Chiesa e Gnosi: quale sarebbe il “messaggio segreto”?
Ma se oggi altissimi prelati della Chiesa fanno a gara per manifestare pubblicamente le loro eresie e per tralasciare il messaggio di Cristo sostituendolo con nuove dottrine ecumeniche, ed ecologiste che spesso sfociano in una rievocazione del culto pagano a Madre terra -in un’orgia di comunicazione, pubbliche relazioni, pubblicità-progresso- una volta le cose non stavano così.
Nell’articolo precedente è stata abbondantemente documentatata l’inattaccabilità dei 4 Vangeli cosiddetti canonici: ossia quei Vangeli che risalgono non oltre il 70 DC quindi meno di 40 dopo la Crocifissione, il più antico, quello di Marco addirittura al 40 DC, quindi 7 anni circa dal ritrovamento del sepolcro vuoto – scritti dagli apostoli di Gesù o comunque da testimoni oculari-.ANALISI RAZIONALE DELLA FEDE CATTOLICA
Furono avversati da Sant’Ireneo (ca. 140-200) di Lione che li accusava di adozionismo, cioè di non credere in un Cristo come l’incarnazione del Verbo, ma solo come uomo divinizzato in un secondo momento o come un angelo, scelto da Dio per diventare Suo Figlio.
Abbiamo gli Elkasaiti (1/2 1°secolo) setta giudeo-cristiana, a carattere magico-astrologico che sorse intorno all’anno 100 in Giordania e fu fondata da tale Elkesai di origine persiana. Avevano un loro personale libro sacro, che essi credevano fosse stato consegnato ad Elkesai da un angelo.
Alcibiade di Apamea (Siria), un elcasaita, diffuse la setta a Roma, portandovi il libro in questione durante il pontificato di S. Callisto (217-222). Questi credevano in un Dio creatore e avevano un concetto docetico della persona di Gesù, cioè l’umanità e le sofferenze di Gesù Cristo erano più apparenti che reali. La setta sopravvisse fino alla fine del IV° secolo. Ci sono valide documentazioni storiche che fanno dedurre che il famoso fondatore del manicheismo, il nobile persiano Mani aderisse in principio a questa setta.
Sempre in Apocalisse (2,18:29) si hanno notizie delle eresie diffuse da un tale Iezabele, i cristiani incitandoli a fornicare e a mangiare le carni consacrate agli idoli. A questo episodio venne dedicata l’intera quarta lettera dell’Apocalisse 2,18:29. La dottrina di questa setta, infatti, non ammettendo la divinità di Cristo, portava ad una interiorizzazione della fede e ad una mancanza di pratiche esterne, quindi i suoi adepti si dedicavano all’idolatria e libertinismo.
Abbiamo opere e frammenti delle testimonianze giudeo-cristiane scritte come le Pseudo-clementine, attribuito a Clemente Romano, l’apocrifo Vangelo degli Ebrei e i Kerýgmata Pétrou (predicazioni di Pietro).
(1/2 I° secolo) giudeo-cristiana radicale, diffusasi in Siria e Giudea dalla metà del I° secolo, erano vegetariani. tralasciavano parti della vita di Gesù, come la nascita dalla Vergine e la resurrezione, non considerarono Gesù come il Figlio di Dio, ma come un profeta eccezionale.
