un prete che ci insegni veramente a pregare, secondo il cuore di Dio, per la guarigione dei nostri malati”. E Maria rispose: “Se pregherete e digiunerete, allora, sarà possibile”. E sembra davvero, senza alcuna pretesa da parte mia, che la venuta di Padre Tardif corrisponda con l’esaudimento di questa preghiera fatta a Maria dai ragazzi». Esaudimento facile. Padre Tomislav non ebbe che da invitare a Medjugorje Padre Tardif. Quest’ultimo vi si recò e vi soggiornò dal 23 al 25 agosto 1983, accompagnato dal Dr. Madre e da Padre Rancourt. Tutta la parrocchia di Medjugorje, «veggenti», francescani e fedeli si misero alla scuola del maestro carismatico. Egli insegnò loro a profetizzare, a parlare o a cantare in lingue. E la folla ricevette allora «l’effusione dello Spirito Santo» il famoso «battesimo nello Spirito» della sètta battista da cui è uscito tutto il Rinnovamento. Ci furono, si dice, delle guarigioni. «Fu un’immensa scoperta e una grande gioia». Si sentiva «una pace straordinaria», con un’intensità «analoga a quella delle assemblee dei primi cristiani». Il giorno dopo, sul luogo delle «apparizioni», «lo Spirito soffiò e delle guarigioni cominciarono a verificarsi, ad essere annunciate e ad essere confermate immediatamente. E la gente cominciò a parlare, e ci fu una lunga profezia data da Padre Tardif, secondo cui nello stesso luogo […] delle apparizioni iniziali, si sarebbero prodotte in avvenire molte guarigioni». E Padre Tardif ignorava che la «Vergine» aveva detto quasi parola per parola la stessa cosa qualche mese prima a proposito di questo luogo iniziale delle «apparizioni». Ricordiamo che è stato lo stesso Padre Tardif – guarito, racconta egli stesso grazie all’imposizione delle mani di un gruppo carismatico – che aveva profetizzato, nel maggio 1981, la prossima venuta della «Vergine» in Iugoslavia.
Seguì poi una lunga conversazione con una delle «veggenti». La sera, i nostri tre visitatori assistettero all’«apparizione» quotidiana. Una delle «veggenti» trasmise un messaggio speciale della «Vergine» per ciascuno dei tre apostoli del Rinnovamento. «Poi, abbiamo domandato ai quattro veggenti di imporci le mani (dato che noi stessi, per ventiquattr’ore, non avevamo mai smesso di imporre le mani), perché non lasciavamo mai svanire con l’uso quello che avevamo ricevuto in pochi minuti». Durante la celebrazione eucaristica, «il Signore ha moltiplicato i segni. É stata un’immensa effusione di Spirito Santo con molto frutto». Questo dimostra:
– che la «Vergine» di Medjugorje ha promesso ai «veggenti», come grazia di elezione, la venuta degli apostoli del Rinnovamento Carismatico;
– che dal 23 al 25 agosto 1983, sicuramente con l’approvazione e la benedizione dell’«Apparizione», i tre apostoli del Rinnovamento – Padre Tardif, il Dr. Madre e Padre Rancourt – hanno iniziato la parrocchia ai riti pentecostali: «battesimo nello Spirito», parlare in lingue, profezie, ecc…;
– che è lo stesso Spirito che soffia presso i leader carismatici e a Medjugorje.
Serve ricordare che i francescani della parrocchia o dei dintorni che hanno consigliato i «veggenti» o sostenuto la causa delle «apparizioni» sono tutti, senza eccezione, molto legati al Movimento Carismatico? Che anche gli stessi «veggenti» sono impegnati nel Rinnovamento? Anche Padre Laurentin ci tiene a farcelo sapere con discrezione: Durante le vacanze di Natale, Ivan «è mobilitato dai francescani per un raduno carismatico» 42. Egli ci racconta che Ivan e Marija sono gli animatori di un «gruppo di preghiera» riservato ai giovani. Essi si riuniscono di sera sulla collina verso le 10:00 43.
– I carismatici diffondono Medjugorje
Infine, e questo è di una evidenza eclatante, sono i responsabili internazionali del Rinnovamento nello Spirito che hanno assicurato nel mondo intero la propaganda in favore di Medjugorje. Sarebbe facile fornirne le prove, nomi alla mano. Non è forse significativo che di una dozzina di libri apparsi in francese su Medjugorje, dieci sono stati redatti e pubblicati da membri del Rinnovamento? La maggior parte delle testimonianze di esperti a favore di Medjugorje, citati da Padre Kraljevic o da Padre Laurentin – e che non manca di fare una grande impressione sui lettori – proviene da teologi carismatici. Padre Laurentin ha ricevuto il Premio Sapienza, per il suo lavoro su Medjugorje. Egli se ne vanta come di una garanzia ufficiale della serietà del suo lavoro. Se si osserva più da vicino, comunque, si scopre che il premio in questione viene assegnato dall’«agenzia di diffusione del Rinnovamento Carismatico»! Un solo Vescovo iugoslavo, Mons. Frane Franic (1912-2007), Arcivescovo Metropolita di Split e Makarska, è molto apertamente – e oserei perfino dire fanaticamente – partigiano delle «apparizioni» di Medjugorje. Ebbene, si scopre che egli è anche – e le due appartenenze sono per lui inseparabili – un adepto appassionato del Rinnovamento Carismatico. Per constatarlo, è sufficiente leggere le sue sorprendenti dichiarazioni ai francescani di Medjugorje del 18 dicembre 1984. Eccone qualche stralcio: «Vedo nascere sotto i nostri occhi una nuova Chiesa: la Chiesa dello Spirito Santo[…]. Lo Spirito Santo è all’opera in modi diversi, sia nella nostra Chiesa che nel mondo intero. Secondo me è un gran movimento di insieme, una continuità. E Medjugorje rappresenta, per così dire, il vertice di questa azione. Tutto questo si trova inglobato nella nuova Chiesa che è la continuazione e il prolungamento della Chiesa di ieri […]. Medjugorje è come un vertice dell’azione dello Spirito Santo […]. Il ruolo di Medjugorje io lo vedo soprattutto in questo avvicinamento con i fratelli delle altre chiese, con i fratelli ortodossi, con i musulmani, e anche con i fratelli marxisti. La Madonna qui irradia unicamente l’amore […]. Io credo che, per noi che veneriamo la Vergine di Medjugorje, il nostro scopo sia quello di fortificare la nostra fede in Dio e nell‘uomo».
E prosegue con l’apologia della teoria e delle pratiche carismatiche 44. Questi pochi fatti, scelti fra tanti altri, sono sufficienti a dimostrare lo stretto legame che unisce Medjugorje al Rinnovamento Carismatico. Tanto più che le apparizioni continuano. Non bisogna dimenticarlo, la «Vergine» appare ogni sera a Medjugorje dal 24 giugno 1981, senza contare le numerose volte in cui ella si manifesta in altri momenti, come Vicka racconta a Padre Bubalo: sono rari i giorni in cui ella ha visto Nostra Signora una sola volta. Spesso, la Vergine le è apparsa «due, tre, e anche quattro volte in un solo giorno» 45. Se il suo messaggio venisse snaturato, se lo si facesse flettere nel senso carismatico a sua insaputa e contro la sua volontà ella avrebbe avuto – letteralmente! – più di mille occasioni di lamentarsene con i «veggenti»! Ora, in tutta la letteratura su Medjugorje, non si trova una sola parola pronunciata dall’«Apparizione» in questo senso. Al contrario. Quando Vicka dialoga con Padre Bubalo e si tocca la questione delle guarigioni che hanno avuto luogo a Medjugorje, è una delle «guarigioni miracolose» operate da Padre Tardif durante la sua visita nell’agosto 1983 che viene citata, come inseparabilmente realizzata dal leader carismatico e dalla Vergine di Medjugorje insieme e sotto il titolo «I miracoli della Madonna» 46. Ecco che tutto si fa chiaro! È per questo che se si vuole capire Medjugorje dall’interno, lo spirito del messaggio nella maniera in cui viene vissuto dai «veggenti» stessi e dalle loro guide spirituali, se si vogliono individuare i nuovi criteri secondo i quali gli esperti, i teologi del Rinnovamento – e Padre Laurentin in primissimo luogo – hanno esaminato le «apparizioni» iugoslave, se si vuole infine afferrare la posta decisiva del dibattito suscitato nella Chiesa dagli avvenimenti di Medjugorje, bisogna porsi prima di tutto una domanda: che cos’è il Rinnovamento Carismatico?
O, per riprendere l’espressione più precisa, la sola esatta usata da Padre Laurentin, che cos’è il Pentecostalismo (protestante) per i cattolici? Qual’è lo Spirito che anima questo Movimento?
A questo riguardo, vedi l’articolo Conoscere il Rinnovamento nello Spirito, nella sezione «Movimenti», da cui si evince in modo chiaro la natura e l’origine protestante delle pratiche carismatiche.
– «Maria è il modello carismatico»
Si capisce facilmente l’entusiasmo dei carismatici per queste «apparizioni» che confermano il loro Movimento e ne raccomandano le pratiche. Tuttavia, i nostri carismatici non si sarebbero preoccupati per il fatto che si trattava di «apparizioni» mariane? Le apparizioni della Vergine Maria non avrebbero rischiato di essere male accolte in ambiente pentecostale (di origine protestante)? Assolutamente no! Perché anche su questo punto era stata prevista, in seno al Movimento, una certa preparazione teologica.
Dal 1975, Padre Laurentin aveva aggiunto un capitolo al suo libro Pentecôtisme chez les catholiques, intitolato precisamente «Maria prototipo carismatico» 47. Il lavoro si svolge su questo tema: «Maria è pentecostale: […]. Maria è il modello carismatico […], il prototipo dei cristiani battezzati nello Spirito […]. Maria è profetessa e glossolale […], prototipo non solamente dei carismi in generale, ma della preghiera in lingue che caratterizza il Movimento della Pentecoste […]. Maria è in primo piano nel gruppo carismatico del cenacolo». Questo contesto dissipa diversi enigmi:
– Si capisce subito l’interesse appassionato che le «apparizioni» di Medjugorje suscitano negli ambienti carismatici;
– Si spiega meglio il motivo per cui i criteri utilizzati per operare il discernimento degli spiriti – in questo caso di apparizione – non sono più gli stessi di quelli tradizionali del cattolicesimo, che erano serviti per Lourdes o per Fatima. A volte, sono assolutamente contrari;
– Infine, si capiscono meglio le incredibili debolezze del libro di Padre Laurentin su Medjugorje per quanto riguarda la serietà dell’analisi critica e teologica. Il suo esposto, in effetti, appare molto più come un terzo lavoro di propaganda carismatica – d’altra parte abilissimo – piuttosto che un esame obiettivo, coscienzioso e completo degli avvenimenti verificatisi a Medjugorje. É facile rendersene conto.
