Le nuove sfumature di gender
La diocesi di Padova, che attraverso la facoltà teologica pratica da decenni un protestantesimo moderato e un marxismo dal volto umano, ora si lancia in una iniziativa di avanguardia: organizza un convegno per spiegare un gender più veridico, rispetto a quello tendenziosamente demonizzato dai soliti tradizionalisti, e in sintonia con la nuova religione addetta a dare un supporto morale alle leggi dello Stato. Mentre si vietano iniziative parrocchiali retrive, viene annunciato l’insegnamento del gender cattolico.
di Patrizia Fermani
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Anche se non abbiamo ancora la lettera a Francesca, e un promettente romanzo epistolare si è bloccato alle prime battute per l’esuberanza della coautrice saffica, forse non è più il caso di sottoporre a ingrata pressione la segreteria vaticana che nello sforzo di soddisfare la nostra malsana curiosità, potrebbe indursi a confezionare un apocrifo sul modello del vangelo di Giuda, e compromettere definitivamente le proprie prospettive di salvezza. Infatti non sarà comunque la risposta di Bergoglio, vera o contraffatta che sia, a cambiare la posizione della chiesa attuale su tutti i temi etici, da famiglia a gender , sui quali essa ha già fatto cadere tutti i veli come Salomè.
Le direttive morali in tema di raccolta differenziata trasmesse ormai diligentemente in ogni omelia erano state impartite a chiare lettere e non lasciano dubbi sulla piena consonanza tra clero periferico e sede centrale. Anche la misericordia in versione liberatoria da colpe e peccati è già praticata senza residui, e c’è già chi mostrando di avere capito meglio degli altri il succo della teologia papale, proclama solennemente nella Messa domenicale che Dio non è giusto ma misericordioso.
Ma anche sul gender la posizione della “base” era evidente ben prima che venisse abbozzato il romanzo epistolare. Il tema era stato affrontato e approfondito con insuperata precisione chiarezza e consapevolezza teologica nel famoso testo della Congregazione per la dottrina della fede nel lontano 86, quando ben pochi avevano sentore che la palla di neve sarebbe diventata la valanga che incombe ora su tutto perché ha un raggio d’azione che si estende su tutti gli aspetti della vita pubblica e privata. Tuttavia tale dichiarazione fu messa da parte proprio da quelli cui era diretta e che avrebbero dovuto farne tesoro per l’azione pastorale e per la protezione della comunità. E di certo non è stato un oscuramento casuale, se quando è emersa chiaramente l’urgenza di metterne in pratica l’insegnamento, nessuno si è curato di renderla operativa, di farla propria per trasmetterne i contenuti a fedeli ignari o disarmati. La voce dei pochi sacerdoti che si sono appellati ad essa è stata inghiottita dal silenzio degli altri che aspettavano una direttiva reale, quella che arriva dal corridoio e non dalle logge vaticane esposte alle variabili metereologiche. La direttiva è arrivata, eccome, se viene scatenata una guerra ad oltranza da parte di autorità ecclesiali contro quei sacerdoti che osano seguire la retta coscienza.
Così la diocesi di Padova che attraverso la facoltà teologica pratica da decenni un protestantesimo moderato e un marxismo dal volto umano, ora si lancia, in generosa gara culturale con la diocesi di Vicenza, in una iniziativa di avanguardia: organizza un convegno per spiegare un gender più veridico, rispetto a quello tendenziosamente demonizzato dai soliti tradizionalisti, e in sintonia con la nuova religione addetta a dare un supporto morale alle leggi dello Stato. Mentre si vietano iniziative parrocchiali retrive, viene annunciato l’insegnamento del gender cattolico. Il gender da mettere da parte perché non rispondente alla attualità viene chiamato “classico”. Ne deduciamo che quello messo a tema dagli studiosi diocesani debba essere qualificato “casual”. Deve presentarsi come versione aggiornata, sul piano etico culturale, del compromesso storico. Solo che questo era orientato alla degenerazione combinata della politica e del cattolicesimo, poi puntualmente realizzatasi. Qui invece è in ballo la difesa delle nuove generazioni da idee di una inaudita forza sovvertitrice, e chi cerca di difendere con grande fatica questi piccoli da un nemico fortissimo e minaccioso, sa ora ufficialmente di avere un poderoso nemico in più, la sedicente chiesa di Bergoglio e accoliti. Infatti sappiamo già dal primo angelus che il Bergoglio pensiero è modellato su quello di Kasper, accoglie la morale di situazione cara alla chiesa vivente di Forte, in cui sono entrati a pieno titolo personaggi alla Pannella e alla Bonino, giù fino alla Pardi.