Ma abbiamo eresie che negano l’umanità di Cristo, e ne accettano solo la divinità, dicendo per esempio che Cristo non fu un vero uomo, ma la sua forma umana era solo apparenza, ecco perché poté resistere così facilmente alle tentazioni; quando era sulla croce non soffriva realmente, perché essendo Dio non poteva provare dolore e avrebbe solo simulato le sue sofferenze sulla Croce. Il fanatico che affermava queste bestemmie era Ario un ex prete. (clicca qui)
Lo gnostico pretende di avere per dono immediato la in sé, vale a dire il sapere totale e assoluto, che consente di risolvere tutti i problemi relativi alla divinità, all’uomo e al mondo. Si tratta di una conoscenza essenzialmente intuitiva, per illuminazione improvvisa e definitiva, riservata solo ad alcuni iniziati e apportatrice di salvezza. Solo da questa conoscenza l’individuo può essere salvato, e non dalla fede o dalle opere. Lo gnosticismo cristiano ha avuto innumerevoli ramificazioni proprio ai primordi del cristianesimo: si ebbero gruppi legati a un fondatore (Mago, Basilide, Carpocrate, Valentino, ecc.), oppure sette designate da un nome collettivo (ofiti, nicolaiti, cainiti, ecc.). Accanto a questo gnosticismo eterodosso bisogna ricordare la gnosi cristiana “ortodossa” esposta da Origene. Il mandeismo e l’ermetismo sono gnosticismi extracristiani, coevi del cristianesimo primitivo. Accanto alla tradizione teologica e letteraria riguardo Lucifero si sviluppò, già nei primi tempi di fioritura e di espansione delle dottrine cristiane, una corrente gnostica che tentò la reinterpretazione della figura luciferina in chiave salvifica e liberatrice per l’uomo dalla tirannia del Dio Creatore. Secondo tale dottrina, che ha radici tanto nel Marcionismo quanto nel Manicheismo, il serpente/Lucifero descritto nella Genesi sarebbe colui che ha indotto l’uomo alla conoscenza, la scientia boni et mali, e dunque all’elevazione dell’uomo a divinità, pur contro la volontà del Dio supremo che avrebbe voluto invece mantenere l’uomo quale suo suddito e schiavo, cioè quale essere inferiore.
In tale dottrina il nome Satana scompare quasi del tutto in favore del nome Lucifero, che viene interpretato alla lettera come “Portatore di luce” e viene perciò eletto quale salvatore dell’uomo. Tutto ciò è in evidente antitesi con il Cristianesimo, secondo la quale invece l’aspetto luminoso di Satana è solo un mascheramento e uno strumento di seduzione. È San Paolo il primo a ricordare che:
« anche Satana si traveste da angelo di luce. Non è dunque cosa eccezionale se anche i suoi servitori si travestono da servitori di giustizia; la loro fine sarà secondo le loro opere. » (2 Corinzi 11,14-15)
In tempi più recenti si ritrovano richiami a Lucifero nella teosofia e nella sua contemporanea derivazione New Age; nella Massoneria,nel transumanesimo, nonché in movimenti neopagani radunati sotto al nome di Wicca. (clicca qui)
Tutta questa enorme cultura, la cui matrice gnostico-luciferica è rimasta sempre più o meno celata, può essere compendiata nel termine luciferismo, questa corrente accetta solo la parte “luminosa” del diavolo respingendo quella tenebrosa e demoniaca adorata dal satanismo (acido) oppura l’accetta solo per risolvere l’aspetto satanico nell’aspetto luciferino. Posto che luciferismo e satanismo non si oppongono l’uno all’altro, il culto di Lucifero come entità spirituale oppure più semplicemente come simbolo ideale ha come presupposti teologico-filosofici l’identità fra Dio e Sophia (la Sapienza) e dunque la divinità della luce di conoscenza nell’uomo, nonché infine la benignità essenziale di qualsiasi entità che sia Portatore di luce, cioè portatore di conoscenza. Secondo tale visione dunque Cristo e Lucifero o sono figure complementari oppure sono addirittura la stessa persona.(clicca qui)
Ma cosa trattano i Vangeli Apocrifi? E’ vero che questi descrivono un Gesù più umano? Non è vero che i vangeli apocrifi esaltano l’umanità di Gesù mentre quelli canonici ne esaltano la divinità. Al contrario nei vangeli apocrifi il clima è magico-fiabesco. Gesù è presentato o come un bambino prodigio che interloquisce come un adulto appena nato, un bambino sempre pronto a fare miracoli e a pronunciare spesso profezie e maledizioni.
Al contrario di quanto afferma Dan Brown da parte ecclesiastica e imperiale non vennero emanate esplicite proibizioni o bandi contro i vangeli apocrifi, né tantomeno essi furono sequestrati o bruciati. Quelli che contenevano nozioni eretiche, perlopiù di tipo gnostiche, si persero all’estinguersi della stessa eresia
gnostica. Ma tra i cosiddetti vangeli apocrifi oltre agli scritti gnostici non mancano nemmeno i “vangeli islamici” come il “vangelo” di Barnaba (l’apostolo!) risalente al XVI in lingua spagnola (…) in cui si evince che Cristo non fosse altro che un uomo precursore di Maometto.