– Conclusione
Medjugorje, Kibeho e tutti i turbinii carismatici che si sono moltiplicati curiosamente da qualche anno, e precisamente a partire dalla fine del Concilio Vaticano II, sono il grande inganno ecumenico, la grande seduzione dell’apostasia annunciata dalle Sacre Scritture. Per noi non c’è alcun dubbio. L’ipotesi dell’allucinazione collettiva non tiene. Perché si assiste a Medjugorje, come nel carismatismo, ad incontestabili fenomeni preternaturali. Bisogna sapere, in effetti, che nelle sue opere tenebrose il demonio suole giocare contemporaneamente a diversi livelli: a volte interviene direttamente con delle false apparizioni o dei falsi miracoli, a volte suscita e sostiene delle imposture, a volte si serve di spiriti inquieti che egli manovra a modo suo. Ciò che è nuovo, da qualche anno, è che per imporre alla Chiesa – se questo fosse possibile – le sue nuove dottrine dell’ecumenismo e della libertà religiosa, il carismatismo e le sue «apparizioni» di nuovo genere, – visibilmente destinate a fare dimenticare Fatima – i segni e i pretesi miracoli si moltiplicano. Comunque, questi «segni e prodigi», insolitamente presentatici dai nostri «nuovi discepoli», non ci devono impressionare. Padre Tardif, nella sua autobiografia Jésus a fait de moi un témoin 48, ha un bel da vantarsi a dieci riprese «dei segni e dei prodigi» (sic) che ha compiuto; non potrà mai convincerci di aver agito in nome di Dio. Prodigi compiuti da un prete che falsifica la Sacra Scrittura, per non parlare del solo Battesimo vero, che moltiplica le dichiarazioni apertamente eretiche, e che, inoltre, si prende visibilmente per un nuovo messia; tutti questi segni non potranno mai essere da Dio. Non ce ne avverte forse la Sacra Scrittura? Rileggete il Libro dell’Esodo (Es 7, 11-13): vedrete come i maghi d’Egitto «compirono, anche loro, con i loro sortilegi» diversi prodigi compiuti in nome di Dio da Mosé e Aronne. Rileggete il Libro del Deuteronomio (Dt 13, 1-5) sui falsi profeti che compiono segni e prodigi per condurre i fedeli all’apostasia. Abbiamo infine l’avvertimento solenne di Nostro Signore stesso: «Sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi segni e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti. Ecco, ve l’ho predetto» (Mt 24, 25; Ts 2, 9; Ap 13, 13). In attesa che la Chiesa decida, che denunci infine con coraggio e con chiarezza tutte queste trappole del maligno – e presto o tardi bisognerà che lo faccia a proposito di Medjugorje e del carismatismo, di Kibeho e di qualche ventina o trentina di casi di pretese «apparizioni», a volte di aspetto più classico, ma ugualmente poco credibili – noi ci atteniamo a Fatima. Perché la Chiesa l’ha già giudicata e la sua origine divina è eclatante e incontestabile. Perché Fatima domina tutto il nostro secolo e continua ad imporsi alla Gerarchia stessa, malgrado le opposizioni che sorgono senza fine da parte di coloro che sostengono la nuova religione (il neo-modernismo), che si erigono, sotto pretesti fallaci, contro un messaggio che li condanna. Siccome i disegni di Dio sono inevitabili, bisognerà che, presto o tardi, il Papa consacri finalmente la Russia al Cuore Immacolato di Maria, secondo le richieste esatte della Madonna. Bisognerà quindi che egli raccomandi la devozione riparatrice dei cinque primi sabati del mese, alla quale sono legate meravigliose promesse di salvezza. Bisognerà infine che il Papa riconosca, non più implicitamente, ma solennemente, l’autenticità divina del grande Segreto, rivelandone la terza parte. Tale divulgazione sarà, ne siamo sicuri, l’atto decisivo che segnerà l’alba del risollevamento della Chiesa. Ed è precisamente questo atto che Satana vuole impedire. Perché è con lo scopo evidente di disprezzare Fatima e il suo temibile Segreto che egli moltiplica per tutto il mondo, da vent’anni, le sue false apparizioni. Per quanto ci concerne personalmente, affrettiamo l’ora della grande rinascita cattolica promessa, mettendo già in pratica nella nostra propria vita, senza più attendere, le grandi richieste della Madonna: recitiamo il rosario quotidiano. Portiamo il santo scapolare di Nostra Signora del Carmelo, come segno della nostra consacrazione al suo Cuore Immacolato; pratichiamo la Comunione riparatrice dei primi sabati del mese; recitiamo con amore le piccole preghiere dell’Angelo e della Madonna, così belle e così ricche. Compenetriamoci dei loro messaggi. Infine, secondo le parole di Nostro Signore a Suor Lucia, dedichiamoci alla vera penitenza, alla vera mortificazione che costituisce il compimento esatto del nostro dovere di stato. Noi contribuiremo così più efficacemente alla salvezza della nostra anima, a quella del nostro prossimo e al risollevamento della Chiesa, per mezzo della dolce e potente mediazione del Cuore Immacolato di Maria. Così facendo, noi affretteremo l’ora del Suo trionfo finale, preludio necessario del regno universale del Sacro Cuore di Gesù.
.
.
NOTE
1 Traduzione dall’originale francese Apparitions a Medjugorje? («Apparizioni a Medjugorje»?), a cura di Padre Edoardo Martinelli o.c.d. Il presente articolo è apparso in più puntate sulla rivista francese La Contre-Réforme au XXe siécle (dal numero di maggio del 1984 a quello di giugno del 1985).
2 Cfr. P. A. Poulain s.j., Des grâces d’oraison. Traité de théologie mystique («Delle grazie d’orazione. Trattato di teologia mistica»), Parigi 1906, pagg. 293-294.
3 Ibid., pag. 36.
4 Cfr. J.-B. Boucher, Madame Acarie, Parigi 1892; cit. in H. Bremond, Histoire du sentimente religieux («Storia del sentimento religioso»), vol. II, pagg. 69-71. Il grassetto è nostro.
5 Cfr. Mons.. L. Cristiani, Presence de Satan dans le monde moderne («Presenza di Satana nel mondo moderno»), Ed. France-Empire, 1960, cap. «Le diavolerie di Lourdes», pagg. 59-91.
6 Cfr. «Les phénomès mystique distingué de leurs contrefaçons humaines et diaboliques», («I fenomeni mistici distinti dalle loro contraffazioni umane e diaboliche»), in Traité de théologie mystique («Trattato di teologia mistica»), vol. II, pag. 24, Ed. Lethielleux, 1923.
7 Cfr. M. Ljubic, La Vierge Marie apparaît en Yougoslavie («La Vergine Maria appare in Iugoslavia»), Ed. du Parvis, Hauteville 1984, pag. 14.
8 Ibid., pag. 59.
9 Ibid., pagg. 19-31.
10 Cfr. S. Kraljevic, Les apparitions de Medjugorje («Le apparizioni di Medjugorje»), Ed. Fayard, 1984, pag. 47.
11 Cfr. P. T. Vlasic o.f.m., Yougoslavie, Medjugorje et la Sainte Vierge, Reine de la Paix («Iugoslavia, Medjugorje e la Santa Vergine, Regina della Pace») Ed. Téqui, 1984, pag. 47.
12 Cfr. M. Ljubic, op. cit., pagg. 135-136, 154.
13 Ibid., pag. 45.
14 Cfr. S. Kraljevic, op. cit., pag. 86.
15 Ibid., pag. 85.
16 Cfr. Mons. F. Trouchu, Sainte Bernadette Soubirous, Ed. Émmanuel Vitte, 1954, pag. 84.
17 Cfr. R. Faricy-L. Rooney, Medjugorje, Marie Reine de la Paix, Ed. Téqui, 1984, pag. 51.
18 Cfr. S. Kraljevic, op. cit., pag. 58.
19 Ibid., pag. 59.
20 Cfr. R. Faricy-L. Rooney, op. cit., pag. 68.
21 Cfr. S. Kraljevic, op. cit., pag. 58.
22 Cfr. M. Ljubic, op. cit., pag. 58.
23 Ibid., pag. 69.
24 Cfr. S. Kraljevic, op. cit., pag. 59.
25 Ibid.
26 Cfr. M. Ljubic, op. cit., pag. 160.
27 Cfr. R. Faricy-L. Rooney, op. cit., pag. 68.
28 Cfr. M. Ljubic, op. cit., pag. 102.
29 Ibid., pag. 73.
30 Cfr. R. Faricy-L. Rooney, op. cit., pag. 38.
31 Ibid., pag. 28.
32 Cfr. M. Ljubic, op. cit., pagg. 53-54.
33 Cfr. La Contre-Réforme au XXe siécle, giugno 1984.
34 Cfr. S. Kraljevic, op. cit., pag. 28.
35 Ibid., pag. 35.
36 Cfr. M. Ljubic, op. cit., pagg. 146, 152.
37 Ibid., pag. 128.
38 Madre è uno dei leader del Movimento Carismatico francese (N.d.R.).
39 Cfr. Y. Bubalo o.f.m., Je vois la Vierge. Aînée des voyants de Medjugorje, Vicka raconte les apparitions et son extraordinaire expérience («Io vedo la Vergine. La maggiore dei veggenti di Medjugorje, Vicka racconta le apparizioni e la sua straordinaria esperienza»), pagg. 162-163. Padre Bubalo è un francescano croato scismatico, apologista ed entusiasta delle «apparizioni». Padre Laurentin ha scritto la prefazione della versione francese; Ed. O.E.I.L., 1984.
40 Testimonianza del Dr. Madre.
41 Cfr. S. Kraljevic, op. cit., pag. 43.
42 Cfr. P. R. Laurentin, Dernière nouvelles des apparitions de Medjugorje («Ultime novità sulle apparizioni di Medjugorje»), Appendice n° 1 del libro, pag. 9.
43 Ibid., pagg. 3-4.
44 Ibid., pagg. 33-49.
45 Cfr. Y. Bubalo o.f.m., op. cit., pag. 126.
46 Ibid., pag. 100.
47 Cfr. P. R. Laurentin, Pentecôtisme chez les catholiques. Risques et avenir («Il Pentecostalismo presso i cattolici. Rischi e avvenire», pagg. 241-250.