Non sarà la lettera a Francesca , vera o apocrifa, se mai verrà pubblicata, a cambiare o ad aggiungere qualcosa al nuovo ordine di cose e al nuovo ordine di alleanze di una chiesa forse senza più religione, sicuramente senza cattolicesimo.
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Anche se non abbiamo ancora la lettera a Francesca, e un promettente romanzo epistolare si è bloccato alle prime battute per l’esuberanza della coautrice saffica, forse non è più il caso di sottoporre a ingrata pressione la segreteria vaticana che nello sforzo di soddisfare la nostra malsana curiosità, potrebbe indursi a confezionare un apocrifo sul modello del vangelo di Giuda, e compromettere definitivamente le proprie prospettive di salvezza. Infatti non sarà comunque la risposta di Bergoglio, vera o contraffatta che sia, a cambiare la posizione della chiesa attuale su tutti i temi etici, da famiglia a gender , sui quali essa ha già fatto cadere tutti i veli come Salomè.
Le direttive morali in tema di raccolta differenziata trasmesse ormai diligentemente in ogni omelia erano state impartite a chiare lettere e non lasciano dubbi sulla piena consonanza tra clero periferico e sede centrale. Anche la misericordia in versione liberatoria da colpe e peccati è già praticata senza residui, e c’è già chi mostrando di avere capito meglio degli altri il succo della teologia papale, proclama solennemente nella Messa domenicale che Dio non è giusto ma misericordioso.
Ma anche sul gender la posizione della “base” era evidente ben prima che venisse abbozzato il romanzo epistolare. Il tema era stato affrontato e approfondito con insuperata precisione chiarezza e consapevolezza teologica nel famoso testo della Congregazione per la dottrina della fede nel lontano 86, quando ben pochi avevano sentore che la palla di neve sarebbe diventata la valanga che incombe ora su tutto perché ha un raggio d’azione che si estende su tutti gli aspetti della vita pubblica e privata. Tuttavia tale dichiarazione fu messa da parte proprio da quelli cui era diretta e che avrebbero dovuto farne tesoro per l’azione pastorale e per la protezione della comunità. E di certo non è stato un oscuramento casuale, se quando è emersa chiaramente l’urgenza di metterne in pratica l’insegnamento, nessuno si è curato di renderla operativa, di farla propria per trasmetterne i contenuti a fedeli ignari o disarmati. La voce dei pochi sacerdoti che si sono appellati ad essa è stata inghiottita dal silenzio degli altri che aspettavano una direttiva reale, quella che arriva dal corridoio e non dalle logge vaticane esposte alle variabili metereologiche. La direttiva è arrivata, eccome, se viene scatenata una guerra ad oltranza da parte di autorità ecclesiali contro quei sacerdoti che osano seguire la retta coscienza.
Così la diocesi di Padova che attraverso la facoltà teologica pratica da decenni un protestantesimo moderato e un marxismo dal volto umano, ora si lancia, in generosa gara culturale con la diocesi di Vicenza, in una iniziativa di avanguardia: organizza un convegno per spiegare un gender più veridico, rispetto a quello tendenziosamente demonizzato dai soliti tradizionalisti, e in sintonia con la nuova religione addetta a dare un supporto morale alle leggi dello Stato. Mentre si vietano iniziative parrocchiali retrive, viene annunciato l’insegnamento del gender cattolico. Il gender da mettere da parte perché non rispondente alla attualità viene chiamato “classico”. Ne deduciamo che quello messo a tema dagli studiosi diocesani debba essere qualificato “casual”. Deve presentarsi come versione aggiornata, sul piano etico culturale, del compromesso storico. Solo che questo era orientato alla degenerazione combinata della politica e del cattolicesimo, poi puntualmente realizzatasi. Qui invece è in ballo la difesa delle nuove generazioni da idee di una inaudita forza sovvertitrice, e chi cerca di difendere con grande fatica questi piccoli da un nemico fortissimo e minaccioso, sa ora ufficialmente di avere un poderoso nemico in più, la sedicente chiesa di Bergoglio e accoliti. Infatti sappiamo già dal primo angelus che il Bergoglio pensiero è modellato su quello di Kasper, accoglie la morale di situazione cara alla chiesa vivente di Forte, in cui sono entrati a pieno titolo personaggi alla Pannella e alla Bonino, giù fino alla Pardi.
Non sarà la lettera a Francesca , vera o apocrifa, se mai verrà pubblicata, a cambiare o ad aggiungere qualcosa al nuovo ordine di cose e al nuovo ordine di alleanze di una chiesa forse senza più religione, sicuramente senza cattolicesimo.
ormai la chiesa è orizzontale ....ma il Signore ci soccorrerà le porte degli inferi anche se con la complicità di tanti chierici non prevarranno!!!!amen!!
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