ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 7 luglio 2016

Egli stesso demolirà i loro altari..

"Ritorno a oriente", il Papa vuole riformare la messa
Appello del Prefetto per il Culto Divino Sarah per riportare dal prossimo Avvento la celebrazione con un comune orientamento di fedeli e sacerdote. Poi l'annuncio che Papa Francesco gli ha chiesto di studiare una "riforma della riforma e di come arricchire a vicenda le due forme del Rito Romano". 
Secondo il Catholic Herald la proposta del cardinale Sarah alla conferenza “Sacra Liturgia” tenutasi a Londra in questi giorni, è la maggiore novità in campo liturgico dopo il Motu Proprio Summorum pontificum di Benedetto XVI. «E 'molto importante, ha detto il prefetto della Congregazione vaticana per il Culto divino, tornare al più presto possibile a un orientamento comune, di sacerdoti e fedeli insieme nella stessa direzione - verso est, o almeno verso l'abside - verso il Signore che viene. Vi chiedo di attuare questa pratica per quanto possibile». Ha detto ai sacerdoti di «avere fiducia che si tratta di qualcosa di buono per la Chiesa», e ha anche suggerito di cominciare concretamente la prossima domenica di Avvento, il 27 novembre. A questo suggerimento è partito un lunghissimo applauso dei presenti all'incontro londinese.

Proprio questo suggerimento del 27 novembre appare come una prima novità introdotta da Sarah, visto che già in altre occasioni il prefetto aveva caldeggiato chiaramente il culto ad orientem dall'Offertorio in poi. Ma c'è un'altra novità che appare interessante.
Correva l'anno 2007 quando papa Ratzinger riconsegnava “piena cittadinanza” al rito della messa di S. Pio V, nella versione edita da S. Giovanni XXIII. Un intervento che si collocava nel più ampio movimento della cosiddetta “riforma della riforma” liturgica che il pontificato di Benedetto XVI pareva voler accompagnare. Perché, scriveva Ratzinger nella lettera che spiegava il Motu proprio, «le due forme dell’uso del Rito Romano possono arricchirsi a vicenda», una formula questa molto usata negli ambienti del movimento della “riforma della riforma”, a cui non erano state risparmiate critiche da ambienti tradizionalisti. Critiche, ovviamente, che non erano mancate nemmeno dagli ambienti più progressisti che, con molta virulenza, vedevano questo nuovo movimento liturgico come fumo negli occhi.
Ora, nell'intervento al convegno di “Sacra Liturgia”, il cardinale Sarah ha detto che Papa Francesco gli ha espressamente chiesto di iniziare uno studio proprio sulla “riforma della riforma”, con l'obiettivo di «arricchire le due forme del rito romano». Questa ci pare davvero la novità più interessante dell'intervento a Londra del prefetto al Culto Divino, al di là della proposta del 27 novembre. Ecco le parole precise pronunciate al proposito dal cardinale guineiano:
«Quando sono stato ricevuto in udienza dal Santo Padre lo scorso aprile, ha detto Sarah, Papa Francesco mi ha chiesto di studiare la questione di una riforma della riforma e di come arricchire le due forme del rito romano. Questo sarà un lavoro delicato che richiede pazienza e preghiera. Ma se vogliamo implementare Sacrosantum concilium più fedelmente, se vogliamo raggiungere ciò che il Concilio desiderava, questa è una questione seria che deve essere attentamente studiata e per cui occorre agire con la necessaria chiarezza e prudenza».
In questo senso il cardinale ha rilevato che «molti gravi fraintendimenti» si sono insinuati nella liturgia post-conciliare, causati sopratutto da un atteggiamento che mette al centro l'uomo anziché Dio. Tra l'altro il porporato africano ha insistito sull'atteggiamento di raccoglimento in ginocchio durante la consacrazione e per la ricezione dell'Eucaristia. Un altra chiara indicazione l'ha riferita alla necessità di provvedere al più presto ad un rinnovamento della formazione liturgica del clero, tra cui ha segnalato la buona prassi di insegnare la forma straordinaria del rito romano per poter sviluppare un completo spirito liturgico del sacerdote.
Il riferimento di fondo per lo studio della “riforma della riforma” viene indicato in quella ermeneutica della continuità più volte richiamata da papa Bendetto XVI nei suoi interventi relativi alla interpretazione del Vaticano II, in particolare, ha detto Sarah, occorre attuare pienamente la costituzione Sacrosantum concilium perchè «i Padri non intendevano una  rivoluzione, ma una evoluzione».
di Lorenzo Bertocchi07-07-2016

