L’orribile strage compiuta a Parigi, lo scorso 13 novembre, riempie da giorni, com’è ovvio, i palinsesti dei mezzi di comunicazione. A ciclo continuo, in un crescendo di dettagli sugli orrori e la conta dei morti e dei feriti di quel tragico venerdì sera, un diluvio di commenti, teorie ed analisi è stato riversato su tutti noi. Ad un certo punto, io ho tolto l’audio e guardando solo lo scorrere dei servizi, ho individuato quella che mi è parsa la vera immagine simbolo di quest’atto di barbarie. Quella che credo riassume il vero dramma, non solo della Francia, ma di tutto l’Occidente ed in particolare dell’Europa che fu cristiana.
Parlo della distesa di lumini, candele, fiori e messaggi che un incessante “pellegrinaggio” di uomini e donne d’ogni età e razza va deponendo ai piedi della monumentale colonna di Place de la République, alla cui sommità è posta la statua di Marianna, l’allegorica figura che simboleggia la nazione nata dall’89 e fondata sulle tre parole-mantra ‘Liberté – Egalité – Fraternité’. La piazza, va detto, era già stata scenario della reazione popolare all’attentato di gennaio contro i blasfemi vignettisti del settimanale Charlie Hebdo, tuttavia il fatto è significativo.
Il popolo parigino affranto, impaurito, incerto e tribolato, non va a raccogliersi in preghiera aNotre-Dame; non va ad invocare la protezione ed il conforto della Regina del Cielo; non va a chiedere la sua intercessione presso il Figlio. Al contrario, con un intenso afflato, che si potrebbe definire religioso, va a prostrarsi all’idolo della République, a quel moloch laicista, anzi, scopertamente massonico, le cui istituzioni statuali hanno brillato per la patente incapacità di assicurare, anche in questa occasione, quella pace sociale fondata sul diritto positivo che, lassù, in cima alla colonna, Marianna ostende con il ramoscello d’ulivo in una mano e le tavole della legge nell’altra. Mi è venuto di paragonare queste immagini ad una scena del film-kolossal “I Dieci Comandamenti” di Cecil B. De Mille; quella in cui il Faraone Ramesse offre incenso agli idoli per chiedere la salvezza del suo primogenito ormai morente a causa dell’iniquità paterna.
“Dove Dio non regna – ripeteva spesso un santo sacerdote – lì dominano morte, fame, carestia, persecuzione, sfruttamento, deportazioni, uccisioni ed ogni altro flagello” e citando la prima omelia da Papa, di Jorge Mario Bergoglio, si potrebbe perfino aggiungere: “Chi non prega il Signore, prega il diavolo”. Sarà, infatti, certamente un caso, ma i poveri spettatori del Teatro Le Bataclan, sono stati giustiziati mentre il gruppo rock Eagles of Death Metal eseguiva un vero e proprio inno a Satana, il brano Kiss the Devil il cui refrain dice testualmente: “Chi amerà il diavolo? Chi canterà la sua canzone? Io amerò il diavolo e la sua canzone!”.
Poveri francesi figli della falsa libertà, della fittizia eguaglianza, della massonica fratellanza. L’idolo muto e sordo in cima alla colonna non ascolta le loro preghiere; non li aiuta adesso e non li potrà aiutare per il prossimo macello. Quello che le autorità, mettendo già avanti le mani, dichiarano inevitabile e vicino. Poveri francesi e poveri tutti noi, cristiani di un'Europa volontariamente dimentica del suo battesimo. Povera chiesa “nata dal Concilio” che hai allevato, ormai, tre generazioni di cattolici debosciati! Ciechi guidati da altri ciechi; come quel religioso, parroco di S. Giovanni dei Fiorentini al Vomero (Napoli) che, al termine della Messa domenicale, ha fermato l’uscita dei fedeli per far loro ascoltare La Marsigliese! L’inno che durante la “gloriosa rivoluzione” fece da colonna sonora allo scorrere di fiumi di sangue, specialmente cattolico, in tutta la Francia, ha suscitato, come raccontava il quotidiano ‘Il Mattino’: "forte commozione fra i fedeli"!
Un importante uomo di chiesa, certamente non tacciabile di tradizionalismo e tantomeno di tendenze ‘cripto-lefebvriane’, il cardinale Giacomo Biffi da poco scomparso, disse ormai tre lustri fa: “Io penso che l’Europa o ridiventerà cristiana o diventerà mussulmana. Ciò che mi pare senza avvenire è la “cultura del niente”, della libertà senza limiti e senza contenuti, dello scetticismo vantato come conquista intellettuale, che sembra essere l’atteggiamento dominante nei popoli europei, più o meno tutti ricchi di mezzi e poveri di verità. Questa “cultura del niente” (sorretta dall’edonismo e dalla insaziabilità libertaria) non sarà in grado di reggere all’assalto ideologico dell’Islam che non mancherà: solo la riscoperta dell”‘avvenimento cristiano” come unica salvezza per l’uomo e quindi solo una decisa risurrezione dell’antica anima dell’Europa – potrà offrire un esito diverso a questo inevitabile confronto».
Poiché questa risurrezione non sembra prioritaria ‘colà dove si puote’ e visto che, come l’esperienza insegna, il vuoto tende ad essere riempito, quelle mille, flebili lucine, là, sotto Marianna, paiono destinate a spegnersi. Allora sarà buio. Buio davvero.
di Daniele Casi
http://www.sanpiox.it/public/index.php?option=com_content&view=article&id=1689:la-marianna-per-mediatrice&catid=103&Itemid=149
Satana al Bataclan. Ragioni preternaturali di un'orribile strage
Ma tu manderesti tuo figlio da gente così?Satana al Bataclan. Ragioni preternaturali di un'orribile strage
Uno degli aspetti meno indagati dagli organi di informazione in questi giorni è la natura del gruppoEagles of Death Metal e delle canzoni che risuonavano nel teatro Bataclan nel momento in cui gli assassini hanno iniziato la mattanza del pubblico.
Lasciamo qui agli esperti ogni precisazione sulla storia della band californiana e sul genere musicaleheavy metal, pur ritenendo cosa certa che le forme musicali e i contenuti di questo tipo di intrattenimento sono lontani da ogni ordine armonioso e da ogni autentica estetica cristiana.
Ciò che qui maggiormente interessa è richiamare l’attenzione su una causalità che, al di là delle possibili ricostruzioni ufficiali o complottistiche, si avvinghia misteriosamente ad altre causalità ben più evidenti ma forse non più importanti.
Nel suo comunicato l’Isis motiva l’incursione nelBataclan affermando che vi “erano riuniti centinaia di infedeli, durante una festa di perversione” (vedi qui). Questa indicazione non diminuisce certamente la gravità del giudizio che riguarda gli assassini del 13 novembre, la loro turpe eresia antitrinitaria e i loro vili mandanti, ma rivela appunto, se contemplata nel contesto su cui ci vogliamo soffermare per un momento, una causalità impressionante che si è fatta strada e che uno sguardo sovrannaturale sulle cose e sugli eventi può cogliere. Chi conosce le pagine della Vita di Sant’Antonio Abate di Sant’Atanasio o semplicemente ha potuto consultare un trattato di demonologia, potrà meglio valutare l’ipotesi che qui si espone.
