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Su Pikaia, il portale dell’evoluzione, si parla di come comunicare la scienza. Un articolo largamente condivisibile.

Ma allora perché si continua a comunicare l’ateismo?

“Ottime notizie dall’Islanda: un recente sondaggio tra i giovani d’età inferiore ai 25 anni non ha rilevato alcuna traccia di creazionismo tra gli islandesi. Infatti, il 93,9% ritiene che la Terra e gli altri pianeti si siano creati in seguito al Big Bang e solo il 6,1% non ha opinione a riguardo. Lo 0% ha invece dichiarato che il nostro pianeta sia stato creato da Dio.”
Queste poche righe costituiscono l’articolo di Andrea Romano col quale su Pikaia il 26 gennaio scorso è stato proposto un link ad una testata islandese che riportava la notizia.
Notizie nientemeno che “ottime” vengono considerate quelle che provengono dall’Islanda, notizie che mostrano invece una sconcertante ignoranza: gli islandesi non conoscono la filosofia. Ritenere infatti alternative tra loro creazione e Big Bang è un errore grossolano, come saprebbero anche quegli islandesi se avessero studiato epistemologia: la scienza non si occupa e non può occuparsi di cause finali e metafisica, quindi mai creazione e Big Bang potrebbero escludersi a vicenda.
Non molto meglio vanno le cose in un articolo del numero 69 di Focus EXTRA pubblicato a fine 2015 a firma di Marco Ferrari (con la collaborazione di Michele Bellone), dove si legge che:
Complicato è anche capire il fatto che l’intero processo evolutivo non ha un fine ultimo, spiega solo quello succede alle specie in un determinato momento loro storia, togliendo di fatto l’uomo dal suo piedistallo di “vertice della creazione”.
Il punto cruciale è proprio questo: poiché l’uomo ritiene di essere la specie migliore e più perfetta di tutte quelle che ci sono sulla Terra, non può in cuor suo accettare di essere solo parte di un processo evolutivo che prodotto milioni di altre forme viventi e avrebbe potuto avere altri esiti se le cose fossero andate in un altro modo. L’uomo, quindi, per l’evoluzione non è inevitabile.
Il mito della creazione è molto più tranquillizzante dell’evoluzione per selezione naturale. Per questo, ancora una parte consistente delle popolazioni dei Paesi occidentali (per esempio almeno un terzo degli Stati Uniti), non accetta la teoria preferendo credere a un mito.
Anche in questo caso si giunge a conclusioni indebite su argomenti che esulano dalla competenza della scienza, e ancora una volta è opportuno ricordare cosa diceva un grande darwinista, Jacques Monod, Nobel per la medicina e autorità indiscussa del darwinismo degli anni ’70 nel suo libro “Il caso e la necessità” dove a pag. 25 (ed. Oscar Mondadori):
La pietra angolare del metodo scientifico è il postulato di oggettività della Natura, vale a dire il rifiuto sistematico a considerare la possibilità di pervenire a una conoscenza ‘vera’ mediante qualsiasi interpretazione dei fenomeni in termini di cause finali […]
Postulato puro, che non si potrà mai dimostrare poiché, evidentemente, è impossibile concepire un esperimento in grado di provare la non esistenza di un progetto, di uno scopo perseguito, in un punto qualsiasi della Natura.
Questo stesso passo era stato impiegato in un articolo su CS per contestare posizioni analoghe di negazione di un finalismo in natura assunte su Micromega quando nel numero 8/2015 troviamo scritto:
Insomma siamo alla solita, grande, confortante, edificante e del tutto infondata e irrazionale, narrazione finalistica dell’evoluzione..
La confusione tra piani incommensurabili di mondo fisico e metafisica, di scienza sperimentale e coscienza, sembra essere diffusa nell’ambito darwinista, e questo è un grande danno alla scienza stessa che viene piegata a finalità che non le appartengono.
Finché questa confusione tra scienza e fede verrà perpetuata da coloro che dovrebbero stigmatizzarla e contrastarla, a ben poco serviranno articoli sulla buona comunicazione della scienza, largamente condivisibili ma disattesi nei fatti.
http://www.enzopennetta.it/2016/02/levoluzione-della-comunicazione-della-scienza-comunicare-lateismo


Le incredibili origini degli UFO e degli alieni


– A cura di Daniele Di Luciano –
Come promesso in questo post, è arrivato il momento di rispondere alle domande:
– Quando è nato il “fenomeno” U.F.O./alieni?
– Da chi è partito?
– Perché si è diffuso?
(…Che poi sono le classiche domande che servono per capire la vera natura di qualsiasi fenomeno…)
PREMESSA: alcuni sostengono che i primi alieni e U.F.O. siano documentati negli antichi dipinti o addirittura nei rilievi e nelle iscrizioni egizie. Come spiegato in questo sito, chi sostiene tali ipotesi non di rado prende dei clamorosi abbagli confondendo un cappello per un disco volante o un “grigio” per una pianta di fiori. FINE PREMESSA.
