http://www.ilfoglio.it/galleria_fotografica/2016/03/01/lo-chiameremo-tobia-la-nota-politica-di-vincino___6-2414_c315.htm |
Uteri in s-Vendola
La notizia l'avete letta sui giornali. Nichi Vendola è padre e ancora una volta (per dirla con la sciapa retorica di Renzi) "ha vinto l'amore". Anzi, l'ammmore. "Questo bambino è figlio di una bellissima storia d’amore, la donna che lo ha portato in grembo e la sua famiglia sono parte della nostra vita" , è l'estatico annuncio di Vendola che rintuzza le critiche apparse sul web. I sing Ammore, do you capire oppure no? - cantava il suo conterraneo Nicola Arigliano.
Non è nemmeno sfuggito il fatto che mentre al Senato si metteva la fiducia sulle unioni cosiddette "civili", i due piccioncini (Vendola e il suo compagno Ed Testa) sono convolati a giustapaternità di nascosto come ladri in California, il reame della gaiezza, l'Eldorado dove tutto è permesso. Basta aver fior di quattrini e il mercato vi regala il Paese dei Balocchi. Così il piccolo Tobia Antonio avrà due padri. O forse due "mammi". O un papà 1 e papà 2. O genitore A e genitore B, dato che siamo sprofondati nel regno dell'indistinzione anagrafica oltre a quella sessuale. Poi qualche giudice italiota zelante nonché servo delle politiche mondialiste provvederà a rendere "legale" registrando in patria la nuova paternità "arcobaleno" e tutto quanto fino ad oggi in Italia è contro la legge: gli uteri in affitto e i bimbi comprati.
"Auguri Tobia, piccolo reso orfano di madre da due ricchi di sinistra”, tuona Mario Adinolfi attivista del Family day.
Non è nemmeno sfuggito il fatto che mentre al Senato si metteva la fiducia sulle unioni cosiddette "civili", i due piccioncini (Vendola e il suo compagno Ed Testa) sono convolati a giustapaternità di nascosto come ladri in California, il reame della gaiezza, l'Eldorado dove tutto è permesso. Basta aver fior di quattrini e il mercato vi regala il Paese dei Balocchi. Così il piccolo Tobia Antonio avrà due padri. O forse due "mammi". O un papà 1 e papà 2. O genitore A e genitore B, dato che siamo sprofondati nel regno dell'indistinzione anagrafica oltre a quella sessuale. Poi qualche giudice italiota zelante nonché servo delle politiche mondialiste provvederà a rendere "legale" registrando in patria la nuova paternità "arcobaleno" e tutto quanto fino ad oggi in Italia è contro la legge: gli uteri in affitto e i bimbi comprati.
È doloroso e angosciante pensare al futuro che si prospetta per la piccola vittima, nato da un giro veramente infernale, che comprende una donna “donatrice” di ovuli, un’altra donna locatrice di utero, uno o più padri che collaborano – possiamo ben capire come – alla fecondazione di detti ovuli. Da questo giro infernale nasce una povera innocente creatura che non avrà un passato, non conoscerà mai il volto della mamma e sarà in preda di due invertiti. Con tutto ciò che può conseguirne, facilmente immaginabile, per quanto stomachevole. E se anche il bambino sarà rispettato almeno fisicamente, che ne sarà della sua psiche? Come potrà crescere un giovane che alla sera vede il “papà 1” e il “papà 2” che si coricano nel lettone? Non proseguo per rispetto ai lettori e perché mi viene da vomitare.
Così scrive il prof. Paolo Deotto di Riscossa Cristiana. Come dargli torto quando annuncia la "normalizzazione dell'orrore"?
Fine del concetto di stirpe, di albero genealogico, di famiglia vera, di continuità. E vi prego, non chiamatela " famiglia tradizionale", ma vera, normale e naturale, se proprio volete darle un'aggettivazione che in un passato recente non era affatto necessaria.
Ma la vera genialata bella forte, politicamente scorretta e provocatoria l'ha detta Sgarbi:
"Non può essere, quello appena nato, il figlio di Vendola. Dal culo non esce niente. Vendola ha un marito ma è contemporaneamente padre. Due persone dello stesso sesso non generano, ma di cosa stiamo parlando? I bambini devono essere concepiti, educati e evoluti sulla base di ciò che la natura consente. Il bambino in casi come questo diventa niente altro che lo strumento di un capriccio di due che vogliono fare il padre e la madre. Aiutare qualcuno è giusto, il mondo è pieno di bambini poveri, profughi o abbandonati, aiutarli senza sentire l'esigenza di farne il padre è nobile. Creare un bambino invece in un percorso così capriccioso è una forma di egoismo estremo. Quel bambino è una persona che si sono costruiti a tavolino, come un pelouche. E' insopportabile". (fonte: Libero).