Innovatori e restauratori nel solco della Tradizione Liturgica e della fedeltà a Cristo


Dalla Santa Messa di oggi Mercoledì della XIV settimana del Tempo Ordinario abbiamo meditato su due passi della Parola di Dio: 
Antifona d'Ingresso Sal 47,10-11
Ricordiamo, o Dio, la tua misericordia
in mezzo al tuo tempio.
Come il tuo nome, o Dio, così la tua lode
si estende ai confini della terra;
di giustizia è piena la tua destra.



Dal libro del profeta Osèa
  Os 10, 1-3. 7-8. 12
Vite rigogliosa era Israele,
che dava sempre il suo frutto;
ma più abbondante era il suo frutto,
più moltiplicava gli altari;
più ricca era la terra,
più belle faceva le sue stele.
Il loro cuore è falso;
orbene, sconteranno la pena!
Egli stesso demolirà i loro altari,
distruggerà le loro stele.
Allora diranno: «Non abbiamo più re,
perché non rispettiamo il Signore.
Ma anche il re, che cosa potrebbe fare per noi?».
Perirà Samarìa con il suo re,
come un fuscello sull’acqua.
Le alture dell’iniquità, peccato d’Israele,
saranno distrutte,
 
spine e cardi cresceranno sui loro altari;
diranno ai monti: «Copriteci»
e ai colli: «Cadete su di noi».
Seminate per voi secondo giustizia
e mieterete secondo bontà;
dissodatevi un campo nuovo,
perché è tempo di cercare il Signore,
finché egli venga
e diffonda su di voi la giustizia.
***
 Alcuni giorni fa abbiamo accennato alla questione Tradizione-Innovazione inserendo questo saggio commento: "La Chiesa si è sempre mossa in una dinamica di traditio et progressio: non può esistere in modo vivo solo con l'innovazione o solo con la conservazione.
 Attualmemente vede solo una contrapposizione vuota che si alimenta proprio da una Chiesa che, sembra, abbia per ora perso il timone in preda ad una tempesta.
 Senza pensare che qualsiasi tipo di cambiamento sia di per sé negativo. " (QUI)

***
 Un fratello in Cristo ci ha rivelato un episodio recentemente accaduto "A causa " del cuore ... falso" (Osea) un giovane, assai avvezzo alla frequentazione della Messa nell'antico rito, avendo ricevuto l'invito da parte di un Sacerdote di assistere alla Messa feriale (ritus modernus) in onore della Madonna Santissima (Messa votiva) si è rifiutato preferendo andare a fumare nel chiostro ...
 Orbene, sconteranno la pena!" dice il Signore (Osea) 
 Il Signore Iddio "stesso demolirà i loro altari, distruggerà le loro stele. Allora diranno: «Non abbiamo più re,perché non rispettiamo il Signore...» (Osea)
***
 Cor ad cor loquitur”: il Signore che discende sull'Altare mediante il Miracolo della Transustanzazione parla con il Suo Cuore Sacratissimo al cuore dell'uomo.
 C'è motivo per non assistere alla Santa Messa  celebrata da un Sacro Ministro ordinato "solo" perchè è in ritus modernus?
***
 La stessa cosa dicasi a quegli facinorosi individui, facciamo fatica a definirli fedeli, che a parità di condizioni si rifiutano di assistere alla Santa Messa nel rito classico "ritus antiquior" a causa " del loro cuore ... falso" (Osea).
 Nessuno di noi deve dare spazio al proprio ego ed ai propri desideri ma deve invece cercare di essere umile strumento della volontà del Signore : «perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre».
***
 Che non si dica o fratelli che "non rispettiamo il Signore" e ne ignoriamo gli ammonimenti per intronizzare i nostri desideri e le nostre smanie personalistiche, spesso bisognose di svariate cure.
 Il Signore , per l'intecessione della Sua dolcissima Madre, ci aiuti a non smarrire la retta via (della Chiesa)!
 Amen.
 
AC

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