Vaticanate, la “canonizzazione” di Pannella
È morto Giacinto Marco Pannella ferocemente anticattolico, nonché simbolo di tutte le leggi contro Dio approvata in Italia negli ultimi 50 anni (divorzio, aborto, etc.). Eppure, il portavoce della Santa Sede, il gesuita Federico Lombardo, lo ha elogiato pubblicatemene in quanto “ammiratore di papa Francesco”.
Sinceramente parlando non volevamo dare alcuna voce al fatto, ma la canonizzazione di padre Lombardi alla memoria di Giacinto Marco Pannella (vedi qui) no davvero, è un inaccettabile delirio di onnipotenza! Questo è davvero abuso di potere.
Premesso che un Requiem non si nega a nessuno, noi preferiamo pregare affinché in cielo lo accolga l’esercito di milioni di abortiti che lui ha contribuito a formare, sostenendo, osannando e alimentando la legge più iniqua che l’uomo potesse legiferare, l’aborto.
Non vogliamo neppure pensare di scaraventarlo nell’inferno, o se farsi un certo tempo nell’angolo più doloroso del purgatorio, noi gli auguriamo di cuore di essersi in qualche modo salvato, se non altro per due motivi: il primo perché è costato anche lui, come noi, tanta sofferenza al Cristo che pagò anche per lui con la Sua vita; secondo perché abbiamo a cuore il monito del Cristo: «perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati» (Mt 7,2).
Ma il Vangelo stesso ci spinge a fare discernimento sulle opere inique, sugli operatori di iniquità, e l’aborto è una iniquità che non solo va condannato, ma vanno contrastati anche coloro che operano in questo modo, o vi hanno dato un cospicuo contributo.
Per padre Lombardi è eloquente il titolo: a Pannella piaceva papa Francesco, a quanto pare basta questo per canonizzarlo. Mica ha scritto che “ammirava Gesù Cristo”, o grande difensore della vita, macché, ma ammirava il papa. E poi giù, un necrologio zeppo di pensieri mistici cui le parole più false e più contraddittorie sono queste: “Lo ricordo quindi con stima e simpatia, pensando che ci lascia una eredità umana e spirituale importante, di rapporti franchi”.
È poco prima aveva ammesso che: “Noti i suoi scioperi della fame e della sete con cui era solito manifestare il proprio impegno antiproibizionista, contro la pena di morte, a favore dei carcerati, dell’aborto, del divorzio e dell’eutanasia“
Ma padre Lombardi c’è o ci fa? Ha capito che quegli scioperi erano a favore dell’aborto e dell’eutanasia oppure, furbescamente, avendo mischiato i suoi impegni contro la pena di morte, vorrebbe far dire che Pannella magari era contro l’aborto e l’eutanasia?
Di quale “eredità spirituale” sta parlando padre Lombardi? Milioni di abortiti sono per lui una ricca e santa eredità spirituale? Qui non stiamo giudicando l’anima del defunto e nessuno di noi può certamente dire dove è finito, ma santo cielo! non siamo dementi! Cristiano non è sinonimo di compromesso o di stordimento. A quando l’elogio funebre ufficiale per dichiararlo “Testimone della fede e confessore”? Magari anche martire, che mica è morto perseguitato, cacciato di casa, ma nella Casa di Cura delle suore che padre Lombardi si è affrettato a minimizzare e a coprire con un più anonimo: “ricoverato in una struttura sanitaria romana”.
L’VIII Comandamento ce lo rammenta: non dire falsa testimonianza, che non significa soltanto il non calunniare il prossimo, ma anche non mentire, non ingannare il prossimo. Il Catechismo del concilio di Trento insegna:
“Commettono infine questo peccato gli uomini lusingatori e adulatori che, con blandizie e lodi simulate, si insinuano nelle orecchie e nell’animo di coloro di cui ricercano il favore, il denaro e gli onori, chiamando male il bene e bene il male, come scrive il Profeta (Is 5,20)” (n.349).