Qui sotto l'odissea di una giornalista che finge di voler "comprare" (si dice così, ormai) un figlio attraverso la maternità surrogata e ne scopre delle belle. Siamo ormai nel campo dell'eugenetica e si possono perfino monitorare i cromosomi fino ad ottenere "il prodotto umano perfetto": basta pagare. Il dott. Mengele in confronto era un dilettante.
Riporto solo la conclusione della penosa vicenda della "cronista in incognito" nel suo viaggio all'interno delle banche degli ovociti, delle madri surrogate, dei bambini in prenotazione, dei contratti, dei contraenti ecc. Ma vale la pena di leggere tutto il pezzo pubblicato su Avvenire per il tramite di Informare per resistere:
«Ma alla nascita del bambino cosa accade?», chiedo. «Lei dev’essere presente, e assiste al parto se lo desidera – risponde la mia interlocutrice –. Appena il bambino nasce viene consegnato a lei. La madre surrogata non appare nemmeno, il figlio è suo! – mi rassicura, con un sorriso –. Bisognerà che lei resti negli Usa almeno un mese, il tempo che il bambino riceva un passaporto». «In questo caso – azzardo io – posso avere il latte della gestante per nutrirlo?». «Sì, se la madre surrogata è d’accordo può comprare il suo latte. Va però specificato nel contratto. Altrimenti ci sono le banche di latte materno, in America ce ne sono molte».
Per terminare la conversazione provo con una battuta: «Caspita, la garanzia di bambini perfetti… è un sogno! ». Xiomara è pronta: «Certo, i problemi sorgono solo quando c’è un concepimento normale, non con i nostri bambini. Se io resto incinta di mio marito, ad esempio, non ho nessuna garanzia che non ci saranno problemi, che il bambino cioè sarà sano. Capisce?». «Sì, capisco », e aggiungo con convinzione: «Questa è la riproduzione del futuro…». «Esatto!» – mi risponde lei con uno smagliante sorriso. Bisogna disporre di 140mila euro, però: tale è il costo finale dell’operazione che abbiamo appena concordato. Ma, si sa, aumentando la domanda anche i prezzi diventeranno più abbordabili… «Le mando subito una copia del contratto », promette la bella Xiomara. Io passo e chiudo. Devo bere qualcosa di forte, a questo punto.
Per terminare la conversazione provo con una battuta: «Caspita, la garanzia di bambini perfetti… è un sogno! ». Xiomara è pronta: «Certo, i problemi sorgono solo quando c’è un concepimento normale, non con i nostri bambini. Se io resto incinta di mio marito, ad esempio, non ho nessuna garanzia che non ci saranno problemi, che il bambino cioè sarà sano. Capisce?». «Sì, capisco », e aggiungo con convinzione: «Questa è la riproduzione del futuro…». «Esatto!» – mi risponde lei con uno smagliante sorriso. Bisogna disporre di 140mila euro, però: tale è il costo finale dell’operazione che abbiamo appena concordato. Ma, si sa, aumentando la domanda anche i prezzi diventeranno più abbordabili… «Le mando subito una copia del contratto », promette la bella Xiomara. Io passo e chiudo. Devo bere qualcosa di forte, a questo punto.
Ecco, teniamoci saldi e beviamo tutti qualcosa di forte, perché vedremo mostruosità senza limiti né confini. Mercimonio e compravendita dell'infanzia, mercificazione del corpo femminile fino al neoschiavismo (siete contente o femministe bollite dei vostri risultati di emancipazione? L'avete capita che con le vostre sceme politiche omosessualiste sarete ancora più emarginate e strumentalizzate che coi maschi etero che avete tanto disprezzato? ), infanzia priva di certezze, di identità, di vera storia, umanità in dissoluzione. Intanto in questo bailamme cosmico si muovono masse monumentali di denaro, ed è questo che conta. E si sa che col mercato tutto è permesso. Del resto "il mercato si regola da sé" - recita il Mantra Globale.
Nessuno poteva comprare o vendere se non portava il marchio, cioè il nome della Bestia o il numero che corrisponde al suo nome... (Apocalisse 13, 16 -18).
Sempre più convinta che sono un branco di zozzoni. I vendola o le vendola di varia natura si prendono i figli come fossero dei bambolotti o degli animali, solo per soddisfare la loro insaziabile smania satanica di far pensare che gli anormali siamo noi. jane
RispondiElimina