Al comunicato dell’Isis fa pendant la dichiarazione, riportata dal quotidiano inglese The Guardian (vedi qui), di un giovane che assisteva al concerto degli Eagles of Death Metal:
Riportiamo qui di seguito il testo di Kiss the Devil (Bacia il Diavolo) che nella sua inquietante semplicità non abbisogna di una traduzione:
Who'll love the devil?...
Who'll song his song?...
Who will love the devil and his song?...
I'll love the devil!...
I'll sing his song!...
I will love the devil and his song!...
Who'll love the devil?...
Who'll kiss his tongue?...
Who will kiss the devil on his tongue?...
I'll love the devil!...
I'll kiss his tongue!...
I will kiss the devil on his tongue!...
Who'll love the devil?...
Who'll sing his song?...
I will love the devil and his song!... Who'll love the devil?...
Who'll kiss his tongue?...
I will kiss the devil on his tongue!...
Who'll love the devil?...
Who'll sing his song?...
I WILL LOVE THE DEVIL AND SING HIS SONG!...
Giornali e televisioni, generalmente soliti a indagare con puntigliosa morbosità gli aspetti sulfurei della cronaca nera, hanno stranamente trascurato questo particolare agghiacciante, non hanno detto o scritto che mentre i carnefici hanno iniziato a sparare, gli altri stavano invocando satana. Al contrario hanno spiegato più volte che il genio criminale ha colpito la normalità, la movida, il semplice divertimento di un venerdì sera parigino. Il che è vero per lo stadio, i bistrot, il ristorante Casa nostra o il Petit Cambodge, ma non per il Bataclan.
Lo sguardo sovrannaturale, invece, si rattrista profondamente perché vede, assiste allo spettacolo terribile di decine di persone che muoiono colpite con satanica spietatezza in una sala in cui il diavolo era stato invocato e in cui, secondo l’esperienza di Sant’Antonio, dovevano essere confluite molte schiere di angeli caduti.
Qui si coglie anche la causalità alla quale si è appena accennato. La tentazione infatti ha una logica particolare che spesso opera più per azioni concomitanti, astutamente ispirate, che secondo una mera causalità materiale. Il demonio che poté insinuare lo scandalo e la falsa vendetta nelle anime offuscate da una antica eresia, seppe contemporaneamente convincere altre anime del fatto che invocarlo in un teatro potesse essere un divertimento come un altro.
Tutto il resto, quel che verrà - la guerra, i bombardamenti, le bombe, le rappresaglie, gli arresti, le esecuzioni, gli attentati, il tramonto di una civiltà –, è, in fondo, soltanto storia.
http://vigiliaealexandrinae.blogspot.it/2015/11/satana-al-bataclan-ragioni.html
La strage di Parigi. C’è ben altro che dovrebbe terrorizzare molto più dell’islam. È la società in cui viviamo tutti noi, i nostri amici, i nostri figli, le persone a cui vogliamo bene. È questa fogna a cielo aperto che dà il peggio di sé quando reagisce secondo copione all’aggressione violenta e abominevole di qualcuno che crede ancora in qualche cosa, per quanto sia falsa e blasfema, mentre i suoi figli non credono più in niente… e Bergoglio ha subito detto che non è possibile dare una spiegazione a quanto avvenuto.
.
Martedì 17 novembre 2015
.
È pervenuta in redazione:
.
Caro dottor Gnocchi,
dopo la strage di Parigi penso che non ci sarà più nessuna faccia di bronzo capace di minimizzare la minaccia dell’islam. Questo è il pericolo del nostro tempo e penso che sia onesto dire che ne abbiamo terrore. È d’accordo?
Grazie per la sua attenzione
Gilberto Vitiello
.
Caro Vitiello,
è onestissimo dire di avere terrore dell’islam, a patto che lo si faccia spiegando che suscita terrore perché è una falsa religione fondata, come tutte le false religioni, sulla menzogna e, quindi, di grave danno per il destino eterno di chi la pratica e di chi la considera semplicemente una delle tante declinazioni della Verità. Come tutte le false religioni, l’islam deve giustamente far terrore per i danni che provoca alle anime. Per quanto riguarda i corpi, il fatto che molti suoi seguaci, in nome del loro falso credo, compiano azioni come quelle a cui siamo abituati da lunghissimo tempo direi che è preoccupante, inquietante e può anche far paura. Ma non deve terrorizzare, che è un concetto diverso. Quanto abbiamo visto in questi giorni è l’ennesima manifestazione della violenza che accompagna la storia dell’uomo e che, in questi tempi, nel mondo urbano occidentale, può solo assumere simili forme.
C’è ben altro, caro Vitiello, che la dovrebbe terrorizzare molto più dell’islam. È la società in cui viviamo lei, io, i nostri amici, i nostri figli, le persone a cui vogliamo bene. È questa fogna a cielo aperto che dà il peggio di sé quando reagisce secondo copione all’aggressione violenta e abominevole di qualcuno che crede ancora in qualche cosa, per quanto sia falsa e blasfema, mentre i suoi figli non credono più in niente. È questa sentina che, ogni giorno, consente in tutto il mondo a migliaia di donne di ammazzare i bambini che portano in grembo rimanendo al riparo da leggi ritenute legittime perché piacciono tanto alla maggioranza, così tanto da essere accettate anche dai cosiddetti cattolici e dai loro pastori. È questo teatrino grottesco su cui, all’indomani di ogni strage, vengono alla ribalta le facce tutte ugualmente rivoltanti di Renzi, di Hollande, di Obama, della Merkel e naturalmente di Bergoglio a dire tutte le stesse cose, nello stesso modo e con la stessa consapevolezza di non crederci perché, dentro di loro, provano solo sgomento, non capiscono che cosa sta accadendo e non hanno una certezza, fosse anche la più laica e mondana possibile, a cui aggrapparsi. Sono sulla ribalta della storia in conto terzi e sono buoni solo a passare le carte dell’ordinaria amministrazione. Sono così poveri di anima e di testa da riuscire a far passare per genio il Bergoglio che parla di “terza guerra mondiale a pezzi”.
Di questo, caro Vitiello, deve avere terrore. Molto più di quanto gliene faccia l’islam, deve avere terrore di questa società che prova terrore davanti a ciò che accade in casa propria, mentre si sente tranquilla quando invia i suoi bombardieri a compiere le stragi in casa altrui. Deve avere terrore di questa società così ipocrita che parla di pace perché fa la guerra in modo pulito e non deve accontentarsi di straccioni disposti a farsi massacrare dopo aver gettato la bomba, ma può contare sull’opera chirurgica di tecnici ben addestrati che un giorno sganciano l’atomica su Hiroshima, un altro radono al suolo Dresda, l’altro bombardano il Medioriente, con la stessa professionalità e la stessa tranquillità di coscienza del medico che pratica gli aborti evocata da Paolo Deotto nel suo articolo di ieri.