Ed anche il Catechismo del 1992, dice su questo Comandamento:
2497 Proprio per i doveri relativi alla loro professione, i responsabili della stampa hanno l’obbligo, nella diffusione dell’informazione, di servire la verità e di non offendere la carità.
La Chiesa non “canonizza” il defunto (per fare questo ci sono i processi della congregazione per i santi), ma lo affida a Dio con il cuore contrito ed umiliato, che solo da Lui attende la lode a seconda delle opere che avrà compiuto. E c’è, esiste la giustizia divina che è misericordia per i milioni di abortiti. In qualche modo, nelle esequie, la Chiesa, secondo la parabola evangelica del banchetto nuziale (Lc 14, 7ss.), pone il defunto all’ultimo posto, ossia “steso a terra” ai piedi dell’altare, e attende che Dio stesso, e solo Lui, sorga e dica “Amico, passa più avanti” (Lc 14, 10).
Noi auspichiamo a Pannella questo incontro con Dio, l’unico che potrà giudicarlo, ma la Chiesa stessa non presume mai nei suoi figli quello stato perfetto di santità, che solo Dio può riconoscere e, umilmente, invoca misericordia, eleva il suffragio e si mantiene sotto il giogo della penitenza. Ma nessun sacerdote può arrogarsi il diritto (abuso di potere) di “canonizzare” qualcuno la cui condotta di vita non è stata affatto esemplare per il cristiano, specialmente se soggetto pubblico, che ha dato di scandalo e per tutta la sua vita ha lottato contro la vita degli altri, godendo per la legge sull’aborto, rivendicandola quale sua opera meritoria.
https://bergoglionate.wordpress.com/2016/05/19/vaticanate-la-canonizzazione-di-pannella/
Il tempo degli onori è cosa passata, Renzi, Giachetti, Gianni Letta, Berlusconi e i tanti che lo hanno omaggiato e continueranno a farlo nei prossimi giorni, ora sono lontani da lui e non c’è denaro, o potere che lo possa tirare fuori da dove ora è. Non ci sono fotografi, non c’è Bordin, non ci sono telecamere né i microfoni di Radio Radicale.
Ora non può mettersi bavagli sulla bocca, né incatenarsi ai cancelli del tribunale perché dove egli ora è non ci sono catene, il giudice non è ricusabile e la sentenza non è appellabile. Quell’eutanasia che lui predicava come diritto per gli altri, da malato cronico prima e terminale poi, Marco Pannella non l’ha voluta per se stesso. Non so se ci sarà dato di sapere il perché, ma almeno in questo possiamo dire che ha predicato male, ma ha razzolato bene.
I fotogrammi di un’intera vita sono passati davanti ai suoi occhi in un istante. Di fronte a Colui che è via, verità e vita egli ha visto le proprie opere con quello sguardo di giustizia che da vivente tante volte è stato rifiutato a quei suoi piccoli, minuscoli fratelli, disprezzati come “zigoti” e “grumi di cellule”.
Così preso dai Caino, gli sono sfuggiti gli Abele. Ora li ha visti, ad uno ad uno, attorno al trono dell’Altissimo così come erano nel progetto di Dio. In quella frazione di secondo egli ha potuto udire un lamento prima di oggi inaudito proveniente dalla marea sterminata degli orfani del divorzio, primo di quella carrellata di opere di Pannella salutate dal mondo come la serie dei diritti civili: divorzio, aborto, manifattura dei bambini. Per tutto ha perorato il diritto di scelta: “Sono forse io responsabile di mio fratello?”, disse quel proto-Radicale di Caino. Altre mete Marco non ce l’ha fatta a raggiungerle; gli embrioni non è riuscito a ridurli a cavie, la marjuanja non è venduta come la cicoria e la dolce morte alla maniera olandese è un altro sogno incompiuto, anche se si deve ammettere che con la doppia esca Welbi/Eluana il colpaccio non gli è riuscito per un soffio.