48 Cfr. P. E. Tardif, Jésus a fait de moi un témoin («Gesù ha fatto di me un testimone»), Ed. Cahiers du Renouveau, 1984, pagg. 81, 132.
.
Fine della prima parte
fonte: www.crisinellachiesa.it
http://www.riscossacristiana.it/le-false-apparizioni-di-medjugorje-di-pucci-cipriani/
Venerdì 3 luglio 2015 pubblicheremo, infine, “Come discernere le vere dalle false apparizioni”, traduzione di un estratto (pagg.1-15) del saggio : “Des apparitions en general et de Medjugorje en particulier” a cura di Antonio Casazza.
Con queste pubblicazioni – vada il mio più vivo ringraziamento allo scrittore Paolo Baroni – penso di aver reso anche omaggio alla memoria di don Mario Faggi, decano del clero fiorentino scomparso il 22 giugno us, e al suo apostolato (AMDG).
Pucci Cipriani
Presentazione
Non vi è forse nessuno che, sentendo pronunciare il nome di Medjugorje, non pensi ora alle reazioni razionalistiche degli scettici, ora ai facili entusiasmi di molti cattolici, ora alla prudenza di quei fedeli che, animati da quelsensus Ecclesiæ che sempre ha preservato i nostri padri dall’errore e dalle deviazioni in materia di apparizioni e fenomeni analoghi, hanno saputo formulare un giudizio equilibrato su quella che potrebbe definirsi l’apparizione più importante della fine del XX secolo. Non si può certo negare che il disorientamento – sia in campo ideologico che in campo dottrinale – di quest’epoca postconciliare abbia portato, come conseguenza inevitabile, all’eliminazione del criterio stesso di giudizio, rendendo così quasi impossibile un’autentica opera di discernimento. Tale disorientamento è evidente soprattutto quando l’ambito in cui esso regna pare sfuggire ad un principio razionale d’esame. Effettivamente, parlare di principio razionale per i fenomeni preternaturali sembrerebbe, a prima vista, contraddittorio, quando si crede – a torto – o che quanto riguarda la religione possa trovare solo ed esclusivamente una spiegazione scientifica, prescindendo da ogni altra considerazione soprannaturale (così i razionalisti)…, o che ogni spiegazione, vuoi scientifica vuoi filosofica, sia impossibile, come se religione e irrazionalità fossero sinonimi d’uno stesso concetto (così i carismatici, i pentecostali e buona parte dei progressisti). Diffidenza, se non rifiuto aprioristico da un lato, cieca ed irresponsabile creduloneria dall’altro: entrambi eccessi di un principio che trova solo nel criterio cattolico la sua espressione corretta.
I nostri padri, Abramo, Isacco, Giacobbe, Mosé, Davide e Salomone furono protagonisti di avvenimenti non dissimili da quelli di Medjugorje; la stessa Vergine Maria, nella sua abitazione di Nazareth, dovette formulare un giudizio sull’apparizione dell’Arcangelo Gabriele; così San Giuseppe per la fuga in Egitto, e così moltissimi Santi fino ai nostri giorni: Fatima (1917) è uno dei casi più clamorosi e recenti. Come guardare allora a Medjugorje, che da parte di non pochi cattolici ha suscitato un entusiasmo non comune e un «risveglio», almeno presunto, della fede di molti?
Lo scopo di questa pubblicazione è proprio quello di fare luce sui fatti accaduti in quella piccola località dell’ex Iugoslavia, divenuta una delle più importanti mète di pellegrinaggio. Quest’opera vuole essere un contributo, per quanto modesto, su questo tema gravido di conseguenze in materia di fede. Il nostro criterio di giudizio è quello della santa Chiesa cattolica, che nella sua bimillenaria saggezza ha sempre fornito ai suoi figli quell’indispensabile chiave di lettura con cui interpretare gli avvenimenti di natura soprannaturale, con la certezza, fondata sulla promessa stessa del nostro divino Salvatore, di non deviare dall’ortodossia della fede.
– Ci sono apparizioni a Medjugorje?
Ho redatto lo studio in oggetto basandomi sulle testimonianze dei «veggenti» di Medjugorje alla luce del dogma, fondandomi sulle direttive ed esperienze tradizionali della Chiesa circa la valutazione dei fenomeni di questo tipo e, in particolare, ponendo gli avvenimenti iugoslavi a confronto con le apparizioni e i messaggi della Madonna a Fatima, che hanno ottenuto la debita autenticazione della Chiesa. Gli specialisti di teologia mistica ci forniscono numerosi criteri di discernimento chiari e precisi, che permettono di distinguere le manifestazioni divine autentiche da tutte le loro contraffazioni: sia che si tratti di imposture, di turbe psico-patologiche o di interventi demoniaci; questi tre elementi, d’altronde, combinano molto spesso, in maniera inestricabile, la loro azione al servizio dell’errore e del male.
Non si tratta solamente di stabilire la salute fisica e il buon equilibrio psichico dei «veggenti», e nemmeno di indagare nella loro vita morale e spirituale. Questi criteri sono necessari, ma non sufficienti. Non è sufficiente dimostrare, secondo le regole della dinamica di gruppo, che i «veggenti» non siano sotto l’influenza di alcun leader, come sembra credere Padre Slavko Barbaric o.f.m. (1946-2000), giovane francescano di Medjugorje, che, grazie a quest’unica constatazione, si ritiene giustificato a concludere che si tratti di intervento celeste!
I criteri decisivi sono di ordine obiettivo; essi si riferiscono alla natura e al contenuto dottrinale dei fatti presentati come provenienti da Dio. Questi sono criteri sicuri e prioritari, giacché né Dio né la Vergine Maria sono degli sconosciuti per la Chiesa. È per questo che «è sufficiente che un solo punto certo sia contraddetto in fatto di dogma […] per potere affermare che chi parla non è inviato da Dio» 2.
D’altra parte, Dio non suole intervenire in maniera straordinaria senza motivo evidente. Se il messaggio ricevuto è banale e non fà che ripetere luoghi comuni o parole di apparizioni precedenti, esso è sospetto. Ricordiamoci, inoltre, che se un’apparizione autentica dev’essere vera, buona e degna di Dio in ogni sua parte, un’apparizione illusoria o diabolica, al contrario, non è mai interamente malvagia. L’inganno va a volte molto lontano e la contraffazione può presentare delle somiglianze notevoli con le manifestazioni divine autentiche.
La storia della Chiesa ce ne fornisce esempi famosi. Tale fu nel XVI secolo quella di una certa Aimée Pignolet de Fresnes, in religione Madeleine de la Croix (1810-1889), francescana di Cordova, votata fin dall’infanzia al demonio, che, per trentotto anni, trasse in inganno i più grandi teologi, i Vescovi, i Cardinali dando tutte le apparenze di un’anima dotata di carismi straordinari 3.
L’esempio di Nicole Tavernier, a Parigi, durante i guai della Lega (l’associazione dei cattolici di Francia nel XVI secolo; N.d.R), può essere forse ancora più stupefacente. «Ella aveva la reputazione di essere una santa e di operare miracoli. Di fatto, ella prediceva l’avvenire, aveva delle estasi, delle visioni e rivelazioni, e compiva degli incontestabili prodigi. Digiunava e parlava senza posa della necessità di fare penitenza per uscire dalle condizioni in cui ci si trovava. Essa annunciava che, se ci si fosse pentiti dei proprî peccati, si sarebbe vista la fine delle calamità pubbliche. Dietro suo incitamento, la gente si confessava e si comunicava. In diverse città della Francia si ordinarono perfino delle processioni. Ed ella stessa ne fece fare una a Parigi alla quale assistette il parlamento accompagnato dalla corte e da un gran numero di cittadini. Ma presto la Beata Maria dell‘Incarnazione (1566-1618) riuscì a smascherarla, dimostrando che il demonio era l’autore di tutto quanto, in essa, si vedeva di straordinario, e che egli sapeva perdere un po‘ per guadagnare molto» 4. Ciò significa che nel dominio dei fenomeni soprannaturali straordinari, la potenza del demonio è immensa. Con il permesso di Dio, egli ha il potere di apparire sotto le sembianze di «angelo di luce» e persino di apparire sotto l’aspetto esterno di Nostro Signore o della Vergine Maria, come fece a Lourdes davanti ad una cinquantina di veggenti dopo il ciclo di apparizioni a Bernadette Soubirous (1844-1879) 5. Ed egli può allora operare tutti i tipi di prodigi e di inganni: estasi, levitazioni, fenomeni luminosi, rumori insoliti, predizioni, parlare in lingue, senza omettere i discorsi pii e gli inviti all’ascesi più rigorosa. Le concessioni alla verità e al bene non gli costano niente, purché poi a lungo andare gli riesca di insinuare qualche errore nocivo per le anime e pericoloso per la Chiesa. Tuttavia, la teologia ci insegna che Dio non permette mai al male di rivestire tutte le apparenze del bene. «Mentre la visione divina – nota Mons. Albert Farges (1848-1926) – è sempre conforme alla gravità e alla maestà delle cose celesti, le figure diaboliche hanno infallibilmente qualche cosa di indegno di Dio, di ridicolo, di stravagante, di disordinato e di irragionevole» 6. Forti di questo avvertimento, apriamo ildossier di Medjugorje.
– Le prime apparizioni… «piangono e sono turbati»
Facendo riferimento alle prime apparizioni (24-30 giugno 1981), occorre notare come, in diversi punti del loro racconto, i «veggenti» appaiano turbati e impauriti. Al di là del timore reverenziale che suscitano sempre le apparizioni celesti, essi dimostrano uno stupefacente panico. Tutte le testimonianze più sicure concordano. I veggenti sono stati presi da un terrore, da un panico sorprendenti alla vista dell’«Apparizione»: Ivanka Ivankovic, Mirjana Dragicevic e Marjia Pavlovic avevano appena visto la «Vergine».
Poi arrivò Vicka Ivankovic: «Allora Vicka raggiunse le due ragazze che, con eccitazione e a voce alta, le dissero di avvicinarsi. “Che cosa succede? C’è un serpente”? (sic). “No, niente serpenti”! Vicka accorse, ma la vista dell’apparizione la terrorizzò a tal punto che, presa dalla paura, si tolse le scarpe e fuggì» 7. «Il primo giorno – ella dirà più tardi – abbiamo tutti urlato facendo delle boccacce» 8. Vicka raccontò la stessa cosa a Padre Janko Bubalo o.f.m.: «Mi sono tolta le scarpe e, a piedi nudi, sono fuggita correndo come una pazza […]. Arrivata vicino al villaggio, sono scoppiata in singhiozzi; era irresistibile».