I vangeli apocrifi non nascondono nessun particolare recondito se non un’immensa differenza tra lo stile intellettual-gnostico rivolto a pochi “eletti” in grado di penetrare le verità nascoste, che stride con la sobrietà e la semplicità dei canoninici comprensibili da tutti e il loro messaggio di Salvezza offerta a tutti. Il termine stesso “apocrifo” significa “da nascondere”, “riservato a pochi”. L’intento degli evangelisti non era quella di scrivere una “biografia” di Gesù come potremmo intenderla oggi, bensì quello di trasmettere una buona novella: Dio si è fatto vicino all’uomo. “Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro. Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.” (GV 20, 30-31).
Gli apocrifi più antichi a noi pervenuti sono della metà del II secolo d.C. Circa due secoli dopo la datazione dei canonici, quindi non furono scritti da testimoni oculari dei fatti. Fino al 1946 gli scritti degli gnostici erano noti solo attraverso le citazioni di sant’Ireneo. In quell’anno fu scoperta presso Nag Hammadi, nell’Alto Egitto, una vera e propria biblioteca di scritti gnostici ed ermetici. (cf Enc. Rizzoli Larousse 2002). Di questi scritti se ne tornò a parlare soprattutto a dopo il 2003, anno dell’uscita del suo bestseller “Il Codice Da Vinci”
Prendiamone alcuni in esame, per esempio il Vangelo di Maria (maggiormente noto come Pistis Sophia) riporta un dialogo avuto con Pietro dopo la risurrezione che mostra chiare influenze gnostiche. « Quello che a voi è nascosto io ve lo comunicherò. » Dopo la resurrezione, Cristo, allo scopo di istruire gli apostoli sui misteri, si sarebbe trattenuto sulla terra per undici anni. Come altri vangeli gnostici dunque, esso contiene una supposta “rivelazione segreta” di Gesù risorto. Questi scritti sono in contrapposizione con la chiarezza evangelica rivelata senza misteri: ” Tutto ciò che ho udito dal Padre l’ho fatto conoscere a voi”. (GV 15,15).
All’interno del Pistis Sophia, Maria Maddalena simboleggia la Conoscenza (gnosi),e rappresenta dunque l’incarnazione umana di Sophia e come tale, la Sposa e la Sacerdotessa di Cristo. L’identificazione tra Sophia e Maria Maddalena è presente anche nell’apocrifo Vangelo di Filippo.
I vangeli apocrifi non nascondono nessun particolare recondito se non un’immensa differenza tra lo stile intellettual-gnostico rivolto a pochi “eletti” in grado di penetrare le verità nascoste, che stride con la sobrietà e la semplicità dei canoninici comprensibili da tutti e il loro messaggio di Salvezza offerta a tutti. Il termine stesso “apocrifo” significa “da nascondere”, “riservato a pochi”. L’intento degli evangelisti non era quella di scrivere una “biografia” di Gesù come potremmo intenderla oggi, bensì quello di trasmettere una buona novella: Dio si è fatto vicino all’uomo. “Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro. Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.” (GV 20, 30-31).
Prendiamone alcuni in esame, per esempio il Vangelo di Maria (maggiormente noto come Pistis Sophia) riporta un dialogo avuto con Pietro dopo la risurrezione che mostra chiare influenze gnostiche. « Quello che a voi è nascosto io ve lo comunicherò. » Dopo la resurrezione, Cristo, allo scopo di istruire gli apostoli sui misteri, si sarebbe trattenuto sulla terra per undici anni. Come altri vangeli gnostici dunque, esso contiene una supposta “rivelazione segreta” di Gesù risorto. Questi scritti sono in contrapposizione con la chiarezza evangelica rivelata senza misteri: ” Tutto ciò che ho udito dal Padre l’ho fatto conoscere a voi”. (GV 15,15).
All’interno del Pistis Sophia, Maria Maddalena simboleggia la Conoscenza (gnosi),e rappresenta dunque l’incarnazione umana di Sophia e come tale, la Sposa e la Sacerdotessa di Cristo. L’identificazione tra Sophia e Maria Maddalena è presente anche nell’apocrifo Vangelo di Filippo.