Gli faranno un bel funerale laico, pronunceranno commoventi orazioni funebri e non è escluso che produrranno perfino un bel ritratto agiografico cinematografico per incensare la sua lunga avventura terrena. Noi di qua conosciamo una parte della storia, ma ora Giacinto ha avuto la verità tutta intera, anche quella più nascosta a se stesso, niente è sfuggito alla minuziosa dissezione operata dalla Parola di Dio, “più affilata di qualunque spada a doppio taglio, e penetrante fino a dividere l’anima dallo spirito, le giunture dalle midolla; essa giudica i sentimenti e i pensieri del cuore” (Eb 4: 12).
Mentre scrivo Pannella è già stato giudicato da Dio, in modo fulmineo e immediato, per sempre. Nessuno qua ne conosce l’esito, Gesù si è infatti fatto inchiodare alla croce per ogni uomo, dunque anche per lui, per potergli offrire la salvezza. Pannella ha avuto più tempo della media degli uomini, gli è stata offerta quella malattia che ad altri non è data, l’avrà messa a frutto? Che sarà avvenuto nell’ora dell’agonia? Non lo sappiamo. Per quanto grandi sono le iniquità di qualsiasi uomo, la Misericordia di Dio è capace di bruciarle nel Suo sacrificio d’amore per colui che si riconosce peccatore e lo invoca come Signore. È stato giudicato sull’amore, come tutti gli uomini e come anche io e tu che stai leggendo saremo giudicati. Anche per Giacinto Pannella detto Marco sono valse le parole “passa la scena di questo mondo” (1Cor 7, 31).
Pannnella, padre Lombardi e l’8 per mille ai valdesi
19 maggio 2016
A 86 anni è morto Marco Pannella, leader e padrone del partito radicale. Il gesuita padre Federico Lombardi, portavoce della sala stampa vaticana, lo ha salutato così:
Lo ricordo con stima e simpatia, pensando che ci lascia una eredità umana e spirituale importante, di rapporti franchi, di espressione libera e di impegno civile e politico generoso, per gli altri e in particolare per i deboli e i bisognosi di solidarietà
Donde, tanta stima e simpatia? Mi interrogo sulla vita e le battaglie di Pannella e lo trovo impegnato:
1) legalizzazione delle droghe (cioè della morte)
2) legalizzazione del divorzio (che ha segnato
2) legalizzazione del divorzio (che ha segnato
la morte, o quasi, della famiglia). In questo campo il suo più grande avversario, in Italia, fu padre Riccardo Lombardi, detto il microfono di Dio, zio del padre Federico Lombardi che vorrebbe la santificazione di Pannella
3) legalizzazione e liberalizzazione dell’aborto (cioè della morte, violenta dei bambini)
4) incriminazione di Benedetto XVI per “copertura dei pedofili” (battaglia che la sua radio radicale ha combattuto per alcuni anni)
5) matrimoni gay
6) riduzione della popolazione mondiale a due miliardi, tramite diffusione di contraccettivi, aborto, eutanasia…
3) legalizzazione e liberalizzazione dell’aborto (cioè della morte, violenta dei bambini)
4) incriminazione di Benedetto XVI per “copertura dei pedofili” (battaglia che la sua radio radicale ha combattuto per alcuni anni)
5) matrimoni gay
6) riduzione della popolazione mondiale a due miliardi, tramite diffusione di contraccettivi, aborto, eutanasia…
7) legalizzazione dell’eutanasia
Si può aggiungere che: ha portato in parlamento Toni Negri, l’attrice porno Cicciolina, il terrorista e omicida Sergio D’Elia…
…
…
Nessuna di queste battaglie mi trova, come cattolico e come creatura umana e razionale, favorevole. Sono battaglie di morte.
Non ho mai condiviso neppure la sua battaglia contro l’8 per mille alla Chiesa cattolica (vedi immagine in alto).
Non la condividerei neppure ora, se sapessi dove sta la Chiesa cattolica e come farle arrivare il mio 8 per mille.