Caro Vitiello, non ho bisogno di esprimermi sull’orrore islamico per potermi poi permettere di dire quanto mi faccia orrore cosiddetta “civiltà occidentale”. Che cosa penso dell’islam l’ho detto in modo chiaro e difficilmente troverà qualcuno che possa andare oltre. Ma lo pensavo senza bisogno di trovarmi al cospetto delle tragedie di questi giorni, mi bastava sapere che diffonde la menzogna su Dio e quindi sugli uomini.
Il vero pericolo oggi sta nel nulla di questa società che ha terrore perché è nata e cresciuta nel terrore applicato sistematicamente per la prima volta proprio in Francia a danno dei cristiani. Quel terrore su cui hanno viaggiato e si sono propagati i falsi idoli di libertè, égalité e fraternité. Idoli ancora più falsi e più tremendi di quelli propagati da una falsa religione come l’islam perché rappresentano la perfetta inversione del cristianesimo tanto cara all’invertito satana.
Poco prima che il direttore mi girasse la sua lettera, caro Vitiello, stavo leggendo un’e-mail dell’amico Andrea Sandri. Anche lui, come pochissimi fino a ora, aveva notato e segnalava qualcosa di veramente tremendo rispetto agli avvenimenti del teatro Bataclan. E diceva cosi:
.
Caro Alessandro,
La cosa più triste è che quando quelli hanno iniziato a sparare, gli altri stavano invocando satana:
““Several people were sitting on the first-floor balcony. It was quite a fun rock group and the audience was aged between 20 and 50. Some parents were with their teenagers. The ambiance was very jovial. The group had been on about an hour and they’d just said “We love you Paris” and started singing a song, Kiss the Devil, with the words ‘I met the Devil and this is his song’ when we heard very clearly some explosions.”
Ecco il testo:
Who’ll love the devil?…
Who’ll song his song?…
Who will love the devil and his song?…
I’ll love the devil!…
I’ll sing his song!…
I will love the devil and his song!…
Who’ll love the devil?…
Who’ll kiss his tongue?…
Who will kiss the devil on his tongue?…
I’ll love the devil!…
I’ll kiss his tongue!…
I will kiss the devil on his tongue!…
Who’ll love the devil?…
Who’ll sing his song?…
I will love the devil and his song!…
Who’ll love the devil?…
Who’ll kiss his tongue?…
I will kiss the devil on his tongue!…
Who’ll love the devil?…
Who’ll sing his song?…
I WILL LOVE THE DEVIL AND SING HIS SONG!…
Oltre causalità storica, c’è una causalità preternaturale che mette i brividi.
Che la Santa Vergine e Sant’Antonio Abate intercedano per noi!
.
Caro Vitiello, mi disgusta tradurre, anche solo per servizio, un tale testo, ma se pensa che kiss significa bacio, love significa amore e devil significa demonio il senso dovrebbe essere abbastanza chiaro anche per chi non conosce l’inglese. Se si vuole approfondire l’argomento, si può andare a questo indirizzo internet: http://vigiliaealexandrinae.blogspot.it/ .
In poche parole, dentro al teatro in cui i macellai islamici hanno fatto il maggior numero di morti si stava invocando il demonio: e il demonio è arrivato nelle vesti di assatanati seguaci di una falsa religione armati di fucili a pompa e di mitragliatori. Su posto c’era gente tra i venti e i cinquant’anni, molti avevano persino portato i loro figli. E a questo punto mi faccio una domanda che sui giornali, tanto meno su quelli cattolici, ho visto porre: quale è il destino eterno di anime che muoiono mentre invocano il demonio?
Anche se gli toccherebbe, non sarà certo papa Francesco a rispondere a un tale quesito, poiché ha subito proclamato che non è possibile dare una spiegazione a quanto avvenuto. D’altra parte, non ci si può aspettare altro da un Pastore del Dubbio che aveva già detto a un bambino malato di non sapergli spiegare nulla sul senso della sua sofferenza e che, pochi giorni fa, ha detto a una donna protestante sposata con un cattolico che, per quanto riguarda la comunione, faccia un po’ come vuole perché lui non sa cosa pensare. Chi è lui per giudicare?
L’unica tragicomica risposta istituzionale dal mondo cosiddetto cattolico, fino a ora, è stata quella del Segretario di Stato, il cardinale Parolin, il quale ha detto che il giubileo delle misericordia sarà aperto anche ai musulmani. Il che mi fa pensare che lo facciano perché, in tal modo, vi parteciperà qualcuno che, almeno, ha fede. Tanto, per i cosiddetti cattolici di cui stiamo parlando non ci sono false religioni: e quindi non ve ne sono neppure di vere.
Caro Vitiello, leggendo dei genitori che hanno portato i loro figli a uno spettacolo demoniaco, senza che la stragrande maggioranza dei cosiddetti cristiani si senta scandalizzata, ho pensato a che cosa era la fede ai tempi dei martiri e che cosa facevano i genitori per l’anima dei loro figli. In particolare mi è tornato alla mente il massacro dei soldati cristiani della Dodicesima Legione Imperiale uccisi a Sebaste per ordine di Licinio.
Durante il supplizio, il governatore ordinò di denudare i soldati che non avevano accettato di adorare gli dei e di lasciarli sul lago ghiacciato che era nei pressi della città. Il mattino dopo, fu ordinato di trarre fuori i santi dal lago e di finirli, rompendo loro le gambe. Infine, fu comandato di gettare i corpi nel fuoco. Dopo aver eseguito il loro compito, i boia caricarono i corpi dei martiri su di un carro e li condussero al rogo. Si accorsero allora che il più giovane del gruppo, Melitone, era ancora vivo e cercarono di convincerlo a rinnegare Cristo. Ma la madre del giovane soldato, avendo assistito allo spettacolo del martirio, prese in braccio il figlio e lo depose sul carro insieme agli altri corpi, dicendogli: “Non rimanere privo della corona, figlio mio caro, raggiungi i tuoi compagni per gioire della luce eterna che dissiperà la mia afflizione”. Quindi, senza spargere una lacrima, accompagnò il carro sino al rogo, con volto pieno di gioia.
Capisce, caro Vitiello, perché bisogna aver terrore di ben altro che dell’islam e del terrorismo islamico? Ma, di più, capisce che cosa serve per non averne paura? E, ancora di più, capisce che cosa sia il vero nemico, il vero antagonista, il vero contrario della fede cattolica?
Sarebbe così semplice leggere questi avvenimento attraverso le categorie con cui i cristiani hanno sempre decifrato la storia, ma non c’è quasi più nessuno in grado di farlo. Lo riconosce Antonio Polito in un editoriale sul Corriere (che trova integralmente cliccando qui): “Con le idee del Novecento non comprendiamo più ciò che sta accadendo, e non capiamo come reagire. Perfino la ragazza del secolo scorso per antonomasia, Rossana Rossanda, ha confessato al Corriere che stavolta «una linea non ce l’ho». Il problema è che gran parte delle idee democratiche, delle idee progressiste, delle idee di sinistra, sono del Novecento. E che gran parte della nostra élite si è formata su quelle idee, e oggi dispone di una cassetta degli attrezzi inutilizzabile, fatta di classi sociali e di divisione internazionale del lavoro, mentre il mondo di oggi sembra fatto apposta per stupirci, e si spacca su linee di frattura che avevamo date per spacciate, sepolte dalla Storia, come la religione”.