La parola usata per “compagna” nel testo copto del vangelo di Filippo è inoltre un prestito dall’originale greco koinônós. Questo termine veniva comunemente usato per indicare rapporti di amicizia e fratellanza. Secondo la teologia gnostica Gesù e Maria Madalena erano le incarnazioni umane degli eoni Cristo e Sophia, due di questi eoni, il Salvatore e la Sofia, che hanno generato gli angeli, si sono incarnati rispettivamente in Cristo e nella Maddalena. Il passo NON va dunque inteso come una prova storica del matrimonio tra Gesù e la Maddalena ma come un’allegoria di una precisa visione teologica.
Inoltre negli apocrifi si legge che l’unione sessuale, anche fra marito e moglie, è sempre prostituzione, in chiara sintonia con l’eresia dell’epoca che negava i rapporti sessuali, particolare che viene sempre omesso dai propugnatori del “Gesù umano”.
Nessuna traccia di femminismo, né di figli di Gesù e della Maddalena. Non ci sono né indizi né prove che possano far supporre o dimostrare che Maria Maddalena sia stata la moglie o l’amante di Gesù. Piuttosto tutte le fonti convergono verso la soluzione opposta: Gesù ha vissuto sempre nella castità e non ha sposato nessuno. Anzi invita i suoi discepoli a scegliere questa condizione, cioè a consacrarsi interamente a Dio per piacere solo a Lui. Così come viene successivamente raccomandato da San Paolo che scrive chiaramente di non essersi sposato per il Regno Celeste, esortando molti ad intraprendere la via della castità per piacere a Dio: è la nascita del sacerdozio cristiano. Non è vero che la cultura del tempo disapprovava il celibato. Basterebbe ricordare la già citata Comunità degli Esseni a Qumran. Plinio il Vecchio e Giuseppe Flavio attestano che quei monaci (che non erano cristiani ma di fede giudaica) vivevano nella castità completa. Lo stesso Giovanni Battista viene presentato dalle fonti come una sorta di eremita, che viveva da solo e nessuna di queste fonti ci dice che il suo vivere da solo fosse, malvisto. Giovanni Battista stesso coetaneo di Gesù viene presentato anche nel Codice da Vinci come un eremita senza nessuna donna al seguito.
Questi sarebbero i complotti che la Chiesa in duemila anni ha ordito contro di noi…Di principi esoterici Luciferini, massonici (o satanici, è uguale…)
Scritto il gennaio 18, 2016
La stretta relazione tra Massoneria, Dan Brown e Vangeli Apocrifi
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Secondo Dan Brown i Vangeli gnostici sarebbero dei testi proto-femministi che Costantino e la Chiesa avrebbero occultato per schiacciare la donna sotto il potere maschile. E’ veramante così? A ben vedere il Vangelo apocrifo di Tommaso, è tutt’altro che un testo proto-femminista. Vi si legge Simon Pietro che obietta «Maria deve andare via da noi! Perché le femmine non sono degne della Vita» Gesù dice: «io la guiderò in modo da farne un maschio, affinché ella [Maddalena] diventi […] uguale a voi maschi. Perché ogni femmina che si fa maschio entrerà nel Regno dei cieli». Secondo molti teorici della cospirazione evangelica sarebbe stato l’imperatore Costantino a voler distruggere il “messaggio femminista” contenuto dagli apocrifi. Secondo questa delirante ipotesi l’obiettivo di Costantino era quello di portare l’emancipata e libera donna romana ad una sorta di schiavitù. In realtà anche uno studio superficiale dell’antica società romana rivela la condizione di totale sottomissione della donna. Sottomessa prima al pater familias e poi al proprio marito, la donna era totalmente esclusa dai virilia officia, come attestano molti documenti dell’epoca. Appena dopo la nascita, i bambini, in maggioranza femmine, venivano sottoposte all’esposizione, ossia all’abbandono. Le bambine abbandonate venivano raccolte ed allevate da uomini che le avviavano alla schiavitù o alla prostituzione. A 12 anni le donne erano considerate viripotens, adatte a sposarsi con un uomo sempre scelto dal padre. Una società tutt’altro che tollerante nei confronti delle donne come afferma invece Dan Brown…(clicca qui)