Poi, ella decise di tornare: «Tutta singhiozzante, ho domandato a Ivan di accompagnarmi». Essi salgono e, da lontano, vedono l’«Apparizione»: «Ivan fuggì immediatamente, scavalcando un muro di cinta e lasciando le mele e tutto quello che aveva». L’«Apparizione» fece segno alle ragazze di avvicinarsi, ma «noi non l’abbiamo fatto: avevamo troppa paura»! Al ritorno, racconta Vicka, «mi sono gettata sul divano e non smettevo più di piangere, piangere» 9. Com’è strano tutto questo!
Quale contrasto con l’indicibile pace e la gioia traboccante che aveva riempito l’anima di Bernadette, dei piccoli veggenti di Pontmain o dei tre pastorelli di Fatima! Quanto siamo lontani dalla piccola Giacinta Marto (1910-1920) che, nel suo giubilo, non poteva trattenersi dall’esclamare senza posa: «Oh che bella Signora! Oh che bella Signora»! Molte altre stranezze vengono riportate dai documenti, come il seguente racconto di Vicka: «Erano le 6,30 di sera. Pioveva un po’ e cominciava a farsi scuro. L’ho vista veramente bianca. Ho visto il suo abito, i suoi capelli neri. Portava qualcosa nella mano destra che copriva e scopriva senza posa, ma non ho potuto vedere cosa fosse».
– Strani incidenti di un‘apparizione
Ecco un’apparizione veramente stupefacente: «Secondo le testimonianze dei veggenti, essi vedono, prima che la Vergine appaia, una luce nella quale essa si rende poi visibile» 10. Ora, ecco quello che Padre Tomislav Vlasic o.f.m. ci racconta di Mirjana: «Un giorno, mentre attendeva la Santa Vergine, ella ha visto la luce, e dalla luce è uscito il diavolo sotto le sembianze e le vesti di Maria, ma egli aveva un viso nero, orribile e la guardava con degli occhi penetranti».
E le propose tutti i piaceri del mondo, che Mirjana rifiutò. «Dopo un po’ la Santa Vergine è venuta e le ha detto: “Scusami per quanto è successo (sic); ma lo dovevi vedere per sapere chi è, e sapere anche che avrai delle tentazioni nel mondo”» 11. Luce divina… Satana che ne sorge, mezzo diabolico, mezzo sotto le sembianze di Maria… Ritorno della «Vergine» che ha programmato tutta la sequenza. In definitiva, chi è apparso?
– La Vergine Maria sminuita
Bisogna poi notare come la Madonna risulti diminuita da queste apparizioni, e come la nuova immagine che ne risulta sia del tutto paragonabile alla visione che i protestanti hanno di Lei. Non è, secondo Medjugorje, Colei che concede grazie – secondo la teologia di San Pio X (1835-1914), di Pio XII (1876-1958), di tutti i grandi apostoli di Maria e anche della Vergine stessa a Rue du Bac e a Fatima, dove Ella apparve con le mani inclinate verso i veggenti con dei raggi luminosi che ne emanavano, a significare le grazie che Ella spande sulle anime, ma Colei che prega Dio 12. Che la Vergine Maria interceda per noi, lo sappiamo bene dato che La supplichiamo cinquanta o cento volte al giorno di pregare «per noi peccatori», ma che Ella sia ridotta, Lei, la «tutta Santa», l’Immacolata Madre di Dio, nostra Madre, nostra Mediatrice e Corredentrice, a ricoprire questo ruolo esclusivo di «orante» sullo stesso piano di tutti i fedeli, è molto sospetto nella nuova teologia di Medjugorje. Dettagli significativi: la «Vergine» iugoslava dal mantello grigiastro, «di un grigio… caffè e latte… tendente al blu (sic)» 13, appariva con le mani aperte e le palme rivolte verso il cielo, nella posizione di orante rimessa in voga dai carismatici. E la sua statua, nella chiesa parrocchiale, è installata nel mezzo della navata, fra i fedeli, a pari livello con essi… Ella non è più Colei che noi preghiamo, ma colei che prega con noi, l‘animatrice privilegiata del popolo carismatico. La «Vergine» di Medjugorje sembra preoccupata del fatto che ci si possa aspettare troppo da Lei. Ella stessa ce ne avverte: «Io non posso guarirvi. Dio solo può guarire. Pregate. Io pregherò con voi. Approfondite la vostra fede. Digiunate, fate penitenza. Io vi aiuterò per quello che è in mio potere di fare. Dio viene in aiuto di tutti. Io non sono Dio (sic). Ho bisogno che le vostre preghiere e i vostri sacrifici mi aiutino» 14. E non è tutto: non solo questa «Vergine» prega con i peccatori, ma anche come i peccatori, come se non fosse l‘Immacolata. Precisamente l’8 dicembre 1981, Essa apparve ai «veggenti» «molto preoccupata». «Ella si inginocchiò, aprì le mani, le rivolse verso il cielo e cominciò a pregare: “Figlio mio beneamato, se tu vuoi, perdona questi gravi e numerosi peccati con i quali l’umanità ti offende”. Quando ebbe finito la sua preghiera personale, ella recitò il Padre Nostro e il Gloria con i ragazzi, poi disse loro che ella pregava così tutti i giorni (sic) ai piedi della croce» 15.
Questa volta non è più un dettaglio, non potrebbe nemmeno essere una svista in quanto abbiamo notato almeno una dozzina di volte delle testimonianze dei «veggenti» che affermano che la Vergine ha l’abitudine di recitare il Pater con loro. L’Immacolata direbbe dunque al Padre, come noi tutti: «E rimetti a noi i nostri debiti… E non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male»? Ciò è almeno sorprendente. Tanto più che a Lourdes, Ella teneva visibilmente le labbra chiuse durante tutte leAve Maria e i Pater, che Bernadette recitava da sola. La Vergine, inchinandosi, pronunciava solamente il Gloria Patri, l’unica preghiera del Rosario che Essa possa effettivamente pronunciare senza incongruenze 16.
– Una fede pluralista
Ne consegue che la fede proposta dalla «Vergine» di Medjugorje sia pluralista e non conforme al dogma cattolico. In effetti, spiega l’«Apparizione», per Dio tutte le religioni si equivalgono: «In Dio non ci sono né divisioni né religioni; siete voi, nel mondo, che avete creato le divisioni» 17. Tutti i veggenti, testimonia Padre Svetozar Kraljevic o.f.m., sono d’accordo nel dire che la Vergine afferma che in Dio non ci sono riguardi particolari per nessuno. Certo! Ma questa affermazione della Sacra Scrittura significa solamente che Dio non esclude a priori nessuno dalla Sua unica e vera Chiesa, e non che ai Suoi occhi tutte le religioni si equivalgono. Perciò le religioni, come mezzi per dividere la gente, non esistono. Le differenze esistono perché i credenti si sono separati gli uni dagli altri. In altre parole, le nostre barriere religiose non salgono fino a Dio, che considera tutte le religioni con uguale benevolenza: «Dio dirige tutte le confessioni come un re i suoi sudditi, per mezzo dei suoi ministri» 18. Questo porta naturalmente a quello che può essere definito «il primo comandamento» di Medjugorje: «Tu rispetterai la religione d’altri»: la conseguenza è che noi abbiamo il dovere tassativo di rispettare i credenti – o non credenti – di tutte le convinzioni. La «Vergine» di Medjugorje dice che «dobbiamo rispettare ogni persona nella sua fede. Nessuno deve essere disprezzato a causa delle sue convinzioni lungo il cammino della sua vita» 19. «Ella ha anche detto molto spesso – riferisce Mirjana – che i credenti, soprattutto nei villaggi, si separano troppo dagli ortodossi e dai musulmani. Ciò non è bene». Sì, ed ella osa anche affermare che questo rispetto della libertà religiosa è parte integrante della nostra fede: «Voi non credete se non rispettate le altre religioni, musulmana e serba. Voi non siete cristiani se non le rispettate» 20. Padre Vlasic pose ugualmente alla veggente la domanda di rigore: «Se la religione musulmana è buona, qual’è il ruolo di Gesù Cristo»? Mirjana ignora l’obiezione:«Non ne ho parlato con la Vergine. Ella mi ha solamente spiegato quello che ho appena detto. Ella ha detto: “Soprattutto nei villaggi, manca l‘unità delle religioni. Bisogna rispettare la religione di ciascuno e conservare la vostra per voi stessi e per i vostri figli”» 21. Siamo in pieno indifferentismo conciliare.
– Bisogna promuovere la pace
Poi subentra il leitmotiv «pace, pace»: «Bisogna pregare e digiunare; bisogna convertirsi e promuovere la pace […]. Il messaggio più importante è la pace. Ella l’ha sottolineato» 22. E ha incoraggiato molto esplicitamente Giovanni Paolo II (1920-2005) a continuare i suoi sforzi in questo settore, e perciò a portare avanti la sua politica di apertura nella maniera più ampia possibile, senza escludere nessuno, senza nessun pretesto religioso o ideologico. In breve, ecumenismo e apertura all’Est.
Ecco, in effetti, il suo messaggio per Karol Wojtyla: «Egli dovrebbe considerarsi come il Padre di tutte le genti e non solamente dei cristiani. Che propaghi instancabilmente e coraggiosamente il messaggio della pace e dell’amore di tutti gli uomini […], ed estenda la fede su tutti i popoli, perché noi siamo quasi tutti uguali (!?), e che persista nel suo cammino» 23. Che si affretti a consacrare la Russia al Cuore Immacolato di Maria, in obbedienza alle Sue richieste di Fatima, perché Suor Lucia dos Santos (1907-2005) non ha mai cessato di ripetere a/e contro tutti che questa consacrazione non è ancora stata fatta, e che questa è l’urgente condizione per la conversione della Russia da cui dipende la conversione del mondo? No! Stranamente, nel corso delle sue mille apparizioni, nei ripetuti messaggi che ella ha fatto trasmettere al Santo Padre, non ha ancora avuto il tempo di dirlo. L’ha forse dimenticato?
