ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 30 giugno 2016

Spiragli o spifferi?

Belgio, una buona notizia (a metà)…
L’arcivescovo di Malines-Bruxelles, mons. De Kesel, ha fatto, parzialmente, marcia indietro. Il 15 giugno scorso aveva annunciato di non voler più ospitare nella sua diocesi la Fraternità dei Santi Apostoli. Adesso ci sono spiragli...



L’arcivescovo di Malines-Bruxelles, mons. De Kesel, ha fatto, parzialmente, marcia indietro. Il 15 giugno scorso aveva annunciato di non voler più ospitare nella sua diocesi la Fraternità dei Santi Apostoli, una nuova e fiorente realtà di preti e seminaristi, a cui erano affidate due parrocchie a Bruxelles. Ne abbiamo scritto qui.  

Adesso ha affermato che la chiesa di Santa Caterina resterà aperta e affidata ai sacerdoti della Fraternità, che potranno continuare a vivere insieme durante l’episcopato di mons. De Kesel. La decisione è scaturita dopo una riunione con una delegazione di parrocchiani laici. Ma mons. De Kesel ha ribadito la decisione di non accogliere più la Fraternità, a seguito – dice – delle critiche provenute da vescovi francesi e belgi.  

Questi si lamentavano della forte attrazione che la Fraternità aveva per i giovani. Attualmente ci sono sei preti e 22 seminaristi. Un’altra dozzina di persone si preparano a entrare dopo l’estate. Ma senza un cardine in una diocesi la Fraternità rischia di disperdersi.  

“Questa vita in fraternità, con preghiera comune, vita sotto lo stesso tetto e servizio di squadra presso una parrocchia risponde a un’attesa dei giovani d’oggi per realizzare la loro vocazione di sacerdoti” ha dichiarato a La Libre Belgique un parrocchiano. Mons. De Kesel ha detto di essere disposto a ospitare una succursale se un altro vescovo, belga o francese, accoglie la Fraternità.   

Un ricorso canonico contro la sua decisione offre uno spazio temporale per cercare di giungere a un accordo.  

Osservando questa storia dall’esterno, sembra sbalorditivo che vescovi e arcivescovi mettano i bastoni fra le ruote ai (pochi) giovani che in Europa desiderano servire Dio e la Chiesa come sacerdoti. Fra l’altro, santa Caterina era chiusa da tre anni quando i primi preti, accolti dal predecessore di de Kesel, l’arcivescovo Lèonard, affidò loro la chiesa.  MARCO TOSATTI 30/06/2016
http://www.lastampa.it/2016/06/30/blogs/san-pietro-e-dintorni/belgio-una-buona-notizia-a-met-x1PEX8UUCtiQsv9T2fW6oJ/pagina.html

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.