Pakistan, per Asia Bibi pena sospesa e riesame del caso

Asia Bibi
ASIA BIBI

Iniziato il processo davanti alla Corte Suprema, terzo e ultimo grado di giudizio. Restano vive le speranze per la donna cristiana condannata a morte per blasfemia.

Il primo passo è compiuto. Il ricorso di Asia Bibi, la donna cristiana condannata a morte in Pakistan per blasfemia, è stato dichiarato «ammissibile» e sarà esaminato dalla Corte Suprema del Pakistan, terzo e ultimo grado di giudizio. Inoltre la pena di morte, comminata alla donna nel processo in primo grado e confermata in appello, è stata sospesa. Asia non rischia una rapida esecuzione, in un paese che nell’ultimo anno – nel tentativo di sconfiggere il terrorismo – ha sorprendentemente battuto ogni record nel giustiziare i detenuti nel braccio della morte: più di cento spediti alla forca, al top della classifica mondiale.



Non dissimula la sua soddisfazione l’avvocato musulmano Saiful Malook, legale di Asia Bibi, nell’annunciare che la Corte Sprema ha accolto le prime richieste della difesa. Come riferito a Vatican Insider, l’udienza svoltasi questa mattina, 22 luglio, al tribunale di Lahore, capitale della provincia del Punjab, è filata liscia, senza intoppi. Malook ha esposto brevemente ai giudici le richieste della difesa: assoluzione per insufficienza di prove.


Il clima in aula non era per nulla teso: non erano presenti mullah o leader islamici che nei processi precedenti hanno pesantemente condizionato l’amministrazione della giustizia. In Pakistan spesso i tribunali subiscono pressioni e minacce dai gruppi estremisti, specialmente su casi sensibili, legati a temi cari alla religione islamica, come quello della blasfemia. Accanto all’avvocato Malook vi erano Ashiq Masih, marito di Asia Bibi, e Joseph Nadeem, tutore della famiglia e capo della Renaissance Education Foundation, che sostiene le spese legali del processo.


I giudici hanno dichiarato «ammissibile» il caso e disposto la sospensione della pena di morte. La Corte si è riservata poi di esaminare nel dettaglio le argomentazioni già depositate dalla difesa di Asia, che verranno discusse in una prossima fase di dibattimento. Sarà la cancelleria del supremo organo giudiziario a rendere nota la data per la prossima udienza, sui cui non è possibile fare previsioni. Potrebbe essere quella decisiva per la conclusione del vicenda.


Anche Joseph Nadeem è apparso sollevato, dopo un periodo di tensione in cui si sono registrate altre minacce alla famiglia di Asia Bibi e dopo che un mullah ha confermato la taglia messa sul capo della donna, che per gli estremisti resta e resterà comunque una «blasfema». «Quello di oggi – ha detto Nadeem all’agenzia vaticana Fides – è un passo avanti importante. Siamo molto soddisfatti. Ora è il momento di pregare insieme il Signore perché sia fatta giustizia e Asia venga rilasciata».


Asia Bibi sarà informata in carcere del significativo passo avanti sul processo che la riguarda. «Abbiamo chiesto alle autorità del penitenziario di darle la notizia, diffusa anche dai mass-media pakistani», spiega Nadeem. E domani, giorno di visita al carcere di Multan dove Asia è detenuta, sarà il marito Ashiq a farle visita e a confermarle che «la speranza è viva e che ora bisogna intensificare la preghiera».


Madre di cinque figli, Asia ha ora 49 anni, gli ultimi sei trascorsi in cella: è stata arrestata il 19 giugno 2009 e condannata a morte dal tribunale di Nakhana nel novembre 2010. Quattro anni dopo, nel 2014, la Corte di appello di Lahore ha confermato la pena di morte con un procedimento-lampo, e subito dopo è stato presentato il ricorso alla Corte Suprema.