Secondo Dan Brown i Vangeli gnostici sarebbero dei testi proto-femministi che Costantino e la Chiesa avrebbero occultato per schiacciare la donna sotto il potere maschile. E’ veramante così? A ben vedere il Vangelo apocrifo di Tommaso, è tutt’altro che un testo proto-femminista. Vi si legge Simon Pietro che obietta «Maria deve andare via da noi! Perché le femmine non sono degne della Vita» Gesù dice: «io la guiderò in modo da farne un maschio, affinché ella [Maddalena] diventi […] uguale a voi maschi. Perché ogni femmina che si fa maschio entrerà nel Regno dei cieli». Secondo molti teorici della cospirazione evangelica sarebbe stato l’imperatore Costantino a voler distruggere il “messaggio femminista” contenuto dagli apocrifi. Secondo questa delirante ipotesi l’obiettivo di Costantino era quello di portare l’emancipata e libera donna romana ad una sorta di schiavitù. In realtà anche uno studio superficiale dell’antica società romana rivela la condizione di totale sottomissione della donna. Sottomessa prima al pater familias e poi al proprio marito, la donna era totalmente esclusa dai virilia officia, come attestano molti documenti dell’epoca. Appena dopo la nascita, i bambini, in maggioranza femmine, venivano sottoposte all’esposizione, ossia all’abbandono. Le bambine abbandonate venivano raccolte ed allevate da uomini che le avviavano alla schiavitù o alla prostituzione. A 12 anni le donne erano considerate viripotens, adatte a sposarsi con un uomo sempre scelto dal padre. Una società tutt’altro che tollerante nei confronti delle donne come afferma invece Dan Brown…(clicca qui)
Inoltre, sarebbero mai esistite donne di spessore che hanno cambiato il corso della storia come Isabella di Castiglia, Teresa D’Avila o Sant’Elena madre di Costantino, in una società pagana o musulmana?
La società dell’epoca era ancora composta dal 90% da popoli pagani. Sappiamo anche sia da fonti cristiane e pagane che in alcune città nelle quali vennero chiusi alcuni templi pagani scoppiarono rivolte popolari, tanto che Costantino dovette inviare l’esercito per sedarle. Per i pagani l’ira degli dèi traditi dall’imperatore avrebbe colpito Roma.
Numerosi detrattori si sforzano di rappresentare un Costantino diabolico strumentalizzando la triste vicenda che lo vide far condannare a morte il Figlio Crispo e la moglie Fausta accusati di incesto. In realtà Costantino seppur nei suoi limiti umani era figlio di Sant’Elena, una delle più grandi Sante che la Chiesa Cattolica celebra sui suoi altari, colei che ritrovò la Croce di Cristo in Terra Santa e portò in Italia moltissime reliquie soprattutto della Crocifissione. Non è da escludere la sua influenza sul figlio che una volta nominato imperatore la elevò al sommo grado di “Augusta” facendo coniare monete con la sua effige.(clicca qui)
Costantino il giorno prima del celebre combattimento di Ponte Milvio -contro Massenzio che tiranneggiava Roma – mentre meditava a quale divinità chiedere la vittoria ha una visione: a mezzogiorno nel cielo si forma una croce di stelle accompagnata da una frase: IN HOC SIGNO VINCES – (Εν Τουτω Νικα) “In questo segno, vincerai”. Numerosi storici riferiscono che l’imperatore non comprende a pieno l’avvenimento, ma di notte, in sogno, Cristo gli spiega il significato del segno. Il 29 ottobre 312, Costantino riporta la vittoria definitiva a Ponte Milvio ed entra trionfante a Roma. Il mancato sacrificio a Giove Ottimo Massimo rappresenta uno degli indizi della sua conversione: tradizionalmente dopo una vittoria, infatti, i trionfatori romani si recavano sul Campidoglio e sacrificavano a questa divinità. Costantino invece, dopo aver sconfitto Massenzio, entra a Roma, ma non si reca a celebrare il consueto sacrificio. Con questa vittoria e con la conversione al Cristianesimo di Costantino cessa la feroce persecuzione contro i Cristiani con l’editto di Milano nel 313; una persecuzione che durava da trecento anni.Costantino e la nascita della Societas Christiana radio spada
È comunque fuor di dubbio che Costantino operò attivamente per l’unità della Chiesa e per le conseguenti sorti dell’impero: infatti convocò e presiedette il Primo concilio di Nicea, preoccupato dalle dispute tra cristiani che stavano minacciando insieme l’unità dei credenti. Ciò che è stato definito nel corso del Concilio di Nicea, fu la condanna dell’eresia ariana, cioè la natura consustanziale del Figlio al Padre, espressa nella formula. Ario, infatti, sosteneva che il Figlio, essendo creato/generato dal Padre, era in qualche maniera una divinità inferiore. Ma sempre divinità era! La divinità di Cristo, infatti, non fu mai messa in discussione.
