ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 20 settembre 2015

In attesa di Fatima '17?

Bergoglio il «caudillo» andrà a Mosca

Obama e Putin considerano il Pontefice il vero leader del mondo latinoamericano

Chi ci guadagnerà di più dalla visita di Bergoglio a Cuba e negli Stati Uniti? I fratelli Castro, Obama, Putin o il Pontefice? Certamente quest'ultimo che lascia le beghe della Curia romana e certi attriti con varie conferenze episcopali dopo alcune aperture dottrinarie per un successo diplomatico che alla Chiesa mancava sin dai tempi di Giovanni Paolo II. Per Bergoglio sarà un’emozione grande passare con il suo corteo sotto le finestre dell'ambasciata Usa dove, grazie alla sua opera di mediazione, è tornata a sventolare la bandiera a stelle e strisce. Un cammino lungo, che nell'ultima fase ha visto come protagonisti l’attuale segretario di Stato Pietro Parolin e soprattutto il suo sostituto Giovanni Becciu per molti anni Nunzio a L'Avana che presto dovrebbe essere sostituito nel suo incarico da Joseph Marino oggi in Malesia.
Il primo apripista fu Karol Wojtyla nel 2008 ma non tutti sanno che il discorso di Giovanni Paolo II nella Plaza de la Revolucion fu scritto da Bergoglio. E non può essere un caso se pochi mesi dopo a Buenos Aires uscì un libricino firmato Bergoglio con un titolo che è tutto un programma alla luce degli sviluppi di questi giorni: «Dialogo tra il Papa e Fidel».
Ma c'è un altro motivo per cui Bergoglio celebrerà il suo trionfo. Dopo anni di dominazioni, rivoluzioni finte e vere, caudilli carismatici o improvvisati (Peron, Allende, Castro, Chavez, Lula, Morales) lo sterminato mondo dell'America Latina ha trovato finalmente il suo leader continentale riconosciuto dai grandi del mondo.
E dopo L'Avana Bergoglio troverà negli Stati Uniti Obama, sotto la scaletta del suo aereo, cosa mai successa, proprio perché riconosce in lui non solo il capo della Chiesa Cattolica ma il leader del mondo latino americano, dando seguito a quello che lo stesso Presidente Usa disse all'indomani dell'apertura a Cuba: «Todos somos americanos».
Non solo Obama guarda a Bergoglio come leader mondiale ma anche Vladimir Putin che parlerà alle Nazioni Unite poche ore dopo Bergoglio. Le diplomazie stanno lavorando sodo e non è escluso che si arrivi addirittura ad un incontro a sorpresa tra loro due.
Una cosa è ormai certa: stanno cadendo tutti i tabù per la vera storica tappa che porterà Francesco a Mosca nel 2016 con l'appoggio non solo del nuovo zar ma anche della stessa Chiesa ortodossa. Ed è stato questo l'argomento più riservato della visita nei giorni scorsi in Italia, a Milano e Roma, del metropolita russo di Mosca che si è incontrato con l'arcivescovo di Milano Ettore Scola e, a quanto dicono, fuori dai riflettori, anche con Parolin. Ma perché Obama e Putin, che hanno iniziato a dialogare sulla Siria, ritengono fondamentale il ruolo di Bergoglio? Perché lo considerano un fondamentale alleato nella difficile battaglia contro l'Isis.
Luigi Bisignani
http://www.iltempo.it/esteri/2015/09/20/bergoglio-il-caudillo-andra-a-mosca-1.1459218?localLinksEnabled=false

Il Papa alla Casa Bianca, il Vaticano esprime la sua irritazione contro Obama


U.S. President Barack Obama meets with Pope Francis, Thursday, March 27, 2014 at the Vatican. (AP Photo/Pablo Martinez Monsivais)
Papa Francesco e Barack Obama
Il Vaticano ha espresso irritazione per la decisione di Barack Obama di invitare alla Casa Bianca, in occasione della visita di papa Francesco, alcune personalità che, con la propria vita e le proprie convinzioni, sono fortemente distanti dal magistero della Chiesa. Secondo quanto riporta il Wall Street Journal un importante prelato vaticano ritiene offensivo il comportamento di Obama, il quale ha invitato attivisti transgender, il primo vescovo episcopaliano dichiaramente gay ed una suora che guida un gruppo favorevole ad aborto ed eutanasia.
La Santa Sede è molto preoccupata del fatto che le foto scattate nell’occasione possano sembrare, agli occhi dei credenti, come una sorta di appoggio di papa Francesco alle teorie di cui gli invitati si fanno portatori. Tra l’altro, non è ancora chiaro se la Casa Bianca abbia invitato referenti del movimento antiabortista, fortemente sostenuto dai vescovi statunitensi. La Casa Bianca ha reso noto che tra gli invitati ci sono, in ogni caso, tutti i cardinali statunitensi e numerosi vescovi e sacerdoti, ma potrebbe non essere sufficiente per la Santa Sede.

