In Svezia immoralità senza freni: chiesti incesto e necrofilia
E’ come per il divorzio: si comincia con questo, poi – guarda caso – arrivano ogni qual volta anche aborto, eutanasia ed eugenetica. Lo stesso per la famiglia: si comincia con le unioni gay, poi – chissà come – si procede con pedofilia, incesti e si arriva alla necrofilia. Aprire il vaso di Pandora dell’impudicizia significa dar libero sfogo agli istinti più immorali. E la riprova giunge dalla Svezia.
Certo, alla riunione annuale recentemente svoltasi a Stoccolma, Cecilia Johnson, presidentessa di tale gruppo, ha ammesso come queste pratiche possano «essere considerate insolite e ripugnanti», ma, ha affermato incredibilmente, «una legge non deve basarsi su quel che piace o che non piace». Poi ha posto comunque dei paletti, che tuttavia risultano incomprensibili, stanti le premesse: la mozione, cioè, farebbe riferimento solo a relazioni sessuali tra fratelli e sorelle di oltre 15 anni, mentre escluderebbe dal computo i rapporti tra genitori e figli. Però, al di fuori di ogni morale, non si capisce davvero perché le prime possano essere accettate ed i secondi no. Appare davvero come una contraddizione in termini.
Circa la necrofilia, invece, Johnson ha avuto il pessimo gusto di specificare come questa possa essere legalizzata nei casi in cui il caro estinto firmi un’autorizzazione scritta prima di morire. Sconcertante!
Quando il giornale locale, Göteborgs-Posten, ha chiesto per quale motivo la Luf avesse approvato tale risoluzione, la risposta è stata spiazzante: perché – ha dichiarato – compito della legge non è quello di «moralizzare le relazioni sessuali».
Adam Alfredsson, segretario del Partito liberale svedese, ha dichiarato pubblicamente di non condividere le opinioni dei suoi giovani. Ma, insomma, è fin troppo facile e comodo liquidare così una simile questione, di gravità inaudita: se davvero non fosse d’accordo, lo dimostri, prendendo una posizione chiara e decisa contro tale mozione, sconfessando il Luf e rimpiazzandone i vertici. E’ nelle sue facoltà farlo. Tutto il resto sono soltanto le solite chiacchiere.
Dovrebbero tenerlo presente quanti van dicendo che «l’amore è l’amore», come se ciò bastasse per giustificare tutto, poiché in questo “tutto” si nascondono, piaccia o meno, anche gli atteggiamenti più abietti. E, come altre volte in passato, ancora una volta c’è chi è lì a dimostrarlo (M. F.).
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.