– Un‘apostasia dichiarata
Sembra che il Terzo Segreto di Fatima, il più grave, il più drammatico, che avrebbe dovuto essere divulgato non oltre il 1960, dato che esso concerne più direttamente la nostra epoca, inizi precisamente con un riferimento a quei dogmi della fede cattolica di cui la Vergine Maria è guardiana suprema: «In Portogallo si conserverà sempre il dogma della fede»; segue il testo non pubblicato del Terzo Segreto. È questo stesso dogma cattolico, che la strana «Apparizione» di Medjugorje insegna a disprezzare e a calpestare. Servono precisazioni? Se gli «ortodossi», i cui orgogliosi pastori si sono separati dall’unità cattolica e rifiutano di credere nell’infallibilità pontificia, nell’Immacolata Concezione e nell’Assunzione della Santissima Vergine Maria; se i musulmani, la cui dottrina schernisce la Santissima Trinità e nega l’Incarnazione redentrice di Cristo, sono «uguali ai cattolici» davanti a Cristo stesso e alla Madre Sua, è lo stesso che dire che non c‘è più nessuna vera religione, ma che tutte sono uguali, e perciò necessariamente false; allora, la Chiesa romana non è più l’unica Sposa del Figlio di Dio fatto Uomo, la Chiesa una e perfetta, la sola Santa, Cattolica e Apostolica, attraverso la quale tutti gli uomini senza eccezione sono chiamati alla salvezza, unendosi ad essa in maniera visibile o invisibile, e fuori della quale non ci può essere che la perdizione eterna per chiunque si ostini, in piena conoscenza di causa, a rifiutare di entrarci. Che la Vergine Maria ami teneramente, misericordiosamente, coloro che hanno la disgrazia di essere lontani dalla Chiesa, che Ella chieda insistentemente che si preghi per loro e che li si aiuti in tutte le maniere per indurli ad entrarvi affinché anch’essi divengano Suoi figli, questo è sicuro! É quello che ha fatto a Fatima, invitando, in ciascuna delle sue apparizioni, a pregare e a sacrificarsi «per la conversione dei poveri peccatori». Questo era anche lo scopo principale della Sua visita, come quello del Suo Angelo precursore. Bisogna credere, adorare, sperare, amare, «per tutti quelli che non credono, che non adorano, che non sperano, che non amano» Dio.
Bisogna che «il Papa e tutti i Vescovi del mondo cattolico» si sostituiscano alla gerarchia scismatica in errore al fine di riparare per i crimini del comunismo ateo e di compiere la consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria che otterrà la sua conversione. A Medjugorje, al contrario, l’«Apparizione» non chiede mai «riparazione» per ottenere ai peccatori, agli scismatici, agli eretici, o ai pagani, musulmani o atei, la grazia della loro conversione…
No! Ella ordina ai preti e ai fedeli cattolici di «rispettare le loro convinzioni»: «Noi dobbiamo rispettare ciascuno nella sua fede», ella ordina seccamente, ma, stranamente, in questo settore, e solo in questo settore; essa si mostra imperiosa; si tratta di un dovere primordiale, assoluto 24. «Nessuno deve essere condannato», ella dice ancora 25. Ma c’è una categoria di credenti che ella fustiga con veemenza: sono quei cattolici che non rispettano le altre religioni come uguali alla loro. «Voi non credete, se non rispettate le altre religioni, musulmana e ortodossa. Voi non siete cristiani se non le rispettate». É Mirjana che riferisce queste frasi della «Vergine».
– Medjugorje contro Fatima
Nel suo grande Segreto, la Vergine di Fatima formulò delle richieste: «Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato». E per fare ciò, Egli vuole che il Santo Padre approvi e incoraggi la devozione riparatrice dei primi cinque sabati del mese in suo onore. Egli vuole anche che si consacri la Russia a questo Cuore Immacolato, in unione con tutti i Vescovi del mondo cattolico, in un atto pubblico e solenne di consacrazione e di riparazione. Medjugorje ignora queste richieste. Il Segreto di Fatima annuncia che se non si obbedirà a queste precise richieste della Madonna, la Russia comunista sarà il flagello terribile con il quale Dio castigherà la Chiesa e il mondo intero. L’«Apparizione» di Medjugorje ignora questo castigo. Essa non denuncia gli errori della Russia bolscevica come la causa maggiore delle guerre che sono avvenute nel mondo, delle persecuzioni alla Chiesa. No!… L’ultimo Segreto di Fatima profetizza senza dubbio la terribile crisi, vera apostasia annunciata dalle Scritture, che scuote la Chiesa dal 1960. Medjugorje ignora questa apostasia e si pone, al contrario, in questa grande corrente conciliare e postconciliare che distrugge la fede cattolica esaltando l’uguaglianza di tutte le religioni. Ecco poi il contrasto più evidente: Medjugorje ignora la grande speranza di Fatima. Perché il grande miracolo, visibile, tangibile, promesso dal 1917, sarà la conversione meravigliosa della Russia scismatica, che si trascinerà dietro il mondo intero, alla fede cattolica e all’unità di Roma. «Il Santo Padre mi consacrerà la Russia, che si convertirà». Egli tarderà, ma lo farà e il miracolo avrà luogo, realizzando il trionfo universale dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria: «Alla fine, il mio Cuore Immacolato trionferà». A Medjugorje, questa grande speranza che Dio ha voluto darci all’alba di questo secolo apostata, come inesauribile sorgente di conforto, di pazienza e di coraggio, in quest’ora, che senza dubbio è la più grave di tutta la storia della Chiesa, questa grande luce che rischiara già la nostra notte, è spenta e sparisce, soffocata da un ammasso di profezie senza senso.
– «Questo secolo è sotto il potere del demonio»
La «Vergine» di Medjugorje afferma che questo secolo è dominato da Satana. Sì, questo secolo sembra proprio sotto il potere del demonio e mai la Chiesa è stata più duramente provata dalle potenze sataniche arrivate ad infiltrarsi fin nel suo seno. Seguendo Padre Joaquin Maria Alonso c.m.f., l’esperto ufficiale di Fatima, abbiamo delle solide ragioni di ritenere che il Terzo Segreto di Fatima riguardi precisamente questa infiltrazione di Satana nel seno stesso della Chiesa per fomentarvi l’apostasia universale.
Ebbene, leggiamo attentamente il racconto della visione di Mirjana. Il regno di Satana vi è affermato con forza. Ma viene fatto per stornare subito l’attenzione dal grande male di cui soffrono la Chiesa e il mondo denunciato dalla Vergine di Fatima: il grave pericolo dell‘apostasia. «Già ora – avrebbe dichiarato la «Vergine» – il demonio comincia a perdere il suo potere (?!) ed è diventato molto aggressivo: distrugge i matrimoni, provoca divisioni fra i preti, ossessioni e omicidi» 26. E questo è tutto? É tutto.
Nel colloquio di Mirjana con Padre Vlasic, la manovra di diversione è ancora più grossolana: «In che cosa è particolarmente attivo il diavolo nei nostri giorni? La Vergine ti ha detto attraverso chi e in che cosa egli si manifesta maggiormente»?, egli domanda. La domanda riveste il più grande interesse, e la risposta è grottesca: «Soprattutto attraverso coloro che non hanno un carattere equilibrato, le persone divise interiormente, squartate (sic)» 27.
– Apparizioni programmate?
È mia opinione che queste «apparizioni» siano chiaramente false in quanto contrarie al dogma e al messaggio di Fatima, la cui autenticità è garantita dalla Chiesa, e che siano state programmate nel contesto di un movimento apostata internazionale, il Rinnovamento Carismatico che si è infiltrato nella Chiesa con il sostegno di certi membri della Gerarchia. In particolare, per far luce su queste infiltrazioni, occorre avvalersi degli scritti stessi di Padre René Laurentin, uno dei maggiori apologisti delle apparizioni iugoslave, teologo progressista al Concilio Vaticano II, noto per le sue tesi «minimaliste» tendenti alla riduzione dell’importanza della Madonna nella Chiesa.
Leggendo quanto segue, teniamo presenti le parole della veggente di Fatima suor Lucia Dos Santos, nel messaggio del 22 maggio 1958 a Padre Augustin Fuentes, postulatore della causa di beatificazione degli altri due pastorelli, Giacinta e Francesco Marto (1908-1919) :«Lo dica, Padre, che il demonio sta attaccando la battaglia decisiva contro la Madonna, perché quello che affligge il Cuore Immacolato di Maria e il Sacro Cuore di Gesù, è la caduta delle anime religiose e sacerdotali. Egli sa che i religiosi e i sacerdoti, abbandonata la loro eccelsa vocazione, trascinano molte anime all‘inferno» E aggiunge: «Il demonio vuole impadronirsi delle anime consacrate; tenta di corromperle per indurre gli altri all’impenitenza finale. Usa tutte le astuzie, perfino suggerendo di aggiornare la vita religiosa».
Padre Laurentin era a conoscenza delle apparizioni iugoslave prima dell’avvenimento? Domanda oziosa? No, perché diversi suoi confratelli carismatici erano misteriosamente stati avvertiti: «Un prete tedesco, Padre Heribert Muhlen, docente di Dogmatica alla facoltà di Teologia di Paderborn – responsabile del Movimento Carismatico in Germania – tenne una conferenza a Zagabria qualche anno fa. Nel corso della sua esposizione, egli disse ai preti e agli altri dell’uditorio: “Nel vostro paese, Dio sta preparando delle grandi cose che avranno un’influenza profonda sul destino dell’Europa intera”»! 28.
In Italia, un prete che si dice stigmatizzato, annunciò diversi anni prima le apparizioni ad un gruppo di fedeli dei dintorni di Medjugorje: «La Santa Vergine visiterà presto la vostra patria» 29. Infine, nel maggio del 1981 a Roma, il Padre canadese Emiliano Tardif (1928-1999), uno dei massimi rappresentanti internazionali del Rinnovamento nello Spirito, profetizzò a Padre Tomislav Vlasic: «Non abbiate paura, vi mando mia Madre» 30. Se è lecito dubitare dell’origine divina di queste profezie carismatiche, una domanda è d’obbligo: quella sul direttore generale d’orchestra!
– Un prete sconosciuto
Per dimostrare che i «veggenti» di Medjugorje non avevano subito nessuna influenza da parte del clero, ci si assicura «che nessuno dei preti della parrocchia li conosceva». Ma allora, non avrebbero mai frequentato il catechismo? Non si sarebbero mai confessati? Non sarebbero mai andati a Messa? Ci si sta mentendo. Le risposte dei «veggenti» a Padre Ljudevit Rupcic o.f.m., fanno supporre che prima del giugno 1981 essi fossero tutti dei cristiani mediocri, episodici e superficiali. Ma non senza contatti con questo o quel membro del clero.
