ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 19 giugno 2016

Orlando..Sardinia, Italy

Se il mostro è un prete contrario alle unioni gayUn sacerdote sardo critica nell'omelia la legge sulle unioni civili, condanna gli atti omosessuali citando San Paolo. E così scoppia il caso, con una petizione online indirizzata al Papa per chiederne la rimozione. È ormai questo il modo per intimidire i preti e ridurre al silenzio qualsiasi forma di dissenso. Senza neanche bisogno della legge Scalfarotto.

Stai a vedere che il vero responsabile della strage di Orlando è un prete della diocesi di Cagliari. È il sospetto che viene leggendo l’ampio servizio che il sito del Corriere della Sera ha dedicato a don Massimiliano Pusceddu, definito «prete anti-gay», e ora addirittura oggetto di una petizione indirizzata al Papa, in cui se ne chiede la rimozione, e che – dice il Corriere – ha già raccolto migliaia di firme.
Cosa c'entra il parroco sardo con Orlando? Il Corriere mette in rilievo che don Pusceddu in una omelia del 28 maggio, pochi giorni prima della strage nel locale gay della città della Florida, avrebbe detto che «gli omosessuali, come ricorda Dio, meritano la morte».
In realtà, diciamolo subito, don Pusceddu non ha affatto detto così (ci torneremo più avanti) e basta ascoltare l’omelia per rendersene conto. Eppure, ancor prima del Corriere, altri giornali avevano montato il caso del prete che «vuole la morte dei gay»: Il Fatto quotidiano,L'Unione Sarda e anche la trasmissione radiofonica La Zanzara, in cui peraltro don Pusceddu ha spiegato il senso delle sue parole.
Ma il vero capo d’accusa è il giudizio riservato alla legge sulle unioni civili che «è un colpo al cuore della famiglia» e lo ha fatto citando la Genesi e ricordando che «la verità va predicata sempre». Certo, il vivace amministratore della parrocchia di San Lucifero vescovo a Vallermosa, non ha usato giri di parole per spiegare la situazione: il primo luogo di trasmissione della fede è la famiglia, e «che idea di fede possono trasmettere due omosessuali? Che uno può essere maschietto e sentirsi femminuccia? Tutte porcherie che vanno condannate nella predicazione», ha detto. Parole dure, senz’altro, soprattutto tenendo conto del clima culturale in cui siamo immersi, ma parole che il popolo può capire senza equivoci. Del resto don Pusceddu lo ha detto chiaramente: non dobbiamo compiacere il mondo, la nostra mentalità deve essere quella di Cristo. «Noi abbiamo la Parola di Dio – ha detto – da qui dobbiamo partire, dobbiamo predicare quello che c’è scritto qui». Ed è a questo punto che ha citato la lettera di San Paolo ai Romani (capitolo 1, versetti 26 e seguenti):
«Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s'addiceva al loro traviamento. E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa d'una intelligenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno, colmi come sono di ogni sorta di ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d'invidia, di omicidio, di rivalità, di frodi, di malignità; diffamatori, maldicenti, nemici di Dio, oltraggiosi, superbi, fanfaroni, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia. E pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano chi le fa».
Si potrà ovviamente discutere sull’opportunità o meno di calcare la mano su certi concetti, sulla necessità di evitare fraintendimenti pur citando la Parola di Dio (è evidente che San Paolo non pensa alla pena di morte o a stragi in locali gay), sull’opportunità di ricordare almeno che la Chiesa distingue tra il peccato e il peccatore. 
Ma alla fine queste sono cose secondarie; quel che conta veramente è che oggi basta che un prete si esprima contro le unioni omosessuali per diventare il “mostro” da sbattere in prima pagina. Basta dire in una omelia che l'atto omosessuale è peccato mortale e si finisce nel tritacarne dei media. Non serve neanche l’intervento dei giudici, basta lanciare il filmato dell’omelia in rete, costruirci sopra il passato “torbido” dell’inquisito (alcuni presunti “precedenti” di don Massimiliano sono esilaranti), e immediatamente il prete diventa oggetto di pubblica indignazione. Quanto basta per scoraggiare tanti altri preti – se mai avessero pensato di farlo – dal ricordare pubblicamente ai fedeli cosa dicono la Bibbia e il Catechismo a proposito di certi peccatucci. Chi lo facesse peraltro, sa che quasi certamente non potrebbe sperare in un intervento del proprio vescovo a sua difesa.
Così, senza neanche il bisogno di una legge sull’omofobia, non solo si tappa la bocca a qualsiasi forma di dissenso, ma si riesce a cambiare anche la dottrina della Chiesa. Figurarsi cosa accadrà quando il ddl Scalfarotto diventerà legge.
di Riccardo Cascioli 19-06-2016

4 commenti:

  1. se passa la legge ci sarà dato un bavaglio altrimenti... galera per tutti!oggi è una pagina nera per la diocesi di Cagliari che non solo non ha speso una parola in difesa del sacerdote ma ha proibito di predicare nell'omelia la Parola di Dio ai fedeli riuniti per la messa domenicale!mi meraviglia che x questione di ordine pubblico impediscano ai fedeli il culto potendo impedire loro l'acceso alla piazza .....bella democrazia...

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  2. il vescovo e i sacerdoti dovevano fare quadrato attorno a don Massimiliano con una dichiarazione forte e chiara che nelle chiese si proclama la Parola di Dio !Queste delicate anime si possono astenere dal siti cattolici per non vedersi turbare la beata ignoranza delle Scritture !Non capisco cosa doveva aspettare ancora prima di pronunciarsi l'arcivescovo Miglio quando sotto attacco è la Parola di Dio, lui e tutti i sacerdoti ! Oggi grande delusione nel Giorno del Signore impedire l'omelia x non turbare quelle anime che palesemente atee aspettavano fuori nella piazza !Come si può impedire a un sacerdote di andare predicare il vangelo ad ogni creatura scacciare i demoni guarire gli ammalati in virtù di non urtare o forse meglio dire disturbare chi ha scelto di servire un altro padrone???Adesso va di moda il sacerdote appiattito sul far niente e se ne vedono uno fedele al mandato di Cristo da fastidio xchè è un rimprovero alla loro condotta!Stiamo attenti il Signore chiederà conto della diffamazione che ha subito il suo servo fedele alla Sua Parola1 Badate di non ritrovarvi a combattere contro Dio! Sia lodato Gesù cristo!

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  3. apriamo una raccolta di firma per cacciare preti,vescovi,cardinali e papi o presunti tali che rinnegano la Parola di DIO!

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  4. sarebbe proprio il caso....a iniziare da chi lascia solo chi è in prima linea a difendere la Parola di Dio!

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