La difesa di Asia è stata assunta dall’esperto avvocato musulmano Saiful Malook, ex procuratore di Lahore nel caso di Salman Taseer, il governatore musulmano del Punjb, ucciso nel 2011 dalla sua guardia del corpo proprio per aver visitato in carcere e dichiarato l’innocenza di Asia Bibi. Per lo stesso motivo cadde per mano terrorista anche il politico cattolico Shahbaz Bhatti, allora ministro federale per le minoranze religiose.


Malook ha incentrato il ricorso sull’insufficienza di prove. Insistendo su due punti essenziali: il primo è il ritardo di cinque giorni tra l’episodio accaduto (la presunta blasfemia commessa dalla contadina del Punjab) e la presentazione delle denuncia alla polizia. Nel sistema penale, infatti, una prova presentata con ritardo rispetto al reato contestato va considerata «dubbia».


Il secondo attiene alle prescrizioni della legge islamica: le due testimonianze che inchioderebbero Asia, e su cui si è basata la sua condanna, sono per la difesa da ritenersi invalide, poiché non rispondono ai criteri stabiliti dalla sharia, che vanno considerati per i crimini commessi «contro Dio» (e questo è il caso di Asia).


Asia va dunque assolta. Ora si vedrà se la Corte Suprema accoglierà la linea difensiva. In caso contrario, se giungesse una condanna a quel punto definitiva, resterebbe solo la chance della grazia presidenziale, che può condonare la pena.

PAOLO AFFATATO

http://vaticaninsider.lastampa.it/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/42483/
Sospesa la condanna a morte di Asia Bibi
22 luglio 2015, Americo Mascarucci
La Corte suprema del Pakistan ha sospeso la condanna a morte di Asia Bibi per blasfemia in attesa di esaminare il ricorso presentato dal legale della donna cristiana accusata di aver bestemmiato il profeta Maometto. 

Sospesa la condanna a morte di Asia Bibi
La donna ha sempre negato questa circostanza, ma purtroppo contro di lei ci sono le testimonianze di due donne musulmane con le quali Asia ha avuto un’accesa discussione per prelevare l’acqua da un pozzo. La testimonianza delle due donne che hanno negato ad Asia il diritto di attingere da quel pozzo in quanto cristiana, è valsa da sola a far comminare alla donna la condanna a morte in primo grado ed in appello, nel Paese in cui vige ancora il reato di blasfemia introdotto dall’ex criminale Zia, “l’osceno dittatore” come lo definiva Oriana Fallaci, che per assicurarsi l’appoggio dei fondamentalisti islamici introdusse questa legge rivolta a reprimere le minoranze etniche e religiose, i cristiani su tutti. 

Asia Bibi è in carcere da 2220 giorni, stremata nel fisico, debilitata dal duro regime detentivo e dalle percosse subite e ora il suo legale, dopo aver ottenuto la sospensione della pena capitale, ha deciso di chiedere anche la liberazione della donna o quanto meno la detenzione domiciliare.  Ora il destino di Asia è nelle mani dei giudici della Corte suprema che potrebbero cancellare la condanna a morte come confermarla. 

Purtroppo il destino di Asia è condizionato dal potere che i fondamentalisti islamici esercitano da sempre sulle istituzioni e nel Paese. Anche la sentenza d’appello,  stando alle accuse del legale della donna, sarebbe stata fortemente influenzata dalle pressioni e dalle minacce che gli islamisti radicali avrebbero indirizzato verso i giudici di secondo grado. Ora Asia è giunta davvero all’ultima spiaggia, se anche la Corte suprema dovesse confermare per lei la pena capitale, la donna cristiana diventata il simbolo dell’intolleranza religiosa in Pakistan, nonostante la forte mobilitazione internazionale in suo favore, non avrebbe più alcuna possibilità di salvezza. Che Dio l’aiuti. 

PAKISTAN
Asia Bibi, la Corte suprema sospende la pena e ordina la revisione del caso. Paul Bhatti: “presto libera” 
Questa mattina i supremi giudici hanno fermato l’esecuzione della 50enne cristiana e madre di cinque figli, disponendo la revisione del processo. Verranno riascoltati i testi che hanno portato alla sua condanna. Ex ministro per le Minoranze: “fiduciosi” e “ottimisti” per un imminente rilascio; decisione “secondo diritto” e non basata sue “influenze esterne”. 