So che non abita in Cei, presso mons. Galantino; che non abita dove abita padre Federico Lombardi… So che è ormai una chiesa clandestina, come quella che lottò contro il comunismo. Una chiesa clandestina che riempie le piazze, ma senza i pastori. I pastori, oggi, sono la chiesa ufficiale, la chiesa di regime, la chiesa patriottica cinese.
A chi, allora, l’8 per mille? Pannella lo dava ai valdesi. I valdesi piacciono ai radicali, perchè hanno idee radicali: non posso fare altrettanto.
Non ho mai condiviso neppure la sua battaglia contro l’8 per mille alla Chiesa cattolica (vedi immagine in alto).
Non la condividerei neppure ora, se sapessi dove sta la Chiesa cattolica e come farle arrivare il mio 8 per mille.
So che non abita in Cei, presso mons. Galantino; che non abita dove abita padre Federico Lombardi… So che è ormai una chiesa clandestina, come quella che lottò contro il comunismo. Una chiesa clandestina che riempie le piazze, ma senza i pastori. I pastori, oggi, sono la chiesa ufficiale, la chiesa di regime, la chiesa patriottica cinese.
A chi, allora, l’8 per mille? Pannella lo dava ai valdesi. I valdesi piacciono ai radicali, perchè hanno idee radicali: non posso fare altrettanto.
Rimane solo, come ho già scritto, la Chiesa ortodossa. Poichè in coscienza non si possono finanziare e sostenere mezzi di informazione (Avvenire, Sat 2000, sala stampa vaticana… con centinaia di impiegati in totale), che dovrebbero essere cattolici, e sono, invece radicali.
http://www.libertaepersona.org/wordpress/2016/05/pannnella-padre-lombardi-e-l8-per-mille-ai-valdesi/
L’attimo terribile
20 maggio 2016
Giacinto Pannella è morto. Da subito un profluvio di laudationes ha inondato l’etere, ma era già messo nel conto e non è la cosa che m’interessa. C’è un solo pensiero capace di sollevarmi dalla routine delle occupazioni e quel pensiero
è filtrato dallo sguardo della fede. Pannella, nudo davanti al trono è già stato giudicato.Il tempo degli onori è cosa passata, Renzi, Giachetti, Gianni Letta, Berlusconi e i tanti che lo hanno omaggiato e continueranno a farlo nei prossimi giorni, ora sono lontani da lui e non c’è denaro, o potere che lo possa tirare fuori da dove ora è. Non ci sono fotografi, non c’è Bordin, non ci sono telecamere né i microfoni di Radio Radicale.
Ora non può mettersi bavagli sulla bocca, né incatenarsi ai cancelli del tribunale perché dove egli ora è non ci sono catene, il giudice non è ricusabile e la sentenza non è appellabile. Quell’eutanasia che lui predicava come diritto per gli altri, da malato cronico prima e terminale poi, Marco Pannella non l’ha voluta per se stesso. Non so se ci sarà dato di sapere il perché, ma almeno in questo possiamo dire che ha predicato male, ma ha razzolato bene.
I fotogrammi di un’intera vita sono passati davanti ai suoi occhi in un istante. Di fronte a Colui che è via, verità e vita egli ha visto le proprie opere con quello sguardo di giustizia che da vivente tante volte è stato rifiutato a quei suoi piccoli, minuscoli fratelli, disprezzati come “zigoti” e “grumi di cellule”.
Così preso dai Caino, gli sono sfuggiti gli Abele. Ora li ha visti, ad uno ad uno, attorno al trono dell’Altissimo così come erano nel progetto di Dio. In quella frazione di secondo egli ha potuto udire un lamento prima di oggi inaudito proveniente dalla marea sterminata degli orfani del divorzio, primo di quella carrellata di opere di Pannella salutate dal mondo come la serie dei diritti civili: divorzio, aborto, manifattura dei bambini. Per tutto ha perorato il diritto di scelta: “Sono forse io responsabile di mio fratello?”, disse quel proto-Radicale di Caino. Altre mete Marco non ce l’ha fatta a raggiungerle; gli embrioni non è riuscito a ridurli a cavie, la marjuanja non è venduta come la cicoria e la dolce morte alla maniera olandese è un altro sogno incompiuto, anche se si deve ammettere che con la doppia esca Welbi/Eluana il colpaccio non gli è riuscito per un soffio.