Padre Petar Ljubicic o.f.m. afferma, senza premunirsi, che «i veggenti, quell’anno, seguivano l’istruzione religiosa presso un altro sacerdote» 31. Perché non ne dice il nome? Perché Padre Laurentin e tutti gli apologisti di Medjugorje ci nascondono accuratamente questo fatto? Perché Padre Laurentin ci inganna sul ruolo pressoché immediato e determinante di Padre Vlasic nei confronti dei «veggenti»? 32. Una seria indagine si rivela indispensabile su questo punto nella ricerca del direttore d’orchestra.
– Medjugorje e i comunisti
Con il Messaggio di Fatima sempre presente circa il ruolo rivestito dalla Russia e dalle «nazioni senza Dio» nello spargimento dell’errore nel mondo, non è impossibile una stretta connivenza delle autorità comuniste con il Movimento Carismatico. Bisogna notare l’ambiguità dei rapporti esistenti fra il fenomeno delle «apparizioni» e il governo iugoslavo: si afferma da tutte le parti che le autorità comuniste sono violentemente contrarie, come dovrebbe essere, ai pellegrinaggi che si stanno sviluppando in Croazia Erzegovina.
Ora, che cosa ci risulta? Una persecuzione rumorosa, certo, spesso molto penosa, per questa o quella persona – pensiamo ai francescani imprigionati – ma stranamente sempre più inefficace, da tre anni 33. Ciò è sorprendente da parte di un governo marxista. Primo fatto sconcertante: è la polizia comunista che si è incaricata di stabilire la «prova medica» delle «apparizioni», certificando che i «veggenti» erano perfettamente normali psichicamente. Essi furono esaminati il 27 giugno dal Dr. Ante Vujevic che li dichiarò normali 34. Essi lo furono di nuovo il 29 da parte del Dr. Mulija Dzudza che, a sua volta, pronunciò una diagnosi interamente favorevole ai ragazzi 35. Ed entrambe le volte la polizia ebbe la delicatezza di liberarli in tempo affinché potessero assistere all’«apparizione» serale. «Non siamo séttari – scrive Padre Laurentin – e riconosciamo che in materia il governo ateo ha saputo accettare l’obiettività di una diagnosi positiva, confermata da esperti molto diversi» 36.
Non siamo ingenui. Siamo onesti. I marxisti sarebbero dei ragazzini del catechismo? Una volta passi. Ma due diagnosi, una dietro l’altra, rendono il fatto strano nel Paese dove il Cardinale Alojzije Stepinac (1898-1960) rimase in carcere per sedici anni, dopo una specie di processo nel quale egli apparve truce e drogato! Altro enigma. Diversi francescani sono stati messi in prigione. Ma ci si permetta di meravigliarci dell’insigne maldestrezza della polizia iugoslava. Era sufficiente mettere in prigione i «veggenti» con un pretesto qualsiasi, o meglio, internarli in un asilo psichiatrico, per far sì che tutto si fermasse lì.
Ora, il governo ha fatto tutto il contrario. Se avesse davvero deciso di stroncare il pellegrinaggio, questo atteggiamento rimarrebbe incomprensibile. Ad ogni modo, se il parroco Padre Jozo Zovko o.f.m. è stato arrestato, Padre Tomislav Vlasic, molto più adatto a guidare i «veggenti» e a dirigere i pellegrinaggi, gli è succeduto immediatamente, e dall’agosto 1981 è sempre rimasto al suo posto. Tutto il suo entourage di francescani carismatici è rimasto al proprio posto. I Padri Rupcic e Kraljevic si sono visti rifiutare il passaporto per l’estero? Costretti a rimanere a Medjugorje, essi hanno potuto redigere i due primi lavori sulle «apparizioni». Da parte sua, Padre Laurentin ottenne il passaporto senza difficoltà per il suo viaggio di Natale a Medjugorje.
La polizia fu di una cortesia perfino eccessiva nei suoi confronti. Rientrato in Francia, egli pubblicò il suo lavoro che contribuì più di tutto il resto ad assicurare l’avvenire dei pellegrinaggi iugoslavi: 3.000 copie vendute in tre giorni, 50.000 in un mese. In questo periodo, un giornale cattolico iugoslavo pubblicò diversi articoli sui suoi lavori, illustrandoli con la sua fotografia. Il 25 marzo, il nostro esperto internazionale si trovò di nuovo a Medjugorje. E l’Homme Nouveau osò mettere nero su bianco, riportando le frasi di Christian Ravaz: «Queste apparizioni sono una grossa spina nel piede del governo iugoslavo» (1º aprile).
Infine, l’accesso alla collina delle «apparizioni» è stato permesso dal 24 giugno 1983 37, i pellegrinaggi sono autorizzati e le folle vi accorrono già dall’estero. Aggiungiamo: fino al giugno 1989, il numero dei pellegrini a Medjugorje aveva raggiunto gli otto milioni. In breve, parlare di persecuzioni severe del governo marxista contro i pellegrinaggi è una menzogna! Un fatto è sicuro: se l’intenzione fosse stata di assicurare il loro immediato successo, non si sarebbe potuto agire diversamente.
Fu adottata questa abile politica di semi-opposizione, che convince immediatamente: tutte le misure vessatorie, tutte le persecuzioni contribuiscono a garantire la credibilità dei fatti – «È vero, perché i comunisti sono contrari» – mentre una tolleranza troppo apparente avrebbe subito suscitato il sospetto, ottenendo lo stesso risultato di una interdizione netta che avrebbe bloccato tutto. Al contrario, la libertà discreta, ma reale, lasciata ai francescani, ai pellegrini, agli stranieri e alla stampa contribuisce allo sviluppo dei pellegrinaggi e assicura allo stesso tempo la propaganda del regime: alla fine dei conti, si diranno le centinaia di migliaia di curiosi che affluiscono in Erzegovina, il regime comunista non è sempre il Gulag. Esiste un socialismo aperto, tollerante, dal volto umano.
– La «Vergine» di Medjugorje garantisce e incoraggia il Rinnovamento nello Spirito
A questo punto, occorre procedere con un’analisi documentata del Rinnovamento Carismatico traendo le informazioni dai testi dei suoi stessi apologisti, in particolare di Padre Laurentin, ripercorrendo una breve ma precisa storia delle radici di questo movimento nel Pentecostalismo protestante, basandoci, anche in questo caso, sui testi di leader pentecostali. Con la conoscenza di questi fatti, il jigsaw puzzle si completa e gli avvenimenti di Medjugorje appaiono nella loro vera, inquietante luce. É incontestabile che ci sia stata, come dice Padre Laurentin, «un’armonia prestabilita» fra gli avvenimenti di Medjugorje e il Rinnovamento Carismatico. Qui e là, è lo stesso Spirito che si trova all’opera. D’altra parte, e questo è notevole, l’«Apparizione» stessa invita alla pratica dei riti carismatici. La testimonianza del Dr. Philippe Madre 38 è formale: «E Maria procede molto rapidamente, in capo a qualche settimana di apparizioni, a chiedere che si preghi per gli ammalati: “Pregate per i malati! Digiunate per i malati! Imponete loro le mani! Fate loro delle unzioni con olio carismatico (non sacramentali, viene precisato altrove), delle unzioni d’olio benedetto. Tutti i laici lo possono fare, fatelo“». Quando Padre Yanko Bubalo domandò a Vicka: «Come vi è venuta l’idea di imporre le mani ai malati»?, questa rispose senza esitare: «Ciò fà parte del messaggio della Madonna, ce ne ha spesso parlato […]. Naturalmente è nostro dovere farlo, ma anche il vostro […]. Prima vengono le preghiere in nome della Chiesa. Dopo, preghiamo individualmente imponendo le mani su questo o quel malato. A volte, una specie di corrente passa dal malato alle mie mani. Non so che cosa sia, può darsi il suo stato d’animo o qualcosa del genere (?!)» 39.
La «Vergine» di Medjugorje raccomanda anche con insistenza la creazione di gruppi di preghiera carismatici: «Dobbiamo fare un gruppo di preghiera carismatica a Medjugorje»?, le fu chiesto. Ed ella rispose: «Non solamente a Medjugorje, ma in tutte le parrocchie della Iugoslavia» 40. Padre Kraljevic, altro francescano carismatico di Medjugorje, ci tiene a precisarlo: dalle prime settimane dell’agosto 1981 «i veggenti formarono con la Vergine un gruppo di preghiera. La Vergine, a modo suo, divenne membro del gruppo e il suo “pastore” (termine appropriato usato dai carismatici per indicare i loro animatori), pregando, cantando con loro e insegnando» 41.
Ma l’avvenimento più significativo di questa sorprendente convergenza fra le «apparizioni» iugoslave e il Rinnovamento nello Spirito fu il raduno carismatico che ebbe luogo a Medjugorje dal 23 al 25 agosto 1983. Bisogna ascoltare il Dr. Madre, membro della Comunità carismatica del Leone di Giuda e dell’Agnello Immolato, raccontare questo episodio capitale della storia di Medjugorje. Cediamogli la parola: «Dopo qualche mese, si resero conto che si stavano spossando (si parla del “leader spirituale” Tomislav e dei suoi confratelli), che mancava loro come un certo soffio (sic) […]. Ed è per questo che i ragazzi, un giorno, dissero a Maria: “Maria, mandaci un prete che ci insegni veramente a pregare, secondo il cuore di Dio, per la guarigione dei nostri malati”. E Maria rispose: “Se pregherete e digiunerete, allora, sarà possibile”. E sembra davvero, senza alcuna pretesa da parte mia, che la venuta di Padre Tardif corrisponda con l’esaudimento di questa preghiera fatta a Maria dai ragazzi». Esaudimento facile. Padre Tomislav non ebbe che da invitare a Medjugorje Padre Tardif. Quest’ultimo vi si recò e vi soggiornò dal 23 al 25 agosto 1983, accompagnato dal Dr. Madre e da Padre Rancourt. Tutta la parrocchia di Medjugorje, «veggenti», francescani e fedeli si misero alla scuola del maestro carismatico. Egli insegnò loro a profetizzare, a parlare o a cantare in lingue. E la folla ricevette allora «l’effusione dello Spirito Santo» il famoso «battesimo nello Spirito» della sètta battista da cui è uscito tutto il Rinnovamento. Ci furono, si dice, delle guarigioni. «Fu un’immensa scoperta e una grande gioia». Si sentiva «una pace straordinaria», con un’intensità «analoga a quella delle assemblee dei primi cristiani». Il giorno dopo, sul luogo delle «apparizioni», «lo Spirito soffiò e delle guarigioni cominciarono a verificarsi, ad essere annunciate e ad essere confermate immediatamente. E la gente cominciò a parlare, e ci fu una lunga profezia data da Padre Tardif, secondo cui nello stesso luogo […] delle apparizioni iniziali, si sarebbero prodotte in avvenire molte guarigioni». E Padre Tardif ignorava che la «Vergine» aveva detto quasi parola per parola la stessa cosa qualche mese prima a proposito di questo luogo iniziale delle «apparizioni». Ricordiamo che è stato lo stesso Padre Tardif – guarito, racconta egli stesso grazie all’imposizione delle mani di un gruppo carismatico – che aveva profetizzato, nel maggio 1981, la prossima venuta della «Vergine» in Iugoslavia.
