L’ora dei laici
L’apostasia universale, annunciata nella Sacra Scrittura e più volte predetta nelle rivelazioni private, ha raggiunto il culmine. Quanti prima si mimetizzavano sono venuti allo scoperto, cantando vittoria e denunciando così la propria ipocrisia. Fra coloro che vi si oppongono, un solo coraggioso vescovo ha finalmente alzato la voce; raddoppiamo quindi le nostre preghiere perché sia protetto dall’alto. Gli altri presuli mantengono il silenzio: lo fanno per poter continuare ad operare a servizio del loro gregge, perché hanno magari ricevuto minacce e vogliono perciò evitare di esser messi fuori gioco? Tuttavia è lecito chiedersi: al punto in cui siamo arrivati, si può ancora rimediare al disastro solo con discrete disposizioni operative, senza denunciare esplicitamente la causa della confusione e dello sbando? C’è di mezzo la salvezza delle anime, che in numero ormai incalcolabile si stanno gettando nel precipizio convinte di esservi autorizzate dal supremo Pastore, con la complicità dei loro parroci e di confessori che si rifiutano di ascoltare l’accusa dei peccati…
Non sono così ingenuo da credere che una presa di posizione pubblica, da parte di un vescovo, basti a rimettere ordine nella sua diocesi. La maggior parte dei preti non danno più retta a nessuno che non avalli e confermi le loro idee; molti, nella loro parrocchia, si considerano vescovi e papi, se non nuovi messia dall’inedito vangelo. La peggiore delle imposture attuali non è tanto che i temi caldi della sovversione siano presentati in modo tale da obbligare al consenso, quanto piuttosto che a loro riguardo ognuno si senta incaricato di legiferare senza limiti di sorta, che si tratti del sacerdote in cura d’anime o del fedele che ritiene di seguire la propria coscienza (per lo più erronea, lassa o ignorante). Il generale oscuramento delle menti impone pertanto ai cattolici fedeli di assumersi con determinazione tutte le responsabilità derivanti dal Battesimo, sulle quali – sebbene con intenti opposti – negli ultimi decenni si è tanto insistito. È proprio ora di farlo, ma nel verso giusto: non per contestare l’autorità e l’insegnamento dei legittimi Pastori, bensì per sottrarsi all’influsso nefasto di quelli cattivi, che portano il gregge fuori strada.
Molti si chiedono in questo momento cosa debbano fare. Il completo capovolgimento dell’ordine naturale si palesa pure nel fatto che siano i laici a dover redarguire i ministri di Dio nell’esercizio del loro ministero, oltre che – spesso, purtroppo – per la loro condotta morale. Un primo compito si impone con improrogabile urgenza: riprendete a viso aperto – prima in privato, poi, se necessario, anche in pubblico – i sacerdoti che predicano in modo contrario alla sana dottrina o ammettono ai Sacramenti persone che non possono riceverli: ciò comporta un danno spirituale gravissimo per tutte le membra del Corpo mistico e voi avete il sacrosanto diritto e dovere di difendervi. Non temete le loro reazioni: il Signore stesso è con voi e lo Spirito Santo vi ispirerà le parole da dire. Qualora non vi ascoltino, smettete di frequentare la parrocchia e portate altrove i vostri bambini, se avete a cuore la loro salvezza eterna. Piuttosto istruiteli voi stessi con il Catechismo di san Pio X e, per la ricezione dei santi Sacramenti, andate nel più vicino priorato della Fraternità sacerdotale che da lui prende nome. Visto che ci si sposta così facilmente per turismo o per cure, lo si può ben fare per la salute dell’anima.
L’unico argomento a cui gran parte dei chierici si mostra realmente sensibile è quello… economico. Non date più un centesimo là dove si favorisca la perdizione delle anime, ma d’ora in poi scegliete accuratamente, se già non lo fate, quelle opere che vale veramente la pena di sostenere in quanto promuovono la diffusione della verità e incrementano la vita di grazia. Per quanto possa essere gradito ai nemici della Chiesa, rinnovo l’invito a non firmare più per la Chiesa Cattolica nella dichiarazione dei redditi, almeno fino a quando non ci sia un evidente ravvedimento mediante una pubblica supplica alla suprema autorità di ribadire in modo inequivocabile l’immutabile dottrina morale in materia sessuale e matrimoniale. La storia insegna che la riforma del clero simoniaco e concubinario, nell’XI secolo, non fu perseguita soltanto a suon di provvedimenti canonici, ma pure incitando i fedeli a disertarne le chiese e a privarlo del sostentamento. Per quanto grave fosse la situazione di allora, quella odierna lo è molto di più: ora è in gioco la fede stessa e la salvezza delle anime, oltre all’identità della Chiesa e al mandato che ha ricevuto da Cristo.
Formate piccoli gruppi che recitino con fervore il santo Rosario secondo le intenzioni espresse nell’Operazione “Muro di fuoco”. Qualsiasi cosa ottenga la nostra preghiera, unita alla penitenza e all’offerta, avremo il merito di aver attenuato o differito il castigo celeste che deve inevitabilmente abbattersi sul mondo acquiescente al peccato, nonché su quella parte della Chiesa terrena che più non lo combatte, anzi lo canonizza ed esalta proprio nel momento del più orrendo e disgustoso dispiegamento che l’umanità abbia mai conosciuto. Al fine di esserne preservati, effettuiamo o, nel caso, rinnoviamo con i nostri cari la consacrazione al Cuore immacolato di Maria. La nostra Madre del cielo non si stanca di raccomandarla con inverosimile insistenza da quel lontano 1917, quando fece suoi portavoce tre bambini che nemmeno sapevano dell’esistenza della Russia. Con quanti avranno la possibilità di partecipare, se Dio vuole contiamo di consacrarci a Lei nel cuore stesso della cristianità, il giorno della relativa festa liturgica, nel luogo che verrà indicato a suo tempo. E poi, continuate a sostenere i sacerdoti fedeli: sono più numerosi di quanto non sembri, ma isolati e dispersi in contesti ostili. La vostra preghiera e la vostra amicizia sono provvidenziali, nella grande e decisiva missione in cui, malgrado la nostra indegnità, la Regina ci ha coinvolti tutti.
«Cari figli miei, attraverso la vostra testimonianza di fede e di preghiera verrà la salvezza. Riempitevi di grazia. Il vostro tempo è arrivato. Il popolo di Dio convertirà il popolo di Dio. La prepotenza dell’uomo sarà sconfitta. Saranno beati gli umili. Verrà il suo Regno, ma verrà per mezzo di voi. Non nascondetevi, quindi, ma siate responsabili del vostro impegno. Io non vi abbandonerò se vivrete questo tempo di grazia. Vi benedico» (la Regina dell’Amore a Renato Baron, il 16 gennaio 1986 a Schio).
Pubblicato da Elia
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