Luciano di Samosata, in questi documenti gli autori pagani si scandalizzano di come i cristiani potessero adorare un uomo (Gesù) come un Dio. documenti storici che attestano che i cristiani adoravano Cristo come un Dio
Comunque parlare dei Vangeli, o della Chiesa, crea interesse e danaro, ma solo se ne parli male. Lo sa bene Dan Brown il cui “Codice da Vinci” con 70milioni di copie rimane uno dei più venduti di tutti i tempi. Il libro precedente di Brown, “Angeli e Demoni”, trattava della cricca del Nuovo Ordine Mondiale gli “Illuminati”, negando in sostanza la sua esistenza e buttando tutto in burletta con un finale pressoché demenziale. Ma eravamo ancora lontani dal successo planetario ottenuto in seguito. (clicca qui)
Da notare che Dan Brown, tra le mille grossolanità lo ha intitolato “The Da Vinci code” avrà scambiato “da Vinci” per il cognome del grande pittore, uno scrittore colto lo avrebbe chiamato “il codice di Leonardo” o “il Codice di Leonardo da Vinci”. Ma gli scivoloni più o meno grotteschi non finiscono qui: un lettore di media cultura -o con un minimo di senso critico- avrà riso nel sentire che il grande Leonardo avrebbe nascosto nel suo quadro degli indizi importanti: Monna Lisa secondo il Nostro sarebbe la congiuzione di Amon, il dio maschio (…) e la dea femminile Isis, il cui antico pittogramma era in tempo chiamato L’Isa (…) AMON- L’ISA.
Peccato che il Nostro ignori le rivoluzioni, le stragi, gli strani incidenti, i colpi di Stato, gli intrighi, gli omicidi, i sacrifici rituali e tutti i misteri non ancora risolti nel corso dei secoli ad opera della massoneria.
Peccato che ignori che questi bravi umanitaristi che si chiamano “fratelli” non abbiano avuto nessuno scrupolo ad eliminare i loro” fratelli” come: Sindona, Calvi, Bersone, Julin, Todd ecc. Non è un caso che la Massoneria ha l’onore di avere tra i suoi gran maestri personaggi come Gelli, Riina, Bontate, Bagarella, Provenzano, i mandanti degli omicidi del cosiddetto “Mostro di Firenze” ecc… Cioè persone che di tolleranza e apertura dovevano averne ben poca. (clicca qui) Ma comunque il libro fu un flop, quindi il Brown ha pensato bene di ritornare al suo cavallo di battaglia: l’attacco a Cristo e ai preti. Questa volta a Brown preme il problema della sovrappopolazione. Nella sua ultima fatica “Inferno” del 2013 tutti i meritori sforzi per debellare questo cancro (la sovrappopolazione, appunto) sono vanificati dal Vaticano («un gruppo di ottuagenari celibi che pretendono di insegnare come si fa sesso») che manda in Africa torme di scellerati missionari a predicare criminalmente la fecondità.(clicca qui) Per quanto riguarda gli «ottuagenari» contrari alla contraccezione, ce ne sono anche tra gli imam islamici e tra i rabbini ortodossi ebraici. Ma questi è meglio non stuzzicarli (il caso Salman Rushdie ha insegnato molto agli scrittori). C’è una sola organizzazione mondiale che perde d’immagine se agisce contro i suoi nemici: la Chiesa. La perderebbe all’esterno ma anche tra molti dei suoi adepti.