Il primo a diffondere l’idea di “marzini” alle masse è H.G. Wells con il romanzo “La guerra dei mondi” del 1898. H. G. Wells era membro della Golden Dawn.
La Golden Dawn è una società nata nel 1887 che si ispirava agli ideali dei Rosacroce e che si proponeva di praticare in modo efficace la magia. Il primo tempio della Golden Dawn si chiamava “Isis-Urania” e vi si praticava il culto di Iside secondo le istruzione che H.P. Blavatsky scrisse nel 1877 nel libro “Iside svelata“. Alcuni non amano definire la Blavatsky una satanista, io mi limiterò a citare dei brani dal suo libro “La Dottrina Segreta” [Milano, Bocca, 1953, pp. 383,384, 400] in cui definisce Satana “il Dio, il solo Dio del nostro pianeta” e prosegue “la Chiesa maledicendo Satana […] maledice Dio“. La società comprendeva tre ordini di cui il secondo si chiamava “Ordine della Rosa rossa e della Croce d’oro“. A capo della società vi erano i “Superiori Incogniti” che secondo il massone Jean-Pierre Bayard sono “degli esseri invisibili che, senza corpo fisico, trasmettono però dei poteri a degli adepti“…
La Golden Dawn intratteneva stretti rapporti con la “Stella mattutina” un’esclusiva società luciferina legata a sua volta alla Società Teosofica e all’ OTO, l’Ordo Templi Orientis. Non a caso la fondatrice della Società Teosofica è la stessa H.P. Blavatsky mentre l’OTO è una società che trae ispirazione dai Rosacroce e dagli Illuminati e in cui si praticava una magia sessuale chiamata magia rossa o tantrica.
Membro importante dell’OTO e della Golden Dawn era un certo Samuel Liddell Mathers che fu anche il primo presidente del Comitato di Cooperazione Intellettuale di Parigi, sezione della Società delle Nazioni, prefigurazione dell’UNESCO. Lo stesso Mathers iniziò, nel 1900, a Parigi, il più famoso mago nero del XX secolo, Aleister Crowley. Crowley era un fiero anticristiano, si definiva “La Grande Bestia” e si firmava col numero dell’Anticristo, il “666“.
Tornando a H.G. Wells, fu lui a presentare Aleister Crowley ad Aldous e Julian Huxley nipoti di quel Thomas Huxley che fu uno dei fondatori della Round Table. La Golden Dawn si proponeva, tra le altre cose, di creare e diffondere la cultura della droga. Crowley fece conoscere ad Aldous Huxley le droghe psichedeliche ed Aldous divenne uno dei membri che più si adoperarono in questa impresa. Suo fratello Julian, invece, fu il primo direttore generale dell’UNESCO
Tristemente famosa è la frase di A. Huxley: “Man mano che la libertà politica ed economica diminuisce, la libertà sessuale ha tendenza ad accrescersi a titolo di compenso. E il dittatore sarà bene accorto a incoraggiare questa libertà. Aggiungendosi al diritto di sognare sotto l’influenza della droga, del cinema, della radio, essa contribuirà a riconciliare costoro con la schiavitù che è il loro destino.” Lo scrittore collaborò anche con Allen Dulles, capo della CIA, nel piano “MK-Ultra” per il controllo della mente umana attraverso droga e pornografia.
Ci sarebbe altro da scrivere ma non divaghiamo. H.G. Wells era anche membro della Fabian Society e della Fondazione Rockefeller. La Fabian Society nacque nel 1884 per riorganizzare la società attraverso una penetrazione lenta, paziente, progressiva e inosservata dei loro uomini nelle università, nelle amministrazioni pubbliche e private e nelle industrie. Solo dieci anni dopo, nel 1894, la società fondò la London School of Economics grazie ai fondi delbanchiere Sir Ernest Cassel. Altro membro della Fabian Society fu Eleanor Marx, figlia diKarl Marx che, qualche anno prima, nel 1881, aveva fondato la “Democratic Federation“, federazione a cui aderirà anche Annie Besant all’epoca dirigente della Società Teosofica. Annie Besant fu anche la fondatrice della Lucifer Trust a cui fu costretta poi a cambiare nome in Lucis Trust. La Lucis Trust è oggi la parte spirituale dell’ONU
Insomma H.G. Wells era in contatto sia con l’Alta Finanza, sia con società esclusive in cui si praticava la teurgia (metodo che serve ad invocare i demoni), sia con società, altrettanto esclusive, che si adoperavano per la conquista del mondo infiltrando le sfere di potere. Non a caso si deve a Wells la paternità dell’espressione “Nuovo Ordine Mondiale“, titolo di un altro suo libro.