AUGURIAMOCI UN PAPA AMERICANO SCANDALOSO, SENNÒ È UN FILM GIÀ VISTO

Il viaggio di Francesco negli Stati Uniti, dopo l’esordio caraibico castro-guevarista, sarà un trionfo d’immagine. Ma io sono sempre convinto che le sorprese prima o poi arriveranno
di Giuliano Ferrara | 20 Settembre 2015 ore 06:00 Foglio
Il viaggio di Francesco negli Stati Uniti, dopo l’esordio caraibico castro-guevarista, sarà un trionfo d’immagine: parlerà in castigliano, accudirà i poveri (the neediest) cari ai filantropi billionaire, sarà blandito da ricchi e ricchissimi, passeggerà tra le istituzioni con l’agio dell’ultima parola, ci sarà anche il frisson dell’incontro alla Casa Bianca con le culture lgbt, che volete di più? Il creato assisterà sbalordito e grato alle laudatio in suo favore. I giornalisti ne riferiranno. Quanto alle creature, alla coscienza personale, alla libertà religiosa: è da vedere. Forse Francesco dirà che la misericordia è la grazia d’amore del peccatore, ma non elimina il peccato: l’aborto è peccato, la produzione di figli à la carte è peccato, l’eliminazione eugenetica di generazioni di down è peccato, l’affitto di un utero è peccato, violentare una decisione di coscienza è peccato eccetera. Forse non dirà niente di tutto questo, ricorrerà alle curve della casuistica, ribadirà che non è un giudice ma un pastore soccorrevole, almeno verso i vivi, i plaudenti, i goderecci senza complessi posti accanto ai dannati della terra. Sarà maestro di benevolenza, padre comprensivo, vicario di un Cristo incarnatosi per accarezzare il mondo e annunciare il Regno sopra tutto ai piccoli e agli ultimi. La pietra dello scandalo è un amore senza confini. Amen.
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Il capitalismo sarà certamente censurato con parole spesse e non prive di interesse. Quelle parole saranno applaudite dai capitalisti: saranno un’invenzione dei protestanti, i faticoni del denaro e del profitto, ma hanno avuto successo anche tra i cattolici. Forse Francesco saprà temperare anche la sua avversione al modello di vita norteamericano, ai consumi popolari, alle diseguaglianze derivate dalla forza dello sviluppo e degli spiriti animali dell’emulazione, della concorrenza, dello sfruttamento. Il Papa è intelligente, sapiente, volitivo, autorevole, coltiva il successo non solo come un carisma personale ma come un mezzo di salvazione della chiesa nel mondo, per il mondo. Certi estremismi liberal e radical lo aiuteranno: qualche attacco per non aver fatto abbastanza sulla via della liquidazione di una chiesa di contraddizione e di magistero segnalerà che ai conservatori più fervorosi e stupidi potrà rispondere come Pio XII a Clare Boothe Luce nei Cinquanta dell’anticomunismo e della lotta al mondo ateo e materialista: “Signora, anch’io sono cattolico”.
A meno di sorprese, è un film già visto. Un kolossal già girato in Hd. Ma io sono sempre convinto che le sorprese prima o poi arriveranno. La misericordia perfeziona, compie e supera anche la giustizia, ma senza il basamento della giustizia, che non è la regoletta morale ma la trascendenza dell’origine, l’idea che non sono io il padrone, il perdono è puro nichilismo relativista. Potrebbe dire qualcosa di strano e di meraviglioso sulla penitenza, sull’obbedienza, sulle chiese nello spazio pubblico, sulle distorsioni etiche nell’uso delle acquisizioni scientifiche e biologiche, potrebbe dire che forse la chiesa è in ritardo sul mondo e forse è in anticipo nel tentativo di medicare la sua forma ingiusta, potrebbe ricordare un Sargent Shriver o una Ethel Kennedy che si sono battuti in difesa dell’integrità della persona o il film Juno, e abbracciare i prolifers consacrando in terra americana una battaglia in ritirata in tutto il resto del mondo. Potrebbe dire all’Onu che certi finanziamenti per le sterilizzazioni sono un’aggressione ai diritti umani. Quante cose potrebbe voler dire con l’éloquence de la chair. In fondo è Voltaire che nel suo gran libro sul secolo di Luigi XIV ha osservato: le vrai seul est aimable.

RISCHIOCALCOLATO vi propone il discorso del Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin tenuto al Valdai Club del 2014.
Mai i mezzi di informazioni occidentali (e italiani) mostrano versioni integrali dei suoi discorsi, spesso estraggono solo alcune frasi d’effetto.
Viene trascurata e non mostrata la capacità di ragionamento, d’argomentazione ed il punto di vista di un’importante zona del mondo, la Russia, tratto d’unione tra il mondo occidentale e l’Oriente.
Ci auguriamo che il seguente discorso (suddiviso e pubblicato da noi in tre parti) vi risulti interessante e vi fornisca di spunti di riflessione nuovi e alternativi a quelli propinati con insistenza dai comuni mezzi di informazione.
Si ringrazia Francesca Tarenghi per la collaborazione alla traduzione.

2 commenti:

  1. l'arcivescovo di Milano Ettore Scola ???

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    1. per non parlare di Santosubito redivivo che tiene un discorso nel 2008! Bisignani invece di sussurrare ai potenti dovrebbe far quattro chiacchiere con uno bravo!!!

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