E così, ora ci troviamo davanti ai soliti burattini che recitano la loro tragica commediola e, al massimo, riescono a fare appello al cosiddetto “islam moderato”. Nella rassegna stampa di Radio radicale in onda ieri, il conduttore Massimo Bordin, che è un uomo di grande acutezza ma non certo un campione della fede, si diceva perplesso davanti al concetto di “islam moderato” e rifletteva: “Ma come è possibile che una religione ipotizzi una propria versione moderata?”.
La domanda, converrà anche lei caro Vitiello, è perfetta, piena di buon senso e di intelligenza. È contro qualsiasi logica che una religione proponga una versione moderata di se stessa. Tuttavia, il fenomeno si è verificato in questi decenni, ma non nel mondo islamico. È accaduto dentro la Chiesa cattolica. E, siccome la logica vuole sempre la parte che le spetta, il “cattolicesimo moderato” ha smesso ipso facto di essere “cattolicesimo” manifestandosi di fatto come una nuova religione, anche se formalmente proclama l’inutile tiritera della continuità con il passato.
Ma, essendo una falsa religione, il “cattolicesimo moderato” è una religione maldestra. Maneggia dogmi, principi, valori, concetti e parole tradizionali attribuendo loro nuovi significati con il risultato di essere incomprensibile ab intra e ad extra, incapace di comprendere le cose del Cielo e quelle della Terra. In balìa di questo nuovo credo, la Chiesa cattolica è divenuta un manicomio da campo. Così, il luogo in cui, secondo Chesterton, tutte le verità si danno appuntamento, l’unico luogo che potrebbe dire che cosa sta accadendo e come porvi rimedio è diventato muto. Anzi peggio, parla come il mondo.
Caro Vitiello, le fa ancora così terrore l’islam?
Alessandro Gnocchi
Sia lodato Gesù Cristo
Lasciamo qui agli esperti ogni precisazione sulla storia della band californiana e sul genere musicaleheavy metal, pur ritenendo cosa certa che le forme musicali e i contenuti di questo tipo di intrattenimento sono lontani da ogni ordine armonioso e da ogni autentica estetica cristiana.
Ciò che qui maggiormente interessa è richiamare l’attenzione su una causalità che, al di là delle possibili ricostruzioni ufficiali o complottistiche, si avvinghia misteriosamente ad altre causalità ben più evidenti ma forse non più importanti.
Nel suo comunicato l’Isis motiva l’incursione nelBataclan affermando che vi “erano riuniti centinaia di infedeli, durante una festa di perversione” (vedi qui). Questa indicazione non diminuisce certamente la gravità del giudizio che riguarda gli assassini del 13 novembre, la loro turpe eresia antitrinitaria e i loro vili mandanti, ma rivela appunto, se contemplata nel contesto su cui ci vogliamo soffermare per un momento, una causalità impressionante che si è fatta strada e che uno sguardo sovrannaturale sulle cose e sugli eventi può cogliere. Chi conosce le pagine della Vita di Sant’Antonio Abate di Sant’Atanasio o semplicemente ha potuto consultare un trattato di demonologia, potrà meglio valutare l’ipotesi che qui si espone.
Al comunicato dell’Isis fa pendant la dichiarazione, riportata dal quotidiano inglese The Guardian (vedi qui), di un giovane che assisteva al concerto degli Eagles of Death Metal:
Several people were sitting on the first-floor balcony. It was quite a fun rock group and the audience was aged between 20 and 50. Some parents were with their teenagers. The ambiance was very jovial. The group had been on about an hour and they’d just said “We love you Paris” and started singing a song, Kiss the Devil, with the words ‘I met the Devil and this is his song’ when we heard very clearly some explosions.
[Molte persone sedevano nella galleria del primo piano. Era un gruppo rock abbastanza divertente e l’età del pubblico andava tra i venti e i cinquant’anni. Alcuni genitori accompagnavano i figli adolescenti. Il clima era molto gioviale. Il gruppo suonava da ormai un’ora. Avevano appena gridato: “Ti amiamo, Parigi” e iniziato a cantare una canzone, “Kiss the Devil”, pronunciando le parole: “Ho incontrato il Diavolo e questa è la sua canzone”, quando abbiamo udito alcune esplosioni.]
Riportiamo qui di seguito il testo di Kiss the Devil (Bacia il Diavolo) che nella sua inquietante semplicità non abbisogna di una traduzione:
Who'll love the devil?...
Who'll song his song?...
Who will love the devil and his song?...
I'll love the devil!...
I'll sing his song!...
I will love the devil and his song!...
Who'll love the devil?...
Who'll kiss his tongue?...
Who will kiss the devil on his tongue?...
I'll love the devil!...
I'll kiss his tongue!...
I will kiss the devil on his tongue!...
Who'll love the devil?...
Who'll sing his song?...
I will love the devil and his song!... Who'll love the devil?...
Who'll kiss his tongue?...
I will kiss the devil on his tongue!...
Who'll love the devil?...
Who'll sing his song?...
I WILL LOVE THE DEVIL AND SING HIS SONG!...
Giornali e televisioni, generalmente soliti a indagare con puntigliosa morbosità gli aspetti sulfurei della cronaca nera, hanno stranamente trascurato questo particolare agghiacciante, non hanno detto o scritto che mentre i carnefici hanno iniziato a sparare, gli altri stavano invocando satana. Al contrario hanno spiegato più volte che il genio criminale ha colpito la normalità, la movida, il semplice divertimento di un venerdì sera parigino. Il che è vero per lo stadio, i bistrot, il ristorante Casa nostra o il Petit Cambodge, ma non per il Bataclan.
Lo sguardo sovrannaturale, invece, si rattrista profondamente perché vede, assiste allo spettacolo terribile di decine di persone che muoiono colpite con satanica spietatezza in una sala in cui il diavolo era stato invocato e in cui, secondo l’esperienza di Sant’Antonio, dovevano essere confluite molte schiere di angeli caduti.
Qui si coglie anche la causalità alla quale si è appena accennato. La tentazione infatti ha una logica particolare che spesso opera più per azioni concomitanti, astutamente ispirate, che secondo una mera causalità materiale. Il demonio che poté insinuare lo scandalo e la falsa vendetta nelle anime offuscate da una antica eresia, seppe contemporaneamente convincere altre anime del fatto che invocarlo in un teatro potesse essere un divertimento come un altro.
Tutto il resto, quel che verrà - la guerra, i bombardamenti, le bombe, le rappresaglie, gli arresti, le esecuzioni, gli attentati, il tramonto di una civiltà –, è, in fondo, soltanto storia.
http://vigiliaealexandrinae.blogspot.it/2015/11/satana-al-bataclan-ragioni.html
La strage di Parigi. C’è ben altro che dovrebbe terrorizzare molto più dell’islam. È la società in cui viviamo tutti noi, i nostri amici, i nostri figli, le persone a cui vogliamo bene. È questa fogna a cielo aperto che dà il peggio di sé quando reagisce secondo copione all’aggressione violenta e abominevole di qualcuno che crede ancora in qualche cosa, per quanto sia falsa e blasfema, mentre i suoi figli non credono più in niente… e Bergoglio ha subito detto che non è possibile dare una spiegazione a quanto avvenuto.