Seguì poi una lunga conversazione con una delle «veggenti». La sera, i nostri tre visitatori assistettero all’«apparizione» quotidiana. Una delle «veggenti» trasmise un messaggio speciale della «Vergine» per ciascuno dei tre apostoli del Rinnovamento. «Poi, abbiamo domandato ai quattro veggenti di imporci le mani (dato che noi stessi, per ventiquattr’ore, non avevamo mai smesso di imporre le mani), perché non lasciavamo mai svanire con l’uso quello che avevamo ricevuto in pochi minuti». Durante la celebrazione eucaristica, «il Signore ha moltiplicato i segni. É stata un’immensa effusione di Spirito Santo con molto frutto». Questo dimostra:
– che la «Vergine» di Medjugorje ha promesso ai «veggenti», come grazia di elezione, la venuta degli apostoli del Rinnovamento Carismatico;
– che dal 23 al 25 agosto 1983, sicuramente con l’approvazione e la benedizione dell’«Apparizione», i tre apostoli del Rinnovamento – Padre Tardif, il Dr. Madre e Padre Rancourt – hanno iniziato la parrocchia ai riti pentecostali: «battesimo nello Spirito», parlare in lingue, profezie, ecc…;
– che è lo stesso Spirito che soffia presso i leader carismatici e a Medjugorje.
Serve ricordare che i francescani della parrocchia o dei dintorni che hanno consigliato i «veggenti» o sostenuto la causa delle «apparizioni» sono tutti, senza eccezione, molto legati al Movimento Carismatico? Che anche gli stessi «veggenti» sono impegnati nel Rinnovamento? Anche Padre Laurentin ci tiene a farcelo sapere con discrezione: Durante le vacanze di Natale, Ivan «è mobilitato dai francescani per un raduno carismatico» 42. Egli ci racconta che Ivan e Marija sono gli animatori di un «gruppo di preghiera» riservato ai giovani. Essi si riuniscono di sera sulla collina verso le 10:00 43.
– I carismatici diffondono Medjugorje
Infine, e questo è di una evidenza eclatante, sono i responsabili internazionali del Rinnovamento nello Spirito che hanno assicurato nel mondo intero la propaganda in favore di Medjugorje. Sarebbe facile fornirne le prove, nomi alla mano. Non è forse significativo che di una dozzina di libri apparsi in francese su Medjugorje, dieci sono stati redatti e pubblicati da membri del Rinnovamento? La maggior parte delle testimonianze di esperti a favore di Medjugorje, citati da Padre Kraljevic o da Padre Laurentin – e che non manca di fare una grande impressione sui lettori – proviene da teologi carismatici. Padre Laurentin ha ricevuto il Premio Sapienza, per il suo lavoro su Medjugorje. Egli se ne vanta come di una garanzia ufficiale della serietà del suo lavoro. Se si osserva più da vicino, comunque, si scopre che il premio in questione viene assegnato dall’«agenzia di diffusione del Rinnovamento Carismatico»! Un solo Vescovo iugoslavo, Mons. Frane Franic (1912-2007), Arcivescovo Metropolita di Split e Makarska, è molto apertamente – e oserei perfino dire fanaticamente – partigiano delle «apparizioni» di Medjugorje. Ebbene, si scopre che egli è anche – e le due appartenenze sono per lui inseparabili – un adepto appassionato del Rinnovamento Carismatico. Per constatarlo, è sufficiente leggere le sue sorprendenti dichiarazioni ai francescani di Medjugorje del 18 dicembre 1984. Eccone qualche stralcio: «Vedo nascere sotto i nostri occhi una nuova Chiesa: la Chiesa dello Spirito Santo[…]. Lo Spirito Santo è all’opera in modi diversi, sia nella nostra Chiesa che nel mondo intero. Secondo me è un gran movimento di insieme, una continuità. E Medjugorje rappresenta, per così dire, il vertice di questa azione. Tutto questo si trova inglobato nella nuova Chiesa che è la continuazione e il prolungamento della Chiesa di ieri […]. Medjugorje è come un vertice dell’azione dello Spirito Santo […]. Il ruolo di Medjugorje io lo vedo soprattutto in questo avvicinamento con i fratelli delle altre chiese, con i fratelli ortodossi, con i musulmani, e anche con i fratelli marxisti. La Madonna qui irradia unicamente l’amore […]. Io credo che, per noi che veneriamo la Vergine di Medjugorje, il nostro scopo sia quello di fortificare la nostra fede in Dio e nell‘uomo».
E prosegue con l’apologia della teoria e delle pratiche carismatiche 44. Questi pochi fatti, scelti fra tanti altri, sono sufficienti a dimostrare lo stretto legame che unisce Medjugorje al Rinnovamento Carismatico. Tanto più che le apparizioni continuano. Non bisogna dimenticarlo, la «Vergine» appare ogni sera a Medjugorje dal 24 giugno 1981, senza contare le numerose volte in cui ella si manifesta in altri momenti, come Vicka racconta a Padre Bubalo: sono rari i giorni in cui ella ha visto Nostra Signora una sola volta. Spesso, la Vergine le è apparsa «due, tre, e anche quattro volte in un solo giorno» 45. Se il suo messaggio venisse snaturato, se lo si facesse flettere nel senso carismatico a sua insaputa e contro la sua volontà ella avrebbe avuto – letteralmente! – più di mille occasioni di lamentarsene con i «veggenti»! Ora, in tutta la letteratura su Medjugorje, non si trova una sola parola pronunciata dall’«Apparizione» in questo senso. Al contrario. Quando Vicka dialoga con Padre Bubalo e si tocca la questione delle guarigioni che hanno avuto luogo a Medjugorje, è una delle «guarigioni miracolose» operate da Padre Tardif durante la sua visita nell’agosto 1983 che viene citata, come inseparabilmente realizzata dal leader carismatico e dalla Vergine di Medjugorje insieme e sotto il titolo «I miracoli della Madonna» 46. Ecco che tutto si fa chiaro! È per questo che se si vuole capire Medjugorje dall’interno, lo spirito del messaggio nella maniera in cui viene vissuto dai «veggenti» stessi e dalle loro guide spirituali, se si vogliono individuare i nuovi criteri secondo i quali gli esperti, i teologi del Rinnovamento – e Padre Laurentin in primissimo luogo – hanno esaminato le «apparizioni» iugoslave, se si vuole infine afferrare la posta decisiva del dibattito suscitato nella Chiesa dagli avvenimenti di Medjugorje, bisogna porsi prima di tutto una domanda: che cos’è il Rinnovamento Carismatico?
O, per riprendere l’espressione più precisa, la sola esatta usata da Padre Laurentin, che cos’è il Pentecostalismo (protestante) per i cattolici? Qual’è lo Spirito che anima questo Movimento?
A questo riguardo, vedi l’articolo Conoscere il Rinnovamento nello Spirito, nella sezione «Movimenti», da cui si evince in modo chiaro la natura e l’origine protestante delle pratiche carismatiche.
– «Maria è il modello carismatico»
Si capisce facilmente l’entusiasmo dei carismatici per queste «apparizioni» che confermano il loro Movimento e ne raccomandano le pratiche. Tuttavia, i nostri carismatici non si sarebbero preoccupati per il fatto che si trattava di «apparizioni» mariane? Le apparizioni della Vergine Maria non avrebbero rischiato di essere male accolte in ambiente pentecostale (di origine protestante)? Assolutamente no! Perché anche su questo punto era stata prevista, in seno al Movimento, una certa preparazione teologica.
Dal 1975, Padre Laurentin aveva aggiunto un capitolo al suo libro Pentecôtisme chez les catholiques, intitolato precisamente «Maria prototipo carismatico» 47. Il lavoro si svolge su questo tema: «Maria è pentecostale: […]. Maria è il modello carismatico […], il prototipo dei cristiani battezzati nello Spirito […]. Maria è profetessa e glossolale […], prototipo non solamente dei carismi in generale, ma della preghiera in lingue che caratterizza il Movimento della Pentecoste […]. Maria è in primo piano nel gruppo carismatico del cenacolo». Questo contesto dissipa diversi enigmi:
– Si capisce subito l’interesse appassionato che le «apparizioni» di Medjugorje suscitano negli ambienti carismatici;
– Si spiega meglio il motivo per cui i criteri utilizzati per operare il discernimento degli spiriti – in questo caso di apparizione – non sono più gli stessi di quelli tradizionali del cattolicesimo, che erano serviti per Lourdes o per Fatima. A volte, sono assolutamente contrari;
– Infine, si capiscono meglio le incredibili debolezze del libro di Padre Laurentin su Medjugorje per quanto riguarda la serietà dell’analisi critica e teologica. Il suo esposto, in effetti, appare molto più come un terzo lavoro di propaganda carismatica – d’altra parte abilissimo – piuttosto che un esame obiettivo, coscienzioso e completo degli avvenimenti verificatisi a Medjugorje. É facile rendersene conto.
