ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 8 dicembre 2015

Nostra Regina e Avvocata

Solennità dell’Immacolata

stellamatutina-immacolataOrazione da dirsi il giorno 8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione.
Vergine Immacolata, che piacesti al Signore e ne diventasti la Madre, riguarda benigna noi miseri che imploriamo il tuo potente patrocinio.
Il maligno serpente, contro cui fu scagliata la prima maledizione, continua purtroppo a combattere e insidiare i miseri figli di Eva.
O benedetta Madre nostra, nostra Regina e Avvocata, che fin dal primo istante del tuo concepimento, schiacciasti il capo del nemico, accogli le preghiere, che, uniti con te in un cuor solo, ti raccomandiamo di presentare al Trono di Dio, perché non cediamo mai alle insidie che ci vengono tese, così che tutti arriviamo al Porto della Salvezza; e fra tanti pericoli, la Chiesa e la Società Cristiana, cantino ancora una volta l’inno della liberazione, della vittoria e della pace. Amen!
– San Pio X –
Solennità dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria.
«La beatissima Vergine Maria, sin dal primo istante del concepimento, per singolare grazia e privilegio di Dio e in vista dei meriti di Gesù Cristo, fu preservata immune da ogni macchia di peccato originale». Questo in estrema sintesi il dogma della Immacolata Concezione, proclamato dal beato Papa Pio IX con la bolla pontificia "Ineffabilis Deus" l'8 dicembre 1854.


8 dicembre 1854. Quella mattina, nella basilica di San Pietro gremita di fedeli, al momento della lettura della bolla Pio IX è investito da un fascio di luce proveniente dall'alto. Fenomeno inspiegabile, perché in nessun periodo dell'anno, e tanto meno all'inizio della stagione invernale, da nessuna finestra della basilica vaticana un raggio di luce poteva raggiungere l'abside dove si trovava il Papa. Una sorta di "approvazione" celeste? L'auspicio di un più lieto avvenire nella vita tormentata della Chiesa, in quegli anni duramente attaccata da massoni e anticlericali? Chissà. 

Pochi mesi dopo, il 12 aprile 1855, un altro episodio misterioso. Lo stesso Pio IX è in visita al Collegio di "Propaganda Fide", in via Nomentana. All'improvviso il pavimento sprofonda. Ci ha messo lo zampino il diavolo in persona? L'ultimo Papa re mostra una sorprendente lucidità e, nel preciso istante del crollo grida: «Vergine Immacolata, aiutaci!». Tutti rimangono miracolosamente illesi. Per oltre un secolo, in quel Collegio, è rimasta in vigore l'usanza per gli alunni, al momento di sciogliere le fila, di ripetere la bellissima invocazione: «Vergine Immacolata, aiutaci!». Aneddoti che profumano di soprannaturale e forse poco conosciuti. Pochi sanno anche che questa verità di fede si affermava, letteralmente a furor di popolo, dopo secoli di feroci dispute teologiche, ma anche di profonda devozione nei cuori più semplici.

Innanzitutto occorre sfatare un equivoco, un fraintendimento purtroppo assai diffuso anche tra i cattolici: l'erronea confusione fra maternità verginale di Maria e appunto il suo immacolato concepimento. Sono due misteri diversi: il primo si riferisce alla perpetua verginità della Madonna, prima durante e dopo il parto divino. Il secondo invece fa riferimento al fatto che Maria, fin dal primissimo istante del suo concepimento (i genitori erano Anna e Gioacchino) fu preservata dal peccato originale. Il dubbio che ha tormentato anche grandi Santi, come San Bernardo, che pure ha cantato in modo splendido le lodi di Maria, è che la proclamazione del concepimento immacolato di Maria potesse in qualche modo adombrare la portata salvifica universale di Cristo, valida per tutte le creature. Pio IX ha messo tutti d'accordo, invitando i fedeli a considerare l'immacolata concezione uno speciale privilegio di Dio verso Maria.