.
Martedì 17 novembre 2015
.
È pervenuta in redazione:
.
Caro dottor Gnocchi,
dopo la strage di Parigi penso che non ci sarà più nessuna faccia di bronzo capace di minimizzare la minaccia dell’islam. Questo è il pericolo del nostro tempo e penso che sia onesto dire che ne abbiamo terrore. È d’accordo?
Grazie per la sua attenzione
Gilberto Vitiello
.
Caro Vitiello,
è onestissimo dire di avere terrore dell’islam, a patto che lo si faccia spiegando che suscita terrore perché è una falsa religione fondata, come tutte le false religioni, sulla menzogna e, quindi, di grave danno per il destino eterno di chi la pratica e di chi la considera semplicemente una delle tante declinazioni della Verità. Come tutte le false religioni, l’islam deve giustamente far terrore per i danni che provoca alle anime. Per quanto riguarda i corpi, il fatto che molti suoi seguaci, in nome del loro falso credo, compiano azioni come quelle a cui siamo abituati da lunghissimo tempo direi che è preoccupante, inquietante e può anche far paura. Ma non deve terrorizzare, che è un concetto diverso. Quanto abbiamo visto in questi giorni è l’ennesima manifestazione della violenza che accompagna la storia dell’uomo e che, in questi tempi, nel mondo urbano occidentale, può solo assumere simili forme.
C’è ben altro, caro Vitiello, che la dovrebbe terrorizzare molto più dell’islam. È la società in cui viviamo lei, io, i nostri amici, i nostri figli, le persone a cui vogliamo bene. È questa fogna a cielo aperto che dà il peggio di sé quando reagisce secondo copione all’aggressione violenta e abominevole di qualcuno che crede ancora in qualche cosa, per quanto sia falsa e blasfema, mentre i suoi figli non credono più in niente. È questa sentina che, ogni giorno, consente in tutto il mondo a migliaia di donne di ammazzare i bambini che portano in grembo rimanendo al riparo da leggi ritenute legittime perché piacciono tanto alla maggioranza, così tanto da essere accettate anche dai cosiddetti cattolici e dai loro pastori. È questo teatrino grottesco su cui, all’indomani di ogni strage, vengono alla ribalta le facce tutte ugualmente rivoltanti di Renzi, di Hollande, di Obama, della Merkel e naturalmente di Bergoglio a dire tutte le stesse cose, nello stesso modo e con la stessa consapevolezza di non crederci perché, dentro di loro, provano solo sgomento, non capiscono che cosa sta accadendo e non hanno una certezza, fosse anche la più laica e mondana possibile, a cui aggrapparsi. Sono sulla ribalta della storia in conto terzi e sono buoni solo a passare le carte dell’ordinaria amministrazione. Sono così poveri di anima e di testa da riuscire a far passare per genio il Bergoglio che parla di “terza guerra mondiale a pezzi”.
Di questo, caro Vitiello, deve avere terrore. Molto più di quanto gliene faccia l’islam, deve avere terrore di questa società che prova terrore davanti a ciò che accade in casa propria, mentre si sente tranquilla quando invia i suoi bombardieri a compiere le stragi in casa altrui. Deve avere terrore di questa società così ipocrita che parla di pace perché fa la guerra in modo pulito e non deve accontentarsi di straccioni disposti a farsi massacrare dopo aver gettato la bomba, ma può contare sull’opera chirurgica di tecnici ben addestrati che un giorno sganciano l’atomica su Hiroshima, un altro radono al suolo Dresda, l’altro bombardano il Medioriente, con la stessa professionalità e la stessa tranquillità di coscienza del medico che pratica gli aborti evocata da Paolo Deotto nel suo articolo di ieri.
Caro Vitiello, non ho bisogno di esprimermi sull’orrore islamico per potermi poi permettere di dire quanto mi faccia orrore cosiddetta “civiltà occidentale”. Che cosa penso dell’islam l’ho detto in modo chiaro e difficilmente troverà qualcuno che possa andare oltre. Ma lo pensavo senza bisogno di trovarmi al cospetto delle tragedie di questi giorni, mi bastava sapere che diffonde la menzogna su Dio e quindi sugli uomini.
Il vero pericolo oggi sta nel nulla di questa società che ha terrore perché è nata e cresciuta nel terrore applicato sistematicamente per la prima volta proprio in Francia a danno dei cristiani. Quel terrore su cui hanno viaggiato e si sono propagati i falsi idoli di libertè, égalité e fraternité. Idoli ancora più falsi e più tremendi di quelli propagati da una falsa religione come l’islam perché rappresentano la perfetta inversione del cristianesimo tanto cara all’invertito satana.
Poco prima che il direttore mi girasse la sua lettera, caro Vitiello, stavo leggendo un’e-mail dell’amico Andrea Sandri. Anche lui, come pochissimi fino a ora, aveva notato e segnalava qualcosa di veramente tremendo rispetto agli avvenimenti del teatro Bataclan. E diceva cosi:
.
Caro Alessandro,
La cosa più triste è che quando quelli hanno iniziato a sparare, gli altri stavano invocando satana:
““Several people were sitting on the first-floor balcony. It was quite a fun rock group and the audience was aged between 20 and 50. Some parents were with their teenagers. The ambiance was very jovial. The group had been on about an hour and they’d just said “We love you Paris” and started singing a song, Kiss the Devil, with the words ‘I met the Devil and this is his song’ when we heard very clearly some explosions.”
Ecco il testo:
Who’ll love the devil?…
Who’ll song his song?…
Who will love the devil and his song?…
I’ll love the devil!…
I’ll sing his song!…
I will love the devil and his song!…
Who’ll love the devil?…
Who’ll kiss his tongue?…
Who will kiss the devil on his tongue?…
I’ll love the devil!…
I’ll kiss his tongue!…
I will kiss the devil on his tongue!…
Who’ll love the devil?…
Who’ll sing his song?…
I will love the devil and his song!…
Who’ll love the devil?…
Who’ll kiss his tongue?…
I will kiss the devil on his tongue!…
Who’ll love the devil?…
Who’ll sing his song?…
I WILL LOVE THE DEVIL AND SING HIS SONG!…
Oltre causalità storica, c’è una causalità preternaturale che mette i brividi.
Che la Santa Vergine e Sant’Antonio Abate intercedano per noi!
.
Caro Vitiello, mi disgusta tradurre, anche solo per servizio, un tale testo, ma se pensa che kiss significa bacio, love significa amore e devil significa demonio il senso dovrebbe essere abbastanza chiaro anche per chi non conosce l’inglese. Se si vuole approfondire l’argomento, si può andare a questo indirizzo internet: http://vigiliaealexandrinae.blogspot.it/ .
In poche parole, dentro al teatro in cui i macellai islamici hanno fatto il maggior numero di morti si stava invocando il demonio: e il demonio è arrivato nelle vesti di assatanati seguaci di una falsa religione armati di fucili a pompa e di mitragliatori. Su posto c’era gente tra i venti e i cinquant’anni, molti avevano persino portato i loro figli. E a questo punto mi faccio una domanda che sui giornali, tanto meno su quelli cattolici, ho visto porre: quale è il destino eterno di anime che muoiono mentre invocano il demonio?