Gli faranno un bel funerale laico, pronunceranno commoventi orazioni funebri e non è escluso che produrranno perfino un bel ritratto agiografico cinematografico per incensare la sua lunga avventura terrena. Noi di qua conosciamo una parte della storia, ma ora Giacinto ha avuto la verità tutta intera, anche quella più nascosta a se stesso, niente è sfuggito alla minuziosa dissezione operata dalla Parola di Dio, “più affilata di qualunque spada a doppio taglio, e penetrante fino a dividere l’anima dallo spirito, le giunture dalle midolla; essa giudica i sentimenti e i pensieri del cuore” (Eb 4: 12).
Mentre scrivo Pannella è già stato giudicato da Dio, in modo fulmineo e immediato, per sempre. Nessuno qua ne conosce l’esito, Gesù si è infatti fatto inchiodare alla croce per ogni uomo, dunque anche per lui, per potergli offrire la salvezza. Pannella ha avuto più tempo della media degli uomini, gli è stata offerta quella malattia che ad altri non è data, l’avrà messa a frutto? Che sarà avvenuto nell’ora dell’agonia? Non lo sappiamo. Per quanto grandi sono le iniquità di qualsiasi uomo, la Misericordia di Dio è capace di bruciarle nel Suo sacrificio d’amore per colui che si riconosce peccatore e lo invoca come Signore. È stato giudicato sull’amore, come tutti gli uomini e come anche io e tu che stai leggendo saremo giudicati. Anche per Giacinto Pannella detto Marco sono valse le parole “passa la scena di questo mondo” (1Cor 7, 31).
Marco Pannella, una vita contro la Vita. Ora riposa in pace.
Marco Pannella è morto poco fa, dopo aver lottato contro due tumori. La stampa è già in procinto di santificarlo e non è detto che qualcun altro possa prendere la proposta sul serio (anche in Vaticano). Da cattolici, non possiamo fare altro che sperare che si sia convertito in punto di morte, e pregare che Dio lo accolga al suo cospetto.
Il suo impegno per i “diritti civili”, a parte quello per le condizioni nelle carceri, ha contribuito a creare gravi ferite nella società italiana, poiché le sue battaglie sono traducibili in droga, divorzio, aborto ed eutanasia, ma noi vogliamo sottolineare che non si può certo addossare tutta la colpa di ciò che è accaduto negli ultimi 50 anni ad un uomo solo. E’ vero, Pannella ha condotto molte battaglie, ma in Parlamento non c’era, o aveva un peso irrisorio.
Per questo, pensiamo che nonostante tutto, nonostante si sia battuto a favore di tutto ciò contro cui noi ci battiamo, il leader radicale almeno è stato coerente, mentre dietro di lui si sono trincerati molti incoerenti, traditori e infami. Per questo, la morte di Pannella può essere un buon motivo per ricordare che mentre lui si batteva per certe “conquiste”, altri lo hanno usato come testa di ponte, si pensi a vasti settori della Democrazia Cristiana, mentre altri ancora - soprattutto negli ultimi anni - hanno deciso di abbandonare la battaglia a favore della vita, preferendo accomodarsi sull’ideologia pannelliana, che ormai è diventata ideologia di riferimento, nell’Italia del 2016.
Ma la colpa, diciamo noi, è di chi vince la battaglia o di chi, senza valide motivazioni, per starsene tranquillo, rinuncia a combattere? La colpa che in Italia vengano praticati milioni di aborti è colpa di Pannella o di chi li pratica? Il divorzio non è forse stato in qualche modo approvato anche da chi diceva di stare dalla parte della famiglia? E la Chiesa oggi dov'è?