Lahore (AsiaNews) - “Siamo fiduciosi e aspettiamo che in un futuro prossimo possa essere liberata. Questo giudizio è un passo positivo non solo per lei, ma anche per le molte altre persone accusate di blasfemia. I supremi giudici decidono secondo diritto e non si fanno influenzare da elementi esterni, garantendo giustizia per tutti”.
È quanto afferma ad AsiaNews Paul Bhatti ex ministro federale per l'Armonia nazionale e leader di All Pakistan Minorities Alliance (Apma), commentando la sospensione dell’esecuzione di Asia Bibi ordinata oggi dalla Corte suprema del Pakistan. “Finora la Corte suprema non ha mai giustiziato nessuno se accusato ingiustamente per blasfemia - aggiunge il leader cattolico - quindi ci sono speranze per un esito positivo della vicenda”. 
Questa mattina i giudici hanno accolto il ricorso presentato dai legali della donna, 50enne cristiana e madre di cinque figli, condannata a morte per blasfemia e da anni in regime di isolamento in carcere, ordinando la revisione del processo. Il pannello di tre giudici ha ammesso le richieste avanzate dalla difesa, aprendo così la strada a una nuova udienza e al riesame dei testi che hanno portato al verdetto di condanna in primo e secondo grado. 
Nella petizione presentata attraverso i legali ai giudici, la donna ha sottolineato ancora una volta di non aver compiuto alcun atto di blasfemia e di non aver rivolto parole ingiuriose verso l’islam o il profeta Maometto, le ragioni alla base della sua condanna. E aggiunge che la denuncia presentata dai suoi accusatori - molti dei quali vicini di casa o abitanti dello stesso sobborgo - è frutto di controversie e dissapori personali. Per questo auspica che venga cancellata la pena capitale e sia restituita a una famiglia che da sei anni attente il suo ritorno a casa. 
Arrestata il 19 giugno 2009 e condannata a morte in primo grado nel novembre 2010, Asia Bibi è da allora sottoposta al regime di isolamento per motivi di sicurezza. Dal novembre 2010 è nel braccio della morte e per averla difesa, nel 2011 gli estremisti islamici hanno massacrato il governatore del Punjab Salman Taseer e il ministro federale per le Minoranze religiose Shahbaz Bhatti, un cattolico. La comunità cristiana pakistana ha promosso a più riprese giornate di digiuno e preghiera - cui hanno aderito anche musulmani - per il rilascio. Nella sentenza di condanna, il giudice ha ritenuto valide le accuse delle due donne musulmane che hanno testimoniato sulla presunta blasfemia.
Secondo Paul Bhatti nel processo a carico di Asia Bibi “vi sono tanti punti negativi, ma anche elementi positivi a suo favore che possono essere discussi”. La nuova udienza, aggiunge, “porterà alla sua liberazione, ne sono certo, perché in passato sono state esercitate pressioni sui giudici e non si è potuta difendere in modo regolare”. “Sono ottimista e in un futuro prossimo verrà liberata. Vi è stata grande attenzione da parte della comunità internazionale - conclude - ma va anche ammirata la giustizia pakistana che opera in modo trasparente”. 
Ottimismo viene espresso anche da p. Bonnie Mendes, sacerdote di Faisalabad (nel Punjab), già segretario esecutivo di Giustizia e Pace (Ncjp) e coordinatore di Caritas Asia. “Le sue possibilità di provare l’innocenza sono molto forti - aggiunge - perché è stata accusata solo per gelosia. I cristiani hanno pregato a lungo per la sua liberazione e ora la comunità internazionale aumenterà le preghiere per lei. Quello che chiede è giustizia, nient’altro”. Sobia John, attivista cristiana per i diritti umani, afferma che la decisione dei giudici “è una risposta alle preghiere giunte da tutto il mondo per Asia”. La donna avverte però che, al momento della liberazione, “lei e la sua famiglia non potranno tornare a casa, per via delle continue minacce di morte che pendono sulle loro teste da parte di alcuni religiosi musulmani”. Suneel Malik, direttore di Peace and Human Development Foundation, ricorda gli anni in prigione trascorsi da Asia cui è stata “negata giustizia”, mentre leader musulmani “hanno commesso atti di blasfemia di fronte alle telecamere, senza essere arrestati o incriminati”. 
Infine Peter Jacob parla di “vittoria procedurale”, ora bisogna valutare “come verrà presentato in tribunale”. Nel frattempo, aggiunge, il governo “deve lavorare sull’aspetto politico della vicenda” e fermare “la perdita di vite umane a causa di violenze insensate in nome della religione”. 
Con più di 180 milioni di abitanti (di cui il 97% professa l'islam), il Pakistan è la sesta nazione più popolosa al mondo ed è il secondo fra i Paesi musulmani dopo l'Indonesia. Circa l'80% è musulmano sunnita, mentre gli sciiti sono il 20% del totale. Vi sono inoltre presenze di indù (1,85%), cristiani (1,6%) e sikh (0,04%). Decine gli episodi di violenze, fra attacchi mirati contro intere comunità (Gojra nel 2009 o alla Joseph Colony di Lahore nel marzo 2013), luoghi di culto (Peshawar nel settembre 2013) o abusi contro singoli individui (Sawan Masih e Asia BibiRimsha Masih o il giovane Robert Fanish Masih, anch'egli morto in cella), spesso perpetrati col pretesto delle leggi sulla blasfemia.
(Ha collaborato Shafique Khokhar)
http://www.asianews.it/notizie-it/Asia-Bibi,-la-Corte-suprema-sospende-la-pena-e-ordina-la-revisione-del-caso.-Paul-Bhatti:-%E2%80%9Cpresto-libera%E2%80%9D-34834.html