Anche se gli toccherebbe, non sarà certo papa Francesco a rispondere a un tale quesito, poiché ha subito proclamato che non è possibile dare una spiegazione a quanto avvenuto. D’altra parte, non ci si può aspettare altro da un Pastore del Dubbio che aveva già detto a un bambino malato di non sapergli spiegare nulla sul senso della sua sofferenza e che, pochi giorni fa, ha detto a una donna protestante sposata con un cattolico che, per quanto riguarda la comunione, faccia un po’ come vuole perché lui non sa cosa pensare. Chi è lui per giudicare?
L’unica tragicomica risposta istituzionale dal mondo cosiddetto cattolico, fino a ora, è stata quella del Segretario di Stato, il cardinale Parolin, il quale ha detto che il giubileo delle misericordia sarà aperto anche ai musulmani. Il che mi fa pensare che lo facciano perché, in tal modo, vi parteciperà qualcuno che, almeno, ha fede. Tanto, per i cosiddetti cattolici di cui stiamo parlando non ci sono false religioni: e quindi non ve ne sono neppure di vere.
Caro Vitiello, leggendo dei genitori che hanno portato i loro figli a uno spettacolo demoniaco, senza che la stragrande maggioranza dei cosiddetti cristiani si senta scandalizzata, ho pensato a che cosa era la fede ai tempi dei martiri e che cosa facevano i genitori per l’anima dei loro figli. In particolare mi è tornato alla mente il massacro dei soldati cristiani della Dodicesima Legione Imperiale uccisi a Sebaste per ordine di Licinio.
Durante il supplizio, il governatore ordinò di denudare i soldati che non avevano accettato di adorare gli dei e di lasciarli sul lago ghiacciato che era nei pressi della città. Il mattino dopo, fu ordinato di trarre fuori i santi dal lago e di finirli, rompendo loro le gambe. Infine, fu comandato di gettare i corpi nel fuoco. Dopo aver eseguito il loro compito, i boia caricarono i corpi dei martiri su di un carro e li condussero al rogo. Si accorsero allora che il più giovane del gruppo, Melitone, era ancora vivo e cercarono di convincerlo a rinnegare Cristo. Ma la madre del giovane soldato, avendo assistito allo spettacolo del martirio, prese in braccio il figlio e lo depose sul carro insieme agli altri corpi, dicendogli: “Non rimanere privo della corona, figlio mio caro, raggiungi i tuoi compagni per gioire della luce eterna che dissiperà la mia afflizione”. Quindi, senza spargere una lacrima, accompagnò il carro sino al rogo, con volto pieno di gioia.
Capisce, caro Vitiello, perché bisogna aver terrore di ben altro che dell’islam e del terrorismo islamico? Ma, di più, capisce che cosa serve per non averne paura? E, ancora di più, capisce che cosa sia il vero nemico, il vero antagonista, il vero contrario della fede cattolica?
Sarebbe così semplice leggere questi avvenimento attraverso le categorie con cui i cristiani hanno sempre decifrato la storia, ma non c’è quasi più nessuno in grado di farlo. Lo riconosce Antonio Polito in un editoriale sul Corriere (che trova integralmente cliccando qui): “Con le idee del Novecento non comprendiamo più ciò che sta accadendo, e non capiamo come reagire. Perfino la ragazza del secolo scorso per antonomasia, Rossana Rossanda, ha confessato al Corriere che stavolta «una linea non ce l’ho». Il problema è che gran parte delle idee democratiche, delle idee progressiste, delle idee di sinistra, sono del Novecento. E che gran parte della nostra élite si è formata su quelle idee, e oggi dispone di una cassetta degli attrezzi inutilizzabile, fatta di classi sociali e di divisione internazionale del lavoro, mentre il mondo di oggi sembra fatto apposta per stupirci, e si spacca su linee di frattura che avevamo date per spacciate, sepolte dalla Storia, come la religione”.
E così, ora ci troviamo davanti ai soliti burattini che recitano la loro tragica commediola e, al massimo, riescono a fare appello al cosiddetto “islam moderato”. Nella rassegna stampa di Radio radicale in onda ieri, il conduttore Massimo Bordin, che è un uomo di grande acutezza ma non certo un campione della fede, si diceva perplesso davanti al concetto di “islam moderato” e rifletteva: “Ma come è possibile che una religione ipotizzi una propria versione moderata?”.
La domanda, converrà anche lei caro Vitiello, è perfetta, piena di buon senso e di intelligenza. È contro qualsiasi logica che una religione proponga una versione moderata di se stessa. Tuttavia, il fenomeno si è verificato in questi decenni, ma non nel mondo islamico. È accaduto dentro la Chiesa cattolica. E, siccome la logica vuole sempre la parte che le spetta, il “cattolicesimo moderato” ha smesso ipso facto di essere “cattolicesimo” manifestandosi di fatto come una nuova religione, anche se formalmente proclama l’inutile tiritera della continuità con il passato.
Ma, essendo una falsa religione, il “cattolicesimo moderato” è una religione maldestra. Maneggia dogmi, principi, valori, concetti e parole tradizionali attribuendo loro nuovi significati con il risultato di essere incomprensibile ab intra e ad extra, incapace di comprendere le cose del Cielo e quelle della Terra. In balìa di questo nuovo credo, la Chiesa cattolica è divenuta un manicomio da campo. Così, il luogo in cui, secondo Chesterton, tutte le verità si danno appuntamento, l’unico luogo che potrebbe dire che cosa sta accadendo e come porvi rimedio è diventato muto. Anzi peggio, parla come il mondo.
Caro Vitiello, le fa ancora così terrore l’islam?
Alessandro Gnocchi
Sia lodato Gesù Cristo
“FUORI MODA”. La posta di Alessandro Gnocchi
Sabato scorso, fra i tanti filmati andati in onda sui Tg, si vedeva la scena di un padre in lacrime, che aveva comprato il biglietto a suo figlio, per andare ad assistere al concerto del “Bataclan”. Cioè: non era il ragazzo ad aver chiesto al genitore ignaro di andare a sentire un gruppo rock; no, era il padre (ancora giovane, sulla quarantina) ad aver spedito il figlio al massacro. Chissà se gli aveva dato anche qualche euro in più per un po’ di ecstasy…
Non so voi, ma se io vedessi i poster o le copertine dei cd di un gruppo rock quali quelli riprodotti sotto, ci penserei due volte non dico a regalare a mio figlio il biglietto per andarlo a sentire, ma solo a dargli il permesso per farlo. Anzi, preciso: glielo vieterei proprio!