Facile, diciamo noi, dare tutte le colpe ad un uomo solo. E’ vero, ha vissuto tutta la sua vita a battersi contro la vita, ma la colpa, signori miei, è collettiva. Nell’Italia del 2016 ben pochi possono dirsi innocenti. La foglia di fico che si chiamava Pannella è caduta ed oggi tutta la nazione, sempre più dannata, è nuda davanti a Dio con i suoi orribili peccati.
di Francesco Filipazzi
http://www.campariedemaistre.com/2016/05/marco-pannella-una-vita-contro-la-vita.html
La morte di Pannella e le intollerabili scandalose dichiarazioni di Padre Federico Lombardi
Il direttore della Sala stampa vaticana straparla di “eredità umana e spirituale importante” in occasione della morte di un uomo la cui vita è stata tutta all’insegna della lotta contro Dio. Divorzio, aborto, omosessualità, droga, eutanasia, queste erano le “grandi battaglie” del defunto. Proponiamo un’azione di solidarietà per il sig. Salvatore Riina, che si è macchiato di crimini molto meno gravi e anziché onori ha ricevuto ergastoli.
di Paolo Deotto
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Non avremmo avuto alcun motivo per parlare della morte di Giacinto Pannella, in arte Marco. Da buoni cristiani possiamo solo sperare che negli ultimi istanti sia riuscito a pentirsi di una vita scandalosa, dedicata alla difesa e alla diffusione di tutto ciò che poteva contribuire a portare morte e rovina. Un forsennato lottatore contro Dio.
Non avremmo speso una riga. Tutti muoiono. Morirono Hitler, Stalin, Pol Pot, John Dillinger, Jesse James, Henri Landru, eccetera, eccetera. Nessuno versò lacrime (salvo chi, in alcuni casi, doveva farlo per obbedienza politica). Era assai difficile farlo. Molti tirarono respiri di sollievo.
Però di fronte alle scandalose dichiarazioni di Padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa vaticana, ovvero portavoce della Santa Sede, ovvero uomo che non respira se non ha l’approvazione bergogliana, non possiamo tacere.
Leggiamole:
Marco Pannella è una persona con cui ci siamo trovati spesso in passato su posizioni discordanti, ma di cui non si poteva non apprezzare l’impegno totale e disinteressato per nobili cause, ad esempio quella a cui si è molto dedicato negli anni recenti, in favore dei carcerati. A questo proposito l’on. Pannella diverse volte ha voluto incontrarmi proprio per testimoniare personalmente con molto entusiasmo la sua grandissima ammirazione per il Papa Francesco, per la sua attenzione ai carcerati e l’impegno per il rispetto della loro dignità, come pure più generalmente per tutte le persone i cui diritti sono violati o conculcati. Lo ricordo quindi con stima e simpatia, pensando che ci lascia una eredità umana e spirituale importante, di rapporti franchi, di espressione libera e di impegno civile e politico generoso, per gli altri e in particolare per i deboli e i bisognosi di solidarietà.
E se volete sentirle anche dalla viva voce di Padre Lombardi, cliccate qui. Radio vaticana, fonte diretta.
Queste dichiarazioni sono intollerabili; non solo suonano come offesa alla Verità, ossia a Nostro Signore, di cui il defunto Pannella fu acerrimo nemico, ma sono anche un chiaro segnale di un inquinamento diabolico che ormai offusca le menti dei più alti gradi della gerarchia.
Perché non tacere, di fronte alla morte di un nemico della Fede? E se proprio se ne voleva parlare, si sarebbero dovute enfatizzare, per l’edificazione del popolo cristiano, le gravissime colpe, come exempla ad vitandum.
Niente di tutto ciò. Pannella ha lasciato “un’ eredità umana e spirituale importante”. Era un nemico di Dio? Ma che importa. Era, ci tiene a sottolinearlo Padre Lombardi, un grande ammiratore di Bergoglio. Ammirazione del resto reciproca.
È fin troppo chiaro: qui non parla la Chiesa di Cristo. Parla la chiesa di Bergoglio.
