Un istruttivo tour sul sito delle “Scholas Occurrentes”
Un’Organizzazione Internazionale di Diritto Pontificio per costruire “un mondo integrato e pacifico”. Naturalmente, in collaborazione con tutte le confessioni religiose. Perché la “pace” che si cerca è quella del mondo, non quella di Cristo.
di Paolo Deotto
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Non scopriamo nulla di nuovo. Le Scholas Occurrentes esistono già da tempo, ma solo di recente, su segnalazione di un lettore, abbiamo fatto un istruttivo giro sul sito http://www.scholasoccurrentes.org/ e così abbiamo potuto capire di che si tratta.
Leggiamo sul sito (i grassetti sono nostri):
Scholas è un’Organizzazione Internazionale di Diritto Pontificio approvata e creata da Papa Francesco nella Città del Vaticano il 13 agosto 2013.
Associa la tecnologia con l’arte e lo sport per promuovere l’integrazione sociale e la cultura dell’incontro per la pace. È presente in 190 paesi attraverso la sua rete che comprende più di 430.000 scuole e reti educative in 5 continenti. Con sede a Città del Vaticano, Argentina, Spagna , Paraguay e Mozambico.La sua missione è quella di realizzare l’integrazione delle comunità, con particolare attenzione a quelle con meno risorse, attraverso l’impegno di tutte le parti sociali interessate, integrando le scuole e le reti educative in tutto il mondo attraverso proposte tecnologiche, sportive e artistiche. Lavora con tutti i tipi di scuole, sia pubbliche che private e di tutte le confessioni religiose.
L’interazione tra l’arte, lo sport e la tecnologia è la proposta di Scholas per realizzare, partendo dall’educazione, la cultura dell’incontro. Le principali figure e organizzazioni di tutto il mondo hanno risposto all’appello del Papa Francesco tramite Scholas per lavorare per un mondo integrato e pacifico.
cosa cerchiamo
CAMBIAMO L’EDUCAZIONE per avere un mondo integrato e in pace e così costruire insieme un mondo pacifico traducendo la cultura del incontro in un’esperienza educativa.
come realizzarlo
Scholas propone realizzare la cultura dell’incontro proposta da Papa Francesco per il mondo intero attraverso il cambiamento educativo. Per questo si sta operando su tre dimensioni, sport, arte e tecnologia secondo quattro linee di azione.
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Chiaro, no? L’organizzazione è stata “approvata e creata” da Bergoglio. Ce ne parlava per esteso anche Avvenire, in un articolo dello scorso anno.
Visitiamo bene il sito. Ci troviamo nella consueta melassa di buoni sentimenti. Sia chiaro, nulla da eccepire, è così bello insegnare ai giovani a vivere in pace, a valorizzare le loro doti, eccetera. Sarebbe interessante anche capire cosa sia quel futuro mondo pacifico e “integrato”: una parola, quest’ultima, che può avere molte accezioni, alcune delle quali preoccupanti… Inutile dire che sia su Avvenire sia sul sito delle Scholas si parla di “diversità” e della necessità di eliminare i “muri”.
Tutto molto bello, salvo il fatto che di polisportive internazionali o di progetti Erasmus non abbiamo bisogno, visto che già ci sono.
Ed essendo vecchi cattolici che non passano il loro tempo solo a sorridere come beoti, anche se l’ordine di scuderia attuale è di essere tutti gioiosi, ci sorge spontanea una domanda: il papato, un tempo, non si occupava di custodire la Parola di Cristo e di diffonderla in tutto il mondo, visto che senza Cristo “nulla si può fare”, compresa la mitica “pace”? E infatti Nostro Signore ci dice “Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Ve la do, non come la dà il mondo”. (Gv. 14, 27)
Niente di tutto questo. Visitate il sito delle Scholas e non troverete una parola su Nostro Signore Gesù Cristo, il Salvatore. E del resto, che bisogno c’è? La pace e il mondo felice si ottengono attraverso l’integrazione e il gioioso incontro fra tutte le culture e tutte le religioni.
“Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo a ogni creatura”. Cose vecchie, superate. Il dialogo e l’incontro tra le diversità hanno finalmente fatto scoprire come raggiungere la pace.
La pace di Bergoglio, non quella di Cristo. Predicata dalla chiesa di Bergoglio, non dalla Chiesa di Cristo.
Alla fine di questo tour nel sito delle Scholas viene in mente una sola parola: perfidia. Perfidia, la ripeto a scanso di equivoci. Perché è davvero perfido far passare sotto una sfilata di volti gioiosi e sorridenti, di volemose bene a livello globale, di slogan tanto suggestivi quanto generici, l’orribile messaggio che nega la Regalità di Cristo, che mette in un solo e infernale calderone “le religioni”, come un optional che interessa se portatore di “cultura del dialogo”.
Questa è la negazione del valore del Divino Sacrificio, delle sofferenze in Croce, patite da Nostro Signore per la salvezza degli uomini. La salvezza viene offerta a tutti; basta la cultura del dialogo e simili suggestioni.
Adesso ci saranno alcuni che si lamenteranno per i toni troppo “forti”? Vedremo. Si accomodino. Noi ci siamo basati, come sempre, sui fatti che tutti possono vedere: Bergoglio ha “approvato e creato” una “Organizzazione Internazionale di Diritto Pontificio” che di tutto parla ma non di Nostro Signore e che per l’ennesima volta getta il seme velenoso del sincretismo. Non a caso (vedi l’articolo su Avvenire) l’ONU ha espresso il proprio apprezzamento per le Scholas?
E allora, cos’è troppo “forte”? Denunciare a chiare lettere ciò che Bergoglio sta facendo, o combattere Nostro Signore Gesù Cristo, come Bergoglio sta facendo?
Articolo condivisibile parola per parola, virgole comprese.
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