Una giornalista inviata a Parigi, in un altro Tg, parlava dei giovani ammazzati in quel locale come la “gioventù sana”… Ora, non dubito che quei decerebrati partecipanti alla baraonda rompitimpani fossero bravi ragazzi, onesti, studenti o lavoratori, desiderosi solo di un po’ di quel “divertimento” che questa società marcia e ignobile offre (impartisce) loro. Ma che fossero “sani” ne ho qualche dubbio. No, è gente malata, interiormente, spiritualmente, perlopiù inconsapevolmente e suo malgrado. Altre scene dalla tv: se a gennaio lo slogan fu “Je suis/nous sommes tous Charlie”, adesso si sono inventati “Pray for Paris”. Si sono viste queste “orazioni”. Hanno inquadrato una ragazza a gambe incrociate, con le mani aperte sulle ginocchia, evidentemente convinta di praticare “meditazione”, o “yoga”, magari, imparato in qualche palestra new-age. E poi un’altra, in piedi, a occhi chiusi, che teneva le mani una sull’altra, col pollice e l’indice congiunti e le altre tre dita distese: ma che diavolo di modo di pregare è?! Non sanno neanche più pregare a mani giunte! Sarà soddisfatto El Pappa, che un filmato di un anno fa riprende mentre rimprovera un chierichetto sull’attenti e a mani giunte; gli passa davanti, si ferma, gli prende i polsi e con forza gli distacca quelle mani innocenti, che qualche buon parroco gli aveva giustamente insegnato a tenere in quella posizione.
Ma torniamo per un attimo a Parigi e al teatro “Bataclan”. No, non può essere un caso che mentre è iniziato il massacro la band (che tutti si affrettano a specificare non essere affatto di tipo “death metal”, anche se nome e immagini farebbero supporre il contrario) cosa stava suonando (e anche questo infonde qualche dubbio…)? Una canzoncina dal “sano” titolo di “Kiss the Devil”!…
Da venerdì notte, cialtroni, idioti o mascalzoni (giornalisti, intellettuali, politici) continuano a ripetere su tutti i media che ormai “noi cristiani” siamo in una guerra contro l’Islam.
Come no, infatti l’altra sera il sangue è corso a Poitiers, anzi no, a Lepanto… No, non è così: se (ripeto: se) guerra c’è, è fra eretici musulmani assatanati da una parte, e un occidente ateo, se non luciferico, dall’altra. E che, per di più (ordo a chao!) quei tagliagole ha creato e scatenato contro i nemici suoi e del suo padrone sionista.
Siro Mazza
http://www.maurizioblondet.it/ma-tu-manderesti-tuo-figlio-da-gente-cosi/
Dietro gli attentati di Parigi – I Dr. Jekyll e Mr. Hyde
dei giorni nostri
Tutto secondo copione: come l'11 Settembre. Limitazioni di libertà
in Europa e pioggia di fuoco in Siria. Verso nuove leggi speciali
coercitive?
Le strategie sataniche del "Nuovo Disordine Mondiale", dopo gli
attentati di Parigi
di Sergio Basile
Dietro la strage di Parigi
Parigi - di Sergio Basile – L'Europa dei popoli esce dal suo week-end più tragico – almeno dal dopoguerra ad oggi - con le ossa rotte e la mente confusa. E' la legge del caos! La strage di Parigi per chi conosce i reali e grotteschi retroscena mondialisti dei giorni nostri (legati cioè alle strategia del satanico Nuovo Ordine Mondiale, in via di ultimazione) è di facile lettura e non può che confermare ancora una volta l'esistenza di un duello all'ultimo sangue, tra forze del bene e forze del male, intessuto sulla menzogna e sull'omicidio; non può che confermare a qual punto di satanica follia possa arrivare il delirio di onnipotenza di chi ha deciso di conquistare il mondo nel senso stretto del termine, scatenando gli odi più repressi e un conflitto mondiale, passando sul cadavere di milioni di uomini con tutti i mezzi possibili ed immaginabili e creandosi – nel contempo - passepartout internazionali senza precedenti, colpretesto della "guerra all'Isis"; per tutti gli altri, i meri spettatori ignoranti del disastro teatralizzato e per tutti quei lettori dei giornali di regime (a regia unica) che credono ancora alla bontà della "democrazia" espressa dai leader dei paesi occidentali, la situazione appare ben diversa, ma pur sempre confusa. Costoro, mediaticamente plagiati (da un esercito di giornalisti asserviti alla causa mondialista) e atterriti dallo sconforto più invadente, vedono salire la loro sete di vendetta pilotata verso popoli o etnie diverse per cultura, magari fino a poco tempo fa ben integrate, rispettose e amalgamate (1).
(1) Vedi ciò che accadeva in Siria prima della guerra di aggressione anticristiana, commissariata dall'Occidente dapprima ai cosiddetti ribelli, e poi ai pazzi mercenari della stessa Isis.
Tutto secondo copione
Ma chi sono i responsabili del disastro mondiale in atto, sulla soglia di un conflitto planetario (il terzo) invero già in atto, a partire da quel celeberrimo 11 Settembre 20o1? Chi sono i responsabili di un disastro annunciato e di un possibile scontro tra civiltà - che qualcuno vorrebbe fomamentare sempre più - ben pianificato addirittura sul finire dell'Ottocento, in una corrispondenza fitta intessuto tra i massoni e satanisti Giuseppe Mazzini – gran capo della giudeo-massoneria europea – e Albert Pike (2)? (vedi qui Islam e Scontro tra civiltà – Mazzini, Pike e la Pianificazione Massonica del terzo caos mondiale). Ci eravamo posti queste domande, in particolare, dopo la strage a Tunisi (Somalia e Kuwait) e dopo quella alla redazione diCharlie Ebdo (vedi ui Isis – Tunisia, Somalia, Kuwait e Francia: 96 morti in poche ore quiStrage di Tunisi – Mamma TV e il volto dei Veri Terroristi, qui Parigi – Eclatanti anomalie sulla marcia per l’unità con i leader internazionali, qui Je ne suis pas Charlie – Cavalcano spavaldi la groppa del drago) finendo per chiudere sempre gli stessi cerchi logici.
(2) Gran mestro e pontefice della massoneria americana di rito palladiano
Hollande e la pioggia di fuoco su Raqqa
Intanto il presidente francese Francois Hollande - uomo vicino alla giudeo-massoneria del Grande Oriente di Francia e sostenitore delle forse sovversive che hanno messo a ferro e fuoco la Siria negli ultimi anni - nelle scorse ore, da perfetto Mr. Hyde, ha ordinato una vera e propria pioggia di fuoco su Raqqa, "la capitale dello Stato islamico in Siria": lo riferiscono – fonte Ansa - cosiddetti attivisti anti-Isis presenti nella città. "Almeno 30 i raid aerei nelle ultime ore, che si sono intensificati nella serata di ieri". Il governo francese ha confermato la notizia attraverso il ministero della Difesa (fonte France 24).
Bacia il diavolo
Sull'altro fronte della menzognera "guerra mondialsita", quello romano, i fedeli Renzi e Mattarellapiangono Valeria Solesin, la studentessa italiana rimasta coinvolta nella strage parigina, mettendo a disposizione una borsa di studio "per ricordarla". Valeria – ricordiamo - era con il fidanzato al teatro Bataclan, dove venerdì 13 (data cara a cabalisti e satanisti) ha fatto irruzione il commando terrorista, facendo cento morti. Ciò, mentre mentre il gruppo Rock ospite della serata (Eagles of Death Metal) cantava"Bacia il diavolo".
Una punizione per l'impegno francese in Siria contro il terrorismo?