A questo punto, se la Santa Sede ha un minimo di coerenza, le chiediamo di lanciare un’azione di solidarietà, o almeno una telefonata, per il sig. Salvatore Riina, che alla sua tarda età e con la salute malferma sta scontando diversi ergastoli.Salvatore Riina, meglio noto come “Totò”, ha sulla coscienza all’incirca 200 omicidi. Quanti milioni di omicidi ha causato la diabolica legge 194, così strenuamente voluta da Marco Pannella? Insomma, Riina è un dilettante, confrontato al defunto di oggi. Meriterebbe più attenzione e “misericordia”.
Suvvia, Padre Lombardi, sia gentile. Chieda al suo principale che faccia almeno una telefonata a Totò. Non siamo tutti “Figli di Dio”?
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Non avremmo avuto alcun motivo per parlare della morte di Giacinto Pannella, in arte Marco. Da buoni cristiani possiamo solo sperare che negli ultimi istanti sia riuscito a pentirsi di una vita scandalosa, dedicata alla difesa e alla diffusione di tutto ciò che poteva contribuire a portare morte e rovina. Un forsennato lottatore contro Dio.
Non avremmo speso una riga. Tutti muoiono. Morirono Hitler, Stalin, Pol Pot, John Dillinger, Jesse James, Henri Landru, eccetera, eccetera. Nessuno versò lacrime (salvo chi, in alcuni casi, doveva farlo per obbedienza politica). Era assai difficile farlo. Molti tirarono respiri di sollievo.
Però di fronte alle scandalose dichiarazioni di Padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa vaticana, ovvero portavoce della Santa Sede, ovvero uomo che non respira se non ha l’approvazione bergogliana, non possiamo tacere.
Leggiamole:
Marco Pannella è una persona con cui ci siamo trovati spesso in passato su posizioni discordanti, ma di cui non si poteva non apprezzare l’impegno totale e disinteressato per nobili cause, ad esempio quella a cui si è molto dedicato negli anni recenti, in favore dei carcerati. A questo proposito l’on. Pannella diverse volte ha voluto incontrarmi proprio per testimoniare personalmente con molto entusiasmo la sua grandissima ammirazione per il Papa Francesco, per la sua attenzione ai carcerati e l’impegno per il rispetto della loro dignità, come pure più generalmente per tutte le persone i cui diritti sono violati o conculcati. Lo ricordo quindi con stima e simpatia, pensando che ci lascia una eredità umana e spirituale importante, di rapporti franchi, di espressione libera e di impegno civile e politico generoso, per gli altri e in particolare per i deboli e i bisognosi di solidarietà.
E se volete sentirle anche dalla viva voce di Padre Lombardi, cliccate qui. Radio vaticana, fonte diretta.
Queste dichiarazioni sono intollerabili; non solo suonano come offesa alla Verità, ossia a Nostro Signore, di cui il defunto Pannella fu acerrimo nemico, ma sono anche un chiaro segnale di un inquinamento diabolico che ormai offusca le menti dei più alti gradi della gerarchia.
Perché non tacere, di fronte alla morte di un nemico della Fede? E se proprio se ne voleva parlare, si sarebbero dovute enfatizzare, per l’edificazione del popolo cristiano, le gravissime colpe, come exempla ad vitandum.
Niente di tutto ciò. Pannella ha lasciato “un’ eredità umana e spirituale importante”. Era un nemico di Dio? Ma che importa. Era, ci tiene a sottolinearlo Padre Lombardi, un grande ammiratore di Bergoglio. Ammirazione del resto reciproca.
È fin troppo chiaro: qui non parla la Chiesa di Cristo. Parla la chiesa di Bergoglio.