– Conclusione
Medjugorje, Kibeho e tutti i turbinii carismatici che si sono moltiplicati curiosamente da qualche anno, e precisamente a partire dalla fine del Concilio Vaticano II, sono il grande inganno ecumenico, la grande seduzione dell’apostasia annunciata dalle Sacre Scritture. Per noi non c’è alcun dubbio. L’ipotesi dell’allucinazione collettiva non tiene. Perché si assiste a Medjugorje, come nel carismatismo, ad incontestabili fenomeni preternaturali. Bisogna sapere, in effetti, che nelle sue opere tenebrose il demonio suole giocare contemporaneamente a diversi livelli: a volte interviene direttamente con delle false apparizioni o dei falsi miracoli, a volte suscita e sostiene delle imposture, a volte si serve di spiriti inquieti che egli manovra a modo suo. Ciò che è nuovo, da qualche anno, è che per imporre alla Chiesa – se questo fosse possibile – le sue nuove dottrine dell’ecumenismo e della libertà religiosa, il carismatismo e le sue «apparizioni» di nuovo genere, – visibilmente destinate a fare dimenticare Fatima – i segni e i pretesi miracoli si moltiplicano. Comunque, questi «segni e prodigi», insolitamente presentatici dai nostri «nuovi discepoli», non ci devono impressionare. Padre Tardif, nella sua autobiografia Jésus a fait de moi un témoin 48, ha un bel da vantarsi a dieci riprese «dei segni e dei prodigi» (sic) che ha compiuto; non potrà mai convincerci di aver agito in nome di Dio. Prodigi compiuti da un prete che falsifica la Sacra Scrittura, per non parlare del solo Battesimo vero, che moltiplica le dichiarazioni apertamente eretiche, e che, inoltre, si prende visibilmente per un nuovo messia; tutti questi segni non potranno mai essere da Dio. Non ce ne avverte forse la Sacra Scrittura? Rileggete il Libro dell’Esodo (Es 7, 11-13): vedrete come i maghi d’Egitto «compirono, anche loro, con i loro sortilegi» diversi prodigi compiuti in nome di Dio da Mosé e Aronne. Rileggete il Libro del Deuteronomio (Dt 13, 1-5) sui falsi profeti che compiono segni e prodigi per condurre i fedeli all’apostasia. Abbiamo infine l’avvertimento solenne di Nostro Signore stesso: «Sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi segni e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti. Ecco, ve l’ho predetto» (Mt 24, 25; Ts 2, 9; Ap 13, 13). In attesa che la Chiesa decida, che denunci infine con coraggio e con chiarezza tutte queste trappole del maligno – e presto o tardi bisognerà che lo faccia a proposito di Medjugorje e del carismatismo, di Kibeho e di qualche ventina o trentina di casi di pretese «apparizioni», a volte di aspetto più classico, ma ugualmente poco credibili – noi ci atteniamo a Fatima. Perché la Chiesa l’ha già giudicata e la sua origine divina è eclatante e incontestabile. Perché Fatima domina tutto il nostro secolo e continua ad imporsi alla Gerarchia stessa, malgrado le opposizioni che sorgono senza fine da parte di coloro che sostengono la nuova religione (il neo-modernismo), che si erigono, sotto pretesti fallaci, contro un messaggio che li condanna. Siccome i disegni di Dio sono inevitabili, bisognerà che, presto o tardi, il Papa consacri finalmente la Russia al Cuore Immacolato di Maria, secondo le richieste esatte della Madonna. Bisognerà quindi che egli raccomandi la devozione riparatrice dei cinque primi sabati del mese, alla quale sono legate meravigliose promesse di salvezza. Bisognerà infine che il Papa riconosca, non più implicitamente, ma solennemente, l’autenticità divina del grande Segreto, rivelandone la terza parte. Tale divulgazione sarà, ne siamo sicuri, l’atto decisivo che segnerà l’alba del risollevamento della Chiesa. Ed è precisamente questo atto che Satana vuole impedire. Perché è con lo scopo evidente di disprezzare Fatima e il suo temibile Segreto che egli moltiplica per tutto il mondo, da vent’anni, le sue false apparizioni. Per quanto ci concerne personalmente, affrettiamo l’ora della grande rinascita cattolica promessa, mettendo già in pratica nella nostra propria vita, senza più attendere, le grandi richieste della Madonna: recitiamo il rosario quotidiano. Portiamo il santo scapolare di Nostra Signora del Carmelo, come segno della nostra consacrazione al suo Cuore Immacolato; pratichiamo la Comunione riparatrice dei primi sabati del mese; recitiamo con amore le piccole preghiere dell’Angelo e della Madonna, così belle e così ricche. Compenetriamoci dei loro messaggi. Infine, secondo le parole di Nostro Signore a Suor Lucia, dedichiamoci alla vera penitenza, alla vera mortificazione che costituisce il compimento esatto del nostro dovere di stato. Noi contribuiremo così più efficacemente alla salvezza della nostra anima, a quella del nostro prossimo e al risollevamento della Chiesa, per mezzo della dolce e potente mediazione del Cuore Immacolato di Maria. Così facendo, noi affretteremo l’ora del Suo trionfo finale, preludio necessario del regno universale del Sacro Cuore di Gesù.
.
.
NOTE
1 Traduzione dall’originale francese Apparitions a Medjugorje? («Apparizioni a Medjugorje»?), a cura di Padre Edoardo Martinelli o.c.d. Il presente articolo è apparso in più puntate sulla rivista francese La Contre-Réforme au XXe siécle (dal numero di maggio del 1984 a quello di giugno del 1985).
2 Cfr. P. A. Poulain s.j., Des grâces d’oraison. Traité de théologie mystique («Delle grazie d’orazione. Trattato di teologia mistica»), Parigi 1906, pagg. 293-294.
3 Ibid., pag. 36.
4 Cfr. J.-B. Boucher, Madame Acarie, Parigi 1892; cit. in H. Bremond, Histoire du sentimente religieux («Storia del sentimento religioso»), vol. II, pagg. 69-71. Il grassetto è nostro.
5 Cfr. Mons.. L. Cristiani, Presence de Satan dans le monde moderne («Presenza di Satana nel mondo moderno»), Ed. France-Empire, 1960, cap. «Le diavolerie di Lourdes», pagg. 59-91.
6 Cfr. «Les phénomès mystique distingué de leurs contrefaçons humaines et diaboliques», («I fenomeni mistici distinti dalle loro contraffazioni umane e diaboliche»), in Traité de théologie mystique («Trattato di teologia mistica»), vol. II, pag. 24, Ed. Lethielleux, 1923.
7 Cfr. M. Ljubic, La Vierge Marie apparaît en Yougoslavie («La Vergine Maria appare in Iugoslavia»), Ed. du Parvis, Hauteville 1984, pag. 14.
8 Ibid., pag. 59.
9 Ibid., pagg. 19-31.
10 Cfr. S. Kraljevic, Les apparitions de Medjugorje («Le apparizioni di Medjugorje»), Ed. Fayard, 1984, pag. 47.
11 Cfr. P. T. Vlasic o.f.m., Yougoslavie, Medjugorje et la Sainte Vierge, Reine de la Paix («Iugoslavia, Medjugorje e la Santa Vergine, Regina della Pace») Ed. Téqui, 1984, pag. 47.
12 Cfr. M. Ljubic, op. cit., pagg. 135-136, 154.
13 Ibid., pag. 45.
14 Cfr. S. Kraljevic, op. cit., pag. 86.
15 Ibid., pag. 85.
16 Cfr. Mons. F. Trouchu, Sainte Bernadette Soubirous, Ed. Émmanuel Vitte, 1954, pag. 84.
17 Cfr. R. Faricy-L. Rooney, Medjugorje, Marie Reine de la Paix, Ed. Téqui, 1984, pag. 51.
18 Cfr. S. Kraljevic, op. cit., pag. 58.
19 Ibid., pag. 59.
20 Cfr. R. Faricy-L. Rooney, op. cit., pag. 68.
21 Cfr. S. Kraljevic, op. cit., pag. 58.
22 Cfr. M. Ljubic, op. cit., pag. 58.
23 Ibid., pag. 69.
24 Cfr. S. Kraljevic, op. cit., pag. 59.
25 Ibid.
26 Cfr. M. Ljubic, op. cit., pag. 160.
27 Cfr. R. Faricy-L. Rooney, op. cit., pag. 68.
28 Cfr. M. Ljubic, op. cit., pag. 102.
29 Ibid., pag. 73.
30 Cfr. R. Faricy-L. Rooney, op. cit., pag. 38.
31 Ibid., pag. 28.
32 Cfr. M. Ljubic, op. cit., pagg. 53-54.
33 Cfr. La Contre-Réforme au XXe siécle, giugno 1984.
34 Cfr. S. Kraljevic, op. cit., pag. 28.
35 Ibid., pag. 35.
36 Cfr. M. Ljubic, op. cit., pagg. 146, 152.
37 Ibid., pag. 128.
38 Madre è uno dei leader del Movimento Carismatico francese (N.d.R.).
39 Cfr. Y. Bubalo o.f.m., Je vois la Vierge. Aînée des voyants de Medjugorje, Vicka raconte les apparitions et son extraordinaire expérience («Io vedo la Vergine. La maggiore dei veggenti di Medjugorje, Vicka racconta le apparizioni e la sua straordinaria esperienza»), pagg. 162-163. Padre Bubalo è un francescano croato scismatico, apologista ed entusiasta delle «apparizioni». Padre Laurentin ha scritto la prefazione della versione francese; Ed. O.E.I.L., 1984.
40 Testimonianza del Dr. Madre.
41 Cfr. S. Kraljevic, op. cit., pag. 43.
42 Cfr. P. R. Laurentin, Dernière nouvelles des apparitions de Medjugorje («Ultime novità sulle apparizioni di Medjugorje»), Appendice n° 1 del libro, pag. 9.
43 Ibid., pagg. 3-4.
44 Ibid., pagg. 33-49.
45 Cfr. Y. Bubalo o.f.m., op. cit., pag. 126.
46 Ibid., pag. 100.
47 Cfr. P. R. Laurentin, Pentecôtisme chez les catholiques. Risques et avenir («Il Pentecostalismo presso i cattolici. Rischi e avvenire», pagg. 241-250.
48 Cfr. P. E. Tardif, Jésus a fait de moi un témoin («Gesù ha fatto di me un testimone»), Ed. Cahiers du Renouveau, 1984, pagg. 81, 132.
.
Fine della prima parte
fonte: www.crisinellachiesa.it
– di Pucci Cipriani
http://www.riscossacristiana.it/le-false-apparizioni-di-medjugorje-di-pucci-cipriani/
Decine di libri a favore e finalmente una voce critica argomentata e priva di derive emozionali: aspetto con ansia la seconda puntata
RispondiEliminaL'articolo originale completo é anche su
RispondiEliminahttp://www.crisinellachiesa.it/articoli/apparizioni/apparizioni_medjugorje/apparizioni_a_medjugorje.htm
http://apostatisidiventa.blogspot.it/p/medjugorie.html
Caspita! ...Pucci Cipriani & c..mi chiedo . ..e se vi sbagliaste ! !?
RispondiEliminaPerché tanta acredine?
Invidia verso chi crede?
Chi crede perde nelle Apparizioni perde poco al massimo tempo...ma chi non crede e poi risultassero vere. .??
E quali responsabilità verso i piccoli che sono stato scandalizzati?
Meditate sapienti ...I dotti hanno crocifisso Gesù ed i pastori hanno riconosciuto ed Adorato Gesù nella grotta di Betlemme . ... la storia si ripete e voi chi siete !??
Pace e bene .