Secondo molti cronisti filogovernativi quello consumatosi nel week-end sarebbe stato un "atto di guerra organizzato in maniera chirurgica, proteso a colpire la Francia per il suo impegno bellico in Siria". Il concetto che si vorrebbe far passare attraverso i media di regime suonerebbe all'incirca così: i francesi portano guerra nel territorio dello Stato Islamico e gli islamisti portano la guerra nel cuore dell’Europa. Ma costoro non rispondono – come sempre – alla domanda più importante. Perché se l'Occidente finanzia l'Isis al fine di destabilizzare la Siria e il Medioriente con la legge del terrore e del caos, dovrebbe ora passare come l'eroe di turno che salva il mondo ponendosi contro l'Isis stessa?
Il paradosso del Dr. Jekyll Occidentale
E come dire che gli stati massonici, occidentali e non (Mr. Hyde), dovrebbero salvare il mondo da loro stessi (Dr. Jekyll). Un controsenso assurdo! Una menzogna ben coperta dalle nebbie dei media di regime, saldamente (90% e oltre) nelle mani del potere sionista internazionale e bancario. Come ricordato di recente dal sacerdotre siriano Padre Daniel Maes, (vedi qui Sira – Pace sempre più lontana, opinione pubblica sempre più accecata) negli ultimi mesi si è scoperto che durante tre anni l'esercito più potente degli USA, insieme ad un’alleanza di "eletti" di mezzo mondo, ha aiutato i terroristi a conquistare più territori possibile della Siria. Come si spiega che l'ISIS, durante l'estate 2014, aveva a sua disposizione 800 nuovi fuoristrada Toyota Hilux e Land Cruise, con cui avevano fatto l’ingresso trionfante in Iraq con migliaia di terroristi? (tali mezzi – come ci ricorda il testimone oculare dei tragici fatti siriani, Padre Maes – furono consegnati con l’aiuto dei servizi segreti turchi – MIT - insieme con armi pesanti finanziate dall'Arabia Saudita!).
La facile soluzione del problema Isis
L’Isis nelle ultime ore, dopo aver rivendicato la strage di Parigi, ha annunciato che si tratta soltanto del primo attacco, lasciando intendere che presto ve ne saranno altri – pare – a Roma, Londra e Washington. Eppure per risolvere il "problema Isis", qualora si volesse fare davvero, basterebbestaccare la spina ai rifornimenti. Insomma un gioco da ragazzi! Ciò senza dimenticare che lo Stato Islamico incasserebbe dalla vendita del greggio circa 3 milioni di euro al giorno. Finanziamenti occulti (occidentali) a parte! Secondo molti osservatori internazionali lo Stato Islamico sarebbe un prodotto "di grandi errori dei paesi occidentali": visione, a mio parere, fuarviante e riduttiva, che non tiene conto di una precisa volontà giudeo-massonica mondialista protesa a controllare il mondo ed orientata ad utilizzare la stessa Isis come gran cavallo di troia in Medioriente, Africa e ora anche in Europa…
La profezia di Netanyahu
Intanto Benjamin Netanyahu solo pochi mesi fa (fonte Canal+) da Gerusalemme, pronunciava queste strane, emblematiche e "profetiche" parole: “non è la guerra di Israele è la vostra guerra è la guerra della Francia, perchè è la stessa guerra. Perché se riescono qui, ed è Israele ad essere criticata e non i terroristi, e se non siamo solidali allora questa peste di terrorismo verrà da voi. E’ una questione di tempo: verrà in Francia! Spero che avremo la pace per il nostro popolo e per quello di Gaza e spero che la comunità internazionale sarà solidale con tutti quelli che si difendono contro queste nuove tirranie terroriste. E se non sarà il caso, se non siete solidali con Israele adesso, allora queste tirranie le conoscerete pure voi!" (vedi qui Netanyahu: IL TERRORISMO ARRIVERA' IN FRANCIA!).
Basta favole!
E' ancora lecito, dunque, guardare alla favola del “semplice” terrorismo (islamico). E ancora lecito non cogliere i profondi legami esistenti tra sionismo internazionalista e massonico e integralismo islamico? (vedi qui Speciale – Così il sionismo creò l’integralismo islamico). A ben vedere è la solita, macabra, collaudata strategia del terrore per imporre nuovi stadi di controllo su scala mondiale (come fatto con l'11 settembre). Diranno, come molti uomini di "responsabilità" stanno già facendo, che sarà necessario aumentare le spese per la difesa in Ue (ricetta suggerita da Obama… sic!) e le misure eccezionali di controllo(come dichiarato da Hollande nelle ultime ore: ma che combinazione!); crerare leggi ad hoc per integrare alcor di più le orde islamiche provenienti da Africa e Medioriente, al fine di non fare "innervosire" i nostri ospiti (neo-dominatori); militarizzare definitivamente il Continente e procedere a passo più spedito, con la scusa della "sicurezza", verso i cosiddetti Stati Uniti d'Europa (antico piano massonico mondialista) disintegrando ogni residuo anelito di amor patrio, cultura e religosità cristiana.
I signori degli "allarmi perenni"
Il tutto alimentando una precisa strategia della tensione e mantenendo uno stato di allarme perenne, attraverso attacchi periodici e mirati. Non sappiamo da dove vengono questi terroristi! E' stato questo il mantra recitato dinanzi agli schermi tv di tutto il mondo da Hollande e Obama, nelle ultime ore. Ciò al fine di imporre al mondo nuovi standard di "sicurezza" e coercizione, altrimenti difficilmente accettabili, connessi a quello lo stadio finale di quel "Nuovo – satanico – Disordine Mondiale" creato ad hoc per riordinare il mondo secondo i propri satanici piani. Chiunque ti può attaccare! E' questo il messaggio. Pertanto "noi ti dobbiamo difendere” (a discapito della tua libertà personale). Ovvio!!
Uniti nelle nostre radici cristiane, contro la legge del Caos satanico
D'altronde un attacco provoca paura, odio e diffidenza verso siriani, mediorientali e musulmani. Verso tutti e tutto! E' la legge del caos. Magari senza capire che gran parte della popolazione siriana è cristiana ed è la prima vittima occidentale di questa pazzia mondialista. La prima vittima degli storici (e "soliti") nemici di Cristo e della religione dell'anti-Cristo che avanza… (cosiddetto "mondialismo"). Ma per molti, purtroppo, questi sono solo dettagli secondari…Ordo ab Chao (Ordine dal caos). Da'ltronde il loro motto è ormai ben noto! Dinanzi a ciò, qual è il contributo che ciascuno di noi può dare alla causa del bene comune? Beh, per tutti i "veri" cristiani (magari non massoni) e gli uomini di buona volontà disingannati, c'è una sola cosa da fare,cercare la verità, gridarla in ogni piazza e pregare… Iniziare a recitare il santo Rosario in famiglie e nelle chiese. D'altronde questa è una guerra al'ultimo sangue tra bene e male, e chi non lo capisce ora, morirà di ignoranza… disperato e illuso.
Sergio Basile (Copyright © 2015 Qui Europa)
Partecipa al dibattito - Redazione Quieuropa - infounicz.europa@gmail.com
Lunedì, Novembre 16th/ 2015
- di Sergio Basile -
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.