A questo punto, se la Santa Sede ha un minimo di coerenza, le chiediamo di lanciare un’azione di solidarietà, o almeno una telefonata, per il sig. Salvatore Riina, che alla sua tarda età e con la salute malferma sta scontando diversi ergastoli.Salvatore Riina, meglio noto come “Totò”, ha sulla coscienza all’incirca 200 omicidi. Quanti milioni di omicidi ha causato la diabolica legge 194, così strenuamente voluta da Marco Pannella? Insomma, Riina è un dilettante, confrontato al defunto di oggi. Meriterebbe più attenzione e “misericordia”.
Suvvia, Padre Lombardi, sia gentile. Chieda al suo principale che faccia almeno una telefonata a Totò. Non siamo tutti “Figli di Dio”?
No, no. Lombardi è stato frainteso, e San Misericordio non è capito. I media distorcono le auree parole, i saggi precetti di sana dottrina che essi indefessamente e coraggiosamente propongono e difendono. Il carnefic... pardon, Pontefice sembra dica verde, ma vuol dire viola ;i cattivi sentono giallo, ma lui ha detto rosso.
RispondiElimina... E comunque, hasta la Pannella siempre. Giacinto detto Marco, Santo: e Santo Sùbito! Forza!
RispondiEliminapossa, quando il Signore vorrà, bruciare la falsa chiesa vaticansecondista tra le fiamme dell'inferno più profondo!
RispondiEliminaE' morto uno dei tanti orchi che ha ingurgitato milioni di bambini nelle sue fauci belfagoriane , ha dato l'illusione a tante persone che la vera libertà fosse nell'uccidere i figli nel grembo materno , nella droga, nel determinare quando scegliere il momento di porre fine alla propria vita. E' stato un cattivo maestro, e purtroppo seguito da tanti. Per amore di Gesù che è morto anche per lui sulla croce, spero possa aver detto := Gesù perdonami del male che ho fatto = . jane
RispondiEliminaMi associo alla sua nobile preghiera, cara Jane.
EliminaIl vero sedevacantista non dorme , vigila nel cuore della notte
RispondiEliminachi sarebbe il vero sedevacantista ?
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RispondiEliminaIo non ho voluto ascoltare né vedere niente delle assurde commemorazioni di Pannella. Ma il leggere, qui e su altri siti cattolici, le parole pronunciate da quel tal Lombardi (non mi sento di attribuirgli nessun titolo religioso, né a lui né a colui di cui è portavoce) mi fa aumentare la repulsione che mi procurano questi modernisti che si sono impadroniti della Chiesa di Cristo ormai da 58 anni, con particolare riferimento ai papi del Concilio ed a quest'ultimo signore biancovestito. Quante colpe che si caricano sulle spalle con i loro diabolici discorsi, loro sì che si caricano di massi (mica i missionari che hanno dato la vita per portare il Vangelo fino agli estremi confini della Terra), e quei massi li seppelliranno, li schiacceranno spingendoli nel più profondo dell'Inferno, a meno che facciano ammnda finché sono in tempo. Comunque, che Dio li converta o me li tenga lontani, dalla mente e dal cuore.Laudetur Jesus Cristus !
RispondiEliminaCaro Lombardi, forse tu non hai a che fare con i bambini, con i bambini di questi ultimi 30 anni.
RispondiEliminaIo sì: sono tanti i piccoli naufraghi di famiglie distrutte, angariati da genitori e insegnanti perchè "non stanno attenti", spesso arrabbiati e aggressivi, con gli occhi persi dietro a fantasticherie... e con genitori seccati se qualcuno sembra riconoscere nella distruzione della loro famiglia l'origine dei problemi: adesso poi che sembra quasi che anche il Papa dia ragione a loro .
Poi ci sono gli altri: quelli che avrebbero dovuto riempire le nostre sempre più vuote classi, quelli che forse erano destinati da Dio a diventare i miei generi o le mie nuore, quelli a cui la perversa 194 ha negato il primo fra tutti i diritti: il diritto a quell' esistenza che il Creatore aveva acceso nel seno delle loro madri, madri invece ne sono diventate le tombe grazie all'opera del sullodato Pannella.
“Un’ eredità umana e spirituale importante”...
Quanto avrei voluto farne a meno !!!