Che bel quadretto; che parterre, del resto non deve essere una missione qualsiasi quella di Dan Brown se pensiamo che tutto l’Amaradam si sia mosso per avvalorare la sua tesi. A proposito, Ricordate il vangelo di Giuda? Quel testo copto che la (massonica) National Geographic Society ha preteso di aver scoperto. Il prezioso manoscritto che la National Geographic presenta come il «vangelo scomparso che cambierà il cristianesimo» è un testo monco, fatto a pezzi da trafficanti di pochi scrupoli. La National lo ha diffuso con spese enormi ed enorme grancassa pubblicitaria, ripresa dai «grandi media» come la verità ultima e nascosta su Gesù. In questo testo, ci dicevano, Giuda appare nella sua vera luce: non è il traditore ma il vero salvatore, avendo compiuto la volontà di Cristo fino in fondo. (clicca qui) Adesso uno studioso serio, April D. DeConick, docente di Studi Biblici alla Rice University, ha esaminato a fondo il testo e ci ha scritto un volume per smentire la grancassa mediatica. «The Thirteenth Apostle: What the Gospel of Judas Really Says». Rivelando false traduzioni ed altri trucchi usati dai banditori della «nuova verità». Lo studioso ha scritto anche un fondo per il New York Times. Eccolo: «Con molta pubblicità, l’anno scorso, il National Geographic ha annunciato che era stato trovato un testo perduto del terzo secolo, il Vangelo di Giuda Iscariota. Fatto impressionante: Giuda non aveva tradito Gesù. Anzi Gesù aveva chiesto a Giuda, il suo più fido e amato discepolo, di consegnarlo per farlo uccidere. Il premio per Giuda: l’ascensione al cielo e la sua esaltazione al disopra degli altri discepoli. Una grande storia. Peccato che, dopo aver ri-tradotto la trascrizione del testo copto presentata dalla National Geographic Society, io ho trovato che il significato reale del testo è molto diverso.
D’accordo, la Società aveva un compito difficile, restaurare un vecchio vangelo che stava da secoli in una cassa ridotto in briciole. Era stato trafugato da una tomba egizia negli anni ’70 e ha languito per decenni nel mercato antiquario clandestino, e ha persino passato del tempo nel freezer di qualcuno. Per cui è davvero incredibile che la Società ne abbia recuperato anche solo una parte, anzi è riuscita a ricomporlo all’85%. Detto questo, il problema grosso è che la Società voleva un’esclusiva. Per questo ha voluto che i suoi traduttori esperti firmassero un impegno al segreto, e a non discutere il testo con altri competenti prima della pubblicazione.
«Un’altra difficoltà è che quando il National Geographic ha pubblicato la trascrizione, il fac-simile del manoscritto originale che ha reso pubblico era ridotto in dimensioni del 56%, ciò che lo rende inutilizzabile per un lavoro scientifico. Senza copie in grandezza naturale, siamo come il cieco che conduce altri ciechi. La situazione mi ricorda molto il blocco che tenne lontano gli studiosi dai Rotoli del Mar Morto decenni orsono. Quando i manoscritti sono accaparrati dai pochi, ne nascono errori e un monopolio dell’interpretazione’ che è molto difficile rovesciare, anche quando l’interpretazione è dimostrata falsa. Mi domando perché tanti esperti del mestiere e tanti scrittori abbiano tratto ispirazione dalla versione del vangelo di Giuda fatta dal National Geographic. Magari ciò deriva da un comprensibile desiderio di cambiare la relazione tra ebrei e cristiani. Giuda è un personaggio spaventoso: per i cristiani, è colui che aveva avuto tutto il bene e ha tradito Dio per una manciata di monete. Per gli ebrei, Giuda è è il personaggio chiave la cui vicenda è stata usata dai cristiani per tacciarli di Deicidio nei secoli. Vangelo di Giuda Maurizio Blondet
«Un’altra difficoltà è che quando il National Geographic ha pubblicato la trascrizione, il fac-simile del manoscritto originale che ha reso pubblico era ridotto in dimensioni del 56%, ciò che lo rende inutilizzabile per un lavoro scientifico. Senza copie in grandezza naturale, siamo come il cieco che conduce altri ciechi. La situazione mi ricorda molto il blocco che tenne lontano gli studiosi dai Rotoli del Mar Morto decenni orsono. Quando i manoscritti sono accaparrati dai pochi, ne nascono errori e un monopolio dell’interpretazione’ che è molto difficile rovesciare, anche quando l’interpretazione è dimostrata falsa. Mi domando perché tanti esperti del mestiere e tanti scrittori abbiano tratto ispirazione dalla versione del vangelo di Giuda fatta dal National Geographic. Magari ciò deriva da un comprensibile desiderio di cambiare la relazione tra ebrei e cristiani. Giuda è un personaggio spaventoso: per i cristiani, è colui che aveva avuto tutto il bene e ha tradito Dio per una manciata di monete. Per gli ebrei, Giuda è è il personaggio chiave la cui vicenda è stata usata dai cristiani per tacciarli di Deicidio nei secoli. Vangelo di Giuda Maurizio Blondet
Ed eccoci alla conclusione più evidente: c’è la massoneria dietro la diffusione degli gnostici che spaccia questi scritti come ricostruzioni alternative della vita di Gesù per allontanare le persone dalla fede perchè se Cristo si fosse sposato e avesse generato figli non avrebbe avuto senso la nascita verginale, né avrebbe senso la salvezza che Cristo ci ha portato, ne avrebbe senso il valore della castità se egli stesso era un fornicatore con al seguito una “compagna” . “ tutto ciò che ho udito dal Padre l’ho fatto conoscere a voi. Chi odia me, odia anche il Padre mio”. (GV 15,10-23).