Ciao:
Solo Dio lo sa con certezza. E dopo tutto lei è in vita perché lo vuole Lui.
Ecco perché è ancora viva, e anche perché finora la pressione internazionale, la diffusione del suo caso, sono stati sufficienti... almeno ad evitare che fosse uccisa.

Non dimenticarmi!
Un documentario che racconta la storia di Asia Bibi.
Una storia emozionante di resistenza e fede.
Una storia che dobbiamo diffondere, per far sì che Asia viva e, se Dio vuole, che prima o poi sia libera.
Non possiamo dimenticarla. Non possiamo abbandonarla. Non lo faremo.
, puoi aiutarmi a far sì che NESSUNO dimentichi Asia Bibi, con una donazione di 15, 35 o addirittura 50 euro, che ci permetterà di produrre e distribuire più copie del DVD che documenta il suo caso e che può salvarle la vita?
Vogliamo distribuire migliaia e migliaia di copie del documentario 'Libertà per  Asia Bibi', ma non abbiamo risorse sufficienti per farlo.
Asia è ancora viva, grazie a Dio e alla pressione sulle autorità pakistane che persone come te e me aiutano a mantenere da tutto il mondo: in questo modo la pena di morte a cui è stata condannata non viene applicata e le autorità la proteggono dalla fatwa che ha ricevuto. Secondo essa, ogni musulmano può (o addirittura deve) ucciderla. Inoltre, è stata fissata una taglia di 5000 dollari per chiunque lo faccia.
Non dimenticatemi, non dimenticateci! è il grido di Asia Bibi e della sua famiglia.
Anche tu, puoi aiutarmi per far sì che NESSUNO dimentichi Asia Bibi? Per ora, questa è la chiave per mantenerla in vita...
Per questa ragione (forse lo sai già), CitizenGO ha aiutato a produrre un documentario sul dramma ingiusto e terribile che Asia e la sua famiglia stanno soffrendo...
Abbiamo in programma una campagna globale di promozione del DVD e di distribuirlo gratuitamente in scuole, chiese e istituzioni internazionali che possano intercedere per ottenere la totale liberazione di Asia Bibi, così che possa tornare dalla sua famiglia.
Abbiamo pensato alla pubblicità su vari media (stampa internazionale) e di comprare spazi pubblicitari così che il pubblico sappia del caso di Asia Bibi e acquisti il documentario. Il denaro raccolto con esso sarà usato principalmente per produrre... più copie del DVD e per aiutare Asia e la sua famiglia in modo diretto, così come altri casi simili in Pakistan.
Ho bisogno del tuo aiuto per fare questo. Puoi aiutarmi a far sì che NESSUNO dimentichi Asia Bibi con una donaizone di 15, 35 o addirittura 50 euro?
Asia è una madre che è stata separata dai suoi figli e dal marito sei anni fa. Lei sa che ogni volta che qualcuno apre la porta della sua cella (oggi, domani, in ogni momento) potrebbe farlo per ucciderla. Perché è cristiana. Perché si è rifiutata di convertirsi all'Islam.
Le hanno offerto la vita e la libertà se si fosse convertita. E lei ha rifiutato:
—Preferisco morire da cristiana che lasciare la prigione da musulmana.
Se facciamo sì che molte persone (tu, i tuoi familiari, i tuoi amici, i tuoi vicini, i tuoi colleghi...) vedano il DVD e lo diffondano, manterremo viva la speranza. Manterremo Asia Bibi viva! E, speriamo presto!, quando l'attenzione sul caso sarà sufficiente, potremo liberarla dalla prigione e dalla pena di morte ingiusta e crudele a cui è stata condannata.
Grazie mille per tutto quello che fai.
Matteo Cattaneo e il team di CitizenGO
PS: Non possiamo dimenticarla. Non possiamo abbandonarla. Non lo faremo.
Per favore, ricorda che puoi donare un importo consigliato da me o qualunque altro ammontare che tu consideri ottimale. Qui: https://donate.citizengo.org/it/. Se preferisci usare PayPal, puoi farlo cliccando quest'altro link: https://www.paypal.com/cgi-bin/webscr?cmd=_s-xclick&hosted_button_id=2JBVGK4QTDDYS&lc=it.
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Sospesa la condanna a morte per Asia Bibi

In un clima in Tribunale descritto come sereno, la Corte Suprema del Pakistan ha accettato 

 di riesaminare il caso della donna cristiana

Il ricorso di Asia Bibi, la donna cristiana condannata alla pena di morte per blasfemia, è stato accettato dalla Corte Suprema del Pakistan. Lo ha annunciato il suo avvocato, dopo la prima sentenza del processo di appello, nel terzo e definitivo grado di giudizio.
Quarantaquattrenne, madre di cinque figli, Asia Bibi si trova nel braccio della morte dal 2010, con l'accusa di aver insultato il profeta Maometto durante una lite per l'acqua potabile con donne musulmane con le quali stava lavorando in un campo agricolo. La sua condanna a morte è stata confermata nell'ottobre scorso dall'Alta Corte di Lahore, capitale della provincia del Punjab, teatro dei fatti. La donna ha sempre negato i fatti e nel novembre scorso ha presentato un ricorso. Oggi tre giudici della Corte Suprema di Lahore hanno accettato di prendere in considerazione il ricorso, respingendo la possibilità di archiviarlo. Nel frattempo, la condanna alla pena di morte è stata sospesa.
Come riferisce l'agenzia di stampa Fides, era presente in aula, Joseph Nadeem, a capo della “Renaissance Education Foundation”, che cura le spese legali e assiste la famiglia di Asia. Egli ha raccontato all'agenzia che l’udienza si è svolta in un clima sereno e che non vi erano leader religiosi islamici né musulmani estremisti presenti in tribunale. Nadeem dichiara a Fides: “Quello di oggi è un passo avanti importante. Siamo molto soddisfatti. Ora è il momento di pregare insieme il Signore di sciogliere i cuori di quanti sono coinvolti in questo caso, inclusi i giudici, e pregare perché sia fatta giustizia e Asia venga rilasciata. Preghiamo perchè Asia sia sempre rafforzata dalla grazia dello Spirito Santo. E preghiamo per la sua liberazione”.