I marziani di Wells ebbero parecchio successo anche perché, in quel periodo, un astronomo italiano, Giovanni Schiaparelli, osservò dei canali sul pianeta Marte ed ipotizzo che fossero stati costruiti da forme di vita intelligenti. Qualche anno dopo si scoprì la causa naturale dei canali e la gente smise di pensare ai marziani.
Il primo avvistamento di “dischi volanti” risale al 24 giugno 1947 a Washington: Kenneth Arnold dichiarò di aver visto degli strani oggetti volanti simili a piatti. Fu così che nacque l’espressione “flying disk”, disco volante.
Nessuno, giustamente, ipotizzo che all’interno dei “piatti volanti” ci fossero esseri provenieni da altri pianeti.
L’8 luglio di quell’anno il quotidiano “Roswell Daily Record” pubblicò la notizia della cattura di un disco volante da parte dell’esercito degli Stati Uniti. In realtà era accaduto che Mac Brazel, proprietario di un ranch nei pressi di Roswell, si era imbattuto in strani resti metallici (dal peso complessivo inferiore ai 3 Kg) e aveva avvisato lo sceriffo. Successivamente iniziarono a girare voci anche riguardo al ritrovamento di un altro rottame e dei cadaveri di cinque extraterrestri. Probabilmente ad alimentare queste voci era stato l’iniziale imbarazzo da parte delle autorità militari.
I militari effettivamente avevano qualcosa da nascondere. Già dal 1930 a Roswell si effettuavano esperimenti missilistici del pioniere Robert Goddard, a 200 Km da Roswell si testavano i missili V2, a 350 Km c’erano i laboratori in cui Fermi e Hoppenheimer avevano sviluppato la bomba atomica e a 150 Km era stata testata la prima esplosione nucleare della storia.
Per le autorità era meglio se gli abitanti di quelle zone, notando delle stranezze, le avessero attribuite agli alieni…
Robert Goddard venne contattato, all’inizio degli anni ’30 da un certo Jack Parsons che nel 1936 fondò il “Jet Propulsion Laboratory“. Parson oltre ad essere un esperto di missili ed una mente geniale, si interessava anche ad altro: pensate che si faceva chiamare l’Anticristo.
Jack l’Anticristo indivinate chi conobbe all’età di 25 anni? Il mago nero Aleister Crowley, laBestia 666! Inutile evidenziare che tra i due si creò un bel rapporto…
Nel 1946, la Bestia e l’Anticristo, con l’aiuto di L. Ron Hubbard, che poi avrebbe fondatoScientology, iniziarono l’operazione Babalon. L’operazione consisteva nel far incarnare nel feto di una donna incinta, attraverso appositi rituali teurgici, uno spirito “elementale”. Prima dell’esperimento Parsons condusse una donna nel deserto che, se fosse stata la prescelta, avrebbe dovuto vedere, sempre secondo Parsons, un U.F.O. argentato a forma di sigaro. L’operazione Babalon fu poi commissionata a Roman Polansky affinché ne facesse un film. Il talentuoso regista girò infatti Rosemary’s baby.
In realtà Parsons non credeva che i “sigari volanti” fossero astronavi ma manifestazioni spiritiche…
…Ma andiamo con ordine:  Aleister Crowley nel 1904 affermò di essere entrato in contatto, in Egitto, con un’entità che si chiamava Aiwass che gli preannunciò l’arrivo di una Nuova Era. Per raggiungere questa New Age, si sarebbe dovuti passare per la distruzione del cristianesimo. Aiwass profetizzò anche qualcosa che Parsons, in seguito, individuò negli U.F.O.. Così si spiega l’affermazione di Parsons, rinvenuta grazie alla pubblicazione nel 1973 dei rituali dell’OTO (sì, esatto, l’OTO… Ammazza-ammazza è tutta una razza) in cui cui spiegava che i dischi volanti avrebbero giocato una parte nel convertire il mondo alla “crowleyanità”.
Altra conferma della natura “immateriale” degli U.F.O. e degli alieni viene da Kennet Grant, uno dei più importanti divulgatori dell’opera di Crowley: “Operando con le formule della magia thelemica [il culto di Thelema venne creato da Crowley dopo la visione in Egitto]Parsons prese contatto con esseri extraterrestri dell’ordine di Aiwass.“.
Possibile dunque che il mito degli extraterrestri si sia generato in questo modo? Facciamo una prova: pensate al viso di un alieno. Fatto? Bene, quello che segue è il ritratto che il mago nero Crowley fece di Lam, un’entità extraterrestre che gli sarebbe apparsa dopo Aiwass, nel 1919…
Se queste informazioni ancora non bastano per capire la vera natura degli U.F.O. / alieni, presto ne pubblicherò delle altre che comunque puoi trovare nei libri “Extraterrestri. Le radici occulte di un mito moderno” di Pennetta e Marletta e “Massoneria e sette segrete. La faccia occulta della storia” di Epiphanius.