L'Immacolata Concezione si è rivelata subito un dogma scomodo, e lo è tuttora, perché ci mette davanti agli occhi un fatto, un'evidenza che la modernità e la cultura contemporanea ha sempre rigettato: il mistero del peccato originale. Da Rousseau in poi l'uomo ha la pretesa di bastare a se stesso e di considerarsi immune da colpe che, semmai, vengono individuate nelle "strutture sociali", all'occorrenza da abbattere anche con la violenza. Ma così facendo, lungi dall'arrivare a edificare il paradiso in terra, si fabbricano i lager e i gulag, oppure si distruggono le fondamenta della convivenza civile, con le ideologie nichiliste oggi in voga. L'uomo diventa carnefice di se stesso.Noi  nasciamo con il peccato originale, siamo carichi di peccato. Ma attraverso l'Immacolata, che ci conduce all'amore di Cristo, possiamo diventare come il Padre ci ha pensati e ci ha voluti dall'eternità: suoi Figli.«Anche noi, da sempre, siamo stati scelti da Dio per vivere una vita santa, libera dal peccato»
http://intuajustitia.blogspot.it/2015/12/solennita-dellimmacolata-concezione.html

L'Immacolata Concezione. Una meditazione del Beato J.H. Newman



Come scrive il teologo Manfred Hauke nella sua Introduzione alla Mariologia (Lugano 2008, Eupress, pp. 91-92) “nel 1854 l’Immacolata Concezione viene proclamata dogma di fede” e “quattro anni più tardi, con le apparizioni a Lourdes nel 1858, arriva un sostegno celeste al dogma”. “Fra le perle della teologia mariana del XIX secolo possiamo contare uno scritto di John Henry Newman in difesa del ‘nuovo’ dogma, la ‘Lettera a Pusey’ (1866)” (qui il testo inglese). Dunque il Cardinal Newman fu uno dei grandi apologeti ottocenteschi dell’Immacolata Concezione. Nel giorno in cui si celebra la maggior festa della Santa Vergine proponiamo una meditazione sull’Immacolata scritta dal grande Beato inglese. Serva da riparazione delle odierne iniquità.

Maria è l’Immacolata Concezione; con questa grande verità rivelata, noi professiamo che la Beata Vergine fu concepita senza peccato nel seno di sua madre, Sant’Anna.
Dopo la caduta di Adamo tutti gli uomini, suoi discendenti, sono concepiti e generati nel peccato. “Ecco”, esclama l’autore ispirato del salmo Miserere, “ecco malvagio sono nato, peccatore mi ha concepito mia madre” (Sal 51, 7). Quel peccato che appartiene ad ognuno di noi, ed è nostro fin dal primo momento dell’esistenza, è il peccato di incredulità e di disobbedienza, con il quale Adamo perse il Paradiso. Noi, come figli di Adamo, siamo suoi eredi nelle conseguenze della sua colpa, e abbiamo perduto quell’ornamento di grazia e di santità, che egli aveva ricevuto dal Creatore. Tutti siamo concepiti in questo stato di perdita e di privazione; e il mezzo ordinario con cui ne veniamo liberati è il sacramento del battesimo.
Però Maria non fu mai in tale stato; ne fu esentata dal decreto eterno del Signore. Dall’eternità Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, stabilirono di creare l’uomo e, prevenendo la caduta di Adamo, stabilirono pure di redimerlo con l’incarnazione e la passione del Figlio. Nello stesso attimo eterno, misterioso, nel quale il Verbo era generato dal Padre, fu anche decretato di salvare l’umanità per mezzo di Lui. Colui che fu generato dall’eternità, volle salvare e redimere, nel tempo, il genere umano; e la redenzione di Maria fu determinata in quella speciale maniera che noi chiamiamo “Immacolata Concezione”. Fu decretato non che fosse purificata dal peccato, ma che ne fosse preservata fin dal primo istante della sua esistenza, cosicché Satana non avesse parte alcuna di lei. Perciò Maria fu figlia di Adamo e di Eva come se essi non avessero mai peccato; ereditò invece i doni e le grazie (in misura più abbondante) che Adamo ed Eva possedettero nel Paradiso. Questa è la sua eccelsa prerogativa, e il primo di tutti i suoi privilegi. Invochiamola perciò con tutte le anime sante: “O Maria Vergine purissima, concepita senza peccato originale, prega per noi”.

Fonte: J.H. Newman, Meditazioni e preghiere, Jaca Book, Milano 2002, pp. 133-134

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.