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giovedì 3 settembre 2015

"Addavenì "?

Pio XIII, l’atteso papa di Sorrentino

Sarà italoamericano, relativamente giovane, conservatore pure nel nome – Pio – e molto elegante, come dimostrano le prime immagini, che lo ritraggono con abiti curatissimi e dagli ampi intarsi d’oro. Mancano ancora diversi mesi al termine delle riprese, che dovrebbero proseguire fino al 2016, ma di Lenny Belardo, il Papa di Paolo Sorrentino interpretato da Jude Law e protagonista di The Young Pope, una miniserie di otto puntate, già si parla molto. Forse perché – come più di qualcuno ha notato – sotto molti punti vista potrebbe essere un papa assai diverso, quasi l’opposto di Papa Francesco.
Ed è opportuno sottolinearlo bene, quel “quasi”, dato che papa Pio XIII non sarà affatto, a quanto pare, un uomo crudele, tutt’altro: pur sembrando a prima vista controrivoluzionario – «conservatore da rasentare l’oscurantismo», dice la produzione -, mostrerà grande vicinanza agli ultimi.
Una contraddizione? Solo apparentemente. La storia della Chiesa, infatti, è costellata non solo di papi ma di figure straordinarie – da san Giovanni Bosco (1815–1888) alla beata Madre Teresa di Calcutta (1910-1997) – che hanno saputo coniugare impegno sociale con piena adesione alla dottrina; ed è solo “grazie” a caricature di successo, in primis quella sdolcinata ai danni di san Francesco (1182-1226), stigmatizzata dallo stesso papa argentino («Per favore: questo san Francesco non esiste!», protestò ad Assisi), che si è iniziato ritenere inconciliabile l’attenzione ai poveri con il legame alla tradizione. Tornando a The Young Pope, c’è da dire che, oltre alla figura Lenny Belardo, papa nuovo e antico insieme, gli ingredienti per immaginare belle le puntate non mancano: per il regista che non abbisogna di presentazioni, gli episodi scritti con lo sceneggiatore Umberto Contarello (con cui ha vinto l’Oscar), per il cast internazionale e perché torna Roma, la vera protagonista de La Grande Bellezza.
Anche se gli episodi da cinquanta minuti l’uno saranno complessivamente girati tra Italia, Stati Uniti, Africa e Porto Rico – e che andranno in onda su Sky – è infatti difficile ipotizzare la pellicola priva di riprese mozzafiato sulla Città Eterna. The Young Pope quindi piacerà? E’ molto difficile dirlo adesso. Di certo l’attesa non manca ed è lecito, soprattutto nei giorni in cui viene ufficializzato il calo del numero medio dei partecipanti alle udienze generali di papa Francesco, precipitati dagli oltre 51.000 del 2013 ai meno di 15.000 attuali, immaginare che un papa come Lenny Belardo, così clamorosamente fuori dal tempo e così poco mediatico come le anticipazioni lo lasciano intendere, possa suscitare parecchia incuriosirà. E se la miniserie non dovesse per caso trovare il gradimento del pubblico certamente (e comprensibilmente) dispiacerebbe a Sorrentino e a quanti stanno investendo in questo affascinante progetto, ma c’è da credere che se fosse esistito lui, Pio XIII, della scarsa popolarità se ne sarebbe fatto molto presto una ragione.
giulianoguzzo.com


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