E mentre si accerta un’ignoranza stucchevole in materia di scritture e di Vangeli, si sente più spesso ripetere tra le labbra di profani una frase estrapolata dal Salmo 81 “Voi siete dei” , peccato che i propugnatori di questa mistificazione non proseguano oltre “ “Voi siete dei, ma morirete come ogni uomo, cadrete come tutti i potenti”. Siamo caduti col peccato, il diavolo ci ha fatto precipitare, altro che “Gnosi”, ma grazie al sacrificio redentore di Cristo, abbiamo la possibilità di elevarci alla luce “A quanti lo hanno accolto ha dato il potere di diventare Figli di Dio”( GV 1,12). Finora, usando solo la logica abbiamo provato come la verità dei Vangeli sia inattaccabile e di quanto la sofferenza terrena sia inevitabile per raggiungere la gloria eterna. La via e’ quella della Croce, la croce che però porta alla Risurrezione. Anche i greci a modo loro avevano capito il valore delle sofferenze. Eschilo diceva “soffrire uguale conoscere”.
Un mistero che la maggior parte si rifiuta di accettare abituato com’è a volersi considerare un piccolo dio.
Cari lettori ci sono effettivamente misteri che non vi sono noti, ma non perchè qualcuno ve li abbia celati nel corso dei secoli, ma più semplicemente perchè voi stessi non leggete le scritture, perchè se lo faceste scoprireste la felicità che vi è nell’essere Cristiani. “Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena”. (GV 15,11)
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E mentre si accerta un’ignoranza stucchevole in materia di scritture e di Vangeli, si sente più spesso ripetere tra le labbra di profani una frase estrapolata dal Salmo 81 “Voi siete dei” , peccato che i propugnatori di questa mistificazione non proseguano oltre “ “Voi siete dei, ma morirete come ogni uomo, cadrete come tutti i potenti”. Siamo caduti col peccato, il diavolo ci ha fatto precipitare, altro che “Gnosi”, ma grazie al sacrificio redentore di Cristo, abbiamo la possibilità di elevarci alla luce “A quanti lo hanno accolto ha dato il potere di diventare Figli di Dio”( GV 1,12). Finora, usando solo la logica abbiamo provato come la verità dei Vangeli sia inattaccabile e di quanto la sofferenza terrena sia inevitabile per raggiungere la gloria eterna. La via e’ quella della Croce, la croce che però porta alla Risurrezione. Anche i greci a modo loro avevano capito il valore delle sofferenze. Eschilo diceva “soffrire uguale conoscere”.
Un mistero che la maggior parte si rifiuta di accettare abituato com’è a volersi considerare un piccolo dio.
Cari lettori ci sono effettivamente misteri che non vi sono noti, ma non perchè qualcuno ve li abbia celati nel corso dei secoli, ma più semplicemente perchè voi stessi non leggete le scritture, perchè se lo faceste scoprireste la felicità che vi è nell’essere Cristiani. “Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena”. (GV 15,11)
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-Floriana Castro-
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